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Autore: ely_comet    11/09/2012    3 recensioni
Oddio, oddio, oddio. Sto per imbattermi nel primo impegno serio di tutta la mia vita.
Questa fan fiction in sintesi parla di Sana e Akito, di come loro due affronteranno la vita di tutti i giorni, insieme. Ma prima che succeda.. beh.. ci vorrà un pochino di tempo, perché si sa: Sana è la solita zuccona e Akito il solito orgoglioso.
Buona lettura!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                      Capitolo 1. Settembre era arrivato.

 

Settembre era finalmente arrivato. Con lui le foglie gialle, il vento freddo, le felpe e le prime giornate di pioggia. Un ragazzo di quasi vent’anni stava aspettando sotto una tettoia. Era biondo, alto e con un corpo muscoloso. I suoi occhi vagavano in cerca di una figura in particolare. Tsuyoshi non era mai in ritardo. Akito sbuffò per la terza volta nel giro di pochi minuti. Poi una testa scura spuntò fuori dal nulla e si diresse verso di lui.
“ Ti eri perso per caso Tsuyoshi?” domandò acidamente Akito.
“ Scusami, ma Aya..” il ragazzo arrossì, pensando che qualche minuto prima non si sarebbe mai separato dalla sua dolce metà se avesse saputo di aver trovato un tempo e un ragazzo così ostile. Akito sbuffò e roteò gli occhi al cielo.
“ Per l’amor del cielo Tsuyoshi! Smettila di fare il sentimentale e andiamo a prendere quei dannati testi per l’università!”
“ Cosa succede Akito?” chiese il ragazzo moro sconvolto da un’accoglienza così acida. 
“ Sana, ecco cosa succede.” rispose semplicemente l’altro. Tsuyoshi lo guardò confuso.     “ Ho scoperto che Sana ha scelto non solo la mia stessa facoltà, ma anche i miei stessi corsi!” sbottò Akito, calciando un sassolino che purtroppo aveva ostacolato il suo cammino. Infatti Sana e Akito avevano finalmente deciso a quale università  si sarebbero iscritti: entrambi a giurisprudenza. Una scelta splendida a detta dei loro amici ma forse un po’ dura per entrambi. Inoltre solo Akito sapeva che avrebbero dovuto condividere sia facoltà che corsi. Al ragazzo la cosa andava bene, anzi a parer suo non gli dispiaceva affatto, ma forse Sana non sarebbe stata d’accordo. 
“ E che male c’è se Sana ha scelto i tuoi stessi corsi?” chiese Tsuyoshi.
“ Io.. potrebbe distrarmi, ecco tutto!” rispose Akito abbassando lo sguardo. Essere distratto da quella streghetta gli sarebbe piaciuto eccome, ma ammetterlo era come dichiarare guerra al Mago dei Sentimenti, ovvero Tsuyoshi. Il moro gli lanciò un’occhiata di rimprovero ma non disse altro. Arrivarono alla libreria e presero quel che gli serviva, lasciando al commesso una cospicua mancia per aver fatto recapitare i libri di Akito, direttamente a casa sua. Dopodiché si diressero verso un bar per bere qualcosa. 
“ Akito, posso farti una domanda?” 
Il biondo alzò gli occhi dalla tazza di caffè e li Tsuyoshi capì che stava pensando a Sana anche in quel momento. 
“ Dimmi.” 
“ Sana si vede con qualcuno?” 
Akito gli rivolse uno sguardo raggelante. Certo che Sana si vedeva con qualcuno. E quel qualcuno era quell’imbecille, idiota e grandissimo figlio di- buona donna  di Kamura. 
“ Penso che si veda con Kamura.” disse solo il ragazzo biondo.
Le labbra di Tsuyoshi si piegarono in una smorfia amara. Se sei troppo stupido da non dirle ciò che provi, Hayama, allora è quello che meriti, pensò il moro. Ci avevano provato, sul serio. Sana e Akito stavano finalmente per parlare dei loro veri sentimenti ma l’incidente di Gomi li aveva brutalmente interrotti. Si erano anche baciati, ma non in modo così casto come alle elementari. Era stato un bacio rude, violento e passionale che si erano scambiati sotto il vischio, il Natale scorso. Tsuyoshi li aveva visti per sbaglio ma quando era successo, aveva esultato per circa mezz’ora. E chissà quanti altri baci in segreto quei due si erano dati senza dire nulla di ciò che provavano. In sintesi più crescevano, più diventavano stupidi. Anzi, come li aveva definiti Fuka: erano due completi idioti. 
“ Perché me lo chiedi?”
“ Stanno insieme o si vedono e basta?” continuò Tsuyoshi.
“ Non lo so. Non lo so e non me ne frega un fico secco.” Disse freddamente Akito. Ma lo sapeva bene, gliene fregava. Eccome. Al solo pensiero che quell’idiota sfiorasse Sana anche solo con lo sguardo, gli ribolliva il sangue nelle vene. 
“ Perché non la vedi stasera?” 
“ Perché dovrei?” 
“ Perché la ami, Akito. Quindi va da lei e parlate.” Non era una richiesta, ma un ordine. Raramente Tsuyoshi dava degli ordini o tirava fuori le palle, come diceva Akito.
“ Non ho intenzione di parlare con lei. L’ultima parola che ci siamo rivolti è stato un sonoro Vai al diavolo.” 
Akito si ricordò la sua ultima discussione con Sana, qualche mesi fa. I due erano fuori a mangiare un gelato. Il telefono di Sana aveva cominciato a squillare e lei aveva risposto subito. Era quell’imbecille di Kamura. Akito aveva stretto i pugni mentre Sana accettava di uscire con quel damerino quella sera. Quando Sana era tornata al suo gelato e aveva rivolto un’occhiata dolce ad Akito, lui le aveva fatto una scenata di gelosia. Lei aveva stretto gli occhi a due fessure e urlato, che fastidio ti da se esco con lui? Eh Akito?  lui non aveva risposto. Colpito e affondato. Akito si era alzato lentamente e se ne era andato. Aveva già in mente di perdonarla il giorno seguente ma Sana la mattina dopo era andata a casa sua e gli aveva detto che la serata era andata bene. Da quel momento Akito  non ci aveva visto più. Avevano cominciato a urlare, disturbando probabilmente i vicini dei vicini dei vicini di casa Hayama. Sana era uscita di casa sbattendo la porta e urlando un bel Vai al diavolo Akito Hayama. Da quel giorno non avevano più parlato. Lei continuava ad uscire con Kamura e lui a maledire il suo stupido orgoglio e quel damerino con la faccia finta.
“ Akito. Dovresti almeno avvertirla che conviderete gli stessi corsi non pensi?”
“ Non ce n’è bisogno. Lo scoprirà da sola domani mattina.” disse semplicemente Akito, bevendo il suo caffè che ormai era diventato freddo.
“ Aspetta. Quindi tu sei andato oggi a prendere i libri e domani hai la prima lezione? Sei davvero incredibile , Akito.” concluse Tsuyoshi, pagando i caffè. 
I due ragazzi si salutarono entrambi con la sensazione che qualcosa stava per cambiare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Salve popolo! L'ho detto e lo ripeto: questo è il primo impegno serio della mia vita. Oddio, oddio. 
* La Ele respira con fatica*
Comunque, parliamo di questo primo capitolo. Come al solito questi due zucconi danno retta troppo spesso alla loro testa bacata e mai al loro povero cuore! 
Che idioti! comunque ci saranno degli sviluppi interessanti...
Alla prossima!
Baci :)
  
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