Capitolo 11
NAYRA

Tutti entrano in casa a mangiare, mentre io e Niall restiamo fuori a guardare le stelle seduti sulla sabbia in silenzio.
“Sai” rompe il ghiaccio Niall “stamattina quando ho visto Harry e Kate uscire da casa per mano mentre noi battevamo le mani ho immaginato subito lui in smoking e lei in un abito bianco con un mazzo di rose in mano, e poi l’altro giorno avevo trovato una cosa nel mare, una specie di gemma, che ho fatto incastonare in un gioiello da Liam. E così..” tira fuori dalla tasca della camicia un anellino, con incastonata dentro una gemma bellissima, celeste come il mare e brillante come un fulmine a ciel sereno “così, ecco, ti volevo chiedere se vorresti diventare..” tira un profondo respiro dovuto a tutto il nervosismo che lo stava prendendo in quei pochi istanti “..se mi concederesti l’onore di essere mia moglie”
Inizio a piangere e ridere insieme come un idiota, singhiozzando un “ti amo” e vari “si”
Cerco di frenare le lacrime e lo abbraccio più forte che posso, poi ci alziamo e ci puliamo dalla sabbia che era rimasta appiccicata ai vestiti. Entriamo dentro casa. Harry e Louis mi si avvicinano come PincoPanco e PancoPinco e mi sussurrano alle orecchie: “Congratulazioni Signora Horan!” poi tornano a sedere vicino a Kate e Alice, Liam invece mi lancia un Buzz Lightyear con scritto sul piede “Mrs. N. H.” e Zayn invece resta un po’ sulle sue.

ZAYN
Cavolo.
Sono uno stupido.
Dovevo dirglielo prima, dovevo farmi avanti.
Che dico? Mi avrebbe preso per pazzo!
Se l’avesse saputo non l’avrebbe mai fatto.
E adesso non mi starei struggendo a vederla così felice con uno dei miei “fratelli”
Ma in fondo dovevo saperlo.
Zayn Malik, fortunato in amore.. ma a chi volevo darla a bere?
Caspita! Dovevo aspettarmelo, come potevo non immaginarlo, insomma, aspettano anche un bambino.
Sono stato un idiota.
Cerco di isolarmi, ma sembra che nessuno mi voglia lasciare in pace. Cerco una via di fuga, mi rifugio in camera mia. Chiudo la porta a chiave e cerco il mio diario, l’unico posto in cui io non mi trovo in disparte mentre il mondo va avanti. 17 marzo. Inizio a rileggere per l’ennesima volta: “Caro Diario, oggi ti scrivo perché mi sono reso conto ancora una volta di non saper parlare. Mi sono reso conto che il mondo corre veloce e io non riesco a seguire i suoi passi. Mi sono reso conto che la mia vita fa schifo. Xanthia. Xanthia è morta. E io non sono stato capace di salvarla. Non le ho neanche detto che la amo...” lacrime ormai asciutte sulla pagina del libretto giallo coprono il resto del racconto.
Bussano alla porta.
Nascondo in fretta il diario.
“Chi è?”
“Zayn, apri, sono Nayra.”
Giro la chiave e lascio entrare la Cherubina.
“Ti ho visto venire qui da solo e ho pensato che ci fosse stato qualcosa che non andava.”
“In effetti c’è qualcosa che non va.”
“Dimmi, ti ascolto, sono un’amica, giusto?”
“Ecco cosa c’è che non va.”
“Che ti ascolto?”
“No. Che sei un’amica.”
“Zayn, che vuoi dire?”
“Che ti ho amata dal primo istante in cui mi sono preso la legnata. Che sono uno stupido perché pensavo di poter cambiare quello che c’è tra te e Niall. Perché tu assomigli così tanto a Lei.”
“Zayn, lo sai, io amo Niall, e niente può cambiare quello che c’è tra di noi. Ti sei innamorato della persona sbagliata. Parlami di Lei. Chi è?”
“Era. Lei era la ragazza più dolce del mondo. Aveva la parlantina facile e due occhi color nocciola che sgranava in continuazione. Le sue mani erano così morbide che con una stretta di pareva di affogare, e il suo respiro era delicato a tal punto che anche una nuvola sarebbe sembrata un incudine. Lei era la mia Xanthia.”