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Autore: 13kia    27/03/2007    7 recensioni
-e allora dimmi perchè... -perchè?-sbuffò-unica creatura che sa intendermi...goccia che completa ciò che ho, per quanto siamo diversi, tu sai, noi...siamo entrambi dannati fra tramonto e alba
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lupo

Finalmente lontana dalla scuola, lontana dall’abitacolo della mia nuova auto, lontano dalla gente; a casa per interderci.
Charlie non c’era ancora, all’entrata trovai un suo biglietto
“Ciao Bellz torno tardi, mangia anche se non ci sono e non andare a letto troppo tardi, mi raccomando”
il suo tono di voce, potevo sentirlo anche attraverso quel pezzetto di carta gialliccia, gentile e con una punta di vergogna nell’esprimere qualsiasi sentimento; dopo aver rigirato un paio di volte quel foglietto fra le dita mi decisi a salire al piano di sopra.
Non avevo fame, come non l’avevo avuta a pranzo, ne la sera prima, ma questo non era preoccupante, mi capitava più che frequentemente.
Entrai in bagno e dopo essermi esaminata allo specchio per dieci minuti buoni, i ricordi della mattinata tornarono improvvisamente a farsi sentire; chi diavolo era quel ragazzo alla mensa?E i Cullen?E perchè avrei dovuto essere loro sorella?E chi era la moretta dagli occhi di miele,  che si era intrufolata nella mia macchina, e aveva parlato di leggere nel pensiero o cose simili?
Mi sciacquai più volte il viso e mi diressi verso la camera senza nemmeno asciugarmi.
Accesi il computer sulla scrivania e il piccolo modem che gli stava affianco; quando finalmente riuscii a connettermi a internet controllai la posta:
5 messaggi non letti...mamma...mamma...mamma e ancora e ancora
Qeusta volta si era data davvero da fare per tenermi sotto controllo, risi fra me e me poi aprii l’ultimo messaggio, diceva solamente:
“Bella perchè non mi rispondi?”
cliccai su rispondi e digitai sulla tastiera
“ciao, mi avevi mandato altri messaggi?Mi è arrivato solo questo e ti ho risposto appena ho potuto, forse ci sono stati dei problemi di linea, sai com’è con internet.Quì va tutto bene, la scuola è iniziata oggi e il tempo rimane invariabile.Baci Bella.” Invia
Lo so, forse non è simpatico rispondere solo all’ultimo messaggio della propria madre preoccupata, però non avevo davvero voglia di passare più di cinque minuti davanti a quello schermo elettronico.
Cercai la coperta rosa della sera prima ma non la trovai da nessuna parte, mi sdraiai comunque sul letto.
L’orologio segnava le 23:01, com’era possibile?Rotto non poteva essere, anche il cielo dava tutta l’idea che non fosse più pomeriggio; forse davanti ai computer il tempo vola davvero veloce come dicono, chi lo sa...
Spensi la luce della lampada sul comodino e rimasi nel buio più assoluto, solo i raggi della luna filtravano nella stanza e si adagiavano sul suolo.Non appena chiusi gli occhi un rumore catturò la mia attenzione,qualcosa era caduto per terra, e non da solo, sentivo qualcuno sibilare parole confuse; ci volle meno di un attimo a capire che i rumori provenivano da un angolo della stanza, vicino alla finestra, l’unico angolo soffusamente illuminato, un ombra umana si distingueva  ormai nitidamente, avanzava a passo costante verso di me:
-incredibili...pf...voi...li...an
i passi dell’essere erano leggerissimi, quasi delle piume che sfioravano il legno, non producevano nessuno scricchiolio, ma un suono monotono, ipnotico nella sua perfezione.
I suoi sibili erano cessati, o forse ero io a non farci più caso, la stanza era rivestita da un silenzio quasi percettibile, tagliente, inumano; ma come si sa, la calma non nasce per durare in eterno, l’essere tirò un sospiro e balzò nel buio, per un momento non vidi più niente, miriadi di pensieri mi si affannavano in testa, poi, improvvisamente un ombra confusa si gettò su di me, bloccandomi braccia e gambe e poggiando il viso sul mio:
-tu...come puoi...non sapere ciò che sei...bugiarda...stolta bugiarda...so quello che vuoi farci...
era un ragazzo a parlare, i suoi occhi color nocciola dapprima scintillanti come braci ardenti, erano andati via via mutando, come macchiati da un inchiostro nero ed indelebile; un sorriso sghembo riempiva il suo volto perfetto e i denti bianchi e dritti scintillavano anch’essi famelicamente. La pelle diafona e i capelli rossi lo rendevano perfettamente distinguibile dal resto delle tenebre anche se il suo sguardo omicida sembrava aver accettato un patto eterno con l’oscurità.
-...io...ti invidio...e ti disprezzo...noi non abbiamo mai fatto male a una mosca...noi vi abbiamo offerto il nostro aiuto e la nostra misericordia...voi come ci avete ripagato?...cacciandoci e dando false credenze su di noi...vi odio...
io non capivo...non capivo ed ero paralizzata dal terrore.I miei occhi, ormai allo stato liquido vagavano persi in cerca di un collegamento a ciò che stavo udendo, e la mia mente si riempiva di frammenti e di pensieri...
occhi color nocciola...pelle diafona..sibilii nel buio...nervi tirati...parlata veloce e interrotta
poi quelle frasi
-Come sai che mio padre è Charlie?
-solo perchè Ed l’ha letto nella mente di un professore
la stessa ragazza che carezzava la mano dello studente che mi fissava a mensa...lo studente che mi fissava a mensa...pelle diafona....occhi nocciola...solo due sillabe potevano ricollegare la ragione al mio corpo
-Ed...?-dissi a bassa voce, come un sospiro
-Tu sai come mi chiamo?-chiese il ragazzo, era più calmo di qualche istante prima ma manteneva la presa salda su di me, gli occhi intensi a scrutarmi, le labbra sospiranti a qualche millimetro dalle mie
-un essere come te si spreca anche di conoscere le sue vittime prima di cacciarle?
-Ed...-continuavo a ripetere
-Non sai dire altro?-sospirò spostando le labbra in direzione del mio collo e annusando il mio odore-strana....per essere ciò che sei
-ed...tu...tu sai quello che sono?Quello che anche la ragazza di oggi intendeva...quello che tu hai insinuato contro di me saltando sul mio letto e bloccandomi in questo modo...
sembrava veramente sorpreso
-tu veramente non sai...?Hai il privilegio di non sapere e di non soffrire per ciò?-chiese rispostando le sue labbra carnose sulle mie gelide
-io non so...ma se ogni giorno quì a Forks continua come oggi non credo che avrò il privilegio di non soffrire...-spostai lo sguardo, lui sorrise, per la prima volta non famelicamente, era stupito e pareva quasi felice della sua stessa sorpresa
-qual’è il tuo nome?
-Isabella...bella...
Gli occhi si pulirono nuovamente da ogni tenebra e fiamme castane tornarono ad ardere nel suo animo e sul suo viso glaciale; mi lasciò la presa dal braccio destro e con velocità estrema e delicatezza assieme mi scostò una ciocca di capelli dal viso dicendo:
-Isabella...Bella...tu sei ciò che secondo le leggende di Quileutes è chiamato lupo...tu sei...un licantropo...

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Mi piace un sacco vedere i commenti! l'ho già detto? 
grazie!E a chiunque abbia letto anche a chi ha fatto schifo ;)

Lore

Missleep

kikka_hachi

rosy61

principessa zucchina ( eheh ma chissà chi sei!)

yokuccia     >>>> bhe Bella non 

Elychan       >>>>era esattamente un vampiro

black_angel >>> visto? ihih 

com'è la mia idea?
Scusate se il capitolo è corto ma ho notato che dalla mia testa alla carta, anzi meglio dire allo schermo, ci sono stati un sacco di impedimenti per esprimere come volevo far scoprire a bella la sua natura...
p.s. Quileutes si scrive così giusto? L'ho cercato quattro volte in twilight e ogni volta che trovavo la pagina perdevo il segno ( sgrunt ) 
poco male, al massimo lo rileggerò ;)

spero che abbiate apprezzato anche questo mio tentativo ^^

  
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