Arrivati al centro della città Sun dovette immediatamente correggersi, la città non era per niente piccola, e tanto meno sperduta. Cominciarono a girare per la fiera, trascinati dalla mano del piccolo Logan fino a quando furono travolti da un’onda di persone che gli si scagliò proprio addossoa loro. Sun perse improvvisamente la stretta che aveva sulla mano del fratello e si ritrovò affianco ad una bancarella che vendeva dolciumi. Cominciò a guardarsi intorno, nella speranza di trovare un bambino che teneva per mano un uomo sulla quarantina, ma niente. Le sue ricerche furono improvvisamente interrotte da una voce - Che stai cercando?- Chiese curiosa - Ho perso mio fratello.- Rispose non curandosi neanche della persona che gentilmente gli aveva rivolto la parola - Se vuoi ti aiuto a cercare- - No grazie, non fa nulla. Vuol dire che li incontrerò a casa più tardi.- Fu in quel momento che si girò, trovando di fronte ad un ragazzo alto, biondo e con gli occhi azzurri. I suoi occhi, bhè fu quella la cosa che più la colpi, quegli occhi cosi blu, e profondi, la fecero perdere il filo della conversazione ma solo per un secondo. Fino a quando il ragazzo facendo comparire un bellissimo sorriso sul suo volto disse - E che ha intenzione di fare adesso, tutta sola, una ragazza che ovviamente non è di qui? - Non saprei, un giro per le bancarelle? - Possibile, oppure potrebbe venire con me- Sorrise malizioso - La ragazza non è di qui, ma di certo non va con il primo che incontra per strada.- Continuò lei maliziosa. - Non con il primo, ma con un componente di una delle band più famose di Londra forse si.- Sfoderando un sorriso sgembro - Ah! Ecco chi sei allora! Non riuscivo a capire dove ti avevo già visto!.- Improvvisamente più allegra. - Ah, beccata, hai smesso di giocare quindi ho vinto io. E adesso vieni con me.- Sorridendo – E comunque si, faccio parte dei One Direction, ma a quanto pare tu non sei nostra fan, ecco perche non sei svenuta o non hai cominciato a urlare come una matta.- Scherzando - No, infatti. Però hai ragione, stavamo giocando e io mi sono fregata da sola, quindi si, ci vengo. - Grande, e sentiamo come ti chiameresti?- Risfoderando il suo bellissimo sorriso - Ho detto che vengo, mica che ti avrei detto come mi chiamo.- Facendogli l’occhiolino. - Tanto prima o pio me lo dirai da sola.- Ricambiando il gesto - Ahahah vedremo.- - Ok, allora vieni ti porto sulla ruota.- Sorridendogli - Ok, ma tu sei di qui vero? Siete quella band anglo-irlandese di cui parlano tutti, e dato che tu sei qui in Irlanda, credo sia tu l’irlandese della band.- - Ahahahha wow, non sei solo un bel faccino.- Scherzando - Simpatico, tu invece per adesso sei passato solo sotto forma di Don Giovanni.- u.u - Per adesso, ancora non ti ho fatto vedere niente. Quanto ti fermi?- - Per tutta l’estate, tu invece superstar?- Chiese Sun curiosa - Anche io per tutta l’estate, poi ripartiamo per un tour mondiale.- Sorridendo - Ok.- - Di dove sei?- - Londra, ma sono venuta qui a trovare mio padre.- Mentre continuavano a camminare per la fiera, avvicinandosi sempre di più alla grande ruota, che per quando grande fosse, non poteva neanche minimamente avvicinarsi a quella di Londra. - Bene sei di Londra, praticamente l’altra mia casa.- Sorridendo –Vai, siamo arrivati, dimmi che non sei una di quelle femminucce che hanno paura dell’altezza.- Scherzando - Secondo te?- Chiese lei maliziosa - Ahahahah ragazza ci sai fare. Non sei come le altre.- Sorrise il biondo - Ma, diciamo che sono allenata a rifiutare i ragazzi senza cervello che ci provano.- u.u Una volta giunto il loro turno, lui la prese per mano e salirono nella grande cabina chiusa e fatta di vetro. Sun era abituata a salire sulle ruote panoramiche, ma rimase stupida guardando il panorama che mostrava quella in cui erano in quel momento. Il cielo, era stupendo, non aveva mai visto cosi tante stelle, il perche era chiaro, li non era Londra, era un piccolo paesino e le luci erano molte di meno, e questo faceva risplendere ancora più luminose le migliaia di stelle. Appoggiò la schiena alla piccola parete di vetro e guardò in alto. Dopo poco, senti il ragazzo avvicinarsi, per poi fermarsi a una distanza di circa 10 centimetri da lei. Niall sapeva bene cosa avrebbe dovuto fare, baciarla, almeno questo gli avrebbe suggerito Harry, ma quella ragazza, quella ragazza aveva qualcosa di speciale, è vero, la conosceva da neanche un’ora eppure sentiva che era diversa da tutte le altre che fino ad ora aveva conosciuto. Si chinò su di lei e le disse - Adesso potrei baciarti.- Con il fiato corto - Potresti, ma non lo farai.- Con il fiato corto anch’essa Chinandosi appena le sfiorò la guancia con le labbra: aveva le guance soffici e profumava di erbe calde di sole. Dopo di chè, si allontano giusto di poco e le disse - Prima della fine di quest’estate riuscirò a farti innamorare di me.- Sfoderando la sua arma segreta, il suo perfetto sorriso a 32 denti. Sun riuscì a riprendersi in tempo da riuscire a non mostrare alcun segno di cedimento, fece un bellissimo sorriso e disse - Vedremo.- Lui si limitò soltanto a sorridere e si allontanò da lei. - Comunque mi chiamo Niall.- - Non sono sicura di volerti dire il mio.- Disse scherzando Sun - Fai come vuoi, ma ricordati la scommessa.- - Non è proprio una scommessa, hai posto solo tu le condizioni… Facciamo cosi, il primo che si innamora dell’altro vince. Senza però ricompense, tipo umiliare l’altro ecc, non mi piacciono queste cose.- - Perfetto, la penso esattamente come te, allora, che vinca il migliore.- Offrendole la mano sorridente - Che vinca il migliore.- Sorrise Sun afferrando la mano. Una volta scesi dalla ruota si offri di accompagnarla a casa, a giunti all’inizio del loro giardino lui disse - Allora domani usciamo, altrimenti come faccio a vincere la scommessa.- Disse malizioso - Mi sembra giusto, dove andiamo?- - Al lago, torniamo per pranzo, ti passo a prendere domani mattina alle 10 e metti il costume.- Sorridendo dolcemente - Va bene.- Si avvicino a lui molto lentamente fino ad arrivare a pochissima distanza dalle sue labbra, sentiva il suo respiro corto proprio sulle labbra fino a quando si spostò di poco e poggiò le sue labbra sulla sua guancia. Niall emise un sospiro ed a lei sfuggi una risatina. - Non sarà cosi facile vincere questa scommessa.- Ammise sconsolato Niall - Ahahhaha non direi proprio.- Avviandosi dentro il giardino, poi proprio fuori la porta si girò verso di lui e aggiunse – Comunque mi chiamo Sunshine, ma tutti mi chiamano Sun.- Sorrise, dopo di che chiuse la porta alle sue spalle.