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Autore: pollama    13/09/2012    2 recensioni
[cit. dal primo capitolo] "Aveva bisogno di qualcosa di fresco, qualcosa che potesse dissetare le sue labbra inaridite".
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Erano passati cinque anni felici dall'ultima volta che Harry e i suoi amici avevano messo piede nella scuola di Hogwarts. Ma qualcosa è cambiato... un evento ha cambiato le loro vite ed è proprio per questo che presto vivranno una nuova avventura.
Storia avvincente e piena di colpi di scena, mistero e amore, suspense e... tanto altro :)
Buona lettura!
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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3° capiolo


«Cosa vorresti dire?»
Hermione lo guardava con il volto completamente pallido.
Bianco come la neve del suo ricordo.
«Io credo che Ron mi abbia chiesto aiuto»
«Harry, ma cosa stai dicendo? Come è possibile e quando è successo?»
Ginny si era letteralmente catapultata dal divano con i pugni serrati e fissava Harry sbigottita.
«Io… io non ne sono sicuro. E’ difficile da spiegare ora, ma fidatemi di me»
Harry prese la sua giacca di jeans e dicendo che sarebbe tornato a breve si affrettò ad uscire dalla casetta.
«Harry, vengo con te»
Hermione, avvolta in un maglioncino azzurro lo seguì.
«Hermione… e se avessi torto? Se mi fossi immaginato tutto? Sopporteresti un errore del genere?»
La ragazza, si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio e prendendo la mano dell’amico disse «Insieme. Ricordi?»
Le strinse la mano e sorrise. Erano davvero stati sempre insieme.
Harry annuì chiudendo gli occhi e figurandosi in mente l’entrata del ministero della magia, ma il familiare crak non giunse.
«Cosa succede?» chiese Harry senza capire perché non riuscisse a smaterializzarsi.
«Provo io. Dammi la mano di nuovo» disse Hermione, ma nulla. Erano ancora fermi di fronte casa Potter.
«Adiamo a casa mia. Devo ancora avere, in qualche cassetto, un sacchetto intatto di metropolvere»

In silenzio, iniziarono a camminare sulla via acciottolata, mentre il vento si alzò violento ed improvviso. Le poche foglie rimaste attaccate ai rami degli alberi si agitarono cadendo a terra. Un ululato chiaro e repentino si udì all’improvviso. I due amici, sentirono il sangue gelarsi nelle vene e rabbrividendo continuarono a procedere.
«Forse… forse è solo il vento. Succede anche in montagna. Il vento passando tra i monti e le caverne aperte riproduce un suono simile a quello di un ululato»
Harry cercò di convincersi che Hermione avesse ragione, ma appena svoltato in una via secondaria, in un giardino di fronte ai loro occhi, Harry vide qualcosa di tremendamente enorme.
«Hermione… non credo sia stato il vento»
Harry le prese un braccio costringendola ad arrestare il suo passo cadenzato.
E quando Hermione mise a fuoco quell’enorme bestia bianca, si sentì tutti i muscoli divenire duri come cemento.
La bestia era di spalle, ma dall’aspetto sembrava un  lupo sproporzionatamente grande.
«E’ un lupo mannaro?» chiese Harry a bassa voce.
«Io… io non ne sono sicura. Sembra più grande di… di come era Lupin trasformato. E lui aveva già una grossa statura»
Erano rimasti a guardare quella creatura insolita per un po’, ma sembrò che la bestia non aveva percepito la loro presenza.
«Andiamocene, prima che si accorga di noi» disse Harry che iniziò ad indietreggiare. Hermione si aggrappò al suo braccio ricordandogli di non fare rumore.
Il grosso animale si sbilanciò da un lato, mostrando una grossa ferita che gli partiva dalla spalla fino ad arrivare al petto formando una  specie di U.
Il pelo candido era macchiato di rosso scuro e quando si voltò ed Harry scorse il suo muso, vide che anche quello era macchiato di sangue.
Forse aveva appena finito di cibarsi.
I due, trattennero il fiato appena incrociarono i suoi occhi rossi, desiderando di divenire invisibili.
«Cosa facciamo ora che ci ha visti?» chiese Harry a Hermione che scosse il capo e rispose «Sei tu l’Auror»
La bestia si voltò completamente alzandosi sulle zampe posteriori, in un primo istante sembrò spaventato dalla loro presenza, mentre in un secondo momento parve che volle far ammirare la sua grossa struttura. 

Poi si acquattò nel piccolo giardino lasciando andare le orecchie all’indietro ed in quel momento i due ragazzi si accorsero di un particolare strano.
Il lupo sfoggiava un collare forse un po’ troppo stretto per lui.
«Guarda. Forse è addomesticato o… o ammaestrato» disse Harry, ma non appena finì di pronunciare l’ultima parola, il collare si illuminò di bagliori simili a scosse elettriche.
Il lupo mugolò dal dolore cascando pesantemente al suolo.
Harry e Hermione si guardarono non sapendo bene cosa fare.
E proprio in quell’ istante la bestia si rialzò infuriata e scattò in avanti cercando di afferrare i due ragazzi, che terrorizzati, iniziarono a correre.
«Nella fretta di uscire di casa ho dimenticato la bacchetta, sono un idiota!» sbraitò Harry, ma Hermione aveva già iniziato a scagliare incantesimi a destra e a sinistra.
Il lupo, rallentato dalla magia, lasciò loro il tempo di rientrare in casa.
«Cosa è successo?» chiese Ginny che saltò dal divano su cui stava leggendo il giornale.
«C’è un grosso, grossissimo lupo qui fuori. Dobbiamo andare via. Andiamo alla Tana. Presto!» disse Harry che prese dalla credenza la sua bacchetta.
«Harry! E se non funziona ancora la smaterializzazione?» Hermione era visibilmente agitata e nervosamente si stringeva nel maglioncino lanoso.
«Non c’è nulla da fare se non provare. Se non funziona scappiamo dalla seconda entrata in cucina e andiamo a casa tua»
La porta in quel momento si spalancò finendo in pezzi sul pavimento.
«Via» gridò Harry spingendo da un lato Ginny che si smaterializzò alla istante.
«No!» gridò Hermione, ma quel grido non risolse nulla; la bestia feroce scattò in avanti conficcando le unghie aguzze nel terreno umido.
Harry riuscì a sentire il suo fiato sul volto prima di venire smaterializzato.
Così si ritrovò immobile e pietrificato, di fronte ad un camino acceso.
Accanto a lui c’era Hermione, con gli occhi sbarrati ed entrambi avevano il fiato spezzato per la paura.

«Cosa diavolo era quello?»
Ginny, ancora seduta sul pavimento, guardava il marito e l’amica che cercavano di riprendere fiato.
«Per la barba di Merlino! Ragazzi, cosa ci fate qui?»
Molly entrò nel saloncino, avviluppata in uno scialle di lana multicolore, fissandoli con occhi sbarrati. 
  
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