Una leggera brezza accarezzò i fili d’erba.
Il ragazzo sbuffò
appena, socchiudendo gli occhi.
Era stanco. Voleva solo riposare..
Fissò
una nuvola.
Dei passi improvvisi lo riscossero.
- ehi Shikamaru…sai
dov’è Choiji?-
- no, sensei- rispose, lapidario
Il maestro si
sedette accanto a lui, incrociando le gambe.
In bocca, l’ennesima
sigaretta.
Shikamaru seguì il suo fumo.
…Assomiglia ad una
nuvola…
- dobbiamo tornare ad allenarci?- chiese in un
sospiro
- no…fumo l’ultima sigaretta…-
Asuma strappò dalle labbra
il mozzicone e lo gettò a terra, calpestandolo lentamente.
- non
iniziare mai…- disse, afferrando un pacchetto e fissando il ragazzino.
Il
filo di fumo riprese a salire nel cielo.
Il silenzio scese di nuovo.
-
sensei…gli esami sono una vera scocciatura…-
Asuma sorrise
- non
mi stupisce…tutto per te è un’ enorme scocciatura…-
la sigaretta brillò tra
le labbra.
- sai Shikamaru…-
il ragazzo voltò lo sguardo, senza
particolare interesse
- …sono d’accordo con te…gli esami sono una vera
scocciatura!...ma devo comunque allenarti …-
la risata di Asuma scosse
l’aria.
Il maestro staccò dalle labbra la sigaretta, spegnendola tra i fili
d’erba con le dita ingiallite
- sensei…questo vuol dire che dobbiamo
andare?-
- no…fumo un’ultima sigaretta…-
Shikamaru distolse lo
sguardo.
- certo Sensei…l’ennesima ultima sigaretta…-
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Se la gocce di poggia fossero state lame, avrebbero fatto meno male.
Ora
era davvero stanco.
Ora doveva davvero riposare.
Shikamaru si gettò a
terra, tra l’erba bagnata e le pozze di fango.
Niente cielo.
Solo
nuvole.
Shikamaru provò a piangere, ma le lacrime si confondevano alla
pioggia.
Shikamaru provò ad urlare di rabbia, ma le grida si confondevano con
i tuoni.
Shikamaru provò a scappare, ma un peso lo teneva attaccato alla
terra.
- Asuma sensei…non doveva morire…-
***********************
Il fumo della sigaretta saliva piano, lento.
Formava piccole nubi, si
diradava in nebbie sottili, si dileguava.
Come una nuvola…
Eppure
bruciava dentro, come un fuoco che tutto divora.
Come il
dolore…
Shikamaru aspirò ancora.
L’odore amaro gli ferì il
palato.
Sputò a terra, tossendo.
- è talmente stupido…-
Shikamaru
tossì ancora, di una tosse secca, stizzita
.- non iniziare mai…-
-
mi dispiace sensei…le sto disobbedendo…-
Ma Shikamaru aspirò ancora.
- è
soltanto…- si giurò - …è soltanto la mia prima ed ultima sigaretta-
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L’alba non era ancora arrivata.
Temari allungò un braccio,
stiracchiandosi.
Un vento freddo le accarezzò la pelle.
- non ricordavo
quanto fosse freddo l’inverno, qui a Konoha…- disse in un sussurro,
voltandosi.
- Ehi…Shika…- continuò, spalancando gli occhi.
Se si fosse
trovata nella foresta, come la notte prima...
Senti che un nuovo brivido le
percorreva la schiena.
Dannazione…era orribile essere innamorate.
Si mise
a sedere, coprendosi con un lembo del lenzuolo.
Temari scandagliò la stanza
con lo sguardo.
- Nara…dove diavolo ti sei cacciato?...-
- hai lasciato la finestra aperta…posso seguire la tua puzza fino a qui…- gli
disse, apparendo all’improvviso.
Shikamaru guardò la ragazza seminuda con
apparente distacco, continuando a rigirarsi tra le dita il mozzicone.
-
...sono troppo stanco per risponderti…- disse, appoggiandosi alla ringhiera del
balcone
- non dovresti fumare fuori...stanotte fa freddo…- l’interruppe lei,
fissandolo negli occhi scuri
- …sei una vera scocciatura…prima non potevo
fumare a letto…ora neanche sul balcone…- rispose il ninjia, gettando la
cicca
- te l’ho detto…quelle cose puzzano…- Temari sembrò non raccogliere la
provocazione, stringendo invece la mani attorno al collo di lui.
- …e puzzi
anche tu!- continuò, sorridendo.
Il ragazzo le prese le mani, costringendola
a mollare la presa.
- Fumo l’ultima sigaretta…- disse, voltandosi di nuovo e
afferrando il pacchetto.
- Come vuoi!- rispose Temari, che si
allontanò a grandi passi.
Il suono inequivocabile della finestra scosse
l’aria.
Shikamaru non si voltò neppure.
Temari l’aveva chiuso fuori anche
quella notte.
- che seccatura…- sussurrò, accendendosi la sigaretta.
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La foresta era grande.
No, non era grande.
Era Immensa.
Le foglie
tremavano al tocco del vento.
Le acque del fiume ruggivano tra le rocce.
I
ninjia fremevano nei nascondigli.
- li vedi?...-
- …negativo…-
la radio
gracchiò qualcosa di incomprensibile
- …era quel baka di Kiba…ci starà
prendendo di nuovo in giro…- Choiji alzò lo sguardo sulla ninjia della foglia
che era in piedi accanto a lui.
- l’ultima cosa che ci serve ora è il suo
terribile umorismo…- sospirò Ino, appoggiandosi al tronco di un albero.
- a
dir la verità l’ultima cosa che ci serve sono le vostre chiacchiere inutili…- la
voce di Neji squarciò l’aria.
Ino si morse il labbro…era sempre il solito
sbruffone.
- dov’è Nara?- lo Hyuga si sfilò la maschera da ANBU
insanguinata.
- In ricognizione…almeno così ha detto…- rispose
Ino.
Sorrise beffarda.
Shikamaru era un pessimo bugiardo.
L’ANBU si
allontanò silenziosamente come era arrivato.
Neji si fece strada tra i rami fitti della boscaglia.
Shikamaru era
gettato a terra, occhi socchiusi, sigaretta in bocca.
- pensi di voler
intervenire o di restare qui a dormire?-
Shikamaru volse lo sguardo,
disinteressato.
- il tempo di fumare la mia ultima sigaretta- disse,
alzandosi.
Gettò a terra il pacchetto vuoto, accartocciato con le dita
ingiallite.
- non dovresti fumare-
- grazie mammina…- rispose sarcastico,
prima di inoltrarsi rapidamente nella macchia.
- …era l’ultima…- sospirò,
facendosi largo tra le foglie.
È sempre così sensei…è sempre l’ultima sigaretta.
È sempre l’ennesima
ultima sigaretta.
Grazie a tutte voi che avete letto...per ora è una specie di esperimento
...spero vi sia piaciuta!! Lasciate un commentino, anche piccolo piccolo
^^".
P.s.: io sono una non-fumatrice, perciò non so come è il risultato di
una ficcy in cui compare la parola sigarette 200
volte^^"...