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Autore: _dirtyGreenMe_    10/09/2012    2 recensioni
"Luaks, sei sveglio?"
Nessuna risposta.
"Lukas, rispondi alla mamma, sei sveglio?" Pausa.
"No."
"Posso comunque cantarti la canzoncina?"
"Non devi cantarmi nessuna canzoncina, oggi non è il mio compleanno."
"Lo so tesoro, ma vorrei cantartela lo stesso...Tanti auguri a te, tanti auguri a te, hai sedici anni e un giorno, tanti auguri a te."
"Lasciami in pace."
Laura si sentiva morire dentro...che razza di madre snaturata si sarebbe dimenticata il compleanno del figlio? E soprattutto, che razza di madre snaturata avrebbe negato al figlio l'amore della sua vita? Ma Laura lo faceva perchè lo amava, e doveva salvarlo dalla sua voglia di distruggersi, dentro e fuori. Doveva salvare il suo bambino che si torturava anima e corpo da troppo tempo, ma quello non era il modo giusto.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando Lukas tornò a scuola ebbe la spiacevole sorpresa appena entrò nell'atrio.
Il bidello, un uomo sulla sessantina, basso e tarchiato con pochi capelli in testa, lo chiamò in disparte, mentre tutti i compagni lo fissavano senza neppure degnarsi di rivolgergli la parola.
I loro sguardi erano sospettosi e persino un po' disgustati.
'' Lukas, vieni qui. ''
Lo avvicinò il bidello.
Lukas si avvicinò con talmente tanta lentezza e vergogna che l'uomo quasi temette che potesse scappare via da un momento all'altro.
In effetti Lukas avrebbe tanto voluto farlo, ma ripose la bizzarra idea per avvicinarsi alla cattedra dietro alla quale stava nascosto l'omone.
'' Si?'' 
Bisbigliò timidamente.
'' Bentornato.'' 
Disse Jimy, il bidello, con un sorriso che non aveva mai conosciuto i ferri del dentista.
Lukas fece un cenno con il capo per ringraziare, si vergognava troppo per attaccare bottone.
Jimy abbassò ulteriormente la voce cupa quando disse:
'' Tu non stai più in classe qui. Devi uscire ed andare all'altra entrata, a destra del cancello e poi sempre dritto. Sei in prima K.''
Lukas non parlò, ma si limitò a guardare l'uomo con aria interrogativa, corrucciando la fronte.
'' L'ha deciso tua madre. ''
Disse Jimy, come se gli avesse letto nel pensiero.
Il ragazzo lasciò cadere lo zaino gonfio di libri a terra, avrebbe solo voluto sparire.
Intanto la campanella che segnava l'inizio della prima lezione era suonata, così poté liberarsi di tutti quegli sguardi puntati su di lui.
Di quelle frecciatine, e di quelle occhiate, degli additamenti, e poi dei bisbigli all'orecchio del compagno che dicevano chiaramente '' E' pazzo. ''
'' Mi dispiace tanto, Lukas, ma non possiamo fare niente.''
A quelle parole del bidello Lukas si limitò a raccogliere lo zaino da terra ed uscire dalla struttura.
Mentre camminava per entrare nella nuova classe si chiese il perché di tante cose.
Perché sua madre prima si comportava da dolce sorella, poi da amabile amica nonché confidente e poi da nemica da evitare a tutti i costi? 
Qual'era il motivo di questo dispetto? Gli aveva detto che non aveva nulla contro la sua omosessualità.
Eppure lo aveva fatto, lo aveva cambiato di sezione, addirittura di edificio, e tutto questo purché non vedesse Andrès.
Non era già abbastanza avergli proibito di vederlo in privato? Ora anche le mura della sua scuola  dovevano diventare un ostacolo al suo amore proibito?
“ Occhio non vede, cuore non duole. “
Pensò, ingannandosi, mentre bussava alla porta della sua nuova aula.
'' Oh, eccoti, ti stavamo aspettando! ''
Lo accolse con queste parole un uomo alto e robusto, quarant'anni circa, che stava seduto alla cattedra.
'' Tu devi essere il nuovo studente di questa classe. Io sono Aken, il tuo nuovo professore di svedese e storia, prenderò il posto che fu di Leanderson da ora in poi. ''
Gli sorrise, Lukas ricambiò.
Meglio lui del vecchio nazionalista, un milione, anzi, un miliardo di volte; e non sapeva dirsi perché, forse perché gli era più simpatico già solo a guardarsi.
'' Ragazzi, questo è il compagno del quale vi ho parlato, Lukas. Siate gentili con lui, lasciate che si integri tra di voi. ''
Lukas guardò i ventitré volti maschili che lo fissavano con curiosità.
Qualcuno lo squadrava dalla testa ai piedi, qualcun' altro era indifferente alla sua presenza, e qualcun' altro ancora bisbigliava frasi ambigue all'orecchio del compagno di banco.
'' Vuoi presentarti? ''
Non sapeva il perché, ma la voce del suo nuovo insegnante gli rimbombò nella testa come una eco lontana.
Dio, quanto gli mancava la presenza di Andrès, al banco in fondo.
'' Lukas? Non devi farlo per forza. ''
Disse Ake.
'' Meglio, preferirei farlo dopo, se è possibile. '' Bisbigliò lui, quasi impercettibilmente.
L'uomo tese l'orecchio per sentirlo, poi rispose.
'' Certo, puoi farlo quando preferisci. Dove vuoi sederti? ''
Lukas squadrò i nuovi compagni, che secondo lui erano tutti uguali, e poi decise.
'' Non ho preferenze, mi faccia sistemare dove preferisce lei. '' 
Il professore aggrottò la fronte.
'' Oh, bene. Allora mettiamola così: chi vuole fare spazio a Lukas? ''
Il nuovo arrivato guardava tutti con aria implorante, finché un ragazzo con i capelli castano chiaro e l'apparecchio ai denti prese iniziativa.
'' Vieni a sederti accanto a me. '' Disse.
 
**********
 
Due ore dopo, appena passato l'intervallo, Laura fu rintracciata al cellulare: doveva andare a riprendere Lukas, che era appena stato visitato da un medico.
La donna si precipitò a scuola, maledicendosi per non aver prima valutato la classe, ma poi si rassicurò pensando che quella, oltre ad essere la più lontana alla prima F, era l'unica con un posto disponibile.
Lo spettacolo che le si parò davanti quando entrò la raccapricciò tanto da farla scoppiare a piangere.
Lukas era steso a terra, su uno di quei materassini usati per gli esercizi in palestra.
Il suo naso grondava sangue e i suoi pantaloni erano ricoperti di piscio.
 
 
"Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente."  (D. Alighieri)
 
NB! LE RECENSIONI SIA NEGATIVE CHE POSITIVE SONO GRADITE :)
  
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