La notte era già passata, troppo in fretta per i gusti di Hermione che non aveva voglia di tornare in quell’ufficio e soprattutto che aveva paura di affrontare Fred.
Eccolo, arrivò come se la sera prima non fosse successo niente. Sempre con la sua aria da “Sono bello e me ne vanto”, la sua camicia sempre fuori dai pantaloni e quella cravatta allargata.
«Ciao Granger…»
«Ciao Fred… per favore, non chiamarmi Granger, sai che odio il mio cognome!»
«Okay, scusa Mione» fece Fred con una faccia che Hermione avrebbe preso volentieri a schiaffi in quel momento.
«Te l’ha mai detto nessuno che sei uno scemo?»
«Sì, una ragazza bellissima, con i capelli mossi e gli occhi nocciola»
Hermione lo fissava in silenzio, lui le sorrideva come se tutto quello che diceva fosse del tutto normale. E pian piano, senza che nessuno dei due potesse impedirlo, si trovarono vicini… troppo per i gusti di Hermione che si allontanò con uno scatto improvviso. Intanto la Umbridge arrivò, spalancò l’ufficio e li fece accomodare.
«Sapete già cosa dovete fare, trenta minuti e poi vi lascio andare.»
Trenta minuti? No, Hermione se lo sentiva, non ce l’avrebbe fatta. Prese la piuma e già sentì che le ferite del giorno prima iniziavano a riaprirsi. Sangue, ne uscì tanto, forse anche troppo. La riccia ormai non riusciva più a tenere la piuma, tremava troppo. Fred la guardava, stava male per lei. Poi si ricordò improvvisamente di una caccabomba che aveva nella tasca. Fece segno a Hermione indicandola e la fece esplodere. La Umbridge era fuori di sé dalla rabbia, e così non sapendo chi fosse il colpevole rinunciò a tenere quei ragazzi e li spedì nell’ufficio della McGranitt.
«Non avresti dovuto, sono un Prefetto io!» disse Hermione.
«Ma dai, una caccabomba non ha mai ucciso nessuno! Tieni, metti questa benda, sanguini troppo Herm»
«Grazie» fece Hermione, mentre Fred le avvolgeva la mano nella benda.
La mano del Weasley fece fare un salto triplo allo stomaco della riccia. Era incredibile quanto questo ragazzo la facesse sentire bene. Poi si ricordo di una domanda che doveva assolutamente fargli.
«Fred…»
«Sì?»
«Ieri sera… ecco… mi hai detto ‘ ti amo ’?»
Fred arrossì di nuovo. Si, era quello che aveva detto, ma avrebbe preferito non aver detto niente.
«Emm… sì, Hermione.»
A quelle parole il cuore della riccia fece salti di gioia a non finire. Hermione non capiva più niente, ma una cosa la sapeva: lei amava Fred e lui la ricambiava. Piano, pianissimo si avvicinarono fino a quando le loro labbra non si toccarono. Sì, si stavano baciando infischiandosene di più della metà della scuola che ora li osservava. Dopo circa un minuto il bacio finì. Hermione arrossì, come Fred del resto. La riccia si voltò e corse nella sala comune.