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Autore: Lady of Lorien    30/03/2007    1 recensioni
Ultimo atto della guerra contro Voldemort. Tutti hanno una ragione per combattere. Remus Lupin più di chiunque altro.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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pubblico 14 Di nuovo dopo un tempo troppo lungo, pubblico il capitolo 14...la trama si infittisce sempre di più (spero di venirne a capo^^’’’’’), ma si delineano percorsi importanti per i nostri personaggi. Piano piano (molto piano...) la situazione avanza...
Un grazie specialissimo va come sempre a Lena ed Elizabeth, e anche a chi legge e basta. Spero però moltissimo che ci siano nuovi commenti! Al prossimo capitolo, Lady of Lorien

Capitolo 14.
Taking Revenge

Estratto dal libro “No More Prejudice” di Aaron Cleveland, primo studioso dei Babbani e inventore della relativa disciplina, Babbanologia

“...Tra noi Maghi e i Babbani, dunque, non sussiste una differenza poi così profonda come può sembrare in prima analisi. Come ho potuto constatare tramite alcuni studi, benché viviamo in realtà totalmente differenti, le pulsioni che ci animano sono le stesse: amore, odio, timore, gioia, tristezza e così via. Ma è straordinario come ci assomigliamo quando vengono messe in pericolo le nostre istanze vitali; la libertà è solo un esempio: chi di noi non la difenderebbe con le unghie e con i denti?”

***

“A terra”

Questo è il pensiero di Tonks, nel momento in cui viene investita in pieno da un fascio di luce argentea ed è costretta ad accasciarsi al suolo.
La sua notevole esperienza da Auror non è nulla in confronto alla potenza degli incantesimi senza bacchetta praticati dalla signora Claim, e ne ha appena avuto la riprova; il combattimento si era presentato impari fin dall’inizio: non appena la strega aveva cercato di reagire, dal palmo della sua mano si era irradiata una debole lucina azzurra, che la donna aveva evitato senza difficoltà. Per non parlare di William, che, nel tentativo di aiutarla, era stato immobilizzato dalla madre con un gesto noncurante.
La situazione, dunque, non promette bene.

“Allora, piccola presuntuosa...Ti dice qualcosa questa situazione? Io in piedi e tu prostrata davanti a me: direi che è tutto abbastanza chiaro”

Rachel le colpisce il fianco destro con la punta dello stivale, per farla voltare e guardarla in faccia

“Tu non puoi capire che cosa significhi tutto questo per me. Sono stata privata della mia vita e della mia famiglia...l’unica cosa che mi resta è tentare di uscire di qui” il volto è contratto in una smorfia terribile, che fa rabbrividire la strega più dei suoi peggiori incantesimi.

Tuttavia non le risponde.
L’ultima cosa che vuole fare è provocarla, per lo meno non in quelle condizioni...Le faciliterebbe solo il compito, e di tornare nelle segrete di Voldemort non ne ha proprio voglia; anzi, la sua fine sarebbe irrimediabilmente segnata se fosse catturata da qualche Mangiamorte: ingannare il Signore del Male può portare solo...alla morte.
Cerca allora di raccogliere le forze per un ultimo, disperato tentativo.

“Peraltro, quello sciocco sentimentale di mio figlio stava per rovinare ogni cosa...voleva farti scappare! Era convinto che saresti tornata qui! Con le tue smorfiette da strega innamorata l’hai completamente rimbecillito!”

La donna le sferra un calcio violento, che la fa raggomitolare su se stessa: ma ormai si sta avvicinando il momento di agire, e si permette di risponderle

<< Non riesco a capire >> mormora affaticata << come una madre possa essere così ottusa: tuo figlio è una persona infinitamente migliore di te...ha avuto il coraggio di dimenticare la sua condizione per aiutarmi, per offrirmi una via di scampo. Tu >> dice con disprezzo, facendo leva sui palmi delle mani per rialzarsi << sei solo una vecchia egoista e inacidita che venderebbe l’anima a Voldemort, se servisse a qualcosa! >>

In quel crescendo di rabbia, Tonks è di nuovo in piedi: fronteggia per un attimo lo sguardo furente di Rachel, per poi superarla con uno scatto rapidissimo. La donna si volta, con tutta l’intenzione di darle il colpo di grazia, ma si accorge troppo tardi di aver lanciato il suo incantesimo contro l’obiettivo sbagliato: la strega è riuscita a farsi scudo con uno dei due Mangiamorte che erano venuti a riprenderla, e gli ha rubato la bacchetta.
Di nuovo potente. Ora nessuno la può fermare.
Veloce come un fulmine Schianta e immobilizza l’altro mago incappucciato, poi rivolge tutta la sua attenzione alla signora Claim, mostrandole un sorriso –quasi- smagliante

<< Dunque, cara...dicevamo? >> la ritrovata forza si esprime interamente in quel tono sarcastico e strafottente: se c’è una cosa che Nimphadora Tonks odia più di qualunque altra al mondo è essere raggirata, ingannata, oppressa. E quando ha la possibilità di vendicarsi non va troppo per il sottile << Ah, sì. Che sei un essere inutile e disgustoso, forse? >>

Rachel sembra essere regredita allo stato animale; le scaglia addosso un incantesimo con tutta la forza della disperazione, ma è completamente inutile: Tonks si protegge con un banale sortilegio di Scudo, poi la sbalza con furia contro un albero. Sta tenendo la bacchetta alta davanti a sé, e la mano le trema impercettibilmente.
Solleva le sopracciglia e si morde il labbro inferiore fino a farsi male

<< Non ti posso uccidere... >> esordisce la strega, fissando quegli occhi folli e spenti, che le ricordano terribilmente quelli di un animale in gabbia << ...solo perché non sei un Mangiamorte e io non ho l’autorizzazione ad uccidere un civile senza le prove che abbia infranto la legge... >>

“Io non ho fatto proprio nulla” la interrompe la signora Claim “E comunque, cosa aspetti? Uccidimi, non lo saprà mai nessuno, no?”

<< Sarebbe una cosa troppo dignitosa la morte, per te >>

Questa risposta secca provoca finalmente un’espressione di puro terrore nella donna

“Basta Tonks, ti prego”

La voce dolce di William si fa sentire di nuovo nella sua mente. E’ implorante: e Tonks prova una stretta al cuore; non vuole fare del male a lui. Gli annuisce brevemente, e prima di andare a liberalo, blocca Rachel con delle funi magiche e le rivolge delle ultime, mirate parole

<< Aspetta che vengano interrogati quei due Mangiamorte, e vedrai se le deposizioni non saranno contro di te...ti sei messa in combutta con Voldemort, Rachel. A questo non si scappa >>

***

<< No, a questo proprio non si scappa, Remus. Sei accusato di alto tradimento... >>

Un anziano signore, dai corti capelli bianchi e dal volto simpatico ma momentaneamente preoccupatissimo, sta sfogliando un mucchio di carte scritte fitte fitte nella grafia stretta di Cornelius Caramell; è seduto su uno sgabello davanti alla cella del mago

<< Scrimgeour ha davvero bisogno di una prova insignificante, di un pretesto, a giudicare da quanto ti odia, per condannarti a morte. Per non parlare dell’uso spregiudicato che farà, se non lo ha già fatto, dei Legilimens o peggio del Veritaserum; ci sarà da lavorare parecchio...Ad ogni modo, mi devi raccontare tutto quello che è successo, così...oh, Remus, ma mi stai ascoltando? >>

Non sentire quella voce squillante è davvero impossibile. Eppure Remus ha troppi pensieri per la testa, ed è naturale che abbia lo sguardo perso nel vuoto...ma è normale soprattutto che l’attempato signore se ne sia accorto. Stephen Sweetman, amico di vecchia data dei genitori di Remus e mago purosangue a tutti gli effetti, aveva abbandonato il suo mondo per diventare un attentissimo giudice Babbano; ora che è in pensione ha pensato di tornare nel mondo della magia...e ha trovato il “caso senza speranza di R.J.Lupin”, come lo aveva definito la Gazzetta del Profeta.

<< Scusa, Sweetman. Ero distratto >> ammette il mago, passandosi stancamente una mano sul volto

<< Me n’ero accorto! >> risponde caustico l’altro << Mi domando che cosa ti possa distrarre così facilmente dal compito principale di costruire la tua difesa! >> dice, in tono d’accusa

<< Tante cose Sweetman...e comunque non siamo in un tribunale Babbano. Io non ho una difesa da costruire, e anche se ce l’avessi Scrimgeour mi riderebbe in faccia! >>

<< Ti faccio notare che Scrimgeour mi ha permesso di venire qui da te, questo vorrà pur dire qualcosa >> ribatte Stephen, scuotendo il suo corpo sottile e fragile per il nervoso

<< Solo perché tua figlia ha sposato il Ministro della Magia francese...tenerti buono gli fa comodo. Ti avrebbe anche fatto da zerbino, se solo gliel’avessi chiesto >>

Remus si morde la lingua nel momento stesso in cui finisce di pronunciare queste parole. E’ diventato più impulsivo, da quando l’hanno rinchiuso in quella maledetta cella. L’ex-giudice Sweetman lo guarda, indignato

<< Se non gradisci la mia presenza, non hai che da dirlo. Ma pensavo di poterti aiutare >> la sua voce, più che essere arrabbiata, gli fa capire che è stato ferito profondamente

Si squadrano per un attimo, poi il mago più giovane non riesce più a sostenere il risentimento nei piccoli occhi verdi del suo interlocutore

<< Devo chiederti di nuovo scusa... >>  mormora, abbattuto << Ma sto cominciando a perdere ogni speranza... >>

“...da quando se n’è andata anche Rosaline...” completa mentalmente, abbassando lo sguardo

<< Beh, quello che hai detto non è del tutto falso, lo devo ammettere...tuttavia, hai ancora dalla tua l’Ordine. Il che, nelle tue condizioni, non è poco >>

<< Hai omesso volontariamente l’aggettivo “disperate”, riferito alle mie condizioni? >> commenta Remus con un mezzo sorriso; l’atmosfera si è di nuovo rilassata

<< Smettila di essere così pessimista, Remus Lupin! >> esclama Sweetman, agitando il dito indice minacciosamente

Il mago ride divertito: il gracile Stephen sa davvero il fatto suo.

<< Comunque, anche tentare di mettere in piedi una difesa non potrà certo fare male, al momento del processo. Parlerò io in qualità di difensore >> prosegue Sweetman, con una nota d’orgoglio nella voce argentina

Remus chiude gli occhi, lasciando vagare i suoi pensieri ancora una volta. All’improvviso chiede

<< A proposito, si sa qualcosa del processo? >>

<< Ah! >> ora è il vecchio a sembrare divertito << Credo che avremo tutto il tempo di architettare le nostre strategie...Ai piani alti c’è parecchia agitazione ultimamente... >>

<< Sarebbe a dire? >> domanda il mago, improvvisamente preoccupato

<< Ho sentito di una segretaria che è sparita, ma non sono riuscito a capirci molto...e non credo che vogliano divulgare la notizia, in ogni caso. Ho colto alcune parole del vecchio Rufus, ma appena mi ha visto ha troncato il discorso...buffo, no? >>

Remus risponde meccanicamente

<< Già... >>

“Rosaline...”

***

Rosaline Jerkin sta fissando lo stregone e il Babbano con occhi sbarrati.

“Perché non mi fanno andare via...?”

Tutto questo non le piace. Oh, no...non le piace nemmeno un po’.

<< Cerchi di capire, signorina...Lasciarla uscire in queste condizioni... >> comincia Edward, tentando di rassicurarla

<< Ma quali condizioni?! Le ho già detto che sto benissimo! >> lo interrompe bruscamente la ragazza

<< E io le ho già detto che da qui a dieci minuti potrebbe essere metà gatto e metà donna... >> ribatte conciliante lo stregone, paralizzandola all’istante << Suvvia, sia ragionevole...e comunque, se è capitata qui, significa che non ha un altro posto dove andare. O sbaglio? >>

Insinuazione pericolosa, alla quale Rosaline decide di non rispondere; la situazione sta prendendo una piega troppo strana.
Interpretando il suo silenzio come un assenso, Edward si rivolge al giovane

<< Michel, vai a fare un po’ di compere...avremo bisogno di una cucina leggermente più fantasiosa di quella che ci concediamo di solito; dopotutto, abbiamo un’ospite! >>

Il Babbano annuisce timidamente, e sparisce poco dopo nel turbinio di persone che vagano a Coven Garden.
Rosaline si sente improvvisamente sola.

<< Beh, signorina, la lascio riposare ancora un po’...poi vedremo cosa fare per guidare la trasformazione. A più tardi >> le dice lo stregone, sorridendo calorosamente e scompigliandole affettuosamente i capelli

Lei si rannicchia sotto le coperte, gli occhi fissi sul soffitto.
Quando sente Edward chiudere a chiave la sua camera dall’esterno, ha la bruttissima impressione di essere passata dalla padella alla brace.

***

“Accidenti, mi dispiace così tanto per quella ragazza”

Michel è completamente assorto nei suoi pensieri, mentre percorre meccanicamente la stradina per andare al piccolo market dove di solito va a fare la spesa.

“Sono sicuro che il signor Davids abbia le migliori intenzioni...insomma, quello che dice è vero: Rosaline Jerkin è un pericolo anche per se stessa. Però, se le dessimo la possibilità di mettersi in contatto con qualcuno forse sarebbe...”

<< Oh, mi scusi! >>

Senza volere, il ragazzo ha appena urtato violentemente un passante: è piuttosto alto e, sebbene un po’ stempiato, ha parecchi capelli di un rosso incredibile, che attirano subito l’attenzione di Michel.
L’uomo gli sorride, e lo oltrepassa velocemente.
Il Babbano, invece, resta fermo dov’è: ha avuto una stranissima sensazione, un formicolio alla nuca, un brivido in tutto il corpo...Come se quell’individuo fosse stato...

“...Un mago?” l’idea lo convince quasi del tutto “Ma sì, mi sembra di averlo visto parlare con il signor Davids, poco tempo fa...”

Michel si volta in fretta, deciso a seguirlo in un percorso che si fa sempre più buio.
Il market sta probabilmente per chiudere, ma non ha importanza: se quello è davvero un mago, allora forse conosce Rosaline e la può aiutare meglio di quanto possano lui ed Edward.

“Sì, dev’essere proprio lui...Com’è che si chiamava? Alfred? No...Forse Arnold? Ah no, ecco: Arthur!”

Proprio in quel momento una poderosa botta sulla nuca fa cadere a terra Michel Débussy, completamente privo di sensi.

***

Dopo aver rivolto un’ultima occhiata furente a Rachel, Tonks si sposta verso William, e lo libera con un velocissimo gesto della bacchetta.
Il giovane si passa una mano intorno ai polsi doloranti: la corda che lo avvolgeva doveva essere stata piuttosto stretta

<< Scusami se non ti ho liberato prima >> mormora la strega risentita, accarezzandogli una guancia

“Non importa, c’erano altri ad avere la priorità” replica lui con un sorriso, accennando ai Mangiamorte con il capo “Piuttosto, grazie per prima”

Tonks sospira

<< Prego >>

“Ho visto quanto ti è costato. Sai, mentre eri lì, zitta, e la guardavi negli occhi...il tuo sguardo mi aveva già preannunciato tutto quello che hai detto dopo. E il tuo volto, è così espressivo...”

<< Cielo, allora tua madre aveva ragione! >> esclama la strega all’improvviso << Le mie smorfiette ti hanno davvero rimbecillito! >>

Tonks cerca di mantenere il tono piuttosto scherzoso, cercando in realtà di farlo desistere da qualsiasi tentativo di farle altri complimenti per un motivo ormai molto chiaro: William è innamorato di lei.
Ma non può cedere alle sue lusinghe, alla sua voce melodiosa, al suo viso angelico.
Lei ama solo ed esclusivamente il lupo mannaro.

<< Bene. E ora vediamo che cos’ha da dirci quello stupido energumeno >>

La giovane aiuta il ragazzo ad alzarsi da terra, e insieme si dirigono verso il Mangiamorte che era stato steso dalla signora Claim.
Tonks lo immobilizza per bene e poi mormora

<< Innerva >>

Lentamente, il mago apre gli occhi cisposi con un’espressione ebete stampata sul volto

<< Ciao bestione >> lo saluta la strega con un ghigno

La risposta è un grugnito disarticolato, che porta Tonks ad alzare gli occhi al cielo

<< Senti, so che per te può risultare estremamente difficile...ma, vedi, ho bisogno che tu sia in grado di mettere in fila due parole con un minimo di coerenza, visto che dovrai rispondere ad alcuna domande... >>

<< Io non ho niente da dirti, piccola put... >>

L’esclamazione viene bruscamente troncata a metà da un vigoroso pugno che William gli sferra dritto sul naso.
Un po’ di sangue comincia a colare sulla tunica nera.

<< Grazie, William >> dice lentamente la strega, convinta che quel gesto “idealmente” cavalleresco fosse stato piuttosto fuori luogo e che avrebbe potuto tranquillamente cavarsela da sola << Comunque vedo che riesci ad esprimerti benissimo, quando vuoi...Bene, diciamo che il pugno è stato solo un piccolissimo assaggio di quello che ti potrebbe capitare se non parli >>

Il Mangiamorte la guarda, beffardo

<< E secondo te io mi dovrei spaventare per quello che potreste farmi voi due, pivelli? Ammesso anche che aveste il coraggio di usare un Avada Kedavra, cosa che non credo possibile, io non ho paura della morte! >> il suo tono di voce è fastidiosamente rauco, e anche piuttosto nasale, ora che la macchia di sangue si sta allargando sulla veste

<< Ma come sei coraggioso >> risponde Tonks, suadente << Sai, ne ho uccisi parecchi di vermi come te con l’Avada Kedavra...ma io credo che sia meglio lasciarti in vita, e fare in modo che sia Voldemort a ritrovarti...pensi che sarebbe contento? >>

A sentir nominare il suo padrone, il Mangiamorte si è istantaneamente irrigidito

<< Perché  è precisamente questa l’alternativa che ti spetta, se non collabori >>

Un ringhio d’assenso è la risposta

<< Vedi che se vuoi possiamo andare d’accordo? Ora, per prima cosa, tu dirai a me e al mio amico come si fa ad uscire da questo stupido bosco... >>

Ora Tonks si prende la sua vendetta.
  
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