13/09/2012
5 recensioniSo BLACK
[1. Duplice battaglia]
Non morire. Non ti azzardare.
Sakura lottava contro il respiro sempre più stantio, contro i battiti meno pulsanti. Sudava freddo.
Sasuke-kun.
Lui invece combatteva contro la morte che lo assorbiva maggiormente secondo dopo secondo.
Una duplice battaglia. E andava vinta da ambo le parti.
[2. Ipocrisia]
Un medico professionale non faceva distinzioni tra i pazienti. Lei non avrebbe dovuto. Eppure, mai il suo lavoro le aveva recato tanta gioia come quando Sasuke aprì – finalmente – gli occhi.
[3. Itachi…]
Qualche volta Sasuke chiamava suo fratello nel sonno. Fragili sussurri, che lei aveva imparato a interpretare a poco a poco. E allora gli afferrava la mano e la stringeva forte, cercando di farsi sentire lì con lui.
[4. Mikoto e Fugaku]
Sasuke incontrò i genitori di Sakura a cena. Invece, lei conobbe sempre più Mikoto e Fugaku Uchiha dai monologhi che Sasuke incominciava senza un perché quando, inspiegabilmente, decideva di sana pianta di aprirsi con lei.
[5. Grida]
Aveva urlato fino a sentire le lacrime in gola, fino a non riconoscere più la sua stessa voce. Aveva solamente il suo nome sulle labbra – Sasuke. Poi, lui si era accasciato al suolo.
[6. Morte]
Comparve lo sharingan negli occhi di Sasuke, e Sakura ne fu catturata. L’aveva intrappolata in un’illusione perfetta di loro due, un inganno perfetto che, proprio nella sua perfezione, sapeva di falso. Eppure Sakura non riusciva a liberarsi e a smettere di sorridere a Sasuke.
Almeno, lui aveva scelto di ucciderla in un modo… dolce.
[7. Sasuke]
«Sasuke!» Lo chiamò e non venne riconosciuta, né lo riconobbe. Insanguinato, ai piedi una ragazza che Sakura non conosceva. Voleva ucciderla. No, aveva sbagliato a chiamarlo Sasuke, perché quello non era più il suo Sasuke.
[8. Limite]
Una lettera d’amore in tempo di guerra. Quel ninja alleato che gliel’aveva consegnata poteva divenire uno spiraglio di futuro?
Ovvio che no.
Il mio cuore appartiene già a un altro, aveva detto.
Si odiava. Perché, dopo tanto, continuava a sbattere la testa contro il suo limite, contro Sasuke, da vera masochista. E le piaceva.
[9. Dichiarazioni]
Provò soltanto odio verso se stessa quando si dichiarò a Naruto. Avrebbe tanto voluto illudersi che potesse essere vero quel sentimento, ma le parole, che prima di uscir fuori le macchiavano la bocca, avevano il sapore schifoso della bugie. Niente a che vedere quando aveva confessato i suoi sentimenti a Sasuke. Il tremore della voce, la disperazione, il sentimento vivo; non sarebbero mai tornate con nessun altro, quelle emozioni.
[10. Occhi]
Muori, muori, muori…
Doveva uccidere chiunque, senza fare differenze. Il buio folle che lo avvolgeva, per fortuna, non gli permetteva neanche di capire chi stesse trapassando da parte a parte. Solo… nell’oscurità intravide due occhi verdi. Solo un lieve tremore della mano, un’indecisione durata pochi istanti.
Poi chinò la katana.
[11. Fine]
Sakura si strinse contro il petto di Sasuke. «E’ finita… finalmente» sussurrò.
La guerra, i processi. Rimanevano come un’ombra costante, ma presto si sarebbero diradati lontani col vento del tempo.
[12. Sorriso]
Sasuke non sorrideva mai. Ci pensava Sakura, quella noiosa, a farlo anche per lui. E andava benissimo così. Perché Sasuke si limitava a guardare, perdendosi nel grazioso riflesso di ciò che non sapeva- più – fare.
[13. Felpa]
Si sentiva comoda, lì dentro. Le andava larga, ma la felpa di Sasuke le pareva essere fatta apposta per lei. Se la strinse di più addosso, ne inebriò il profumo. Sapeva terribilmente di lui e, presto, ne sorrise, anche di lei.
[14. Rossetto]
«E questa schifezza?» S’indicò la macchia rossa intensa spalmatagli sulla guancia dalle labbra di Sakura. La ripulì subito con la mano, trovandola troppo appiccicosa. Ottenne solamente metà viso da clown, per via della scocca rossa dipintavi.
Sakura rise. «E’ rossetto, Sasuke-kun. Non ti facevo così poco informato.»
Frattanto, lui ancora litigava con la sua pelle che non riusciva a cancellare l’oleoso effetto di quella schifezza. «So cos’è» puntualizzò categorico, «ma come diavolo ti è venuto in mente di spalmartelo sulle labbra?»
[15. Granchio…]
La pacca sulla spalla gli avrebbe causato danni per tutta l’eternità. Minimo.
«Ma allora non sei frigido come pensavo!» urlò Naruto, lasciandosi udire anche dalla vecchietta sorda che abitava all’estremità di Konoha. «Stavi guardando il culo di Sakura-chan.» Per fortuna ebbe la decenza di urlare sussurrando.
«Che cavolo dici, dobe!?»
«Eeeh!» Una gomitata al fianco. Due gomitate al fianco. Tre gomitate al fianco. La pazienza di Sasuke vacillava. «Ti ho visto con questi occhi, non inventare scuse.»
Inutile rispondere: Naruto non gli avrebbe creduto nemmeno se gli avesse spiegato la verità, ovvero che aveva tenuto soltanto lo sguardo fisso davanti a sé. E che al massimo era stato il culo di Sakura a mettersi lungo la sua traiettoria.
[16. Umano]
E rise, perché in fondo – e nemmeno tanto in fondo – Sasuke Uchiha ricordava qualunque essere umano. Eppure, gli aveva raccomandato di non comprare nulla per il pranzo perché avrebbero mangiato dai suoi. Solo che lo aveva fatto di mattina presto, quando il suo lui fingeva bellamente di tenere le palpebre aperte e i sensi attenti.
Infatti, Sakura al suo rientro a mezzogiorno trovò tutto pronto.
[17. Primo bacio]
Si sentì un po’ bambina quando ripensò che non avrebbe mai avuto l’onore di baciare Sasuke per prima.
«Non disperare, Frontespaziosa» la tranquillizzò Ino. «Sarai pur sempre la prima donna.»
[18. Sabbia]
Sasuke mugolò di disappunto quando Sakura cominciò a spalmargli la crema sulle spalle larghe. «Potevi almeno sciacquarti le mani, invece di impestarmi di sabbia» la rimproverò.
«Sasuke-kun, chi ti dice che io non l’abbia fatto apposta?» Per sentirti adorabilmente lamentare.
[19. Dolori]
«Alla fine chi sbaglia viene sempre punito, teme!» E rideva, rideva forte Naruto, con le lacrime agli occhi e la pancia mantenuta.
Sasuke non poté ribattere tanto quanto Sakura non fu in grado di trattenere una risatina piccola piccola. Stampò un bacio sulla guancia del suo ragazzo, osservandone una smorfia di dolore camuffata in un’espressione di disappunto.
«Il mal di denti è terribile, vero Sasuke-kun?»
[20. Sorpresa]
«L’avevo messo a letto» si spiegò Sakura, per l’ennesima volta. «Si era addormentato anche!»
Sasuke non pareva crederci sul serio a quelle scuse, anzi. Altrimenti, pensava, se Sakura avesse davvero messo a letto Itachi come credeva, non se lo sarebbero ritrovato in camera in momenti decisamente inopportuni.
Volevo celebrare i miei due anni su EFP in qualche modo. In realtà quello che è uscito è molto meno di quello che avevo in mente. Dapprima avevo pensato a una oneshot, ma proprio non sono riuscita a scriverla. Forse ho problemi col SasuSaku, o forse proprio con la scrittura in generale. Comunque, alla fine ho optato per una raccolta di frasi. Prima dovevano essere 50, poi ne avevo pensate 30. Alla fine sono solo venti, mi dispiace, ma non sono riuscita a fare di meglio.
E niente, spero sia poco ma buono. XD
Grazia a tutti coloro che mi hanno seguita e continuano a farlo nonostante i miei ritardi e tutto. Grazie a chi mi appoggia continuamente, chi mi legge, chi mi commenta e tutto. <3
Alla prossima (si spera con qualcosa di meglio).