Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: LondonGirl    11/09/2012    1 recensioni
-Quando..quando torni?
Joe rimase in silenzio ancora.
Guardai in alto.- Non torni.-
Joe mi abbracciò da dietro e mi parlò all'orecchio.
-Mi trasferisco a New York per lavoro, la nostra band sta andando bene e vogliono farci firmare un contratto con la casa discografica.E' un sogno che si realizza capisci? I nostri genitori hanno deciso di prendere la casa lì.Ti giuro, mi è dura staccarmi da te..anche se è due settimane che ci frequentiamo..penso..penso di essermi innamorato di te.E muoio dentro ogni volta che penso che me ne devo andare e lasciarti qui.
Sentì la sua presa stringermi ancora più forte e le sue labbra appoggiarsi sul mio collo,creandomi piccoli brividi sulle braccia e lungo la schiena.
Mi voltai e lo guardai negli occhi.
-Vorrei tanto chiederti di restare ma so che sarebbe inutile..
Joe mi accarezzò il viso, poi mi baciò ancora dolcemente.
-Ti scriverò sempre e ci sentiremo.- mormorò.
Scossi la testa.
-No Joe, dovrai farti una nuova vita e io non posso aspettare il tuo ritorno ogni singolo giorno.
-Ma…
-No..Joe..credimi è meglio per tutti e due.-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cercai di non vestirmi troppo elegante, una via di mezzo. Chic ma comoda.In fondo non sapevo dove mi volesse portare e non potevo chiamarlo nemmeno un vero e proprio appuntamento…O si?

Mi guardai allo specchio.Ero accettabile.

Ero molto critica nei confronti di me stessa, un po' dura. Forse perché lavorare in un ambiente come quello della famosa rivista " Vogue", pieno di bellissime ragazze, a contatto con modelle, mi faceva sentire bella solo un quarto di tutte loro messe insieme.

Però ero particolare, avevo gli occhi a cerbiatto, molto scuri, e un neo piccolo  sopra al labbro che,quando ero di buon umore e mi guardavo nel riflesso delle vetrine, mi faceva sentire affascinante.

Mi ero messa un blazer blu elettrico con un top dorato sotto e un paio di jeans strappati e decoltè blu non altissime, abbinate al blazer . Presi la mia pochette dorata di YL e guardai fuori dalla finestra, in attesa di Joe.

Guardai il mio orologio da polso . Erano le 20.35. Era in ritardo di 5 minuti ma niente per cui allarmarsi.

Respirai a fondo e diedi di nuovo un'occhiata allo specchio da muro vicino al mobile con sopra il cordless.

Udì il suono del campanello due volte e mi precipitai ad aprire.Sentii dei passi per le scale e poi riuscì a intravedere la testa di Joe , i capelli scuri lucidi.

Accesi la luce e lui mi raggiunse.

-Ciao.- disse sorridendo, avvicinandosi per darmi un leggero bacio sulla guancia.

-Benvenuto nella mia dimora..-dissi,aprendo le braccia e facendogli strada.

-Molto carina.-commentò.-Hai anche una bella vista sulla città.-disse,indicando il balcone che dava sul mio quartiere e lasciava intravedere il gioco di luci dei grattacieli.

-Si, l'ho comprato proprio per questo.Di sera mi godo il panorama mettendomi a sedere  lì fuori. E' magico.-

-E' l'effetto che fa New York- rispose.

Rimanemmo in slenzio un paio di secondi guardando fuori.

-Beh allora che dici, andiamo?-chiese.

-Si, certo!-

_____

Il ristorante era italiano.Sapevo che era la cucina preferita di Joe quindi non mi sorpresi.

-Il tempo passa ma i gusti non cambiano eh?- chiesi.

Joe rise.

-Adoro la cucina italiana.-

Sorrisi e guardai il menù.

-Allora, a cosa devo questa…cena?-chiesi, mentre leggevo i piatti.

Joe sorrise.

-Mi faceva piacere parlare con te, passare una serata insieme dopo quasi..

-…5 anni.-

Joe annuì.

-Cavolo si..5 anni che non ci vedevamo.-

Chiusi il menù e lo guardai. Era molto, molto bello. Portava una giacca nera con sotto una camicia bianca, un paio di Jeans scuri e scarpe abbastanza eleganti ( e costose).Si era anche accorciato la barba e aveva un profumo decisamente inebriante.

Il cameriere si avvicinò e ordinammo un piatto di spaghetti con sugo e polpette e una bottiglia di vino rosso.

-Lily e il vagabondo- mormorò e io ridacchiai.Mi lanciò un occhiata e intanto versò il vino che ci era stato portato nel mio bicchiere.Lo ringraziai e lo sorseggiai.

-Buono.- commentai. Joe concordò annuendo dopo averlo assaggiato anche lui.

-Hai intenzione di farmi ubriacare?-

-Perchè no…-rispose, con un sorriso ammiccante.

Scossi la testa divertita.

-Allora, da quanto lavori a Vogue?

-mmm..due anni.- risposi,pensandoci un po' su.- Prima ho dovuto accontentarmi di lavorare nel reparto fotocopie come tutte.-

-E' la gavetta.

Annuì.

-La tua carriera musicale procede alla grande, come vedo..-

-Si.Mi piace il lavoro che faccio, l'adoro.- rispose.

Il cameriere ci portò la nostra portata (enorme) di spaghetti e iniziammo a mangiare.

-E la vita amorosa?-mi chiese, tra una forchettata e l'altra.

-Cosa vorresti sapere?-chiesi di rimando, guardandolo negli occhi.

-Non c'è nessun ragazzo?

-Mi sono lasciata circa 6 mesi fa.

-Dopo quanto?-chiese, incuriosito.

-Un anno..

-E come mai? Sempre se non sono indiscreto..-

-Mi ha tradita.-

Joe rise.-COSA?-

-Si…-dissi, sorridendo amaramente.

-Mi spiace, non voglio che percepisci la mia risata come un divertimento ma, voglio dire, come si fa a tradirti?

-Ti ringrazio Joe- dissi ridacchiando.- Comunque è acqua passata.- aggiunsi,con un'alzata di spalle e inforchettando altri spaghetti.

Poi alzai lo sguardo e chiesi velocemente.

-Tu? Single ma ogni notte una diversa?-chiesi sarcastica.

Joe piegò la testa da un lato e socchiuse gli occhi.- Per chi mi hai preso?

-Per un playboy- dissi ridacchiando.

Joe scosse la testa.

-Dai, lo sai che sono un romanticone, a me piacciono le storie serie.

Lo guardai dopo quell'affermazione e ricordai come flashback alcuni momenti dolci   insime a lui.Scossi la testa velocemente e tornai al mondo reale.

-Quindi sei impegnato?-

-Non ti porterei fuori a cena se lo fossi.

-Ah, sei anche fedele!- esclamai,prendendolo in giro.

Joe aprì bocca divertito e stupito.

-Questa me la paghi.- disse puntandomi il dito.

Avevamo finito entrambi i nostri piatti ed eravamo pieni.Joe fece cenno al cameriere e chiese il conto.

Cercai nella mia borsetta il portafogli e presi i soldi.Li porsi a Joe e lui mi bloccò il polso.

-Che fai?-

-Ti do i soldi!-

-Sei impazzita?!

-Joe..-

-Metti a posto quei soldi, offro io.- disse serio.

Sorrisi.

Quando uscimmo dal ristorante mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia.

-Grazie-

Per un attimo rimasi stupita del mio gesto ma poi lasciai perdere. Era un modo carino ( e un po' goffo/ adolescente) per rigraziarlo. No?

Joe si voltò un po sorpreso  poi mi sorrise dolcemente.

-Di nulla.-

Guardò avanti a se' e poi si bloccò.

-Ohh no.

-Cosa?

-Ci sono dei paparazzi.

-Dove??-chiesi, allungando il collo e guardando fra le macchine.

-Vieni.- mi prese per il polso e corremmo fino alla sua macchina inseguiti da continui flash.

Entrammo e grazie al cielo il suo fuoristrada aveva i vetri oscuranti.

-Non vedo niente- dissi, mettendomi le mani sugli occhi.

-Mi dispiace, ogni volta è così.-disse, leggermente innervosito dai continui flash anche se eravamo entrati in macchina.-Ci spostiamo. Dove vuoi andare?-

-Andiamo a casa mia.

Joe si voltò un attimo per guardarmi.

-Ok..-disse, mettendo in moto e allontanandosi da tutti i paparazzi.

___

Arrivammo a casa mia dopo circa 15 minuti, dopo aver seminato i paparazzi ci sentimmo più rilassati.

Joe si sedette sul divano e si levò la giacca, rimanendo con la camicia e si arrotolò le maniche fini a sopra al gomito.

-Hai caldo?Apro le finestre.- dissi, vedendolo un po' accaldato in viso.

-Si grazie.-

Andai in cucina ( che in pratica era tutt'uno con il salotto), presi due bicchieri e versai acqua e ghiaccio con una fetta di limone e glielo porsi.

Mi sedetti accanto a lui.

-Quelle foto saranno sui giornali di gossip domani vero?-

Joe annuì.

-Mi spiace,spero che questo non comprometta la tua carriera a Vogue..-

-Ma no, figurati.-

Rimanemmo in silenzio per un po'.

Appoggiò il bicchiere sul tavolo insieme al mio.

Mi guardò intensamente negli occhi e il mio cuore di nuovo, perse il controllo.

  
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