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Autore: UltravioletBliss    10/09/2012    5 recensioni
"Chi diamine te l'ha detto? Miseriaccia Ron, la amo ok? Farò di tutto per lei. La lascerò, se sceglie te. Ma ora come ora è la mia ragazza, e farò di tutto per tenermela stretta. Vedi? - disse, indicando la finestra - oggi è una giornata di pioggia. Tutta la mia vita è stata una  lunga e tetra giornata di pioggia. Poi è arrivata Hermione, ed è stata il mio raggio di sole dal primo momento in cui l'ho conosciuta. La mia vita è sempre stata uno scudo di emozioni irrazionali, senza di lei. Non ragionavo mai con il cervello, anzi, non ragionavo per niente. E ora lei ha portato quel minimo di razionalità nella mia vita che mi serviva. E io ho portato quel briciolo di follia che serviva nella sua vita, lo sento".
-Fred Weasley, capitolo 12.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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1 Settembre 1995.

Una coppia di ragazzi, lei riccia e piccoletta, lui rosso e alto, varcano il passaggio che porta al Binario 9 e 3/4.
"E' ora di tornare a casa" pensò la ragazza, girandosi a guardare il suo accompagnatore. Sorridendo.
«Ehi, che ti prende?» le chiese allora Fred, fissandola.
«Mi sei mancato» rispose Hermione. Per tutta risposta, lui le stampò un bacio sulla fronte.
«Anche tu mi sei mancata, amore».
Quell'estate non erano stati insieme che una sola settimana a Grimmauld Place, dove però la loro privacy era stata messa duramente alla prova.

*

«Quindi vi siete fidanzati! Alleluja!» la signora Weasley era raggiante, non credeva possibile che quello scapestrato di suo figlio sarebbe finito insieme a una tanto brava ragazza come Hermione.
«Sì» disse Hermione imbarazzata, mentre Fred le stringeva la mano sotto il tavolo.
«Sono davvero contenta! Tutti i miei figli fidanzati, chi l'avrebbe mai detto! Ora però manchi solo tu, Harry caro!» esclamò la signora Weasley in direzione del Prescelto.
Lui, imbarazzato, si girò involontariamente in direzione di Ginny.
Era bella Ginny. Aveva fatto un salto incredibile di qualità dall'anno scolastico all'estate.
E, essendo in contatto con due sole ragazze, di cui una la sua felicemente fidanzata migliore amica, Harry non aveva potuto fare a meno di notare come Ginny fosse sbocciata e di come fosse diventata una donna.
C'era stata una volta, una sera di agosto, in cui Harry aveva sprecato la sua occasione, un po' per inesperienza, un po' perché era comunque la sorella del suo migliore amico, un po' perché "l'atmosfera si era rotta": quel giorno a Grimmauld Place pareva non esserci anima viva: Hermione e Fred erano usciti; Lavanda e Ron stavano cercando un nuovo manico di scopa, i signori Weasley e George erano alla Gringott e Remus, Tonks e Malocchio erano di guardia fuori.  Ginny, seduta in cucina, leggeva "Quello che gli uomini non immaginerebbero mai: le ragazze e il Quidditch", mentre con una mano in cui impugnava un cucchiaio girava una coppa di gelato all'amarena.
«Interessante il libro?» Harry era sbucato dalla tromba delle scale, incuriosito.
«Abbastanza. C'è l'elenco di tutte le giocatrici di Quidditch che hanno fatto qualche record: per esempio c'è questa, Janis Kyurt, cercatrice, che per tre partite di fila è riuscita a prendere il Boccino prima dei venti secondi dall'inizio del gioco. E' un record che non è stato mai battuto, nemmeno da un maschio!» iniziò lei raggiante.
Harry la notò. Era davvero bella. Non sa cos'aveva di nuovo. Ma era perfetta. Era cresciuta.
«Forte!» rispose lui distratto, come per far capire che era lì solo per parlare di Quidditch.
Ginny gli sorrise, e lui ricambiò il sorriso.
Poi, si fissarono negli occhi. Quelli verdi di lui incrociarono quelli azzurri di lei. Si era creata un'armonia speciale e, quasi istintivamente, Harry si avvicinò al viso di Ginny.
Lei, immobile, osservava tutti i movimenti del ragazzo.
C'era qualcosa nell'aria, qualcosa che pronosticava qualcos'altro.. Come un bacio.
Harry si avvicinò sempre di più, schiudendo la bocca e chiudendo gli occhi, seguito poi dalla sorella del suo migliore amico.
«Ginny!» la rossa aprì gli occhi e si ritrovò davanti Harry che la fissava. Si girarono insieme alla ricerca di chi l'aveva chiamata.
«Ginnyyyyyy! Ah, eccoti qua!» Sirius entrò di corsa con in mano una lettera.Si erano completamente dimentiate che ci fosse anche ui in casa.
«Questa l'ha appena portata un gufo marrone, veniva dall'ufficio postale di Hogsmeade.. è per te!» gliela consegnò lui, facendo poi l'occhietto al suo figlioccio.
"Tempismo perfetto" pensò Harry.
«E' di Michael.. Mi chiede come sto..» disse Ginny, girandosi verso Harry.
Lui fissò lei, poi la lettera, si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte. Poi si alzò e se ne andò. Tanto ormai la sua occasione era sfumata.
Ginny rimase in cucina da sola, mentre fissava la lettera. Dopo averla letta, la buttò nel fuoco che scoppiettava anche d'estate accanto a lei, mentre una lacrima le bagnava la guancia. E non era per la lettura che aveva appena fatto.

*

«Allora, io devo andare a fare la ronda dei prefetti.. Ci vediamo dopo?» Hermione sorrise a Fred.
«Visto, te l'avevo detto che saresti riuscita a diventare un Prefetto Perfetto, Granger» rise lui, baciandola dolcemente a fior di labbra.
«Simpatico Weasley. Spero che non mi toccherà spedirti verso una punizione certa anche questa settimana» lo stuzzicò lei.
«Non sia mai Granger! Sarò un perfetto studentello!» la prese in giro lui, circondandole la vita con un braccio e pizzicandogli una fianchetta.
«Ahi, cretino! Dai devo scappare ora» disse lei, girandosi verso il ritratto della signora Grassa.
«Non mi dai neanche un bacio Hermione?» l'acciuffò Fred, facendola girare.
Lei lo baciò dolcemente sulle labbra.
«Ora però devo andare sul serio» annunciò lei, seria.
«Ok.. E Granger?».
«Sì Weasley?».
«Ti amo».
«Anche io, faccia da scemo!».



*





Hogwarts, Primavera 1996.


«Fred, davvero vuoi andartene?» gli occhi di Hermione erano lucidi.
«Hermione, devo farlo, non sopporto più faccia da rospo e poi il negozio a Diagon Alley ormai deve aprire» rispose lui, sfiorandole dolcemente la guancia.
Hermione tirò su col naso. Aveva passato un anno e mezzo meraviglioso con quel ragazzo, ci era cresciuta insieme e non avrebbe sopportato l'idea di non vederlo fino all'estate successiva.
«Dai, non fare così.. E' già difficile allontanarmi da te» l'aveva abbracciata.
Hermione lo guardò negli occhi. Poi lui sfoggiò il sorriso che l'aveva fatta innamorare.
«Non sorridermi così! O meglio, quel sorriso dovrai farlo solo a me, non a tutte le ragazze che entreranno nel tuo maledetto negozio di scherzi per comprare un filtro d'amore e poi somministrartelo!» aveva alora detto lei, stringendogli la vita.
Lui allora rise «Gelosa Granger? Guarda che le altre sono nulla.. A meno che non abbiamo i capelli cespugliosi e portino sempre tremila libri in mano».
«Ti sei innamorato di Eloise Midgen?».
«Nah, troppo acne.. Però, con la crema antipustole dei "Tiri Vispi Weasley", forse..»
«Weasley!» Hermione tirò un buffo scherzoso, a cui Fred rispose con un bacio.
«Scherzo, non ti dimenticherò.. E tu non dimenticarti di me,con tutti questi ragazzi magicamente interessati a te adesso» aveva detto lui, scrutandola.
«No potrei mai.. Weasley?».
«Sì Granger?».
«Ti amo».




Diagon Alley, Estate 1996

«George!»
Un ragazzo alto, rosso, in piedi su una scala intento a sistemare uno scaffale, si girò!
«Ronron! Harry! Hermione! Il trio dei miracoli! Venite qui, datemi un abbraccio!» fece George, inciampando su una scalino.
«Levicorpus!» urlò Hermione, sospendendo la caduta del gemello.
«Merlino benedica Hermione! Ora potresti farmi scendere però?» chiese lui, sospeso a mezz'aria con la testa in giù.
«Oh, sì scusa.. aspetta un secondo.. Ecco, ora puoi scendere». disse lei, dop aver boorbottato una formula che lo aveva fatto rimanere sospeso solo a un centimetro da terra.
«Grazie cara cognata! Oh, aspetta un attimo, giusto, vorresti vedere il tuo uomo.. Anche se Hermione, in effetti sono più bello - disse George, prima di vedere lo sguardo stizzito di Hermione - ok come non detto.. Freddieeeeeeee! Porta le tue chiappe qui, subito!».
Due minuti, e la testa di Fred si affacciò da una botola.
«George che diavolo urli, ci sono clien..Hermione!» Fred si spinse in sopra, alzandosi. Dopo essersi pulito i pantaloni sulle ginocchia, si diresse verso la ragazza, prendendola in braccio e stampandole un bacio sulla bocca.
«Fred, un po' di contegno, ci sono clienti» lo prese in giro il gemello.
«Ehi, ciao Fred, non so se ti ricordi di me, sono Ron, tuo fratello..»
«Sì ciao Ronnie, Hermione, mi sei mancata!» rispose incurante Fred.
Harry e Ron intanto guardavano la scena ammutuliti
«Sì, è uno strazio anche per me» si avvicinò George, mettendo le proprie braccia sulle spalle dei due.
«Dai, in fondo è carina come scena..».
«Harry ti sei bevuto il cervello? Fred è andato! E' diventato mieloso come la crostata alla melassa di mamma!» aveva risposto George, guardando stupito l'amico.
«Guarda che ti ho sentito Georgie!».
«Zitto e stai con la tua ragazza Freddie» disse stizzito George.
Intanto, un'altra presenza si era avvicinata al gruppo.
«Se Dean facesse così con me, gli manderei una Fattura Orcovolante» Ginny Weasley fece la sua entrata trionfale, facendo illuminare gli occhi di Harry.
«Ciao Ginny!».
«Ciao Harry, non ci vediamo da circa.. un quarto d'ora» gli fece l'occhiolino lei.
Harry avvampò. La sua cotta per Ginny non era passata col tempo, anzi, era aumentata.. Avrebbe voluto tanto ritornare al momento del Ballo del Ceppo, non avrebbe perso il suo tempo invitando quella piagnucolona di Cho, avrebbe invitato Ginny e magari sarebbero stati insieme e..
«Harry? Ci sei?» la voce di Ron rimbombava nella sua mente.
«Sì, sono qui.. Ginny e George dove sono andati?» chiese lui, girandosi per vedere una chioma di capelli rossi che non riusciva a trovare.
«Oh, in magazzino. George ha promesso di regalarle una Puffola Pigmea».
«Una che?».
«Non chiedermelo, non ho idea di cosa sia» rispose Ron.
Intanto, Fred ed Hermione erano ancora abbracciati.
«Che dici, li disturbiamo?».
«Naah, andiamo a farci un giro per il negozio».
«Ottimo, amico».

«Sono le dieci e mezza, devo andare o perderò l'Espresso per Hogwarts» disse triste Hermione.
«A Natale vieni alla Tana, e anche a Pasqua, e anche.. Anzi, verrò anch'io a Hogwarts!» annunciò Fred.
«A scuola?!».
«Ma che dici.. Verrò quando andrete a Hogsmeade.. In memoria del nostro primo appuntamento».
«Lo ricordi ancora?» chiese Hermione, un sorriso che le increspava i volto.
«Non potrei mai dimenticarlo.. Granger?»
Hermione sapeva cosa stava per dirle. Ormai erano secoli che facevano quel giocohetto.
«Sì, Weasley?» chiese sorridendo maliziosa.
«Ti amo».





Ecco qui.. Questi è uno degli ultimi tre capitoli della storia che ho detto, si baserà sugli scorci di esistenza in quanto ora non sono più ad Hogwarts insieme.
Comunque ho i soliti paio di punti:
1) CHIEDO UMILMENTE PERDONO PER IL TEMPO PASSATO TRA L'ULTIMO CAPITOLO E QUESTO.
2) Vi prego ditemi come faccio ad aggiungere più personaggi!
3) La mia storia con Fred è finita con un bello schiaffo in faccia, dopo aver condiviso momenti magnifici e, diciamo, essere cresciuta con lui.
Ma va bene così, è un tale stronzo, come tutti i maschi (tranne ovviamente, il Fred di zia Row *sogna di baciare il Fred vero*
4) Recensite, così capisco se sto andando per il verso giusto!
Buon rientro a scuola/università/lavoro
UltravioletBliss
  
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