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Autore: HaroldEdssmile    12/09/2012    6 recensioni
Lei: un migliore amico fantastico. Una pessima storia alle spalle, ma ama la vita e viene amata da tutti. Invisibile agli occhi di lui.
Lui: Popolare e gran figo. Invisibile agli occhi di lei.
Un giorno qualcosa...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ovviamente con Harry. Mi voltai verso di lui. -Si, che c'è Harry?- i suoi occhi tradivano un misto di gratitudine e stupore. Davvero Harry non si aspettava che avrei scelto lui per parlare per primo? Poi mi ricordai del biondo e mi voltai verso di lui era incredulo -Beh, fa come ti pare. Io mangio.- e cominciò a divorare la carne. Mi girai nuovamente verso Harry. -Possiamo spostarci un po'?- mi chiese. Capivo che era per via di Niall, così acconsentii.

-Che cosa c'è?- tentavo ancora di tenere un tono distaccato, ma i suoi occhi mi facevano capire che era davvero, davvero, desolato per ciò che era accaduto. Se non fosse che eravamo in acqua, avrei quasi giurato stesse per piangere.

-Io.. insomma non volevo, non volevo che succedesse tutto quello che è successo e..- lo zittii -Senti Harry, non c'è problema, tutto come prima ok? Ho capito quali erano le tue intenzioni, ma hai sbagliato comunque non importa, davvero.- gli diedi un bacio sulla guancia in modo che capisse che era davvero acqua passata. -Senti, ma tu... ecco, ti piace Niall?- -No, scemo, lo sai che non lo sopporto!- mentre mi avvicinavo, nuotando, a Niall, mi fissai il polso. Il mio Hip Hop verde mela segnava un'ora improbabile ed ebbi un piccolo infarto. -Cazzuss!- e saltai fuori dalla piscina. -Berna? Che succede?- -Leehum accompagnami a casa! E' tardi, domani abbiamo scuola e io devo preparare tutto.- lo presi per un braccio e entrai in casa, poi ritornai sui miei passi. Cominciai ad agitare le mani -Divertitevi! Ci vediamo domani! Un bacio.- e tornai dentro. Notai che Liam stava salendo le scale -Che fai?- -Ti vado a prendere i vestiti, idiota, vuoi andare in giro così?- -Hai ragione- mi grattai la nuca all'attaccatura dei capelli-. Mi appoggiai al bracciolo del divano e aspettai che Liam scendesse di sotto. Come sempre, quando ero sola, sprofondai nel mio mondo spigoloso e pieno di pensieri. Bene, Eleanor ti ha visto che baciavi Niall, ma è anche possibile che, visto che eravamo nella penombra, non abbia capito bene cosa stava succedendo, no? Sì che ha capito babbuina, altrimenti perché sarebbe dovuta andar via a quella maniera? Mmm, questo ragionamento non fa una piega. Che cavolo, perché non capisco mai niente?

Liam arrivò in salone con la mia roba nella sua sacca nera dell'Adidas. -E' tutto qui Berna, dai su che torniamo a casa.-.

Uscimmo fuori e rimasi colpita da quanto fosse calda quella serata. Fuori nel giardino c'erano: la macchina sportiva di Harry, il SUV di Niall, la Mini a cinque porte di Liam e mancava quella di Louis, ma pensai che fosse in garage. Salimmo in auto e partimmo. Liam infilò nel lettore CD l'album di P!NK e passammo il viaggio a cantare tutte le canzoni che potevamo. Liam spense l'auto. -Insomma, insomma Berna. Domani ti passa a prendere uno di noi?- mi fissava mentre teneva un braccio appoggiato al finestrino aperto e una mano sullo schienale del mio sedile. -Perchè mai? Prendo e vado a piedi come tutti i giorni.- -Amanda, non voglio ti succeda di nuovo come è successo in palestra.- era preoccupato, sinceramente e mi faceva male.

-Mi so difendere Leehum- tentavo di mantenere salda la mia posizione, ma era difficilissimo.

-Domani ti passerà a prendere uno di noi e basta- il suo tono era stranamente deciso. -Va bene, ok- bofonchiai.

-Sembri mia sorella minore che fa i capricci- sorrideva beffardo alla sua stessa battuta.

-Taci Payne!- e cominciammo a ridere. Mi protesi verso di lui e gli diedi un bacio sulla guancia -Buonanotte Leehum, a domani- mi diede un bacio anche lui e mi augurò la buonanotte anche lui di rimando.

Entrata in casa sentii un bisogno immane di farmi una doccia così mi infilai in bagno e alzai la manopola dell'acqua sul getto freddo: la doccia calda non la sopportavo proprio. Mentre il getto continuava a scorrere giù, presi la biancheria e misi il costume a lavare e, finalmente, mi decisi ad lavarmi. La doccia durò pochissimo, roba di cinque minuti, il che era anomalo per una persona come me. Passavo le ore sotto l'acqua pungente a pensare e a cantare. Mi misi l'asciugamano intorno al corpo in modo che non cadesse al primo movimento e mi cominciai a frizionare i capelli per asciugarli, tanto, ormai, erano corti quindi non ci avrebbero messo molto a diventare asciutti.

Driiiiiiiiin. Non me ne importava granché riguardo al telefono che aveva cominciato a suonare come impazzito. Bene, tanto ora parte la segreteria telefonica. E così fu, la prima voce che risuonò fu la mia. “Ciao bella persona che mi chiama, segreteria telefonica di Amanda, se non rispondo è perchè non ci sono, sono occupata o sto dormendo, lasciate un messaggio, se volete. Baci!”, dal telefono si sentì partire il segnale acustico. Poi partì una voce. La voce che mai mi sarei aspettata di sentire, un tuffo al cuore e nel passato. Un peso sullo stomaco che man mano che passavo gli istanti diventava più pesante. Un male atroce al cuore, alla gola e uno scombussolamento non molto piacevole ovunque. Sentii le guance rigarsi e gli occhi farsi leggermente gonfi. Mi bruciavano e le lacrime erano calde. Mia madre. La donna che mi aveva abbandonato a diciassette anni, affidandomi al mio migliore amico. La donna che aveva preferito lifting e botulino in Grecia, piuttosto che invecchiare amata dalla figlia a Londra. Rabbia e rancore, era di quello che sapevano ora le mie lacrime.

Andai a rispondere al telefono, sperando che la mia voce non tradisse alcun tipo di emozione. -Pronto?-

-Ciao Amanda, sono la mamma- non mi è mai sembrato gli si addicesse molto quel termine.

-Ciao mamma, come stai?- non mi interessava realmente, ma non potevo certo essere scortese, erano quasi otto mesi che non chiamava e, ormai, la sua voce era quella di un'estranea. -Benone, qui me la passo alla grande, senti credo di aver lasciato le mie Chanel da qualche parte, potresti controllare?-. Mi stava chiamando solo per quello? Davvero? Non mi sentiva né vedeva da otto mesi e non si era nemmeno degnata di chiedermi come stavo, Dio se la odiavo in quel momento. -Carla- quello era il suo nome -Vaffanculo.- attaccai la cornetta verde del telefono e scoppiai a piangere, ma mi ripresi subito dopo. Mi asciugai le lacrime dicendomi che quella donna non meritava che stessi male per lei. Mi soffiai il naso e mi andai a prendere il caffè. Preparai la caffettiera. Era una di quelle italiane, quelle che il caffè lo fanno corto, non una brodaglia insensata, la prima volta che avevo bevuto quello londinese mi era sembrato di bere acqua sporca. Tre minuti dopo il caffè caldo stava scendendo dalla caffettiera alla tazzina bianca. Ci misi un cucchiaino e mezzo di zucchero. Lo bevvi d'un fiato e mi poggiai sul divano.

 

-Amanda? Cazzo ci sei?- eh? Aprii gli occhi, perché dalle finestre entrava la luce? Mi fissai il polso sinistro, il quadrante dell'Hip Hop segnava le sei e mezza. Okay, mi ero addormentata, ero nuda, ma non c'era problema, era ancora presto per fare tardi a scuola. -Amandaaa?- chi era di fuori bussava imperterrito. Mi alzai e corsi fino alla porta, da dietro lo spioncino notavo dei capelli biondi. Abbassai la maniglia e feci entrare Niall. -Scusami, ieri sera dovevo essermi addormentata sul divano...- cominciai -Senza vestiti oltretutto- Niall aveva concluso la mia frase e io mi fissai allo specchio accanto all'appendiabiti: ero ancora in asciugamano. Bene!

-Sì, beh, immagino tu sia qui per portarmi a scuola..- Perché sei nervosa?lui si era accorto del mio nervosismo -Non pensavo di farti questo effetto!- e sorrise compiaciuto. -Non mi fai nessun effetto. Vuoi un caffè?- chiesi mentre entravamo in cucina. Lui si sedette, io no, ero ancora nuda e preferivo non rischiare che tutto l'ambaradan uscisse fuori. - Non lo voglio quella sottospecie di veleno!- -Te ne faccio uno schifosissimo come ti piace a te, okay?-. Preparai la bevanda e gliela misi nella tazza verde bosco che troneggiava nella vetrina insieme alle altre, tutte verdi, ma in diverse sfumature.

-Io mi vado a vestire, fai come vuoi, ma non rovistare- mi voltai sorridendo, ma lo vidi cupo. -Che c'è Niall?- mi fissò con i suoi occhi azzurri. -Non mi hai dato nemmeno un bacio, cara- -Quanto sei stupido?- gliene diedi uno su una guancia e mi avviai verso le scale per arrivare in camera mia. Mi trattenne per un polso. -No, hai sbagliato mira.- detto questo mi baciò appassionatamente, mi staccai di pochissimo, quel tanto che bastava per parlare. -Lasciami- mi baciò di nuovo e io nuovamente gli dissi di lasciarmi -Dillo più convinta e ti lascerò stare- lo baciai e mi staccai. -Vado a vestirmi sbruffone- gli feci al linguaccia e me ne andai. Trovai l'intimo ancora lì sul lenzuolo del letto. Mutandine nere e reggiseno nero. Mi infilai i jeans lunghi, neri , le Nike Blazer nere e una canottiera bianca col golfino nero. Mi pettinai i capelli e scesi e trovai Niall che mi aspettava. Afferrai la borsa bianca e uscimmo. Mi piantai davanti alla portiera dalla parte del conducente. -Hai sbagliato entrata, principessa.- aveva ricominciato a chiamarmi principessa? -Smettila di chiamarmi principessa e smettila di baciarmi- pianta i miei occhi nel suoi, ero decisa a non mollare, non volevo finire con quel bellissimo... No! Stupidissimo individuo! -Dimmi che non ti piace quando ti bacio- aveva un sorriso beffardo di chi sa che l'avrà vinta. Resistessi e mantenni alto lo sguardo -Non mi piaceranno finché...- l'occhio mi cade sull'Hip Hop, vidi l'ora. -Niall muoviti è tardi!- mi fiondai dall'altro lato dell'auto e mi accasciai sul sedile del SUV. -Insomma, dicevi, finché?- intanto eravamo partiti. Di tutta risposta accesi la radio e cominciai a cantare Last Friday Night. Abbassò il volume al minimo -Se pensi che tu non dovrai rispondermi, pensi male- e rialzò il volume facendo girare la manopola rotonda della radio Pioneer.

Arrivati nel cortile della scuola, salutai tutti quanti. -Holaaaa!!!!- urlai. -Dio santo, ma mi vuoi spiegare una buona volta come fai ad essere così sveglia di prima mattina?- era Zayn che si stava concentrando per carpire il mio segreto. -Non era così sveglia stamattina era nu...- tappai la bocca di Niall e tentai di rimediare -Era nuvoloso e quindi... mi fa venire sonno, cioè il fatto che il tempo è nuvoloso..- ero tutta rossa e Niall stava ridendo come un matto, era diventato tutto osso e si era dovuto togliere il cappello rosso dalla testa perché sarebbe caduto a terra. -Che nascondete voi due?- lo sguardo indagatore dei suoi occhi color cielo era disarmante -Niente, Lou! Lo sai che è stupido e ride per niente!- assestai una gomitata nello stomaco di Niall e lui smise di ridere. Suonò la campanella. Prima ora matematica, la condividevo con Zayn e Alli, ma Alli non c'era quindi... -Ciao bella gente, come ve la passate?- urlai -Benissimo Man, la prof non c'è, noi andiamo in cortile a fumarci una sigaretta, te e Zayn che fate?- guardai Zayn che con la sua faccia faceva intendere: fai come vuoi. -George noi, forse, vi raggiungiamo tra un po'- detto questo tutti si defilarono. Io buttai la borsa su un banco a caso e mi sedetti sopra la cattedra, in silenzio.

-Che hai stamattina Man? Sei euforica come al solito, ma non abbastanza da dire che è tutto a posto- mi guardava con i suoi occhi marroni, ora erano diventati nocciola chiaro.

Era questo che amavo di Zayn, tutte le ragazze gli andavano dietro per il fisico, i capelli, il bell'aspetto. Io no, io amavo il suo sorriso quando ero triste e i suoi occhi che cambiavano colore e amavo, più di ogni altra cosa, la sua dolcezza e la sua comprensione infinite. C'era molto di più dietro al ragazzo figo e basta e, anche se non l'aveva detto lo sapevamo noi amici, lui si sarebbe messo con una ragazza che l'avrebbe apprezzato per quello che era dentro.

-Perché Zayn cosa te lo fa pensare?- tentavo di mantenere un tono distaccato, ma era complicato.

-Tu e Niall state molto più tempo insieme del solito- se avessi avuto dell'acqua in bocca l'avrei sicuramente sputata.

-Certo, mi lasciate tutte le mansione che deve sbrigare anche lui e stamattina mi ci avete mandato Niall a casa a prendermi!- in effetti, sarebbe potuto venire uno di loro.

-Con calma, l'ha detto lui che sarebbe venuto per portarti a scuola- ne avevo abbastanza per quella mattina. -Zayn, non lo so okay?- forse non avrei dovuto usare quel tono di voce, ma ero davvero stufa, tra me e Niall non c'era niente, stavamo solo giocando, forse...

-Tu gli interessi, ne sono certo, ma a te lui interessa?- o certo! Mi ci mancava che Zayn si metteva a fare Cupido! Non mi interessa Niall, punto. Ceeerto! Perché non posso andare d'accordo nemmeno con la mia testa? -Cosa ti fa pensare che gli interessi? A me di lui non può importar di meno- mi alzai e andai a prendere la borsa, estrassi il mio pacchetto da venti di Chesterfield blu, nuovo, appena comprato. -Andiamo fuori a fumarci una sigaretta Man, smettiamola di discutere- mi cinse una spalla col braccio e mi portò fuori dall'aula. -Se ti può interessare Miss non-me-ne-frega-nulla-del-biondino, lui non si porta una ragazza a casa da quando l'hai rifiutato.- lo fissai sconcertata, ma poi ripresi il mio solito contegno -Starà cercando di capire se l'ho rifiutato perché c'è qualcosa che non funziona.- Zayn mi fissò, assimilò e cominciò a ridere, seguita da me che ridevo più per come si stava contorcendo lui, che per altro.

Finì quell'ora, come quelle due successive e, finalmente, arrivò il pranzo. Presi u vassoio e ci buttai sopra le posate e due tovaglioli. Il mio stomaco era chiuso ermeticamente e pesava un quintale da vuoto, ma dovevo mangiare qualcosa -Amanda! Cosa vuoi di buono oggi?- era la cuoca, Fiona, -Fiona, dammi un po' di insalata per piacere- prese la vaschetta trasparente e me la poggiò sul vassoio -Nient'altro?- -Niente grazie, a domani!- presi un bottiglietta d'acqua frizzante dal frigo e mi avvicinai al tavolo dov'erano già seduti i ragazzi. Naturalmente, l'unico posto libero era vicino a Niall. Prendevamo sempre il tavolo da sei quando mancavano Leen e Alli. -Mangi solo quello piccola?- mi chiese Harry mentre cospargeva di ketchup le patatine fritte. -Non ho molta fame oggi, ho lo stomaco chiuso.- a questa mia affermazione Louis alzò lo sguardo e mi fissò -Non mi devo preoccupare Man, vero?- mi fissava con le sue iridi color cielo, era seduto di fronte a me. Sorrisi tentando di rassicurarlo -Lou, certo che non ti devi preoccupare!- non era convinto e si vedeva, era scuro in viso -Neanche ieri sera hai mangiato nulla...- aveva ragione e non me n'ero nemmeno resa conto. Bevvi un po' d'acqua -Certo Berna, le cose sono tre: o non hai fame o stai ricominciando come tre anni fa o sei innamorata- a quest'affermazione l'acqua mi andò di traverso facendomi strozzare. -Leehum come ti passa anche solo per l'anticamera del cervello? Lo sai che non mi piace nessuno!-cominciai a mangiare la mia insalata con foga e tutti mi imitarono. Mentre riportavamo i vassoi Niall disse a Liam: -Liam mi devi aiutare con tedesco, sono incapace.- buttò il contenuto del vassoio nel cestino e lo posò nella pila apposita. -Niall sono un incapace anche io, già è tanto se riesco a prendere sei, come vuoi che riesca ad aiutarti??- anche lui imitò Niall e così feci anche io.

-Ti possono dare una mano Louis o Harry- e indicò i due che stavamo facendo ciò che noi avevamo già fatto. -Eh? Qualsiasi cosa riguardi me a casa oggi è vietata, io sto con Eleanor.- Liam si girò speranzoso verso Harry -No, cari, oggi devo andare a riprendere Leen ed Alli all'aeroporto. Ricordatevi che vi aspettiamo al ristorante alle otto, il tempo di mettere a posto le valigie.- bene! Mi ero scordata che le mie migliori amiche stavano tornando e anche della cena! -Niall ti aiuterei io, ma lo sai che tedesco non l'ho scelta come materia!- Zayn aveva fatto meglio di tutti: si era scelto solo i corsi in cui era veramente bravo e gli altri li aveva snobbati. Io continuavo a camminare imperterrita e nessuno si era accorto di me. Ci dirigemmo tutti verso classi diverse. Un'ultima ora e avremmo finito. Altri due giorni e la tortura sarebbe terminata.

 

Ci incontrammo tutti fuori al parcheggio. -Bene ragazzi, ci si vede stasera al ristorante!- me ne stavo andando verso la fermata del bus, ma Louis mi trattenne. -Ti ci porto io a casa!- ancora con quella storia? Erano monotoni. -Vaa bene-. Eravamo quasi fuori casa mia. -Amanda?- perché mi chiamava per nome? -Sì Lou?- -Per caso, ma puro caso eh, ti sei innamorata?- ma che razza di domande erano? -No! E ora vado!- gli schioccai un bacio, poi ci ripensai -Che mi devo mettere stasera?- lui ci rifletté qualche secondo -Il vestitino nero- gli diedi un altro bacio -Grazie Lou, ciao!-

erano le quattro del pomeriggio e faceva caldo, ma di stare a casa proprio non ne avevo voglia. Mi infilai i calzoncini, la canottiera e le L.A. Trainer. Sarei andata in palestra. Il tempo di riempire la bottiglietta.. DIN DLON -Dio santissimo!- sussurrai tra me e me -Chi è?- chiesi a chi aveva suonato -Io!- certo, non ci sarei arrivata! Guardai dallo spioncino: Niall, ancora? Aprii l'uscio. -Ti sei cambiata per me?- quant'era stupido -No, volevo andare a fare pales...- non mi fece finire mi baciò e mise la sua mano all'attaccatura dei miei capelli e io lo imitai, ma poi mi staccai e me ne andai in cucina -Mi lasci così? Sei cattiva!- ah, beh, io ero cattiva, ma lui aveva l'Alzheimer, come me tre secondi prima, ma io me n'ero ricordata. -Che ti ho detto stamattina Horan?- tappai la bottiglietta e la infilai nella sacca nera dell'Adidas. -Te ne vai?- era ovvio, ma non gli risposi, mi misi in cerca delle chiavi di casa. -Che mi hai detto stamattina?- si aspettava che rispondessi? -Ah, già, del fatto che non mi avresti baciato finché... finché?- ora si era piantato tra me e la credenza dove cercavo il mazzo di chiavi. -Arrivaci da solo al finché e ora lasciami stare.- tentai di scostarlo, ma non ci riuscii, mi prese il volto tra le mani e mi ribaciò, non potevo muovermi così serrai le labbra. -Fai così insomma.. mi vuoi dire finché cosa?- mi staccai che ribollivo di rabbia. -Finché impari a fare meno lo sbruffone, il troppo sicuro di se stesso, finché non capisco che cazzo vuoi da me- quell'ultima cosa forse non avrei dovuto dirla.

-Io, io, sono diventato dipendente dalle tue labbra, ma tu per me non sei....-

 

 

 

Salve bamboline come state?

Mi dispiace aver caricato così in ritardo il capitolo, ma ho davvero poco tempo e poca ispirazione. Vi ho lasciato un po' sulle spine con il finale di questo capitolo, vi dico solo che non tutto è come ciò che sembra di essere. Un'enooorme indizio!

E adesso, passiamo ai ringraziamenti (si sente Fiorello dopo lo show(?)).

Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/da ricordare... ringrazio tanto chi perde tanto tempo a recensire la storia perchè ogni volta che leggo una recensione sono felice perché vuol dire che ciò che scrivo non fa proprio schifo!

Questo capitolo... me lo immaginavo diverso, mi fa un po' schifo e non mi piace particolarmente, tenterò di rifarmi al più presto.

Ciao bellissime!

Baci, Mad.

  
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