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Autore: yeahbuddy_    10/09/2012    5 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA PER MANCANZA DI TEMPO. AGGIORNERO' AS SOON AS POSSIBLE.
Cercò di evitare un’espressione sbigottita e un tono sarcastico che potesse tradirla, quindi si limitò a chiedere leziosa “Scusi, come ha detto che si chiama?”
Il ragazzo impilò ordinatamente una serie di fogli. “Liam, Liam Payne”
Ah, non solo aveva un nome di merda, ma si permetteva anche di criticare il suo duro lavoro.
Un sorriso malefico le affiorò sulle labbra.
Sarà stata pure una frana in amore, ma sul lavoro era un bulldozer.
L’avrebbe massacrato.
**
Lo specchio rifletteva una ragazza triste.
Lei non era cattiva, né egoista, come molti la definivano per i suoi atteggiamenti.
Era semplicemente sola.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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My (b)day.

 

Vi avverto. 
questo capitolo è.. lungo una quaresima
Per così dire..
vabbè, mettetevi comodi e prendete i popcorn c:
vi amo e ..
cagatevi il capitolo c:


Clare se ne stava a pancia in giù stravaccata sul letto, con il piumone a coprirla fino al collo e un braccio a penzoloni .
Percepì un raggio di sole filtrare dalla finestra e si decise finalmente ad aprire gli occhi, stropicciandoseli debolmente.
Si stiracchiò leggermente scostando appena la coperta per accorgersi di essere vestita come la sera prima e, chiudendo ancora gli occhi, tastò a tentoni il materasso, nel tentativo di mettersi seduta.
Raccolse i capelli con le mani, portandoseli dietro alle spalle e si alzò barcollando dal letto, raggiungendo il bagno in uno stato comatoso.
Sciacquò abbondantemente il viso con acqua ghiacciata e si massaggiò la fronte, cercando di ricordare che ora avesse fatto.
Sì, però in tv c’era ‘Le pagine della nostra vita’, non poteva perderselo.
Vaffanculo ai compleanni, pensò aggrottando la fronte davanti al suo riflesso allo specchio.
E vaffanculo anche a Nicholas Sparks.
Aveva l’odiosa tendenza di passare le nottate in bianco a vedere film strappalacrime quando non aveva da lavorare.
Quindi quella era un’occasione più unica che rara.
Agguantò un paio di jeans finto scoloriti e una blusa di seta e li indossò sgusciando mollemente fuori dai vestiti del giorno precedente.
Non aveva la forza di farsi una doccia.
Quel giorno, fortunatamente, c’era Danielle in ufficio, quindi le aveva detto che non serviva che andasse anche lei, si sarebbe occupata di tutto da sola.
Mentre programmava di fare visita alla libreria Coleen, pregò che la riccia non combinasse disastri cosmici.
Lasciò scivolare le maniche di un trench coat beige lungo le sue braccia magre e uscì nel freddo della mattina, salutando il portiere e inspirando a pieni polmoni l’aria primaverile che sprigionavano gli alberi di ciliegio.
Una folata di vento fresco le colorò le guance di un rosa acceso.
Sorrise beata, osservando distrattamente la gente che percorreva a grandi falciate le vie di New York, gente che andava a lavorare e che raggiungeva frenetica la metropolitana.
Gente alla quale assomigliava durante tutti gli altri giorni della settimana, mentre quel giorno poteva prendersela con calma.
Si fermò in mezzo al marciapiede e tese un braccio per fermare un taxi, quando si sentì chiamare da una voce maschile alle sue spalle.
Clare!
Si voltò, cercando di individuare un movimento dall’altra parte del marciapiede.
E poi vide Zayn.
“Clare, sono qui” gridò lui, sbracciandosi nella sua direzione e raggiungendola di corsa, con un enorme sorriso stampato in viso.
Clare sembrò pietrificata. Merda, non aveva un filo di trucco.
Tentò un sorriso mentre si avviava verso il moro, agitando una mano in segno di saluto.
“Ciao” mormorò, scontando dietro l’orecchio una ciocca dorata, mentre cercava di non incespicare tra i suoi stessi piedi.
“Buongiorno – sussurrò la voce del ragazzo, accompagnata da un meraviglioso profumo. – peccato ieri.. sai, la telefonata
Clare sorrise imbarazzata, quando constatò a cosa alludeva Zayn.
“Sì – esitò, lisciandosi la giacca sul ventre – un vero peccato”
Ma quanto era sexy quel ragazzo.
“Dove andavi?”
“Da un’amica” rispose, facendolo sorridere.
“Ti accompagno, ti va?” propose Zayn, sfilandosi la giacca e abbandonandola sulla sua spalla.
Si sentì improvvisamente euforica che fosse il suo compleanno.
Magari sarebbe filato tutto liscio, chissà.

Percorsero pochi metri a piedi prima di trovarsi davanti a una scintillante moto grigio metallizzata.
Con orrore, Clare si rese conto che quello sarebbe stato il loro mezzo di trasporto.
E che nulla sarebbe filato liscio.
Non era pressoché un’amante delle moto.
Ok, forse le odiava.
Evidentemente, al contrario di Zayn che sembrava molto fiero di quel gioiellino.
Si rigirò le chiavi tra le dita prima di voltarsi a guardare Clare. “Non è bellissima?” domandò, chiaramente in attesa di una risposta affermativa.
Clare deglutì, cercando di adottare un tono adeguatamente colpito. “Sì – annuì, con un sorriso falsissimo – è.. stupenda”
Lo osservò aprire il portapacchi della moto e tirare fuori un casco che poi le porse, sorridendo.
“Tu sei più bella”
E riecco quel rosa acceso farsi spazio sulle guance di Clare.
Si lasciò sfuggire un mezzo sorriso, mentre la moto si avviava con uno sbuffo, prima di infilare il casco, prendere posto dietro a Zayn e avvolgergli la vita con le mani.

Ok.
Zayn non sapeva guidare, questo era poco ma sicuro.
Clare scese dal veicolo, barcollando, mentre, tenendosi in equilibrio appoggiata a un palo, fu tentata di baciare terra.
L’ultima impennata poteva benissimo risparmiarsela.
Zayn aveva piazzato la moto a qualche isolato dalla libreria, in quel momento le lanciava un occhiata rassicurante.
“Stai bene?” ridacchiò, sfilandosi il suo casco e ravvivandosi i capelli schiacciati.
Clare farfugliò qualcosa, nel vano tentativo di esprimere un commento positivo e, contemporaneamente, non vomitargli sulle scarpe.
Provò a recuperare un battito regolare, deglutendo rumorosamente.
“Sì – biascicò, affaticata – benissimo
Zayn la affiancò, esaminandola con un sopracciglio alzato. “Già, questo colore verdastro ti dona
Clare sorrise di rimando mentre studiava il viso bello e lineare del moro. “Si abbina alle scarpe” mormorò, alludendo al tacco dodici di Manholo Blahnik che portava ai piedi.
Una risata calda e roca vibrò nell’aria fresca di aprile e le mani del ragazzo, prima giunte dietro la schiena, ora avvolgevano la vita della bionda nel tentativo di sorreggerla.
Passarono almeno due minuti prima che i due si accorgessero di essere ancora appiccicati.
Clare si staccò immediatamente, sotto un sorriso di Zayn.
“Andiamo, và”

Aprendo la porta della libreria, Clare e Zayn furono accolti da uno scampanellio e un meraviglioso e denso profumo di carta.
La bionda alzò il naso all’aria con gli occhi rivolti agli scaffali più alti.
Immense librerie color mogano riempivano la minuscola sala con centinaia di libri colorati.
Oltre al bancone, su cui troneggiava un vecchio computer e alcuni fogli sparpagliati, c’erano tre sgabelli e, alla fine del negozio una maestosa arcata di legno, oltre cui vi erano tavolini colorati accerchiati da minuscole sedie per i bambini.
Neanche il tempo di muovere un passo verso il bancone che Clare si sentì circondare i fianchi da due braccia candide e roteare in aria.
Amore mio, tanti auguri!” gridò il suo irlandese preferito con il viso affondato nella sua chioma dorata.
Si lasciò sfuggire un gemito di sorpresa e sorrise felice tra le braccia del biondo.
Niall era il suo migliore amico.
Sincero, schietto, generoso.
Limpido e dolce.
Amava chiamarlo l’uomo della sua vita, ma, sinceramente, non aveva mai pensato a lui come un potenziale fidanzato, non riusciva a vederlo che come un amico.
Ma il migliore che chiunque potesse desiderare.
“Dai, Niall, lasciami!” rise, tentando di sfuggire alla sua presa.
Zayn, nel frattempo, si guardava intorno decisamente a disagio.
Clare sentì di nuovo la terra sotto piedi e si voltò verso il moro.
“Zayn – cominciò con un sospiro, aggiustandosi il vestiti sgualciti – lui è Niall”
Vide il moro serrare la mascella ed avvicinarsi per stringere la mano del suo amico, che sorrideva contento.
“Piacere” si limitò a parlare in un sussurro.
Niall non replicò, ma dalla faccia che fece guardandola capì che era un po’ spiazzato.
Clare soffocò una risata, camuffandola con un colpo di tosse, prima di rivolgere un occhiolino di intesa all’amico.
Con un movimento fluido si adagiò sul bancone, spostando una catasta di libricini de ‘Il piccolo principe’ per potersi accomodare.
Sospirò silenziosamente sfilandosi la giacca e abbandonandola sulle sue ginocchia, prima di domandare a Niall: “Ma Coleen dov’è?”
Eccetto alla sera prima, non aveva sentito l’amica, quindi non l’aveva avvisata che sarebbe passata.
Rivolse un’occhiata fugace a Zayn. Si guardava intorno vacuo, decisamente sovrappensiero, senza prestare la minima attenzione alla conversazione.
Chissà a che pensava.
Il biondo fece spallucce. “Commissioni, ha detto – riferì, mimando le virgolette e piegandosi a lisciare una piega immaginaria dei suoi bermuda. – Credo si riferisse al tuo regalo. Vi offro qualcosa?”
Clare scosse la testa, prima che Zayn prendesse parola. “Andiamo di fretta – lasciò cadere l’argomento, mentre si rimetteva in piedi – Ci vediamo dopo”
Posò un piccolo bacio sulla guancia dell’amico, prima di lasciare il negozio, accompagnata dal solito scampanellio e seguita da Zayn che da un po’ teneva lo sguardo altrove.
Come se volesse evitare i suoi occhi.
Si incamminarono, ognuno concentrato sui suoi passi, in un silenzio mesto e imbarazzante.
Il cemento dei marciapiedi di New York sembrava essere molto interessante.
Zayn rimaneva, in un certo senso, rigido vicino a lei.
Il moro boccheggiò per qualche secondo, alla fine prese a parlare, forse più per spezzare quel silenzio che per fare conversazione: “Non sapevo fosse il tuo compleanno”
Clare si voltò a guardarlo, con un sorriso. “A quanto pare..” mormorò, gesticolando
“In questo caso.. beh, auguri”.
“Grazie”
Altro silenzio imbarazzante.
Clare provò a dire qualcosa – sconosciuto anche a lei – ma  Zayn la precedette.
“Scusa se sono indiscreto, ma.. – prese una pausa, schiarendosi la voce – tu e Niall state insieme?
Clare spalancò la bocca piacevolmente sorpresa.
Per poco non scoppiò a ridere.
Eccolo il motivo di quel silenzio, di quella freddezza con Niall..
La smorfia esitante che aveva assunto il viso del ragazzo da qualche minuto a quella parte mutò in un sorriso disarmante a cui Clare non sapeva come resistere.
Tornò ad uno sguardo adeguatamente impassibile. “Geloso?” scherzò con una faccia da schiaffi, che lo fece sorridere.
“Se devo essere sincero..
Clare era ancora più sorpresa.
Svoltarono verso Madison Avenue, la gente sfrecciava veloce al loro fianco.
Poi Zayn si fermò, guardandola negli occhi e prendendole una mano per tirarla verso di lui.
Sorrise. “Clare, hai da fare stasera?”
Ah, però.
E chi se l’aspettava.

 

asdfghjkl

Allora..?
PIACIUTO?? :3

Aww, sono bellissimi loro, già li vedo sposati con figl...
EH NO.
Vi attaccate a stocazzo.
anche se sono tremendamente carin.. STOOOP.

in questo chapter, come promesso, c'è il mio amore *Nialleeer* e.e
e nel prossimo, ci sarà di nuovo..
CENSORED.
*spoiler mode-off* 
minchia.
domani inizio scuola. 
pregate per me çç
bene, vado a buttarmi a capofitto nel lettone! :3

come sempre, grazie a chi preferisce/recensisce/segue/ricorda la mia storiella.
e un grazie anche alle lettrici silenziose.
ODDIO.
Prima che mi dimentichi..
L'AVETE VISTA LA FACCIA DI TRE' COOL QUANDO HANNO VINTO I RAGAZZI AI VMA? 
AHAHAHAHAHAHAH oddio stavo soffocando :')
i miei amori odiano i miei amori, fantastico
un bacione, 
alla prossima! (:
giorgia!
ps: su twitter sono @loveyouhoran_


                                                                    

 

  
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