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Autore: VittoriaBlueMoon    11/09/2012    4 recensioni
Ogni cento anni, le Gekies – “Prescelte” - devono sfidarsi fino alla morte per sigillare l’equilibrio di Aarde.
E’ questo il patto che i primi esseri del mondo, gli Spiriti Tribali, hanno stretto con gli Spiriti Einde.
Le Gekies sono pronte a scendere in campo anche oggi, esattamente cento anni dopo l’ultima volta.
Ma quest’anno, qualcosa è cambiato.
Vryheid e Skande sono sorelle.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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I rumori del bosco frusciavano intorno a me, delicati.
C’era la neve. Non avevo mai visto la neve, a Kalibe.
Riuscivo quasi a sentire i fiocchi candidi che si depositavano sullo spesso strato nevoso.
Ero seduta su un masso in mezzo alla radura. Eravamo accampati poco lontano, sotto la sporgenza di una roccia enorme.
Avevo gli occhi chiusi.
Cercavo di captare ogni movimento intorno a me, ogni suono, ogni fiocco di neve che si posava sui miei capelli.
Sentii dei passi leggeri dietro di me; mi girai.
Nyvee, che si mimetizzava quasi perfettamente in mezzo alla neve, avanzava verso di me.
-Sembri una ninfa dei boschi- dissi, impulsivamente. Era vero, del resto.
Lei mi guardò un attimo, corrucciata.
-Oh, no. – disse, seria – Loro sono molto più belle-
Sorrise. Amavo il sorriso di quella bambina.
Le sorrisi anch’io.
-Trovato niente?- chiesi.
-No. Il bosco è deserto, in questo periodo. Ci sono poche speranze di trovare qualche animale selvatico-
Sospirai.
-Le provviste dureranno al massimo una settimana-
-Lo so. Vedrai che troveremo un posto dove procurarci del cibo-
Era strano che fosse Nyvee a rassicurare me. Io ero la Gekies della luce, ero forte...e lei aveva cinque anni.
-Posso chiederti una cosa, Nyvee?-
Lei alzò le spalle. Lo presi per un sì.
-Tu puoi...controllare i tuoi poteri?-
Nyvee si incupì.
-Sì-
-Vuol dire che...neanche nostra madre ne era capace-
-Già- disse, amareggiata.
Mi voltò le spalle e se ne andò.
 
                                                       ***
Hoog osservava la pianura dal colle su cui si erano accampati.
I suoi compagni dell'Ordine del Loto aspettavano ordini.
Il bosco si estendeva ai due lati del sentiero, ma non sapeva se le Gekies fossero fuggite verso la parte Est o quella Ovest.
Le terre dei Waar si trovavano nella parte Est delle Terre Sconosciute, ma le due Gekies erano fuggite in fretta e furia da Senejeva, quindi era possibile che non avessero preso la strada giusta.
-Metgesel- disse.
-Sì, maestro Hoog?-
-Sien ti ha portato notizie?-
Il grosso rapace appollaiato sul braccio del suo compagno arruffò le penne, come a voler dire “Sì, certo”.
-Sì. Ci sono segni di attività umana nella parte Est del bosco Vervloek-
-Sono le Gekies?-
-Sien non le ha potute vedere con chiarezza-
Hoog sospirò.
-Heldersiende? Hai visto qualcosa nelle tue visioni?-
-Non ne sono sicura, maestro Hoog. Potrebbero anche non essere le Gekies-
-Allora? Che direzione prendiamo, maestro?- chiese Vuur, con la sua tipica foga.
-Placa il tuo animo, allievo- disse Hoog.
“Pensa – si disse – nessuno può dirmi con sicurezza che siano le Gekies. Ma chi altro può trovarsi nel bosco Vervloek in questo periodo dell’anno?”
Fece un respiro profondo, sperando che quella che aveva preso fosse la decisione giusta.
-Verso Est, compagni- proclamò Hoog, mentre spronava il suo meraviglioso destriero bianco a galoppare verso il bosco.
 
                                                                ***
Mi svegliai nel buio della notte.
L’unica luce proveniva dai tizzoni ardenti, unico residuo del fuoco della sera prima.
Skande e Vryheid erano addormentate vicine, e Nyvee era poco distante da loro.
Il sacco a pelo non teneva abbastanza caldo, con la neve. Stavo gelando.
Sfregai le mani tra di loro per cercare di far riprendere sensibilità alla mie dita infreddolite..
Facendo piano, per non svegliare le tre sorelle addormentate, cercai a tentoni la mia borsa di pelle, per recuperare la giacca.
Anche così, il calore non era sufficiente.
Mi tirai su il sacco a pelo, in modo da poter stare seduto contro la roccia.
Osservai Skande e Vryheid, la loro stretta di mano nel sonno. Avrei voluto io un legame così con qualcuno...e invece non avevo nessuno.
Certo, volevo bene a Skande e Vryheid, ma forse più per pietà che per affetto.
Loro erano state sfortunate, certo, ma io non ero da meno.
Nessuno sapeva cosa mi era successo anni e anni prima, quando mia madre, prima di sparire, aveva imposto un incantesimo ai miei occhi: io sarei stato cieco, per sempre.
Ma qualcosa era andato storto, e così io posso vedere solo dal tramonto all'alba.
Adesso, a distanza di tanto tempo, vorrei sapere perchè mia madre ha fatto una cosa del genere.
Mi misi a osservare i carboni incandescenti del focolare, e quando volsi di nuovo lo sguardo verso Vryheid e Skande, mi accorsi che Vryheid era sveglia e mi osservava.
Si alzò dal sacco a pelo e venne a sedersi accanto a me.
-Non hai freddo?- le chiesi.
Lei alzò le spalle.
-Un po’. Non sono abituata a questo tempo-
Nemmeno io c’ero abituato, ma le cedetti la mia giacca.
-Grazie-
-Anche se ti vesti come un maschio, resti sempre una ragazza-
Pensavo che mi rispondesse con un vaffanculo.
-Già- rispose invece.
Ci fu un attimo di silenzio.
-Grazie per avermi salvato- disse.
Fu come se con quelle poche parole mi avesse acceso il cuore, in qualche modo.
Scossi la testa impercettibilmente: che pensiero stupido!
-Sei tu che hai salvato me-
Il silenzio, imbarazzante e fastidioso, scese tra di noi.
Dopo un tempo che mi parve infinito, Vryheid parlò.
-Mi sei stato subito simpatico, quel giorno che siamo scappati insieme-
-Già. Anche tu, anche se mi hai mandato a fanculo-
Sorrisi. Pensavo di aver dimenticato come si facesse.
Di nuovo il silenzio si intromise nella nostra conversazione, ma questa volta volevo essere io a spezzarlo.
Le cinsi le spalle con un braccio, e lei non si staccò da me.
-Vryheid...-
-Sì?-
Non risposi.
Lei mi prese il viso tra le mani e premette le sue labbra contro le mie.
Non pensavo più a niente.
Non volevo ammetterlo, nemmeno a me stesso, ma l'avevo amata dal primo momento che le avevo rivolto la parola. Avevo desiderato così tanto baciarla, in quella settimana in cui avevo viaggiato con lei incosciente verso Senejeva, ma non mi era sembrato giusto.
Adesso era lei a volerlo.
Volevo solo abbandonarmi a quel bacio, che io stesso avevo desiderato darle, ma non avevo avuto il coraggio di farlo.

Angolo dell'autrice
Eh, già. William e Vryheid. 
Ditemi che ne pensate di questa coppia *w*
E...ho inserito dei nuovi personaggi, che per ora resteranno "misteriosi". Vi dico solo che l'ispirazione per crearli mi è venuta guardando il cartone "L'ultimo dominatore dell'aria" con mia sorella -.-" 
Domani ricomincia la scuola -.- , quindi non so quanto tempo avrò per postare nuovi capitoli. Penso che l'aggiornamento rallenterà un po', ma non smetterò per niente al mondo di scrivere questa storia.
L'adoro troppo xD 
A presto (speriamo),
VittoriaBlueMoon
  
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