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Autore: Deb    13/09/2012    2 recensioni
“Nolan...”
“Lo sai, l’avevo immaginato che prima o poi questo sarebbe successo”.
Emily non poté fare a meno di sentire i suoi occhi bruciare un pochino.
“Voglio staccare da tutto questo”.
“Lo so”, le sorrise sinceramente. Ed Emily pensò che avrebbe voluto continuare a frequentarlo, non era poi così male stare in sua compagnia.
No, non poteva rimanere attaccata a quella vita. Ormai era finita.
In quei quattro anni, Nolan era stato l'unico a starle sempre vicino, ad aiutarla quando era in difficoltà, l'aveva confortata nei momenti più bui.
Lei gli era profondamente grata, anche se forse non glielo aveva mai fatto capire.
“Sappi, Amanda, che per qualsiasi cosa sai dove trovarmi”, sottolineò il suo vero nome; perché lui lo sapeva che, in fondo all'anima, lei sarebbe stata sempre aggrappata al suo passato.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emily Thorne, Nolan Ross, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo II

Emily rigirò quell’invito tra le mani.
Aveva la tentazione di buttarlo nel cestino.
Davvero, perché la sua vita negli Hamptons continuava a tormentarla? Non bastavano Nolan e le sue telefonate ogni santo giorno?
Credeva davvero che si sentisse così sola da voler parlare al telefono con lui ogni dannata sera?
Con un sospiro aprì la busta bianca.
“Sei stata invitata al matrimonio di Daniel Grayson ed Ashley Davenport”.
Scontato. Si ritrovò a pensare Emily gettando l’invito a terra.
Ashley aveva cominciato a mettere gli occhi addosso a Daniel molto tempo prima.
Avrebbero dovuto sposarsi quando negli Hamptons era ancora tutto rose e fiori, ma purtroppo, grazie ad Emily e Nolan, che aveva avuto una parte fondamentale del piano, anche la loro festa di fidanzamento era stata rovinata ed il matrimonio era stato rinviato a data da destinarsi.
Oh bhè, erano trascorsi soltanto due anni dalla morte di Victoria e dalla carcerazione di Conrad.
Daniel, fondamentalmente, era stato fortunato.
L’azienda di famiglia era andata, ovviamente, in malora, ma grazie al nonno – che gli voleva davvero un gran bene – Daniel era riuscito a ritornare a galla.
Emily credeva, però, che fosse ancora in depressione.
Quegli ultimi anni non erano stati facili per lui. Aveva perso prima la sorellina, poi i genitori. Era rimasto solo, le uniche sue ancore erano l’alcool ed Ashley.
Il nonno era entrato in gioco dopo. L’ultimo Grayson doveva riportare il proprio nome in superficie e farlo ricominciare a splendere.
Emily, in fondo, non ce l’aveva con Daniel. Lui era stato soltanto una pedina nelle sue mani. Doveva aiutarla a compiere la vendetta, anche se c’era stato un periodo in cui aveva creduto di provare qualcosa per quel piccolo uomo.
Non l’aveva potuto perdonare, però, quando aveva accettato senza remore la confessione di Conrad.
Lo sapeva che lui era ingenuo, quindi era riuscito perfino a perdonarlo. In fondo Daniel non peccava d’intelligenza e buonsenso.
Emily ritornò in sé quando sentì squillare il cellulare. Non aveva bisogno di leggere il numero per sapere chi fosse.
“Nolan…”, rispose controvoglia.
“Ti è arrivato l’invito?”, domandò dall’altro capo del telefono.
“L’ho appena aperto”.
“Verrai?”.
“Emily Thorne potrebbe mai perdersi il matrimonio della sua migliore amica?”, rispose sarcastica. Ovviamente il fatto di essere la migliore amica di Ashley era solo una menzogna. Una bugia da ambidue le parti.
Essere amiche – anche se per finta – della nuova regina degli Hamptons poteva comunque portarle beneficio.
Dalla testa della giovane Clarke, la vendetta non se ne era mai andata.
I Grayson rimanevano pur sempre i Grayson e avrebbero potuto fare qualcosa di talmente errato da meritare una punizione.
“Allora, finalmente, dopo più di un anno potrò rivederti”.
Emily sentì una gioia cristallina nella sua voce. Era mai possibile che Nolan non riuscisse a celare i propri sentimenti?
Non era poi così eclatante il fatto di vedersi.
“Potevi venire a trovarmi”.
“Non mi hai mai invitato a farlo”.
Emily sogghignò: “Non ti ho mai invitato nemmeno a chiamarmi, eppure lo fai costantemente”.
“Forse non lo sai, ma hai bisogno di sentirmi, tesoro”.
“Non sarà forse il contrario?”, quella sera aveva voglia di giocare un po’.
“Anche se fosse? Non mi hai mai detto di non cercarti più”.
“Infatti”, decretò infine, un po’ scocciata per il fatto che, per quella volta, avesse vinto Nolan. Di solito Emily non si faceva mai battere così.
In quell’anno trascorso a Boston, non era successo poi molto.
In fin dei conti era contenta di chiacchierare con lui.
Spesso parlavano del più e del meno, cosa che non accadeva quando viveva negli Hamptons.
Quando viveva laggiù parlavano di vendetta, anche se con il tempo il loro rapporto si era evoluto. Non erano più soltanto complici, ma dapprima amici e poi sempre pronti l’uno per l’altra.
Okay, Emily doveva ammettere – con se stessa, non l’avrebbe certamente detto a voce alta – che c’era stato un periodo in cui credeva che ci sarebbe potuto essere qualcosa in più, qualcosa che andava oltre all’amicizia.
Quel pensiero, però, si era spento presto. Loro erano Emily e Nolan ed erano perfetti così: come amici.
“Ems, non ti manca mai la vendetta?”, chiese l’informatico cogliendola alla sprovvista.
“Fa parte di me. Sono sempre all’erta”, rispose sinceramente, perché con lui poteva davvero dire tutta la verità.
“Ems, lo sai che ti voglio bene, vero?”.
“Tutta questa dimostrazione d’affetto a cos’è dovuta, Nolan?”.
Era forse in pericolo? Qualcuno lo ricattava?
“Così. Adesso devo andare. Ci vediamo al matrimonio dell’anno”.
Emily non fece in tempo a salutarlo che dall’altro capo del telefono non c’era nessuno.

Tornare negli Hamptons non la metteva propriamente di buon umore.
Fortunatamente sarebbe rimasta lì soltanto per due notti e non aveva preso nemmeno la briga di liberare i propri mobili dal telo che li ricopriva.
Il matrimonio era stato organizzato alla perfezione.
Da Ashley non ci si poteva aspettare diversamente, dopo tutti i party che aveva organizzato per Victoria.
Durante la cerimonia, Emily si era annoiata a morte. Il rinfresco ed il pranzo sarebbero stati più divertenti, almeno così sperava.
La ragazza avanzò verso gli sposi con un sorriso di circostanza stampato sul volto.
“Congratulazioni, ragazzi”, si asciugò le finte lacrime di commozione e riprese a parlare: “Sono davvero felice per voi”.
Ashley le strinse le mani ed un sorriso da trentadue denti fece capolino sulla sua faccia. La bionda non riusciva a capire se fosse effettivamente al settimo cielo, oppure se quella fosse la felicità della vittoria.
“Grazie, Emily. Non sai quanto mi faccia piacere vederti”.
Dopo essersi scambiate due baci, uno per guancia, Emily si voltò verso il suo ex fidanzato e depositò anche su di lui un gesto d'affetto.
“Hai davvero trovato la persona giusta, Daniel. Ashley è fantastica”.
“Grazie, Emily”.
Lo sentiva, lei, quanto fosse in imbarazzo. Eppure non ne capiva il motivo.
Ad Emily non interessava davvero più la sua vita amorosa, l'importante era che non ci fosse lei al posto della novella sposa.
“Ora vi lascio andare dagli altri invitati. Ancora congratulazioni”, si congedò.
“Emily, dovresti tornare qui per l'estate. Sarebbe davvero bello trascorrerla insieme come un tempo”, le sorrise.
“Certo”, mentì, allontanandosi dalla coppia.

Per tutto il tempo della cerimonia e del pranzo, Emily cercò con lo sguardo Nolan. Dove si era cacciato?
Non le aveva forse detto che si sarebbero visti al matrimonio dell'anno?
“Ems, sei davvero un incanto”.
Emily indossava un abito lungo fino alle ginocchia, azzurro chiaro. Le cadeva perfettamente sulle sue curve, senza stringerle.
La ragazza si alzò di scatto dalla sedia nella quale era seduta e lo pungolò.
“Nolan”, affermò osservandolo con sfida.
“Di’ la verità, ti stavi preoccupando”, la colpì in pieno su di un punto dolente. Il suo sorrisino fiero non accennava nemmeno a sparire.
“Devo ammetterlo”, cominciò. “Sì, mi stavo preoccupando”.
Emily appoggiò delicatamente le mani sul suo petto e si sporse verso il suo orecchio. “In fin dei conti sei solito a cacciarti nei guai e farti rapire”, gli sussurrò.
La verità era proprio quella.
Nolan non peccava di fortuna, anzi nei quattro anni trascorsi negli Hamptons aveva avuto un sacco di grattacapi per colpa sua.
Inoltre, per il solo fatto di essere lì, Emily aveva i propri sensi aperti.
Non si sentiva sicura, sarebbe potuto accadere di tutto.
Quel posto era decisamente maledetto.
Nolan si scostò e prese posto accanto a lei.
“Sono un imprenditore, Ems.”, la zittì cercando di farle intendere che aveva avuto da fare al lavoro, ma da quando in qua Nolan lavorava? Sì, okay, ogni tanto succedeva, ma al massimo una volta al mese.
Nell'anno in cui non l'aveva visto, Nolan era cambiato, o almeno così le sembrava. Appariva più freddo e distaccato, anche se non aveva deciso di cambiare il suo ridicolo taglio di capelli.
Un giorno o l'altro, Emily glielo avrebbe dovuto dire. Doveva tagliarsi quei capelli.

“Andiamo, Ems, non senti come la musica ti stia chiamando?”.
Nolan aveva posto la mano nella sua direzione.
Emily inarcò le sopracciglia e cercò di fargli capire con lo sguardo che non aveva la minima voglia di ballare con lui.
“Scusami”, affermò alzandosi in piedi e dirigendosi verso l'open-bar.
Il ragazzo la guardò allontanarsi e si domandò perché dovesse essere così gelida.
Lui non aveva certo trascorso i quattro anni passati con lei sapendo che poi l'avrebbe persa così.
La considerava sua amica, per quale motivo non sentiva che la controparte provasse lo stesso?
Nolan scrollò le spalle e si diresse sulla pista da ballo.
In fondo, voleva soltanto divertirsi.
“Certo che Nolan Ross non si vergogna proprio di nulla”.
“Come, scusa?”, Emily si voltò e guardò il suo amico danzare in modo assai scoordinato e fuori tempo. Non poteva non concordare con quello che aveva appena detto Ashley.
“Si sta soltanto divertendo”, disse cercando di trattenere una risata. Era decisamente buffo.
Fortunatamente aveva declinato il suo invito. Sarebbe potuta morire di vergogna.
“Dovrebbe andare a divertirsi da un'altra parte. Mi mette così in imbarazzo”.
Ashley lo stava osservando con sguardo malevolo.
“Mi spieghi perché ce l'hai tanto con Nolan?”, chiese senza pensarci.
“È un rompiscatole. Sarà pure ricchissimo, ma penso che sia una persona viscida”.
Più di te?”, avrebbe voluto dirglielo, ma quella domanda rimase soltanto nella sua testa.
Emily fece spallucce, come se non le interessasse davvero quel discorso. Nel profondo, però, le aveva dato davvero fastidio sentir parlare di Nolan in quei termini.
Lui era uno, anzi, era il ragazzo più gentile e disponibile che avesse mai conosciuto.
Ed Emily lo sapeva che se non ci fosse stato lui, probabilmente ancora starebbe meditando vendetta.
“Però a te piace”, riprese nuovamente la parola Ashley, osservandola con un cipiglio divertito.
“Con me è stato sempre gentile”. Rispose Emily sinceramente.
“Io mi chiedo chi potrebbe avere il coraggio di ballare con uno come lui”.
“Io potrei. Non vedo cosa ci sia di male, Ashley”.
“Allora vai da lui. Farò mettere un lento, così potrò ridere quando ti pesterà più volte i piedi”.
La giovane nuova regina rideva sotto i baffi.
Emily trangugiò velocemente il drink e sorrise all'amica.
Come le era stato promesso, cominciò un lento.
Emily avanzava, mentre Nolan, sapendo di non avere una compagna - o compagno - con cui ballare, si dirigeva nuovamente verso una sedia.
“Ehy”, lo chiamò Emily. “Volevi ballare, no?!”, domandò porgendogli la mano, come lui aveva fatto un po' di minuti prima.
In quel preciso momento, Nolan sorrise davvero felice e ad Emily le si strinse il cuore. Come poteva non ridere di rimando? Era contagioso.
La ragazza appoggiò una mano sulla sua spalla e l'altra la intrecciò tra le dita del suo amico.
Sorprendentemente, Nolan non ballava affatto male, anzi la guidava in modo eccelso. Che prima avesse fatto apposta a ballare come un idiota?
Emily appoggiò la sua testa sulla spalla dell'informativo e si lasciò trasportare dalla melodia e da Nolan stesso.
Non era una brutta sensazione, quella.
“Ems, la musica è finita”, Nolan le sfiorò la schiena per attirare la sua attenzione.
Quando Emily tornò in sé, si allontanò di qualche centimetro da lui.
Come aveva fatto a rilassarsi tanto?
Lei non perdeva mai la cognizione della realtà in quel modo. Eppure durante quei pochi minuti si era lasciata andare, si era fatta trasportare dalla guida dell'amico e dal suo calore.
Se la danza fosse continuata, Emily si sarebbe potuta perfino addormentare, cullata dal movimento lento della canzone.
Si erano da poco seduti quando il cellulare di Nolan cominciò a squillare.
Velocemente rispose e, per non far ascoltare la conversazione, si alzò allontanandosi dal ricevimento.
Emily trovò quel comportamento alquanto strano. Da quando in qua lui le nascondeva qualcosa?
Cominciò a sentire un moto di frustrazione, odiava non sapere le cose.
Inoltre, l'espressione di Nolan non era serena. Improvvisamente aveva perso la spensieratezza che lo accompagnava e ne aveva preso il posto la preoccupazione.
“Scusa, Ems, devo andare”.
“Ehy, aspetta", Emily gli corse dietro e lo raggiunse. "Che diavolo succede?".
“Nulla che ti riguardi”.
Era stato dannatamente duro e lei si bloccò, osservandolo correre via in un moto di disperazione.
Non la riguardava. Nolan era corso via e la cosa non doveva preoccuparla.
Come poteva non farlo dopo averlo visto in quello stato?

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Sono imperdonabile, lo so. ç_ç Avevo detto che avrei aggiornato di mercoledì, invece ieri non ci sono riuscita! So sorry!
Fortuna Cla90 che mi ha detto di andare a fare l’html! xD Grazie, cara!
Quindi eccomi qui, con un giorno di ritardo! In mia discolpa dico che… no, ieri credevo fosse martedì, davvero. e_e E, oltre a dimenticarmi, e quindi a non fare l’html la mattina, ho avuto da fare, quindi poi non sono più riuscita a pubblicare!
Mi scuso ancora!
Ora, passando al capitolo: finalmente i nostri Emily e Nolan si rivedono dopo tanto tempo. E scopriamo che Nolan ha qualcosa che non va, che cosa? Lo scoprirete nel prossimo capitolo, of course!
Personalmente ho amato il pezzo del lento. *0* E’ un piacere vederli insieme così, ed Ems si preoccupa pure lui perché capisce che non le dice la verità. Ah, quanto li amo insieme!
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, spero di riuscire a pubblicare il prossimo mercoledì, sperando di non dimenticarmi che giorno è xD
Baci
Deb.
   
 
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