questo
capitolo è lunghissimo!!!!! pauroso!! e vabbè accontentatevi... mi dispiace se
vi sembrerò perfida alla fine... ma non ne posso fare a meno!! leggete!!!!
quando si allontanarono ancora l'uno
dall'altra per riprendere fiato, Ino non osò sollevare il viso verso di lui,
limitandosi ad alzare gli occhi cercando di non farsi notare. Shikamaru doveva
trattenersi dal respirare affannosamente, e cercava di mostrarsi calmo e
controllato, i pensieri nella sua mente che sembravano scomparsi fino a poco
prima si scontravano frenetici generandone altri. Poi si accorse dello sguardo
di Ino su di si e abbassò appena il capo. Ammirò le sue guance rosse e gli
occhi luminosi, le labbra ancora mezzo dischiuse per recuperare ossigeno dopo
quel lungo bacio. Le sorrise, mai avrebbe pensato di poter trovare così bella
una donna, era come se stesse osservando il suo adorato cielo, non vi era nulla
di imperfetto.
-staremo... facendo la cosa giusta?-
azzardò Ino.
-tu non lo credi?- le rispose sereno
lui, tenendola ancora stretta a se.
-io si. Ma tu? perchè mi hai... mi
hai baciata?-
lui la guardò sorpreso:
-come perchè?-
Ino si allontanò di qualche passo da
lui, mentre Shikamaru si appoggiava alla colonnina del letto a baldacchino e
incrociava le braccia.
-voglio dire... se è perchè ti ho
detto che il bacio non mi spiaceva e non mi vuoi offendere...- fu interrotta
dal ragazzo, che allibito quasi urlò:
-Ino, ma che offendere, se ti ho
baciato è perchè desideravo farlo!-
ci fu un momento di silenzio in cui
ad entrambi parve che la temperatura nella stanza si stesse alzando di parecchi
gradi.
-quindi... a te Temari non piace?-
chiese poi Ino, riavvicinandosi a lui timidamente.
Shikamaru riabbassò le braccia, e
fece un passo avanti.
-ma chi ti mette in testa queste idee...
piuttosto a te non piace Kankuro?-
La ragazza arrossì di botto
"allora Kankuro aveva ragione, Shikamaru pensava questo!"
-ma che dici!!! mi sei sempre
piaciuto tu!! se non ci credi chiedi a Temari o a Sakura!!!- si difese lei.
-a loro? ma l'hai detto anche a
loro? a Temari?!! da quanto tempo sai che ti piaccio??- le chiese lui senza
riuscire a nascondere lo stupore
Ino arrossì ancora di più e abbasso
il viso imbarazzata, ma Shikamaru glielo prese tra le mani e lo sollevò
avvicinandolo al suo.
-quindi, ci sono problemi?- le
chiese ancora, sperando che lei rispondesse subito per poterla baciare ancora.
-nessun problema...- rispose lei
dolcemente. Non aveva mai usato quel tono con lui prima, ed il ragazzo fremette
prima di baciarla ancora.
"quanto mi piace... ora capisco
mio padre..." pensò Shikamaru, prima di abbandonarsi del tutto al bacio.
Restarono così ancora per un pò, e
anche dopo, quando non si baciavano ormai più, si erano seduti sul letto e lui
la stringeva tra le braccia, appoggiando il mento sulla sua testa.
-non mi sembri tranquilla...- le
disse lui dopo un pò.
-non è nulla...-
-dai Ino. Lo so, ma non devi
preoccupartene, io non me ne vado.-
la ragazza sussultò fra le sue
braccia.
-ricordi tutto quello che ti dico?-
-quasi. io sono un genio.-
scoppiarono a ridere.
-bel genio del cavolo! perchè non mi
hai detto subito che ti piacevo quando mi hai baciata? perchè hai detto che non
c'era nulla di personale?-
lui arrossì.
-ecco... pensavo... non pensavo.-
concluse.
Ino ridacchiò.
-complimenti "genio"!-
-insomma, ero quasi convinto che ti
piacesse Kankuro, e poi tu non mi hai certo incoraggiato!-
-cheee????? ma sei scemo???!!! e che
dovevo fare, mettere i cartelli? tu mi hai baciata ed io mi aspettavo che
dicessi qualcosa, invece mi hai ignorata!-
-...lo sai che tutte le volte che
dici la parola "baciata" arrossisci di più?-
-anche tu.- rispose imbronciata,
colpendolo ad un fianco con due dita. Il ragazzo quasi saltò giù dal letto.
ci fu un altro momento di silenzio.
-tu...-
-no.-
un sorriso malvagio apparve sul
volto di Ino.
-...tu soffri il solletico?-
Shikamaru decise che era inutile
ribattere, e tentò di alzarsi, ma era troppo tardi. Ino lo aveva già spinto giù
e aveva cominciato a fargli il solletico.
-INO! NO!!! HA HA HA HA HA HA!!!-
le risate e le grida dei due furono
udibili persino in cucina, dove Gaara stava clamorosamente vincendo tutto,
mentre le pile di biscotti e dolcetti si accumulavano sul suo lato.
-lo starà violentando?- fece
Kankuro.
-non riderebbe.- rispose la sorella
mettendo giù le carte.
-che fai ti arrendi?-
-contro Gaara non si può fare
nulla...- sbuffò lei, passandogli i suoi ultimi biscotti alla crema e al
cioccolato.
-ti arrendi anche tu Kankuro?-
chiese il giovane kazekage.
-... mi sa proprio di si...-
-bene. Allora i tuoi biscotti sono
tutti miei!!!-
i due lo guardarono sconvolti.
-lecca-lecca. buono.- concluse lui
serio, prendendone uno in mano e scartandolo. Poi mise il lecca lecca in bocca
per intero come un bambino e guardò i fratelli di sottecchi. Temari aveva un
espressione di pura adorazione sul volto e Kankuro sembrava quasi commosso.
Forse perchè una volta tanto il loro fratellino minore sembrava un
"fratellino minore".
"ma sono scemi?" penso
Gaara, prima di afferrare un paio di biscotti e di caramelle dalla sua
postazione, e porgerli a loro senza dire una parola. Temari fu la prima a
prenderli.
-grazie.-
Kankuro si fece coraggio, forse era
la volta buona.
-grazie nii-kun.-
ad un occhio che non fosse quello
dei suoi fratelli poteva sembrare che non avesse reagito, ma Gaara spalancò
appena gli occhi, prima di tornare impassibile. Scrollò la mano con i dolci, e
suo fratello finalmente li prese.
Ed in quel momento le risate allegre
di Shikamaru ed Ino che invadevano la cucina non sembrarono più così fuori
posto.
-sme-smettila Ino!!!- cercava di
dire Shikamaru, ormai steso sotto di lei e totalmente succube.
-ammetti che non sei un genio? eh?-
lo prese in giro lei, senza smettere di fargli il solletico.
-SI!! SI!!-
le mani di Ino si fermarono sulla
maglia del ragazzo. Strinsero la stoffa e la tirarono a se.
-ora so il tuo punto debole.- gli
sorrise, prima di baciarlo ancora. La mente di Shikamaru si spense per i
successivi tre minuti, quando lei si staccò di nuovo da lui.
-vero?- chiese lei.
-cosa?- chiese lui tentando di
riprendersi.
-che so il tuo punto debole.-
-quale punto debole?- chiese ancora.
Ino scoppiò a ridere, rovesciandosi
su un fianco senza riuscire a contenersi, sotto lo sguardo del ragazzo che non
capiva che stesse succedendo.
Quando le risate furono esaurite Ino
si asciugò le lacrime che erano apparse ai bordi dei suoi occhi, e guardo fuori
dalla finestra il cielo stellato. Li a Suna si vedevano più stelle che a
Konoha.
A quel pensiero si mise a sedere.
"domani si riparte per
Konoha... ed una volta lì, Shika continuerà ad essere così?" si chiese
preoccupata.
Il ragazzo si risollevò, anche lui
stava ancora supino.
-bel cielo, vero?-
-posso restare con te stanotte?-
chiese innocentemente lei. Sentiva il bisogno di averlo accanto a se
fisicamente.
Si voltò verso il ragazzo, e lo vide
arrossire, ed arrossire. Ed arrossire. Tentare infine di parlare dopo aver
preso un respiro profondo. Solo allora Ino capì il perchè di quella reazione
che le sembrava incomprensibile.
-PER DORMIRE!!!-
"MA TI SEMBRA MODO DI
CHIEDERLO?" urlò lui mentalmente.
-certo. certo che puoi restare.-
-pervertito.- aggiunse lei.
-non sono un pervertito! non mi
chiamo Jiraya, io!-
-che ne sai che Jiraya-sama non
abbia cominciato così?-
Lui restò a bocca aperta.
-vado a mettermi un pigiama, Temari
ha detto che l'escursione termica è pazzesca quì. Mettiti qualcosa di pesante
anche tu.-
-si mamma.- rispose lui beccandosi
un'occhiataccia.
Improvvisamente Ino si bloccò alla
porta e tornò indietro, sedendosi davanti a lui. La guardò stupito. "e
adesso?"
-ma tu... - cominciò, mentre il viso
le si colorava di un rosso acceso. - stai pensando già a... vuoi già... hai
capito, no?-
-... non per deluderti ma... no.-
-farlo...?-
-fare che? ...ah!!!- ora fu il torno
di Shikamaru di imbarazzarsi, ed infatti si senti avvampare. Poi notò
l'occhiata vagamente preoccupata della ragazza e capì cosa doveva dire.
-solo quando vorrai tu.- .
-sicuro sicuro?-
-ma certo, Ino! sei impazzita?!-
Ino annuì più tranquilla. Stava per
rialzarsi quando ripiombò davanti a lui, facendolo sobbalzare.
-Ino, un infarto alla volta,
grazie.-
-Se Choji chiede che è successo,
glielo dirai?-
-perchè? non vuoi?-
-no, tu non vuoi.-
-come io non voglio?-
-non era un' affermazione, era una
domanda.-
-EEEH????!!!-
-ok. Piano. Volevo sapere se
preferisci che la cosa rimanga tra noi. Io non sono brava a tenere la bocca
chiusa quindi vorrei saperlo prima, per prepararmi.-
-Ma perchè non dovrei volere?-
-OH! andiamo!!!- la ragazza gli
diede una spinta, e dovette reggersi al materasso per non cadere.
-cosa...???-
-tu sei quello che fa sempre il
misogino, sempre lì...-
Ino si alzò in piedi e parlò
abbassando il tono di voce, muovendosi con le mani infilate in tasche
immaginarie. -le donne, tsk! io non le capisco! le donne sono inferiori!-
Shikamaru la guardò a bocca aperta
per la seconda volta in quella sera. Aveva capito che quella era una sua buffa
imitazione, e dovette trattenersi dal ridere. Appena Ino gli passò affianco la
afferrò per un braccio, tirandola a se.
-Lo ammetto, sono un cretino. Ma non
devi pensare mai, mai, per nessun motivo, che io possa vergognarmi di stare con
te.- le disse dolce, e la ragazza gli regalò uno dei suoi sorrisi migliori,
prima di separarsi ancora da lui.
-allora a Konoha non cambierà
nulla?-
-no. Noi siamo sempre noi.-
Sorrise di nuovo. Era visibilmente
più tranquilla.
-ci conto eh.- lo ammonì, prima di
uscire dalla stanza.
"che stupida... e dire che per
come vanno le cose, in teoria sarebbe lei a doversi vergognare di stare con uno
sfigato... ma guarda te..."
Quella mattina quando Temari bussò
alla porta Shikamaru ci mise qualche secondo a ricordare dove fosse, per poi
rispondere con un grugnito di disapprovazione. Il sole era appena sorto.
-Me l'hai chiesto tu di svegliarti a
quest'ora. Quindi non rompere, altrimenti...- lo minacciò lei dal corridoio.
Kankuro passò accanto a lei.
-il letto di Ino non è stato usato.-
sussurrò il ragazzo, che doveva appunto svegliarla.
"aaaah.. quanto lo
sfotterò.." pensò lei soddisfatta.
-Se tu ed Ino fate colazione ci
trovate in cucina, a dopo.-
Shikamaru si immobilizzò.
"se tu ed INO?!"
Guardò accanto a se e vide la
ragazza addormentata sull'altra sponda del letto. "...e Temari come cavolo
fa a saperlo?"
Allungò una mano per accarezzarle i
capelli sciolti, e la ragazza sorrise nel sonno, abbracciando di più il
cuscino.
-Ino?- la chiamò piano.
-Shika...- mormorò lei.
-dobbiamo alzarci...- le disse
dolcemente. Poi si accorse che dormiva ancora, e che lo aveva chiamato nel sonno.
Sorrise e si spostò su di lei per darle un bacio sulla guancia; la ragazza
strinse un pò gli occhi e poi li aprì lentamente, mentre un sorriso si faceva
largo sul suo viso.
-che bel risveglio...- disse con
tono soddisfatto. Shikamaru arrossì "acc... che situazione... mi sono del
tutto rincoglionito. Grande. Però non è così male... nooo!!!!!! come non è così
male?!! non devo lasciarmi vincere da tutto questo! io sono..."
-buongiorno anche a te!- aggiunse
poi sorridendogli.
"...io sono... cosa stavo pensando?
oh no di nuovo!"
Mentre Shikamaru tentava di
recuperare quel che restava del suo intelletto, Ino si era alzata buttando via
la coperta.
-porcaccia la miseria che caldo! si
vede che siamo nel deserto!- e dopo queste soavi parole era uscita di corsa
sbattendo la porta, senza degnare di uno sguardo il ragazzo. Shikamaru appoggiò
un gomito sul cuscino per appoggiarvi la testa, e sbuffò. "calcolarmi le
faceva schifo..."
Effettivamente dovette ammettere
però che cominciava a sentire un caldo soffocante anche lui, e si liberò
velocemente della coperta, seguendo l'esempio di Ino.
Si fece una doccia veloce, reindossò
la tuta da jonin e andò verso la cucina per fare colazione, certo che perchè
Ino fosse pronta ci sarebbe voluto almeno un altro quarto d'ora, come minimo.
"ma come fa a metterci tanto, neanche volendo ci riuscirei..." pensò,
sbuffando di nuovo. Poi sorrise tra se e se. "ora che la missione e finita
non dovremmo preoccuparci più di nulla per un pò... sarà interessante vedere
questa nuova Ino in azione, anche ieri, mentre arrossiva, era così dolce... ma
se le dicessi una cosa del genere come minimo mi sgozzerebbe, figuriamoci! se
non altro mi consola il fatto che non ci saranno altre eccessive
seccature..."
Ma si sa, a volte le cose non vanno
come crediamo, anche se sembrano scontate.
Se Shikamaru si fosse fermato ad
aspettare Ino, che in realtà avrebbe finito dopo soli cinque minuti,
probabilmente non avrebbe davvero avuto altre seccature.
Perchè non avrebbe sentito Choji, in
cucina, esclamare stupito:
-come sarebbe che Kankuro ha baciato
Ino?-
Se Shikamaru era un ragazzo calmo e
tranquillo fino all'inverosimile, è pur sempre vero che prima di tutto era
"un ragazzo". Perciò anche lui aveva dei punti deboli.
Prendendo una grossa boccata d'aria
entrò nella stanza con uno sguardo omicida e fulminò i presenti.
I quali erano Gaara e Choji, seduti
sopra i mobili della cucina, Temari, che aveva appena lasciato cadere un piatto
sul tavolo per lo spavento, e Kankuro che beveva una spremuta davanti al frigo
aperto.
Gaara fu il primo a parlare.
-ho preso un tappeto nuovo, ed il
sangue è difficile da lavare. Se dovete pestarvi buttatevi l'un l'altro fuori.-
Temari gli lanciò un'occhiataccia.
Detto questo in compagnia di Choji,
senza dire altro, saltò giù dal mobile e si dileguò verso l'esterno. Temari
invece fece un passo indietro e tentò di far ragionare l'amico.
-Shikam...-
-zitta. TU hai baciato la mia
ragazza?-
Temari sospirò. "decisamente,
il tentativo è già fallito. Ti prego Dio, se esisti fa dire a Kankuro qualcosa
di intelligente."
-si. Qualche problema?-
Temari lo guardò.
"... e, sempre
decisamente,faccio bene a restare atea."
Circa un minuto dopo la porta del
bagno dove Ino si stava nervosamente tirando su i capelli davanti allo specchio
fu spalancata da Temari.
-ehi!-
-il tuo ragazzo sta facendo a pugni
con mio fratello.- la informò con voce più calma di quanto non fosse Temari.
Ino rimase per un momento con le
mani sospese in aria. Poi il suo cervello collegò le informazioni in suo
possesso. Si era completamente scordata del bacio di Kankuro.
-ah.- rispose con lo stesso tono
calmo.
Si fissarono per qualche secondo.
Ino lanciò la spazzola dentro il
lavandino e cominciò a correre al seguito di Temari fino alla cucina che
trovarono deserta. Mentre uscivano potè notare quella che sembrava una
confezione di spremuta aperta riversare il suo contenuto sul corridoio.
Arrivarono in giardino, e trovarono
i due che invece che combattere con tecniche particolari o marionette si
stavano dando ad una buona scazzottata.
-mh. immagino c'entrino gli ormoni.-
fece Choji alle loro spalle. Stava comodamente seduto su di un muretto e
guardava i due contendenti mangiando patatine.
-ma che cavolo fai??!! non li
fermi?!- lo sgridò Ino.
-naaa... sono cose da uomini Ino.
Quando si sentiranno abbastanza maschi si fermeranno da soli... e poi che
potrei fare?-
-non ha tutti i torti...- commentò
Gaara, mentre si appoggiava anch'esso al muretto.
-anche tu?!!-
-finchè non mi sfasciano casa non mi
importa.- rispose con indifferenza.
Ino si voltò infuriata prendendo il
ventaglio dalle mani di Temari, e si diresse a grandi passi verso il ragazzo e
l'amico.
-oh oh...- fece Temari divertita,
sedendosi con un salto accanto a Choji. Il ragazzo senza smettere di guardare
Ino gli porse il pacco di patatine.
-VOI DUE IMBECILLI!!!-
L'urlo di Ino fece ammutolire
persino gli uccellini che poco prima cantavano l'alba. E li fecero
definitivamente fuggire i due rumori sordi che seguirono. Rispettivamente il
ventaglio che colpiva prima Shikamaru e poi Kankuro. I due erano seduti a terra
ai suoi lati, e avevano le mani sulla testa.
-AHIA!-
-INO!-
-NO, AHIA ED INO NIENTE! MA SIETE
USCITI DI TESTA?!! PER COLPA VOSTRA NON HO NEPPURE POTUTO LEGARE I CAPELLI E MI
STO SQUAGLIANDO QUINDI STATEMI A SENTIRE! NON SO PERCHè STIATE LITIGANDO MA
PIANTATELA!-
-stiamo litigando perchè ti ho
baciata.- la informò candidamente Kankuro.
-brutto...- cominciò Shikamaru.
-OK! OK! ORA PIANTATELA DI FARE I
MACHO PERò! SHIKA TI DEVO SPIEGAZIONI, D'ACCORDO. MA FINITELA! E POI TU CHE
CAVOLO VAI A DIRE?!!-
I due taquero, piuttosto spaventati.
Ino era isterica per il caldo, ed era armata.
-comunque Shikamaru l'ha saputo da
Choji...- disse infine Kankuro.
-e Choji come l'ha saputo?- chiese
stancamente Ino. La situazione cominciava a sembrarle ridicola e non solo a
lei.
-da Gaara.-
Ino si voltò a guardare i due, che
sembravano trovare improvvisamente interessantissimo il cielo.
Sospirò.
"avevamo cominciato così
bene..."
-ma noi non dovevamo partire?-
chiese Choji, tentando di cambiare discorso.
-si... Choji prendi Shikamaru e
andate a preparare le vostre cose. -ordinò la ragazza, - Temari tu controlla
Kankuro, e puniscilo.-
-non sono mica un bambino!- protestò
quest'ultimo.
-ZITTO TU! VEDRAI!- lo rimbeccò la
sorella, mentre Gaara lo guardava con strafottenza.
Dopo mezz'ora furono pronti e dopo
aver salutato Gaara e Kankuro, chi più chi meno, furono accompagnati da Temari
alle porte di Suna.
Shikamaru teneva quasi il broncio,
se così si può dire, e non aveva più parlato ad Ino, che gli aveva spiegato nei
dettagli ciò che era successo.
Ino e Choji ogni tanto si lanciavano
occhiate alle sue spalle, tentando di spingersi l'un l'altro a parlare con lui.
Alla fine però era stato lo stesso Shikamaru a voltarsi, ed era tornato
indietro verso Ino, per camminarla affianco. Dopo mezz'ora alla fine si era
voltato verso di lei.
-quindi tu gli hai tirato uno
schiaffo.-
-si.-
-e l'hai graffiato.-
-si.-
-e gli ha fatto male?-
-beh, penso proprio di si. Perchè?-
il ragazzo annuì soddisfatto prima
di riprendere a camminare.
Qualche giorno dopo, usciti dal
deserto e rientrati nel paese fuoco, poterono sentire l'impeto dell'inverno
ormai al culmine. I capelli ed i vestiti erano spinti da una parte all'altra
dal fortissimo vento ghiacciato, ed il sole era nascosto dalle nubi perennemente.
E più si avvicinavano a Konoha, più il freddo, non più mitigato dal deserto,
aumentava.
-che gelo!!!- si lamentò Shikamaru,
mentre correvano per scaldarsi. Quella mattina non avevano neppure avuto il
coraggio di fermarsi per mangiare qualcosa.
-ve lo avevo detto di comprarvi
qualcosa di pesante, ma voi: no. Noi siamo uomini, noi non facciamo
shopping...- li prese in giro Ino, che in quel momento indossava un maglione ed
anche un cappotto piuttosto lungo marroncino, oltre a tenere i capelli sciolti
per scaldarsi.
-ma insomma!!!... Chohi cosa stai...
no, Cho, no!-
Choji aveva appena messo una coperta
a mo di mantello, legandola intorno al collo, e procedeva come un fantomatico
eroe mascherato.
Ino cominciò a ridere forte,
restando indietro.
-QUESTA MI RIPARERà!- urlò Choji,
costretto ad urlare da un improvvisa raffica di vento freddo.
-MA NON è VERO! IL VENTO TI VIENE
ADDOSSO COMUNQUE!- lo riprese.
-MA IO SONO "ROBUSTO" E
SENTO MENO IL FREDDO!-
-E QUESTA DOVE L'HAI SENTITA? IL
GRASSO è SOTTO LA PELLE, NON SOPRA! NON TI RISCALDA!!!-
-CHI HA DETTO GRASSO?!!-
furono costretti a tacere, perchè il
vento aveva di nuovo cambiato direzione, e lo spostamento d'aria aveva
catapultato su di loro una miriade di piccole pietre, terra e polvere.
Shikamaru borbottò maledizioni, e si
voltò verso Ino per vedere quanto era indietro. La ragazza stava frugando in
una sua borsa. Ne aveva tante che persino lui era stato costretto a
caricarsene.
-tieni...-
Gli stava passando un anonima felpa
nera.
-e questa?-
-immaginavo che ci sarebbe stato
questo freddo... su, mettila.-
il ragazzo infilò la felpa, per
scoprire gli calzava a pennello.
-come hai fatto per la taglia?-
-occhio clinico. E poi ti ho
abbracciato a volte, e ti osservo. Sono andata ad occhio.- gli rispose sorridendo.
La guardò stupito. Non immaginava
che Ino fosse così attenta ai particolari.
-poi a Konoha ti rendo i soldi.-
-noo!!! consideralo un regalo!- gli
disse lei sempre sorridendo.
Stavolta anche lui sorrise, mentre
la mano che aveva già portato alla tasca stringeva la stoffa.
"un regalo.. della mia
Ino."
-grazie, Ino.-
-ma ti pare...-
-YU-HUUU!!!! TRA POCO SIAMO A
CASA!!!- li interruppe Choji.
"ricordati la promessa Shika,
non cambierà nulla tra noi."
-eccoci...- borbottò Shikamaru
varcate le soglie di Konoha. Era mattina presto, e come sempre a quell'ora il
paese era tranquillo.
-guarda, ci sono già i poster dei
festival!- Choji indicava i poster sui muri, che invitavano tutti a festeggiare
l'anniversario della nascita del primo Hokage come ogni anno.
-mi mancava tutto questo... a Suna
non festeggiano molto...- disse Ino.
-e ci credo...- fu il commento di
Shikamaru.
-a quest'ora Naruto sarà già in giro
in cerca di ramen... me ne farò offrire! ciao!!!- li salutò Choji partendo di
corsa e sparendo in un lampo.
-... credo ci volesse lasciare
soli...- disse Shikamaru divertito. Non ricevendo risposta si voltò verso Ino,
e vide che guardava il cielo con lo sguardo perso.
-Ino?- la chiamò, stupito. L'ultima
volta che l'aveva vista guardare il cielo...
"vorrei andare al festival, ma
con Shikamaru... solo che... se lo invito e mi dice di no magari ci rimango
male, e poi mi vedono sola... però se mi dice di si lo fa controvoglia, non è
il suo genere di feste..."
-Ino?-
"...e se lo fa controvoglia
potrebbe scocciarsi e pensare che stare con me è una seccatura... e anche se
non fosse subito così... non voglio passare per la rompiscatole come
sempre..."
-Konoha chiama Ino...-
"... però se non glielo dico
lui se ne accorge che sto male... che ho voglia di fare qualcosa... e pensa che
gli mento... già è un miracolo che abbia preso bene il bacio di Kankuro...
allora glielo dico o no?"
-INO!-
la ragazza sobbalzò, e notò che
Shikamaru agitava una mano davanti a lei.
-si?- chiese, tentando di far finta
di nulla.
-ti eri incantata! a che pensi?-
-... non c'è sole.- la prima cosa
che le era venuta in mente.
-e ti servono ore di riflessione per
arrivarci?- la canzonò lui.
-stupido!-
gli diede una spinta e cominciarono
a camminare uno affianco all'altra.
-ti accompagno a casa visto che è di
strada...-
-va bene!-
-certo se non dovessi portare mille
buste...-
Ino notò solo allora che il ragazzo
manteneva ancora la maggior parte dei suoi bagagli.
-OH NO!!! DALLI A ME! DALLI A ME!-
si agitò subito, tentando di recuperarli, ma il ragazzo li fece dondolare
sull'altra spalla.
-e molla.. non bastano due borse per
mettermi in difficoltà.-
-e allora che ti lamenti a fare?-
-così...- le rispose, con un alzata
di spalle. Accellerò appena, notando che anche se poche, di solito alcune
persone giravano già per Konoha a quell'ora, ed invece non si vedeva nessuno.
-senti Shiky...-
-dimmi...- le rispose, cercando
qualche anima viva.
-per la festa di prima... mi
domandavo... e se ci andassimo assieme?- Ino si complimentò con se stessa per
non aver nè balbettato nè implorato con la voce. Non capiva bene perchè lui la
stesse guardando con quell'espressione indecifrabile.
-ok. a che ora ti passo a prendere?-
Ino sobbalzò.
-eh? ah, si... boh, poi vediamo...-
Shikamaru la guardò ancora in
silenzio. Senza che se ne rendesse conto, mentre gli chiedeva di andare alla
festa il suo viso aveva cambiato tonalità di rosso sempre più forti, e la sua
voce aveva tremato. Poco, ma se n'era accorto. Improvvisamente la tirò a se,
abbracciandola stretta.
-Shi...Shika?-
-Non aver paura di chiedermi le
cose, baka. Non ti mordo. Ma ti devo dire tutto io?-
-non vorrei che mi prendessi per una
rompiscatole...- mormorò lei.
-ma lo sei già.- rispose lui
sorridendo. Subito Ino lo spinse via, fingendosi offesa.
Poi smisero entrambi di sorridere.
Avevano sentito un'esplosione.
-Non è strano che non ci sia nessuno
in giro?- chiese Ino, cominciando a correre verso il luogo dell'esplosione.
-è quello che pensavo anche io!-
-guarda la!!!-
davanti a loro vi erano tre uomini
feriti a terra, ed in uno di loro Ino riconobbe il padre di Choji.
-oh accidenti!- si lamentò
Shikamaru.
Ino cominciò a curarli con impegno.
Una dopo l'altra le ferite si facevano meno profonde, e la ragazza sentiva le
proprie energie venir meno. Si asciugava continuamente il sudore dalla fronte,
nonostante il gelo. Furono infine raggiunti da una squadra di ninja medici, a
cui chiesero spiegazioni.
-ora non abbiamo tempo, portiamo i
feriti all'ospedale. Ottimo lavoro ragazzina, andate dall'hokage per
informazioni- fu tutto ciò che disse uno di loro, mentre si caricava un ferito
sulle spalle.
Cominciarono a correre il più
velocemente possibile verso il palazzo dell'hokage, senza più parlare. Era
chiaro che la situazione doveva essere grave.
Inoltre più si avvicinavano alla
meta, e più potevano sentire i rumori della lotta ovunque intorno a loro.
-EEEHIII!!!!!-
Una voce inconfondibile li chiamava
dal portone del palazzo dell'hokage.
-Naruto! che succede?-
-ci hanno attaccato!- esclamò Kiba
uscendo dal portone.
-che?? chi??- chiese Ino sorpresa.
-boh!!! Tsunade-baa-chan dice che
sono di Kusa e anche di Kiri, dello stesso villaggio di quel bastardo di
Kisame!- le rispose Naruto con la consueta foga.
Shikamaru ed Ino si guardarono.
Ninja di Kusa. Gli stessi che Kankuro era stato inviato a spiare.
-SIAMO NEI GUAI!- urlò Tsunade,
perfettamente udibile anche all'esterno.
-che succede?- chiese ancora
Shikamaru.
-hanno deciso di anticipare
l'attacco che preparavano da tempo, hanno attaccato diverse zone
contemporaneamente, e ora tengono in assedio l'accademia, coi genin dentro.
Shikamaru sali, dobbiamo elaborare una strategia. Ino, Sakura è nei guai. Come
al solito è partita in quarta per aiutare i jenin dell'accademia, ma non aveva
quasi più chakra a disposizione!-
-neanche Ino ne ha molto.- la bloccò
Shikamaru, prima che corresse via senza dir nulla. Ino lo rimproverò con
un'occhiata furiosa che decise di ignorare.
-vedi quella porta mezzo distrutta
la?- le chiese l'hokage indicando il punto esatto, -là gli ANBU stanno
distribuendo tutte le armi che hanno... è una situazione di emergenza, questa!
prendi quello che trovi e corri! Stiamo mandando tutti i soccorsi possibili!-
-si, Hokage-sama!- rispose soltanto,
cominciando a correre, e mettendosi in fila. Tutti gli adulti di Konoha, anche
coloro che da tempo vivevano come normali cittadini, erano corsi alle armi per
difendere i loro figli e loro stessi.
-Naruto, va subito a chiamare Neji
ed Hinata, Kiba corri all'uscita di Konoha e avverti tutti di non lasciar
scappare nessuno, e di fare prigionieri se possibile!-
-dove sono i jonin?- chiese subito
Shikamaru.
-in missione... dannazione! ci hanno
fregato su tutta la linea!- la donna sembrava furiosa.
-ecco la cartina che ha chiesto,
Tsunade-sama.- Shizune porto in mezzo al loro una piantina di Konoha.
Ino intanto dalla fila osservava
Shikamaru concentrato sulla cartina. Doveva essere all'altezza del suo compito,
proprio come lui. Si sarebbe impegnata al massimo.
-NON SONO RIMASTE MOLTE ARMI, HANNO
GIà PRESO IL DEPOSITO EST!- stava intando declamando l'ANBU dalla maschera di
gatto che distribuiva le armi.
"ce la farò! questa volta mi
metterò d'impegno anche io! non importa quanto chakra io abbia
consumato..."
i suoi pensieri furono interrotti
del tutto. Fu come se la sua mente si spegnesse, letteralmente.
-PRESTO, PRESTO! ORMAI LE ARMI
TRADIZIONALI SONO FINITE! PRENDI E CORRI!- la scosse l'ANBU.
Ino era rimasta paralizzata,
fissando l'arma lucente tra le mani dell'uomo.
Un lungo bastone.
Tre mezzelune d'acciaio.
Non poteva essere.
-Morino-san, come sta andando?- gli
aveva chiesto Shizune, non appena aveva visto il capo della squadra ANBU
arrivare.
-stanno arrivando rinforzi... in
mezzo a loro ci sono anche mukenin... abbiamo bisogno di altri supporti. Salve,
tu devi essere Shikamaru, il "genio". Allora, avete trovato qualche
soluzione?-
-più o meno.- rispose il ragazzo.
Ricordava bene quell'uomo, che aveva fatto sostenere loro il primo esame
teorico per diventare chuunin.
Ibiki Morino aveva improvvisamente
agrottato la fronte.
-il tuo maestro era Asuma, dico
bene?-
-si. Perchè?-
-SHIKAMARU!- urlò Choji, piombando
in mezzo a loro. -so già tutto, mio padre è ferito e... e...-
-Choji?-
poi udirono la voce dell'ANBU:
-PRESTO RAGAZZINA, PRENDI E CORRI,
NON VORRAI CHE QUALCUNO PERDA LA VITA PER UNA TUA ESITAZIONE!-
Si erano voltati tutti, verso Ino.
-Oh no... non quella...- aveva
mormorato Tsunade, mentre Shikamaru spalancava gli occhi, improvvisamente
conscio del perchè Choji balbettasse, e del perchè Ibiki Morino gli avesse
fatto quella domanda.
Ino guardò la falce tra le mani
dell'ANBU.
Non voleva toccarla.
Non voleva vederla.
Voleva chiudere gli occhi e scappare
via, rifugiarsi tra le sue coperte calde e aspettare che tutto finisse.
Era questo che voleva.
Assomigliava troppo, troppo all'altra
falce.
"la falce che ha ucciso
il mio maestro."
[per... per me finisce quì... l'ho
capito anch'io...]
"la falce di Hidan."
[sei testarda... ma anche molto
responsabile... Shikamaru e Choji... sono degli imbranati totali... quindi per
favore... occupati di loro...]
"non la voglio toccare."
[e... non lasciare che Sakura faccia
meglio di te... nel ninjutsu o in amore...]
"NON LA VOGLIO TOCCARE!"
[non lo farò, promesso!...]
"io... io avevo promesso...
che lei non mi avrebbe più superato... che sarei stata responsabile... l'avevo
fatto... ma non posso... uccidere anche io come lui... non posso aiutarla ...
non posso occuparmi anche di lei... sensei..."
-PRESTO RAGAZZINA, PRENDI E CORRI,
NON VORRAI CHE QUALCUNO PERDA LA VITA PER UNA TUA ESITAZIONE! DEVI OCCUPARTI
DEI TUOI COMPAGNI!-
"la vita?"
Il viso di Ino scattò in alto.
"non posso perdere
nessun'altro. Questa è solo una falce, non è la sua."
-NO, ASPETTI!!!- Ino sentì
distintamente Choji urlare queste due parole, mentre guardava la gelida ed
ovviamente impassibile maschera da gatto. Sotto di essa le parve di vedere due
occhi brillare di rabbia, una rabbia gelida quanto quella della maschera, per quanto
potesse sembrare contraddittorio. Naturale se si comportava da vigliacca, si
disse.
La sua mano scattò in avanti, senza
dare il tempo ai suoi riflessi di tirarla indietro. E non appena le sue dita
sfiorarono quell'impugnatura metallica, un brivido la percorse nel profondo,
chiuse gli occhi per un momento, mentre afferrava più saldamente la presa,
sentendo ogni suo singolo muscolo contrarsi, la nausea salire, i sensi
offuscarsi.
Temette di svenire, per un attimo
che le sembrò un secolo.
[non dimenticate mai che una
volta eravamo tutti parte del gruppo dieci!]
Il sorriso gentile e allegro del suo
maestro, mentre diceva queste parole, le tornò alla memoria come un fulmine
schiaritore, dissipando le tenebre che stavano occupando la sua mente. Almeno
per il momento.
Ino spalancò gli occhi, mentre una
nuova sicurezza le animava il volto, stracciò quasi via l'arma dalla stretta
dell'ANBU, e cominciò a correre a tutta velocità verso l'accademia. Correva
come se così facendo avesse potuto lasciare indietro i fantasmi della sua
mente.
-ma proprio a lei...- mormorò
Shizune, mentre Ibiki abbassava un momento la testa.
-ora non c'è tempo...- riprese
Tsunade, anche se il suo tono la tradiva.
Shikamaru guardò la sua compagna
scomparire in lontananza.
"speriamo che Ino regga...
speriamo..." pensò, guardando preoccupato l'amico che gli si era
affiancato.
Choji parlò, e fu la prima volta che
il suo tono spaventò Shikamaru.
-alla prima goccia di sangue sulla
lama...- disse, mentre la voce gli si spegneva.
Shikamaru rabbrividì.
Si, decisamente era passato troppo
poco tempo dalla tragedia, e neanche lui avrebbe avuto lo stomaco di usare
proprio quell'arma.
"Ino resisti, tra poco
arriviamo..." pensò ancora, sperando con tutte le sue forze che fosse
vero.
Sakura era stanca. Era spaventata.
Ma soprattutto era seccata.
Incredibilmente seccata.
Aveva sconfitto nemici molto
potenti.
Era riuscita persino a sconfiggere
Sasori.
E adesso si trovava in difficoltà di
fronte a quelli che potevano essere al massimo jonin di un paese che non
conosceva.
Era naturale infondo. Aveva quasi
esaurito del tutto il chakra curando i moltissimi feriti nell'attacco a
sorpresa, senza contare che si allenava con Tsunade fino a poco prima. Inoltre
quei ninja conoscevano tecniche a lei del tutto estranee, e l'avevano
circondata, così tanti che non riusciva neppure a contarli.
Ma non poteva fare a meno di
sentirsi seccata, per via del sangue che scendeva veloce dalle sue ferite e che
non poteva curare, se voleva mantenere un minimo di chakra.
Per via delle urla dei giovani jenin
dall'interno dell'accademia, sia di paura che di esaltazione, perchè a parer
suo quei mocciosi erano ancora in grado di sovraeccitarsi per le cose
sbagliate.
Per via del suo vecchio maestro
Iruka, di cui sentiva lo sguardo preoccupato seguirla persino attraverso i
muri, e che voleva cancellare.
"ma dove cavolo sono i
soccorsi? devono averli bloccati... non ce la faccio da sola...merda!"
Diversi nemici si erano lanciati
contro di lei, ed era stata ferita di nuovo, pur riuscendo a respingerli
nonostante la sua forza prodigiosa si fosse attenuata fino a quasi scomparire.
-FRONTE SPAZIOSA! DA SOLA SEI
INCAPACE?-
Sakura sorrise, mentre calciava via
un altro ninja che stava uscendo da sottoterra. La voce dell'amica le parve per
un momento diversa, facendola dubitare che fosse lei, ma si riscosse subito, e
si voltò.
-che accidenti...- "vuoi, Ino-pig?"
non potè finire la frase, perchè
vide l'arma.
Ricordò dai suoi racconti, dai suoi
pianti, che quell'arma era la stessa che aveva giurato di non sfiorare mai.
-alle tue spalle!- le stava urlando
Ino.
Sakura sentì qualcosa di pesante
sbatterle sulla nuca, mandandola a sbattere a terra. Rialzò il capo dolorante e
vide Ino combattere, usando la falce come bastone. Ovvero colpendo i nemici con
l'impugnatura metallica.
"un modo per fare le cose come
dici tu devi sempre trovarlo..."
-stai bene?-
-pensa per te.- le disse,
rialzandosi faticosamente in piedi.
-ma va a quel paese!- sbottò
l'amica.
-e gli altri soccorsi?- chiese, quando
si trovò spalla a spalla con lei.
-stanno sbloccando le vie di fuga
quì in giro, arriveranno dopo. Io mi sono dileguata perchè sapevo bene che
senza di me non sei capace di fare nulla.-
-io? senza una scrofa?-
-zitta tu, che sei single!-
-e allora? pure tu!-
Ino scaraventò due nemici a terra
con un altro colpo, senza versare un goccio di sangue. Iniziava a sentirsi
meglio.
-dillo a Shiky.-
-MA NO!!! LO SAPEVO!- urlò l'amica,
cercando di concentrare il poco chakra rimasto in un colpo soddisfacente.
Purtroppo per lei l'azione fu
bloccata da uno shuriken che le trafisse il braccio. Le sfuggì un grido.
-SAKURA!- urlò Ino, parandosi
immediatamente davanti a lei.
Non ebbe il tempo di pensare,
abbassò soltanto l'arma davanti a lei. Questa volta però per il giusto senso.
La lama della falce tagliò di netto
il collo del nemico, partendo da destra fino a scendere diagonalmente al fianco
a sinistra. Un getto caldo di sangue le inondò le mani, il petto, l'arma,
mentre schizzi solitari le arrivarono al viso. Ino cadde in ginocchio,
sedendosi sulle sue gambe, fissando il corpo del nemico.
Quasi in stato catatonico. Forse del
tutto.
Sakura era atterrita. Come Choji,
aveva immaginato che sarebbe accaduto. Ma aveva sperato che non crollasse del
tutto come invece era successo.
-INO!!!-
l'amica non rispose, nè si mosse. I
nemici però avanzavano ancora.
-INOOOO!!!!-
In quel momento erano arrivati anche
Shikamaru e Choji, insieme a Shino ed Anko Mitarashi, appena tornata da una
missione speciale, che combattevano fino a poco prima su di un altro fronte.
Erano in vista quando Sakura aveva urlato l'ultima volta.
-porca puttana!- si era lasciata
sfuggire Anko, vedendo tutto quel sangue.
-INO!!!- avevano urlato Shikamaru e
Choji, senza rendersene neppure conto.
"è ferita? non è ferita? Dio
quanto sangue!" riuscì soltanto a pensare Shikamaru.
Una voce sibilante parlò
all'orecchio di Sakura: -quindi tu sei l'allieva prediletta della hokage...- e
Sakura si era sentita tirare su da due mani forti.
altri ninja si erano avvicinati, proponendo
di ucciderla, o almeno di torturarla, mentre un altro gruppo si stava
avvicinando ad Ino.
Nessuno seppe mai cosa passò per la
mente di Ino in quel momento, Tsunade stessa non disse nulla, ma era più che
certa che in quel momento la salute mentale di Ino era fuori discussione.
Forse era perchè Sakura in pericolo
la invocava.
Forse perchè aveva promesso di
occuparsi di tutti e non ci riusciva. Non ci era mai riuscita.
Forse perchè aveva visto Shikamaru e
Choji da lontano, feriti e stanchi, e aveva temuto di perdere anche loro.
Forse per Asuma, che non aveva
vendicato con le sue mani, ma per cui provava ancora un enorme rancore.
Forse tutto questo, o forse nulla di
tutto ciò.
Ino afferrò la falce nuovamente, e
questa volta con un grido spaventoso non ebbe paura di mietere vittime, come
una rappresentazione vivente della morte.
Sapeva che doveva avere
un'espressione identica a quella di Hidan ora, se la sentiva appiccicata alla
faccia come una maschera.
Ma non poteva far altro se non
affondare le lame della sua falce sui corpi dei nemici, rinvigorendosi ad ogni
colpo, senza sentire le urla di dolore, senza badare a Sakura che veniva
portata via, o ai soccorsi arrivati che la temevano e le fuggivano combattendo
il più lontano possibile.
Lei era impegnata nella sua
personale carneficina.
Nella sua vendetta.
ok,
lo ammetto, alla fine era un pò cruento... però sono fatta così *con aria
innocente* cmq, era così lungo anche per farmi perdonare della lunga assenza,
dovuta a terribili motivi scolastici.
ovvero
interrogazioni e verifiche.
non
troppo riuscite.
che
altro dire: la pazzia... non so se questa Ino finale si può proprio considerare
pazza... so solo che amo la pazzia, e mi piacerebbe saperla descrivere bene...
sarà che sono un pò pazza anche io!! ^^ al prossimo cap che sarà l'ULTIMO!!!!
commentate in bene ed in male!!!