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Autore: JennySoul    11/09/2012    2 recensioni
Lei si ritrova ad affrontare una nuova vita, con un passato segnato dal dolore per una grande perdita, un padre assente ed un ragazzo che si è preso gioco dei suoi sentimenti.
Lui ha una vita piena d'opportunità davanti a sè, ha tutto ciò che si può desiderare, ma qualcosa forse manca, gli manca quel pizzico di felicità in più.
Cosa succede se queste due persone si incontrano? Cosa succede se il destino però non è a loro favore? Cosa succede se uno dei due viene strappato all'altro troppo presto?... Entrate e lo scoprirete..
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

Mi sveglio all’ultimo momento come sempre e faccio tutto di corsa, ho lezione alle 11 ed io sono ancora in casa alle 10. Di solito ci impiego circa 30 minuti con la macchina, ma oggi non ce l’ho perché è dal meccanico. Benissimo, andiamo con i mezzi pubblici, ci impiegherò solo il doppio del tempo e sono in estremo ritardo. Corro fuori casa, con la borsa a tracolla e le chiavi ancora in mano, attraverso senza guardare e un cretino per poco non mi investe
–‘’Aooo, salime sopra no?’’ è in momenti come questi che viene fuori tutta la mia anima romana, lui scende mi guarda e si scusa velocemente, io cerco di replicare, ma le parole mi muoiono in bocca quando realizzo che il mio ‘quasi’ assassino è in realtà Tiziano. Lui mi guarda e scoppia a ridere, io faccio lo stesso e lo guardo
-‘’Non c’è niente da fare, ci incontriamo sempre così noi, con continui scontri.’’ Ecco la sua voce che mi pervade tutta e mi fa sentire più leggere di una nuvola. Rido.
–‘’Forse dovremmo iniziare ad incontrarci come fanno le persone normali, non credi?’’ gli rispondo, lui mi guarda, fa una faccia perplessa del tipo ‘aspetta che ci penso ’, poi fa 
-‘’Ma la normalità è così noiosa’’ e mi fa l’occhiolino. Improvvisamente mi ricordo che sono sempre più in ritardo e, con mio grande dispiacere, devo interromperlo
-‘’Sai, sono incredibilmente in ritardo e ho lezione tra poco, devo proprio andare’’
-‘’Ma è possibile che vai sempre di corsa tu? Comunque sto andando anche io all’università, ti do un passaggio, così eviti di rischiare ancora la vita’’
. Lui sale in macchina, come a dire ‘non accetto un no’, così lo seguo e ripartiamo veloci.
Lo guardo di sbieco, mamma quanto è bello, devo trovare subito un discorso da intavolare sennò faccio la figura della sfigata che non sa  mai cosa dire. Coraggio.
–‘’Ma tu che corso frequenti?’’ eccola, la prima domanda che mi è venuta in mente, 
-‘’Io faccio lettere, indirizzo giornalistico.’’ Occhi a cuoricino per me, amo il giornalismo, avrei voluto prenderlo anche io. Inizio a fantasticare su di lui che scrive articoli per giornali famosi, mi sembro una scolaretta innamorata del ragazzo più fico della scuola, che inizia a farsi tutte quelle scenette in testa. Per fortuna la sua voce mi riporta sulla terra e mi risveglia un po’
-‘’E tu che fai? A che anno sei?’’
-‘’Io faccio lingue e letterature moderne… Sono al primo anno, tu?’’
lui mi guarda e fa una specie di risata malefica, poi tutto soddisfatto, come a prendermi in giro risponde
–‘’Io a marzo do la tesi… Poi la specialistica me la vado a fare a Londra.’’ Io lo guardo incredula, se è all’ultimo anno deve avere circa 23 anni, non li dimostra, e poi fermi tutti… Londra?? Se ne sarebbe andato quindi e presto, dato che siamo in ottobre. Sembrerà sciocco, ma mi sento come amareggiata, sì ok, lo conosco appena, ma sarà proprio questo, il fatto di non avere tempo a farmi essere triste. Decido di ricominciare a parlare per spezzare un po’ d’ansia che mi pervade
-‘’ E come mai proprio Londra? Sai è la mia città preferita..’’
-‘’ Ci sono andato in viaggio con mio fratello e degli amici, ne sono rimasto incantato, è una città magnifica e per fortuna la nostra università ha accordi anche con Londra. Però ferma ferma, fammi ripensare un po’, primo anno… Mmmmh…. Una matricoletta quindi??’’
e ride. Ok oggi è deciso a prendermi in giro, ma per mia fortuna arriviamo all’università, mentre parcheggia ecco che dalla radio parte ‘’One thing’’ dei One Direction, un nuovo gruppo che sta emergendo in Inghilterra. L’avevo già sentitantita, ma ascoltarla lì con lui mi fa venire i brividi, mi mette a disagio. Proprio sulle note del ritornello, ‘’I need that one thing, that you’ve got that one thing’’, parcheggia e tira il freno a mano, spegne la macchina e scendiamo. Inizio ad incastrarmi seriamente con questo cavolo di Tiziano, ma pare che lui non abbia fatto caso alla canzone e soprattutto, per mia fortuna, alla mia reazione.
Mi accompagna fino all’aula, poi con due baci sulla guancia e un ‘’ci si vede in giro ’’ ci salutiamo. Lo guardo andare via, ripenso ai suoi splendidi occhi azzurri che ogni volta che mi guardano sembrano viaggiarmi dentro, al suo sorriso che automaticamente accende il mio. Cosa mi prende? Non posso essermi presa una cotta per lui, non è per niente fattibile. Con la testa ancora da tutt’altra parte entro nell’aula e mi siedo, vicino ho una ragazza mora, con i capelli corti a caschetto e grandi occhi verdi, quando le chiedo permesso mi sorride e mi lascia passare. Sembra simpatica, per mia fortuna lo è, e infatti passiamo tutta la lezione a chiacchierare.

Esco da lezione con la ragazza appena conosciuta, Elisa, e insieme decidiamo di andare al bar per un caffè. Rido e scherzo ma quando arriviamo nei pressi del bar mi blocco, a tutto pensavo tranne che a questo, tranne che a lui. Divento bianca come un panno slavato, tanto che Elisa mi guarda spaventata, non riesce a capire il mio improvviso cambio d’umore
-‘’Ei, Fede, tutto bene?’’ vorrei risponderle ma non ci riesco, ho un nodo alla gola e le parole mi muoiono in bocca, per mia fortuna vedo arrivare verso di me, correndo, Alessia, anche lei con un’espressione molto preoccupata. Guardo Elisa e cerco di scusarmi, dicendole che il giorno dopo le avrei spiegato tutto, con un bacio veloce sulla guancia ci salutiamo e lei se ne va. Appena mi ritrovo Alessia davanti le lacrime iniziano ad uscire senza sosta, lei mi abbraccia forte, poi mi guarda –‘’Che diavolo ci fa qui?’’
–‘’Non lo so, non ne ho la più pallida idea.’’
Lei mi prende la mano, stringendola forte, ed entrambe ci giriamo a guardare l’uomo che dovrei chiamare ‘’papà’’ . Lui mi vede e si avvicina, io mi asciugo veloce le lacrime, poi guardo Alessia supplicandola di non lasciarmi e per farmi capire che non l’avrebbe mai fatto sento che la stretta della sua mano si fa più decisa, ora mi sento più forte, so che non avrebbe mai lasciato la presa. Lo guardo in cagnesco e mi sbrigo a prendere la parola, prima che lo faccia lui 
-‘’Cosa ci fai qui?’’
-‘’Sono venuto a trovare la mia bambina, non posso? Volevo vedere un po’ dove studi, sono orgoglioso di te, sei intelligente come tua madre.’
’ Un ghigno malvagio gli affiora sulle labbra, vorrei solo prenderlo a pugni, faccio un passo avanti e sento Alessia che mi tiene, sto per perdere la pazienza, lo so
–‘’Io non sono la tua bambina, devi uscire dalla mia vita. E non nominarla mai più, tu non sapevi niente di lei, NIENTE.’’ Non mi rendo conto di aver alzato particolarmente la voce, me ne accorgo solo quando Alessia mi mette la mano che ha libera sulla spalla e mi sussurra
–‘’Stai calma, non ne vale la pena, tu sai chi sei e chi era tua madre, non cadere nel suo tranello, vuole solo farti arrabbiare, andiamocene.’’ Forse ha ragione lei, gli lancio un’occhiataccia e mi giro per andarmene, in quel momento vedo Tiziano al bar, mi si gela il sangue, non avrei mai voluto che vedesse lui. Sento una risata alle mie spalle e a seguire
–‘’Sei proprio come tua madre, codarda. Siete sempre scappate davanti alle difficoltà, tale madre tale figlia. Due nullità, l’unica cosa sensata che abbia mai fatto in vita sua, è stata quella di uccidersi.’’ Mi blocco, il cervello è in black-out, il cuore sta per scoppiare. Mi giro, con le lacrime agli occhi, ma non lacrime di dolore, né di tristezza, lacrime di rabbia, di nervoso. Torno da lui, a due centimetri dalla sua faccia e gli do uno schiaffo, in quel momento tutti quelli che erano nei paraggi si impietriscono e ci guardano, compreso Tiziano. Non mi importa più nulla dei mille occhi che ho puntati addosso, devo levarmi questa soddisfazione
-‘’Tu, tu non devi mai più permetterti di nominarla, tu non sai quanto lei valesse, non sai quello che ha sempre fatto per me e per te, nonostante tu non lo meritassi. Era una gran donna, una donna che ha dovuto subire un marito schifoso come te, che l’ha portata alla morte. Lei non si sarebbe mai uccisa, sei stato tu e presto tornerai a pagare per questo, schifoso. Non deve mai più uscire dalla tua bocca il suo nome.’’ In quel momento mi afferra per un polso, stringendo, inizia a farmi male, provo a strattonare via il braccio ma non ci riesco. Alessia si avvicina subito e gli grida in faccia
–‘’Lasciala subito o chiamo la polizia’’ lui ride, e anche di gusto,
-‘’ah sì? E che gli dici? Che un padre stava rimproverando sua figlia per la mancanza di rispetto? Stanne fuori Barbie.’’ Alessia non sa cosa fare, la gente intorno si allontana e lei non sa a chi chiedere aiuto, lui mi afferra entrambi i polsi e stringe sempre più, in quel momento lo vedo, è lì, c’è lui, il mio principe azzurro personale, getta la sigaretta che aveva in mano e mi strattona via e si mette tra me e mio padre, poi lo guarda con un’aria minacciosa, non avrei mai immaginato che quei suoi fantastici occhi potessero tirar fuori un’aggressività simile.
–‘’Ora, o te ne vai e la lasci stare, oppure invece di chiamare la polizia ci penso io a te. Non credere di farmi paura perché hai più anni di me, non credere di farmi paura perché sei bravo con le parole, tu toccala ancora e poi vediamo cosa ti ritrovi al posto delle mani.’’ Mio padre è paralizzato, in viso è bordeaux dalla rabbia, mi lancia un’ultima occhiata e se ne va, lasciandoci lì a guardarlo allontanarsi. Quando ormai non si vede più, Tiziano si gira da me ed io, d’impulso e senza rendermene conto, gli getto le braccia al collo e lo abbraccio forte e senza volerlo inizio a piangere. Lui mi stringe a sé, facendomi sentire al sicuro, mi accarezza la schiena e mi sussurra all’orecchio –‘’E’ tutto finito, ci sono io, tranquilla’’. Le lacrime iniziano a placarsi ed io cerco di recuperare la calma, si avvicina anche Alessia, ma rimane in disparte come per lasciarci la nostra intimità. Io lo guardo, con gli occhi ancora arrossati,
-‘’Ti ho bagnato la maglietta perdonami’’ lui sorride, asciugandomi la guancia
-‘’Ma figurati… Stai meglio ora?’’ non posso dirgli che quando c’è lui io sto sempre bene, che mi fa battere il cuore a mille e le farfalle nello stomaco fanno la ola quando mi guarda, così mi limito a dirgli
–‘’Sìsì, ora sto bene… Grazie, non avresti dovuto’’. Mi abbraccia e quel suo gesto vale più di mille parole.
Dopo qualche minuto decido che è ora di andare a casa, così lo saluto e mi avvio alla macchina di Alessia con lei, lui mi chiama e mi lascia il suo numero, ribadendo e sottolineando più volte che per qualsiasi cosa avrei dovuto chiamarlo, a qualunque ora del giorno e della notte. Salgo in macchina un po’ rintronata, troppe emozioni diverse tutte insieme. Alessia mette in moto, ma prima di levare il freno a mano mi guarda  
–‘’Sicura di star bene? Vuoi che venga un po’ da te? Vuoi venire tu da me sennò?’’ la guardo con dolcezza, lei, lei è semplicemente la mia wonder woman, lei è il mio tutto
-‘’ Sto bene, davvero. Un po’ rintronata, troppe cose tutte insieme. Però tranquilla, vado a casa, un bagno caldo e mi infilo a letto a riposare.’’ Così alla fine partiamo, ci facciamo il viaggio in silenzio, ascoltando solo un po’ di musica a basso volume. Una volta arrivate a casa mia, la saluto e apro la portiera per scendere, lei mi urla dietro mentre sto per chiudere
–‘’mandagli un messaggioooooo’’ io rido e faccio finta di  niente.
Dovrei mandarlo il messaggio? E per dirgli cosa poi?




 



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Ecoci qui, un nuovo capitolo...
Che ve ne pare?
Oltre a dirmi cosa ne pensate della storia, anche se vi fa schifo, ditemi se va bene la lunghezza dei capitoli..
o se sarebbe meglio farli più lunghi o più corti..
.
Lo manderà il messaggio secondo voi? E cosa succederà dopo?
Non vi dico tutto sennò che gusto c'è? Ma sappiate che il momento davvero drammatico sta per arrivare...
Non ho nulla di particolare da dirvi...
Solo....
RECENSITE... per favoreee.
xx

  
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