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Autore: anqis    10/09/2012    3 recensioni
“Non ha tutti i torti. Guarda sto pezzo di pakistano di fronte a me e dimmi se non te lo sbatteresti immediatamente sul tavolo, ora, in questo momento” commenta Ele con un sorrisino malizioso di sottecchi a Zayn [..].
Sto cominciando a pensare che stiamo avendo a che fare con delle ninfomani.
“Beh, ecco..” balbetta An Qi, stroppicciando nervosa il tovagliolo, "Non mi sembra il momento giusto per commentare quanto siano stuprabili, proprio di fronte a loro sapete?”.
Mi sorride ed io ricambio, anche se non ho neanche afferrato l’argomento della loro animata discussione. E preferisco non farlo.
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Come incontrare i propri idoli?
Ad un meeting, con uno scambio di sguardi profondo; oppure ad un concerto, tra lacrime di gioia e urla; per strada mentre fanno shopping, o magari ad un supermercato.. perchè no. Insomma, tanti e diversi modi.
E boh, alla fine, ho deciso di mettere per iscritto il modo, in cui io desidero ardentemente di incontrarli, sperando sempre che magari si realizzi davvero. Sperando che vi faccia sorridere, buona lettura!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dream is free.
One Shot || Seconda parte.

 
 
 
“Ora mi spieghi cosa ci facciamo qua” mi sussura Liam sedendosi accanto a me, sul divanetto attaccato al muro. Siamo schiacciati tra loro, il tavolo e il muro. In poche parole: se ci volessero violentare, saremmo in trappola. Ma non credo arriveranno mai tanto. O almeno credo.
Scrollo le spalle con un sorriso. “Guarda, non chiederlo a me”.
Riesco a leggere dagli sguardi e i sorrisi imbarazzati dei miei amici che si stanno chiedendo tutti come me, come siamo passati dal camminare senza meta per le strade di Milano in un bar, in compagnia di cinque liceali, una più pazza o problematica dell’altra. La mora dai capelli setosi, Bea, continua a mitragliarci di domande in inglese, sfoggiando quello che credo abbia imparato nel suo licelo Linguistico; la castana quasi bionda, se non erro Elena o Eleonora (credo mi ridurró al ‘Ele’ da come l’ho sentita chiamare dalle amiche) è sicuramente la più carina, se solo non facesse strani rumori misti trilli acuti a strani versi baritonali; poi c’è la riccia tarocca, Michela, che non ha smesso un momento di toccarsi la fronte corrugata con un sorriso della serie “oh mio come mi sono cacciata in questa situazione”, l’opposto della mora simpatica, di cui non ricordo il nome pur avendomelo ripetuto più volte, che non ha smesso un attimo di ridere fragorosamente, spaventando anche Niall e Louis, cosa davvero strana. E infine c’è An Qi, che stringe con ossessione il cellulare in mano. Sono sicuro che sta cercando il momento migliore per chiederci di fotografare delle foto con lei, ne sono sicuro al cento per cento e stranamente dal solito, la cosa non mi dispiace. Affatto.
Il peggio della situazione già disastrata? Il fatto che ci troviamo in un bar sperduto, non solo in una strada secondaria, ma anche sotterranea. Siamo davvero senza via d’uscita. Una cameriera ci si avvicina, e con la cicca tra i denti ci chiede le ordinazioni. L’unica cosa positiva è la nostra solitaria presenza nel bar, escludendo la tipa e il barista. Non sembrano conoscerci, meglio per noi. La tipa trascrive le ordinazioni, senza smettere di lanciarci sguardi languidi, maggiori a me e a Zayn; a quanto pare è indecisa su chi sia il tipo ideale. Pff, ridicola. Rido sotto i baffi, lanciando uno sguardo distratto alla finestra, dove però incrocio il riflesso di due occhioni a mandorla, impegnati a fissarmi con insistenza e tanta indecisione. Che cosa tenera.
Mi volto subito verso di lei, spaventandola di esser stata scoperta così facilmente. “Vuoi fare delle foto?” le chiedo.
I suoi occhi prendono a brillare, e forse è solo una mia impressione, ma mi pare di vedere le iridi prendere la forma di un cuore. Si alza subito, scalciando verso la mora che le occupa il posto accanto, con poca gentilezza. Ci scatta delle foto insieme, tra abbracci con uno di noi, a tutti insieme e presto si uniscono anche le amiche. Accetto con piacere dalla stretta di Elena sulla vita, allo sfiorare timido di Michela, con un sorriso rivolto al puntatore, o meglio alla fotografa. Quando tocca il mio turno di fare una foto da solo con lei, mi godo il rossore che colora senza controllo quelle guance chiare, raggiungendo quasi il colore scarlatto delle labbra morsicchiate. Ignoro il suo tentativo di mantenere una certa distanza e la cingo per il fianco, avvicinandola a me. Ridacchio sotto i baffi per l’espressione sorpresa ed emozionata, nascosta dal sorriso per l’inquadratura. Nel momento in cui la lascio andare, mi sorprende di vederla di nuovo in piedi, ma mi compiacio del tremore che percuote le sue dita quando afferra la macchia fotografica.
Torniamo seduti e bevo tranquillamente il cappuccino, ignorando gli scatti che ci sta facendo di nascosto, senza avviso.
Immagina l’infarto che proveranno le fans della tua pagina” dice la mora, dandole una gomitata mentre spia una foto dalla sua spalla.
Immagina quante ne ucciderò! Ceh, no, dico: Liam con i baffetti della schiuma!” grida attirando l’attenzione del mio amico, che spaesato sorride. “È sorprendente il fatto che io sia ancora viva!”.
Rigiro nella tazza il cucchiaio, fingendo di non sentire le loro chiacchiere. Tanto alla fine, anche se ci provo, non ci capisco un cazzo.
Comunque lo avevo capito che erano loro. È impossibile non riconoscere i suoi occhi, per non parlare del naso!” sussurra forse troppo forte An Qi, scatenando un’altra risata nella sua amica.
Ho sempre detto che avevi qualche fissazione con il suo naso. Beh, non parliamo della mia per quello di Liam” sorseggia il cappuccino, “E comunque, ti ho creduto non quando ho visto la faccia di Harry Styles, ma quando ho posato i miei occhi sui pantaloni bordeaux di Louis” e il nome di quest’ultimo scompare nell’aria; sorriso malizioso, tono basso, la mora sta commentando il mio Tommo. Dovrei offendermi? Nah..
Eh sì, con il culo che c’ha”.
A parte quello. Chi se ne andrebbe in giro con quei pantaloni?” gli lancia un’occhiatina, per poi alzare gli occhi come è solito fare il mio amico, “Se solo non si vestisse in quel modo. Lo preferirei mille volte senza vestiti..
Odara!” la interrompe Bea, seguito da un colpo di tosse di Michela che per poco non tramortisce strozzata dal proprio caffè sulla fetta di torta che sta mangiando Niall. E pensare che si è fatto fuori ben due brioche e una scodella di cereali e latte.
Non ha tutti i torti. Guarda sto pezzo di pakistano di fronte a me e dimmi e se non lo sbatteresti immediatamente sul tavolo, ora, in questo momento” commenta Ele con un sorrisino malizioso di sottecchi di Zayn, che vedo risvegliarsi dallo stato cataconico nel quale era caduto, quasi rabbrividendo.
Sto cominciando a pensare che stiamo avendo a che fare con delle ninfomani.
Beh, ecco..” balbetta An Qi, stroppicciando nervosa il tovagliolo. Mi perdo nell’osservare il modo in cui si mordicchia le labbra rosee, nervose, come si posta una ciocca corvina che le scende a causa delle risate, a come i suoi occhi lucidi, quasi sbronzi, si posano su di me. “Non mi sembra il momento giusto per commentare quanto siano stuprabili, proprio di fronte a loro sapete?”.
Mi sorride ed io ricambio, anche se non ho neanche afferrato l’argomento della loro animata discussione. E preferisco non farlo.
“Ehi, ma te non hai mica la fobia dei cucchiai“ chiede ad un tratto rivolgendosi a Liam, il quale si ferma con la posata in mezzo all’aria. Lui sorride e poi con calma si infila il cucchiaio in bocca. Ridiamo tutti insieme, quando ci blocchiamo a fissare le espressioni esterefatte barra sconvolte delle ragazze. Osservano ancora il cucchiaio appoggiato ormai nella tazza.
Ho fatto una foto” mormora An Qi con la bocca impastata.
Dopo nascondo il cucchiaio nella borsa, vuoi vedere quanto guadagnamo se lo vendiamo ad eBay?” soggiunge la mora.
eBay? Okay, mi devo preoccupare? Sorridono, tutte e cinque.
Per poco non faccio cadere la tazza, quando lancia un urletto spaventato.
“Cosa succede?” chiede Louis guardandosi attorno allarmato.
Mi sono dimenticata di una cosa!.. Mi fate un ultimo favore?”, come si fa a dire di no ad un labbruccio del genere e a degli occhioni che più grandi di così di muore? Annuiamo in sincrono, io intenerito e i miei amici stanchi.
Quando ci spiega cosa fare, per poco Niall non si strozza con una fragola della torta. Louis e Liam ridono, e wow, Zayn sorride mentre si sistema la cresta, libera dal berretto. Ci mettiamo vicini e prendiamo un grosso respiro, prima che la lucina della macchina incominci a lampeggiare.
“Hi! We Are One Direction! Passate da una nostra amica, su Facebook, digitate il nome I want to be a carrot e lasciateci un bel ‘mi piace’!” e qui in teoria si sarebbe dovuto fermare, ma continuo a parlare, “Non ve ne pentirete! La amministratrice è fantastica!” e con un sorriso e un ‘ciao bella’ tipica di noi, chiudiamo il video-messaggio.
Ora posso morire felice” singhiozza lei, asciugandosi una lacrima.
I ragazzi sorridono divertiti, da quella commossione che ci pare esagerata, ma che abbiamo ormai imparato a conviverci. Non siamo ancora del tutto abituati al fatto che siamo dei fattori che riescono a influenzare la vita di qualcuno che neanche conosciamo, ma a quanto pare facciamo questo effetto.
Le porgo un tovagliolo abbozzando ad un sorriso, e lei lo prende.
“Un insetto nell’occhio” si giustifica asciugandosi le guancie.
“Capita” dice Louis.
“Il sonno. Ho sbadigliato”.
“Certo certo” annuisce Niall.
“La lente, bruciava”.
“Ah-Ah..” commenta con un sorriso Zayn.
“Un raggio di sole”.
“Piove” ride Liam.
“L’occhio.. sudava..?”
“Succed- eh?!”
Scoppiamo a ridere. Lei si rimpicciolisce, le amiche scuotono le teste o la accarezzano, in segno di pietà.
Capisco che è il momento di tornare all’hotel quando tutti i nostri cellulari, in sincronia o ad uno ad uno cominciano a squillare, illuminando lo schermo del nome di Paul, o come nel mio, di ‘paparino’. A quanto pare la nostra pausa è finita ufficialmente. Probabilmente avevano già scoperto della nostra fuga, poco segreta, ma ci avevano prolungato il tempo libero, scommetto, grazie a qualche parola di Paul sul fatto che siamo ‘ragazzi e blah blah..’, un grande.
Ci alziamo titubanti delle loro reazione, potrebbero saltarci addosso a legandoci alla sedia, o scoppiare a piangere attaccandosi alle nostre caviglie. Tutto è possibile.
Tuttavia, ci sorridono e ci accompagnano fino all’uscita della strada, dove troviamo già un auto ad attenderci. Realizzo in fretta che non ci hanno perso di d’occhio dall’inizio, quei bastardi. Prima di andarmene mi avvicino ad An Qi e le sorrido. “Voglio quelle foto” dico diretto.
“Cosa?” sbatte le ciglia, veloci e leggere come le ali di una farfalla.
Minchia, che paragone schifosamente alla Liam Payne.
“Voglio quelle foto” ripeto tranquillo.
Lei fa una smorfia. “Se nuocciono alla vostra immagine, prometto di non pubblicarle!” mormora dispiaciuta.
Sorrido. “No, non era questo quello che volevo dire. Dicevo che mi piacerebbe rivederle qualche volta, non so.. puoi mandarmele?” azzardo inarcando un sopracciglio.
“Puoi trovarle sulla mia pagina! Ti ricordi il nome, no?”
Roteo gli occhi verso le nuvole grigie. Le è così difficile comprendere che voglio il suo numero di cellulare? Solitamente è la prima cosa che fanno tutte, o non devo interessarle – bella battuta – o deve essere davvero sbadata. E vabbene, siamo diretti! “Mi dai il tuo numero di telefono?” chiedo senza giri di parola.
Attendo la sua risposta. La sua gote passa dal rosa pesca, al rosso porpora e infine ad un viola ciclamino. “Ah.. ah, ecco.. si!” e con mano tremante tira fuori una penna e afferra un tovagliolo a quadri per trascriverci dei numeri, con una scrittura chiara ed elegante, tutto l’opposto della mia.
Faccio per prendere il numero, ma prima di lasciare la presa vengo a contatto con le sue dita che non hanno smesso di tremare un attimo. Prolungo quel tocco, non so, mi piace il calore che emanano, e anche al tatto: non sono nè troppo morbide da renderle scivolose, nè troppo ruvide. E rimango ad osservare il rossore vivo delle guancie, il colore ciliegia invitante delle labbre screpolate dal freddo che sembrano invitarmi ad essere assaggiate, e la forma degli occhi e quella lucidità che illumina le iridi scure.
Tirato a forza da Louis, lascio la presa ed entro in auto. Il rombo del motore parte subito e presto la sua figura diventa un piccolo puntino insignificante in mezzo alla strada.
Stringo la stoffa di carta che tengo nella tasca dei pantaloni e sorrido.
Forse è la buona volta che richiamo davvero qualcuno. 


The End.



Grazie mille
 per le cinque recensioni che mi avete lasciato,
siete sajdlkasjkla *^* siete stupende, meravigliose!
Spero vi sia piaciuto e soprattutto divertito, 
se magari mi lasciaste una piccola minuscola recensione ne sarei davvero felice e onorata.
Per favooooreeeeee
Fatelo per lui:


jashdjkahjkhaldsja convinte?
AHAHAHAHA grazie ancora, scappo a rispondervi!
Ancora, grazie e ddai ve lo chiede Harry di lasciare una recensione,
con una faccina così dire di no significa.. avere qualche problema serio ._.
No, dai hahahah ciao splendori! 
 

Alice.

   
 
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