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Autore: jede    12/09/2012    5 recensioni
Piccoli attimi della vita di Santana e Brittany, assieme.
-I WANT YOU
-WAIT FOR THIS LOVE
-THE FIRST DAY
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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THE FIRST DAY


 
 
 
C'era la calma piu assoluta in camera, quando con aria pigra e ancora mezza addormentata Santana si stropicciò un'occhio, liberando il braccio dalla morsa delle braccia di Brittany strette intorno al suo busto.
Un sonoro sbadiglio risuonò nella camera da letto delle due quando, con aria combrattuta, la mora lanciò un'occhitata al suo fianco dove una Brittany ancora del tutto addormentata, continuava a dormire ignara del suo sguardo; Santana piu volte aveva dovuto combattere con la bionda per riuscirsi a liberare e strisciare fuori dal letto senza svegliarla, ma quella volta sembrava aver davvero intenzione di non farla alzare.
Infatti, piu di considerare la bionda al suo fianco, si poteva benissimo dire che le era sopra: un braccio intorno alla vita, la mano dell'altro braccio aggrapata alla stoffa della semplice canottiera con cui dormiva, una gamba intrecciata alla sua, l'altra completamente sopra le sue, che le impediva ogni movimento e la testa incastrata nell'incavo tra la sua spalla e il collo.
Santana, in quella posizione, aveva davvero poche, ma poche possibilità di liberarsi senza svegliarla.
Con uno sbuffo contrariato lanciò un'occhiata alla sveglia, tanto per farsi un'idea di che ore potessero essere; Ma appena gli occhi incontrarono la scritta verde acceso del piccolo oggetto infernale, una scossa le fece alzare di scatto la testa dal cuscino.
7:45.
-Oddio-, sussurrò, con una lieve nota di panico nella voce. -Oddio, no, oddio, oddio-.
Continuò a borbottare, scossa, mentre con tutte le attenzioni possibili liberava le gambe da quell'intreccio e scostava Brittany in modo forse troppo frettoloso per risultare amorevole; Si alzò, ma i borbottii moltiplicati con l'improvviso cambiamento di calore fecero svegliare Brittany che si rigirò nel letto, corrucciata.
-Sanny, che succede?-, chiese assonnata.
La mora afferrò le pantofole da sotto il letto, infilandosele veloce. -Succede, Brittany, che è tardi. E' tardissimo, maledizione!!-.
La bionda strizzò un sorrisetto. -Non ti preoccupare, oggi è domenica-.
Santana sospirò, allungandosi sul letto per schioccare un bacio sulle labbra alla bionda e passarle una mano sulla frante. -Brittany, tesoro, oggi è lunedì-, le sussurrò tenera.
La bionda aggrottò la fronte, sporgendo in fuori il labbro inferiore. -Non sono mai stata brava con le date-.
Santana annuì, ridacchiando e afferrando la vestaglia.
-Ma che ti cambia?-, continuò Brittany. -Le mie prove iniziano questo pomeriggio e tu non dovrai tornare sul set prima di venerdì-.
Roteando gli occhi, l'ex cheerlader scioccò un'occhiata di rimprovero alla bionda. -Giusto, ma non stai, per caso, dimenticato un compondente di questa famigliola?-.
Brittany aggrottò la fronte, ancora non del tutto sveglia. -Valerie?-.
La mora sorrise. -Esattamente: Valerie-.
 
 
Santana schiuse la porta della cameretta della piccola, sopra cui lei e la sua mamma si erano divertite a dipingere con i colori a tempera un paesaggio di campagna, con un'alta torre da cui scendeva un filo giallo, che dovrebbe essere una treccia di capelli e sullo sfondo si vedeva quello che poteva essere un cavallo stilizzato con sopra un cavaliere. O principe.
La luce del corridoio era l'unica cosa che riusciva a farle vedere i contorni degli oggetti ed era anche l'unico modo per scorgere il letto, sopra al quale si vedeva un batuffolo di lenzuola con le paperette, intrecciate su quella che poteva essere Valerie Pierce-Lopez.
Si avvicinò fino ad accucciarsi al suo fianco e scostare con calma le coperte fino a scorgerne la testolina bionda, quasi del tutto immersa nel cuscino; Le carezzò i capelli.
-Tesoro, è ora di alzarsi-.
La piccola mugolò dal suo cantuccio. -No, mami-.
Santana sorrise. -Su, forza-, le scostò le coperte, cercando di persuaderla a mollare il cuscino con poche e mirate carezze. -Non vuoi i pancakes, oggi?-.
La piccola annuì, senza mollare. -A letto-.
-No, piccola, si mangia a tavola, lo sai-.
-Nooo-, si lamentò, mettendosi a pancia in su, lasciata mezza scoperta dal suo pigiamino con le nuvolette e gli arcobaleni, stirando le braccia sopra alla testolina e incarcando tutto il corpo.
Santana ne approfittò per tirarsela su, prendendola in braccio e sistemandosela meglio contro il petto, mentre la piccola le si accucciava addosso alla ricerca di calore; Se la cullò sul petto per un minuto prima di lasciare la camera e dirigersi in cucina.
Valerie strofinò il nasino contro il suo collo, una cosa che aveva visto fare a Brittany e che ora compiava molto spesso; Soprattutto quando voleva far addolcire Santana dopo una marachella.
-Mami-, borbottò, senza un vero significato, solo una vaga preghiera.
Santana le posò un bacio sulla testolina arruffata prima di farla sedere sulla sedia con il suo personale rialzo, per arrivare al piano; La mora iniziò a tirare fuori tutto il necessario per la colazione, mentre Valerie si guardava attorno, ancora confusa dal risveglio, e si stropicciò un'occhietto, alla ricerca di qualcosa.
-Mamma?-, borbottò.
-Adesso arriva, amore-, le sorrise. -Perchè non vai a chiamarla?-.
Valerie la osservò corrucciata per un minuto, come nell'analisi di un'azione particolarmente complicata, prima di annuire veloce e sgusciare giu dalla sedia e dirigersi trotterellando verso la loro camera; Santana la guardò finchè non fu fuori dalla sua portata e poi riprese a concentrarsi sulla colazione.
La piccola rallentò, quando fu arrivata e si alzò sulla punta dei piedi per afferrare la maiglia e scostare la porta abbastanza per scivolare all'interno; Scorse subito la figura della sua mamma, accoccolata sotto alle coperte, addormentata e un sorriso le sbucò sulle labbra.
Con una piccola ricorsa saltò sul bordo del letto, facendo leva con le braccia per salire su; la piccola operazione la lasciò con il fiatone, ma non si fermò: gattonando arrivò fino al cuscino dove Brittany dormicchiava e le si sedette a cavalcioni sulla sua pancia, posando le mani sulle sue guancie.
Le scuotè appena il capo, vedendo che non reagiva al suo tocco.
-Mamma!!-., sbottò.
Brittany aprì gli occhi, scrutando la piccola figura che le stava sopra e sorridendo. -Buongiorno, amore-.
La piccola ridacchiò a quel nomignolo. -Colatione!-.
-Non ci sta già pensando mami?-.
Valerie annuì. -'ndiamo Mamma!!-, sbottò, alzandosi in piedi e tirando Brittany per una mano, cercando di tirarla su di peso. Una cosa pressochè impossibile, viste le sue piccole dimensioni.
Brittany ridacchiò, per nulla intenzionata a dargliela vinta e restando distesa, ad osservare i movimenti della bambina; La guardò, finchè anche lei capì che la mamma non aveva intenzione di alzarsi e aggrottò la fronte, affilando lo sguardo e guardandola male. Sembrava un vero sguardo di sfida.
Brittany la osservò mentre si metteva tutta dritta, con le braccia lungo i fianchi, i pugnetti stretti, guardandola mentre gonfiava il petto, un presagio di urla, che non attesero di farsi sentire.
-Mammmiiiii!!-, strillò richiamando Santana. -La mamma non ti alza!!!-.
Dopodichè incrociò fiera le braccia, aspettando di vedere la reazione di Brittany; quest'ultima trattenna appena le risate e con un sorrisetto divertito afferrò la piccola sui fianchi iniziano a muovere le dita, facendola contorcere per il solletico.
-No!! Mamma, no!-, strillò ridendo e cercando di sfuggire alle mani della bionda, lanciando qualche gridolino d'aiuto.
-Che succede qui?-, dalla soglia Santana osservava la scena con un sorriso sulle labbra e un sopracciglio inarcato, mentre stringeva ancora la paletta per i puncakes in mano.
Valerie lanciò un gridolino prima di sfuggire alle grinfie della mamma e lanciarsi di corsa verso Santana; Ridendo le si aggrappò alle gambe, nascondendosi dietro e osservando Brittany di nascosto, senza perdere il sorriso.
Santana rise, puntando la paletta fintamente minacciosa verso Brittany. -Non toccare la mia bambina, sai?!-.
La bionda la imitò, scendendo finalmente dal letto e andandole incorntro; le passò le braccia intorno al collo e allungandosi fino a far combraciare le loro labbra.
-Hum, sai di pancakes-, borbottò quando si separarono.
Santana ridacchiò indicando con un cenno la cucina. -Dai, vai in bagno e poi raggiungici-.
Detto questo si voltò verso la piccola che la guardava dal basso con le guanciotte arrossate e un sorriso luminoso sul viso. -E tu corri a mangiare prima che la mamma ricominici a farti il solletico-.
Ridendo, la piccola si voltò di scatto, correndo veloce verso la cucina e sparire in pochi secondi dalla loro vista. 
Brittany ridacchiò. -E' tutta pazza-.
Santana le schioccò uno sguardo, sorridendo. -Ha preso tutto da te, lo sai?!.
 
 
Rallentò, quando i contorni dell'edificio si fecero piu vicini e parcheggiò vicino al ciglio della strada, lanciando uno sguardo all'orologio: 8.25.
Quasi mezz'ora di ritardo, cavoli! Si iniziava proprio bene, pensò.
Brittany al suo fianco si era finalmente ripresa dall'abbiocco che solo il sonno poteva darti, e ora si guardava attorno circospetta; Non era andata con Santana, la prima volta che aveva visitato l'asilo, per colpa del lavoro, ma le spiegazioni e i dettagli che le aveva fornito la ragazza, le avevano gia fatto avere un'idea in mente di come fosse questo posto, e di sicuro la realtà non deludeva le aspettative.
Il giardino enorme era recintato da una rete, c'era uno spazio completamente ricoperto di sabbia mentre dall'altro lato c'erano tutti i giochi possibili ed immaginabili, come altalente e scivoli, e sotto ad un gazzebo c'erano altre cose, come costruzioni e quelle che sembravano delle cucine in miniatora, lavatrici e ferri da stiro, da dove si trovavano ora.
L'edificio azzurro, poi, era enorme, con le vetrate sul davanti e vari disegni appesi dall'interno, che rendevano l'ambiente molto piu casalingo e confortevole; Brittany tirò fuori lo zainetto che avevano preparato per la piccola e Santana slegò Valerie da seggiolino, mentre quella si guardava attorno curiosa.
Se la caricò in braccio, prima di entrare dentro i cancelli e avvicinarsi alle vetrate: il cortile era deserto, forse per colpa di quelle nuvole scure che sembravano preannunciare pioggia imminente.
Brittany suonò il campanello e in un'attimo una donna non sopra i quaranta le venne ad aprire, sfoggiando un sorriso cordiale; A Santana ispirò subito fiducia, forse per i capelli cotonati, ma leggermente in disordine o per il grembule sporco di tintura, che la facevano sembrare una donna curata ma gentile, che non si preoccupava di un pò di sporco.
E aveva un bel sorriso rassicurante.
-Salve voi dovete essere i Lopez-, le allungò la mano.
Santana annuì. -Si, Pierce-Lopez, in realtà. Siamo sposate-, rispose stringendola e aspettando una reazione da parte sua.
La donna intercettò l'occhiata e sorrise, scuotendo la testa. -Oh, non vi preoccupate, abbiamo già alcuni casi di coppie dello stesso sesso, e non abbiamo alcun problema, nè ne abbiamo mai avuti tra i bambini-.
La mora alzò sorpresa un sopracciglio. -Davvero?-.
Annuì, lei, facendole segno di entrare e chiudendo la porta alle loro spalle.
-Bè, ovviamente alcuni bambini non capisco certe cose, ma noi pensiamo che per accettare bisogna conoscere e quindi ogni qualvolta che sorge qualche problema tendiamo sempre a farli capire e ragionare, nel modo piu semplice e giusto, cosi che non ci siamo disguidi-.
-Oh, bè allora...-, Santana scambiò uno sguardo con Brittany che sorrideva, ascoltando le parole della signora.
Donna, che si sbattè una mano sulla fronte. -Oh, che sciocca-, sorrise, -Non mi sono neppure presentata: io sono Claire McGallan-.
-Salve Claire-, sussurrò Brittany, seguita da un cenno da parte di Santana, che poi sorrise in direzione di Valerie che non sembrava intenzionata di staccare la testa dal suo collo.
-Questa invece è Valerie-.
Claire abbassò lo sguardo, sorridendo. -Ciao Valerie: lo sai che hai un nome stupendo? Anche mia sorella si chiama cosi-.
La piccola rafforzò la presa sul collo della mamma, senza aver intenzione di staccarsi. 
La donna annuì. -E' normale, all'inizio tutti i bambini sentono che si devono staccare dai genitori e non vogliono-, sorrise un'ultima volta. -Io sarò laggiù, vi lascio un pò da sole, okay?-.
Santana annuì, girandosi verso Brittany che aveva iniziato a lasciare dolci carezze sulla testolina di Valerie.
-Piccola, non ti va di conoscere tutti questi bambini?-.
Valerie scosse la testa. 
-Di cosa hai paura? Non hai sentito com'è gentile Claire?-.
Ancora un cenno di nego.
-Piccola, dai, alza la testa. Valerie...-, sussurrò Santana al suo orecchio e questo sembrò funzionare perchè si staccò abbastanza per far vedere alle due ragazze i suoi occhietti lucidi.
Brittany le si fece piu vicina, accarezzandole le guancie. -Amore, perchè piangi?-.
-Volete lasciarmi qui?-, borbottò lei.
-Si, ma solo per poco, poi torniamo a prenderti-.
Valerie scosse la testa. -Non tornate piu!-.
-Certo che torniamo-.
-No!-, sbottò tornando a rifugiarsi contro il suo collo, dove Santana sentì cadere le prime goccioline.
Santana sospirò. -Piccola, non potremmo mai lasciarti qui. Io e la mamma ti amiamo troppo, come potremmo farcela senza la nostra Valerie?-.
-E allora pecchè mi lasciate?-.
-Perchè ci sono tanti bambini qui con cui puoi giocare, e non hai visto quante cose belle fanno? C'è il pongo, le costruzioni... guarda c'è anche una casetta e una torre, proprio come quella di Raperonzolo-, le sorrise, indicandigli le cose appena elencate. -Non vuoi giocare alle principesse?-.
La piccola osservò imbronciata la torre, su cui alcune bambine stavano parlando e giocando con un set di piatti e bicchieri, e poi guardò Santana annuendo.
-Vai allora-, le sussurrò.
Non fece in tempo ad aggiungere altro che la piccola aveva afferrato la manica della maglietta di Brittany. -Con mamma-.
Santana scosse la testa, vedendo come Brittany cercava di trattenere le lacrime. -No, la mamma deve andare a fare la spesa-.
Valerie tornò ad imbonciarsi e il labbro inferiore le tremò; Santana raccolse tutte le sue forze per farla scendere e poi accucciarsi al suo fianco.
-Allora facciamo cosi, ti va di fare un patto, piccola?-.
La curiosità si fece largo nel visetto della piccola bionda al suo fianco.
-Allora adesso tu fai la brava e rimani qui a giocare, e tra un pò io e la mamma ti veniamo a prendere e andiamo tutte insieme al McDonnald's, quello dove c'è quella grande vasca con le palline colorate e il gelato con il cioccolato, ti va?-, le sorrise, sapendo benissimo che quello era un ricatto bello e buono.
Ma funzionò.
Il musetto imbronciato venne subito sostituito con un'espressione allegra e entusiasta; Un sorrisino le fece arricciare le labbra e le fece comparire due fossette agli angoli della bocca.
-Tì!!-, esclamò contenta.
Santana si alzò, raddrizzandosi giusto in tempo per vedere Claire tornare verso di loro.
-Allora? A cosa vuoi giocare, Valerie?-, si rivolse direttamente alla bambina.
La piccola, senza esitazioni allungò una mano verso la torre e Claire le sorrise, annuendo e lanciando un'ultimo sguardo alle due mamme, mentre si allontanava con la bambina.
Non fece che pochi passi prima che Valerie si girasse di scatto e corresse verso di loro per dargli un bacio a ciascuna; le lasciò cosi, a guardarla allontanarsi e solo allora Santana fece passare un braccio attorno alla vita della bionda, tirandosela contro.
Brittany tirò su con il naso. -Mi manca già-.
Santana le sorrise. -Sta crescendo, ma vedrai che starà bene-.
La bionda annuì, appoggiando la testa  sulla spalla della compagna, e Santana sospirò, seguendo con gli occhi la bambina e accarezzando i capelli della sua ragazza. Di sua moglie.
-La nostra piccola sta  diventando grande-, sussurrò.


Nda

Allora, inanzitutto ringrazio di cuore tutte quelle che hanno recensito: ringrazierò meglio una per una nei prossimi capitoli, e risponderò ad ogni commento, giuro!! ^^ 
Sono felice che piacciano queste piccole strielle, ho cercato di immaginare la vista al di fuori del liceo, in un futuro di Brittany e Santana, e le parole come sempre escono da sole senza censure!!
Il prissimo capitolo è in corso quindi non arriverà subito domani, ma dovrete aspettare un attimo (poco, ormai mancano solo i puntini sulle i)!! In confronto ad altre storie in corso di Brittana, questa è molto leggera, quindi la continuerò con questo animo: niente fretta e momenti dal dolce al -leggero- amaro, che non guastano mai!!
Lasciate sempre un commentino, se lo volete, io li leggo sempre con maggior affetto :)
Alla prossima
Je :)
   
 
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