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Autore: Remedios la Bella    12/09/2012    2 recensioni
Julie. Occhi curiosi e un morboso attaccamento per i casi di serial killer e omicidi.
Adam. Uomo della porta accanto, mite e bizzarro.
I due si conosceranno, in una tranquilla giornata estiva.
Ma dietro l'apparenza si può celare la più cruda delle verità. Una verità che solo il sangue può nascondere agli occhi degli altri.
Enjoy.
Genere: Introspettivo, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Un brusio lievissimo bastò a destare Julie dal suo sonno alquanto leggero. Sbatté le palpebre, e per un attimo parve disorientata davanti alla diversità che i suoi occhi le mostravano: non vedeva davanti a sé la parete con i poster della sua stanza, ma una finestra sporca di escrementi di mosca da cui penetrava una debole luce, forse quella dell’insegna del motel.
“ Vero … sono scappata.” Sembrò ricordarsi. Era stesa nel suo lato del letto matrimoniale, dopo la storia avvenuta la sera prima su come lei e Adam dovessero dormire. Lui aveva optato per lasciarle il letto mentre lui si sarebbe accontentato della poltrona, ma l’insistenza di lei sul fatto che in fondo dormire insieme non le procurava fastidi aveva prevalso. Così si era ritrovata a stare al fianco estremo del lettone, mentre il “compagno” sarebbe stato al lato opposto.  Il patto poi si era concluso in modo assai insolito:
 
Flashback
“Non ti capisco proprio: prima diventi paonazza nel vedere il letto matrimoniale e poi insisti perché dormiamo insieme. Quando capirò cosa gira in quella tua testolina mi riterrò soddisfatto.” Aveva esclamato ironicamente Adam, guardando intenerito le guance di Julie gonfie in segno di protesta. Lei si limitò a girare la testa, quasi stizzita:” Non mi va di avere una schiena rotta sulla coscienza!”
“ Ma la poltrona è comoda!”
“ Non c’entra niente! Basterà dormire ai lati estremi … se è quello che ti preoccupa …” era diventata rossissima in volto, e sul volto dell’uomo si allargò un sorriso.
“Cosa dovrebbe preoccuparmi precisamente?” avanzò verso di lei, cogliendola di sorpresa. La ragazza fece un balzo indietro, e nel farlo sbatté contro il letto, finendoci distesa.
“ Oh mio dio …” fu l’unica cosa che riuscì a pensare, prima di ritrovarsi il corpo e il viso del trentenne a pochi centimetri dal suo viso. Fissò intensamente gli occhi nocciola del giovane, divenuti improvvisamente torbidi e deglutì a fatica.
Adam alzò il sopracciglio e mise le mani ai lati della chioma corvina della ragazza:” Non mi rispondi?”
Lei aprì la bocca, come per rispondere, ma la richiuse subito dopo, imbarazzata. Lui si limitò ad avvicinare ancora di più il suo viso, sorridendo appena.
Solo allora lei reagì:” Ti ricordo che fingiamo di essere fratelli. Che intenzioni hai?”
Lui sbatté gli occhi divertito e poi rise:” Non amo gli incesti, sorellina … ma per te farei uno strappo alla regola …” nel dire le ultime parole però il suo viso si velò di serietà.
Il cuore di Julie prese il galoppo. Com’era possibile potersi ritrovare a pochi centimetri dal volto di quell’uomo che in pochi giorni le aveva sconvolto la vita e sentirsi mancare ogni singola fibra del corpo? La gola le si seccò, e al posto di un gemito venne fuori un sospiro impiastricciato appena schiuse le labbra.
Adam allargò le palpebre e allontanò il viso:” Scusami, non volevo mett –“ Non concluse la frase. Prima che riuscisse a rimettersi in piedi per aiutarla a rialzarsi, un paio di labbra tremanti si erano impresse sulle sue incollandosi e lasciandolo con il fiato sospeso. Prese coscienza della situazione, ma stranamente non respinse l’invito e rispose al bacio tremante della ragazza, che aveva timidamente infilato le dita tra la chioma biondo rame del trentenne. Lei poteva solo sentire il battito di mille farfalle sbatterle dentro lo stomaco, la sensazione di soffici capelli tra le dita e un calore inebriante invaderle il corpo, con una fitta acuta nel basso ventre. Schiuse poco le labbra staccandosi appena, ma Adam le afferrò dolcemente la testa e la fece posare sul materasso, intrappolandole le labbra tra le sue e muovendo appena per tastare il terreno.
Le braccia di Julie non tardarono ad avvolgere Adam, e mentre rispondeva lentamente al bacio la ragazza sentiva una strana euforia nelle vene e a fior di pelle. Piegò la test, per far aderire maggiormente la bocca soffice dell’uomo, che capì e mosse frenetico e passionale, baciandola poi a schiocco e riprendendo fiato con la fronte incollata a quella di Julie.
“Cassidy, non stiamo facendo la cosa giusta …” sussurrò, mordendole il labbro inferiore delicatamente. Lei rise gutturalmente e schiuse poco le labbra senza rispondere. Fece guizzare poco la lingua, e ovviamente il trentenne recepì il messaggio. Approfondì il bacio, esplorandole la bocca piano ma con passione, ricambiato con entusiasmo da Julie.
“Sai di buono.” Le sussurrò contro la bocca, mordendola appena.
L’abbracciò continuando a baciarla, sentendola gemere. Sapeva però che non avrebbe potuto continuare.
Dunque il buon senso prevalse sull’istinto.
“Se ci vedono siamo fottuti … avanti, alzati.” L’uomo si alzò, rimettendosi a posto i vestiti e tese la mano a Julie, ancora febbricitante e stordita. Tirandola su, la attirò tra le sue braccia: “E così ti piaccio?” le fece all’orecchio. Lei impallidì, e scostandosi appena lo guardò negli occhi, balbettando un flebile “Sì”. Non sapeva nemmeno lei da dove le provenisse tutto quel coraggio.
Poi sorrise, baciandogli il mento coperto da una leggera barba incolta:” Ne sei stupito?”
“ Un po’ … sai, non sono tipo da relazioni serie, ho più la tendenza a scappatelle occasionali, sai già come … ma con te è diverso … e dire che tutto è successo nel giro di pochi giorni!” concluse ridacchiando e stringendola ancora di più:” Però … per stanotte niente festeggiamenti, se ne parla quando sarai maggiorenne.”
Julie arrossì a quell’allusione tanto diretta e sbottò:” Non voglio di certo arrivare subito a quello!” Nel farlo spinse via Adam, che le afferrò delicatamente i polsi dandole poi un bacio sulla fronte:” Che violenza …” le fece poi l’occhiolino, lasciandola andare. Si sorrisero e si accorsero dell’ora.
“ Andiamo a dormire?”
“ D’accordo ..”
Si stesero, ma ebbero vergogna di mettersi vicini, così si guardarono e si diedero la buonanotte.

Fine Flashback
 
Ancora pensierosa, voltò la testa dal lato di Adam, afferrando prima il cellulare per controllare l’ora. Mancavano venti minuti all’una di notte, l’ora della pastiglia. Per fortuna, la ragazza aveva raccomandato Adam di portarsi sempre a presso il barattolo degli psicofarmaci, così se avesse avuto una crisi avrebbe potuto provvedere da sé.
Strabuzzò gli occhi nel buio appena rischiarato dalla luce della luna, ma non riusciva a vedere granché. Allungò la mano per tastare e incontrò il materasso, vuoto ma ancora tiepido. Un lieve senso di panico la attraversò:” Adam?” chiamò a voce bassa. Non ricevette risposta. Guardò verso la porta d’ingresso, e si accorse che era socchiusa. Senza nemmeno pensarci, saltò giù dal letto e corse fuori. Il piazzale del motel era placido nella pallida luce dell’insegna del motel e un vento afoso spirava sollevando il lieve strato di polvere accumulatosi durante le ore di luce. Di Adam, per quanto la vista di Julie offuscata dal sonno e dal panico le permettesse, nessuna traccia. Corse, cercando di non fare troppo rumore, lungo tutto il parcheggio chiamandolo a bassa voce, usando però il nome falso nel caso in cui l’addetta alle stanze si fosse accorta di lei.
“Dereck!” chiamava sbirciando dappertutto. Da alcuna stanze, nonostante l’ora, provenivano suoni attutiti e luci soffuse, e la ragazza non volle indagare sulla natura di alcune urla e gemiti provenienti dai piani superiori. Poi però le venne un dubbio: che Adam, voglioso, fosse andato in cerca di qualche prostituta per soddisfare le sue esigenze? Non che la cosa la urtasse, dato che conosceva le sue abitudini; poteva darsi che il bacio del giorno prima non gli fosse bastato, ma non aveva voluto approfittarne con una minorenne.
“Saggio …” pensò, senza ritenerlo un’offesa ai suoi sentimenti, ma pur sempre con una leggera fitta di stizza e gelosia. Tentò di salire alle stanze di sopra, e stavolta udì chiaramente grida eccitate. Totalmente imporporata dalla vergogna e con un sorriso sciocco sulle labbra, spiò ogni finestra, coprendosi prima gli occhi per evitare spiacevoli visioni. Ma stranamente non vide l’amico in compagnia di alcuna donna.
Ritornò al piano terra con un senso di straniamento in corpo, e solo allora riuscì a sentire un urlo strozzato provenire da un vicolo nascosto dietro l’edificio. Corse in quella direzione, facendosi luce con il cellulare. Vide ciò che temeva: un Adam con il fiatone e la fronte imperlata di sudore, accanto al corpo di una ragazza, vestita succintamente e dalle forme minute e graziose. La chioma castana le ricadeva come un velo sul volto pallido e immobile in modo inquietante. Essendo caduta di fianco, Julie potè intravedere sulla nuca il segno di colpo, probabilmente una ferita da corpo contundente. Accanto ad Adam, giaceva un pezzo di legno robusto e all’apparenza pesante.
Le pupille dell’uomo si restrinsero sotto la luce del cellulare della ragazza, impietrita davanti alla scena. Il trentenne scosse subito la testa, come allibito:” Io … io …” non riusciva a pronunciare vocabolo comprensibile. Julie tentò di avvicinarsi ma lui la cacciò con un gesto della mano, quasi urlando:” Vattene!”
“ Ad – Dereck!” inveì lei, infuriata. Allungò il passo verso la ragazza e le pose due dita sulla giugulare, Con suo enorme sollievo, un lieve battito cardiaco le solleticò i polpastrelli.
“ è viva.” Fece secca, alzandosi. Andò accanto a un Adam scioccato e senza senso di responsabilità e lo abbracciò:” Non è morta tranquillo.” Gli fece con voce dolce, come una mamma che cerca di addormentare il suo bambino spaventato da un incubo.
Dovevano pensare velocemente al da farsi.
   
 
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