NEVE
“Kiba! Rallenta non ce la
faccio a starti dietro!” implorò Hinata quasi con
l’affanno. Erano 10 minuti buoni che correvano, lei non sapeva neanche per dove
ed era decisamente stanca.
Per tutta risposta il ragazzo si fermò un attimo ad
aspettarla. Poi le afferrò la mano nella sua e riprese a correre più veloce di
prima trascinandosela dietro “non è mica colpa mia se casa tua è dalla parte
opposta della pianura!” esclamò in sua difesa mentre
continuava a tirarla per un braccio. “ah! Allora è lì che stiamo andando!”
disse Hinata “evviva! Finalmente una parvenza di
spiegazione!” aggiunse ironicamente beccandosi subito dopo un’occhiataccia dal
ragazzo “è il punto da cui si vede meglio!” asserì convinto.
La ragazza sospirò rassegnata. Kiba
si era presentato a casa sua nel cuore della notte dicendole che dovevano
assolutamente uscire perché tra breve avrebbe nevicato e voleva che vedessero
insieme la nevicata.
Sarebbe stato un pensiero davvero carino se non
fossero state le due del mattino, non fosse stato marzo inoltrato e il cielo
non fosse stato perfettamente sereno.
Probabilità di neve: all’incirca 1%.
Ma Kiba quando si metteva in
testa una cosa era più duro del granito, lei lo sapeva bene, quindi non aveva
opposto molta resistenza prima di seguirlo.
Con somma felicità di Hinata,
dopo breve arrivarono alla tanto sospirata pianura in mezzo al bosco. Lei gli
lasciò la mano e si piegò un attimo poggiando le mani sulle ginocchia per
riprendere fiato. “eccoci qua! Abbiamo fatto appena
in tempo” disse lui tutto contento rimirando il cielo
sopra le loro teste.
Akamaru
nel frattempo saltellava tra le piante contento. Li
aveva preceduti e li stava aspettando già da un bel po’.
Hinata si
guardò intorno. I suoi occhi si erano discretamente abituati al buio, riusciva
bene a distinguere le sagome degli alberi che circondavano quel posto, i fiori
che crescevano più vicino a lei e la figura di Kiba
alla sua destra.
Questa la distingueva assai bene. Alto e slanciato,
con i tatuaggi rossi sulle guance che si vedevano bene anche al buio e i denti
bianchi che illuminavano il suo viso quando sorrideva.
Se ne stava tutto intento a scrutare il cielo con il naso per aria. Hinata sorrise dolcemente nel guardarlo.
A sorpresa la circondò con le braccia, afferrò le sue
manine tra le sue e poi le insaccò insieme bene a fondo nelle tasche del giaccone
della ragazza. Hinata si voltò un attimo a guardarlo
arrossendo imbarazzata “freddo?” chiese stringendola un po’ di più “adesso no”
rispose lei sorridendo.
“senti un po’” gli disse dopo qualche istante “sei
proprio sicuro che nevicherà? Il cielo è sereno” constatò
poggiando la testa addosso a lui appena sotto la gola. In fondo, neve o no,
stava bene uguale… però…. “e tu sei proprio sicura che il cielo sia sereno?” le
chiese Kiba ghignando.
Hinata
alzò il viso e rimase leggermente stupita dal vederlo quasi completamente
coperto. Era accaduto talmente in fretta che non se ne era neanche accorta!
“ma..” balbettò “ecco ci siamo” la interruppe lui annusando
a fondo l’aria.
Neanche un minuto dopo, dal cielo iniziarono a cadere
tanti grossi e leggeri fiocchi di neve. Dapprima piano. Poi sempre più copiosi.
Sembravano tanti piccoli batuffoli di cotone,
Hinata
aprì leggermente la bocca dalla sorpresa mentre Kiba ridacchiava da dietro di lei continuando ad
abbracciarla.
“sta…. Sta nevicando! Sta nevicando davvero!” esclamò
girando la testa più che poteva per guardarlo in viso. “già! Che ti avevo detto
scetticona?” rispose lui. Akamaru
abbaiò felice saltellando nel tentativo di acchiappare i fiocchi di neve con i
denti.
Hinata
era ancora un attimo stranita dall’accaduto “ma come
cavolo…” chiese. Kiba sorrise apertamente scoprendo
le sue zanne bianche “non lo sai che i cani lo sentono prima
quando sta per piovere o nevicare?” le disse. Lei scrollò un attimo le
spalle nel tentativo di dargli una gomitata “tu no sei
mica un cane!” ribatté “bhè quasi…” constatò lui
inarcando le sopracciglia pensieroso.
La ragazza represse una risata. Poi si poggiò di nuovo
con la testa contro di lui.
“è bellissimo” commentò con voce sognate riferendosi
alla nevicata “vero” convenne lui.
“Kiba?” lo chiamò lei dopo
qualche minuto in cui le loro teste si erano macchiate
di bianco. “mhn?” “oggi… ti ho già detto che ti amo?”
lui alzò gli occhi pensieroso “non mi risulta!”
esclamò.
Hinata si
girò di nuovo verso di lui “ti amo” gli disse sorridendo e arrossendo come
tutte le volte che glielo diceva.
Kiba
ghignò di nuovo “anche io… anche io” disse canzonatorio.
Poi si chinò su di lei per baciarla.
E mentre si baciavano tra i fiocchi di neve che cadevano
dal cielo, Akamaru pensò bene di coprirsi gli occhi con
le orecchie per non vedere… e dare l’illusione che fossero soli, sotto quella
nevicata.