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Autore: PayneIsAPanda    13/09/2012    10 recensioni
Allora eccomi qua con la mia seconda Fan Fiction :) in questa storia i One Direction sono dei normali 8si fa per dire) ragazzi che vivono a Londra e Christie è una vecchia amica di famiglia di Liam con un passato che vorrebbe dimenticare ma che nel corso della storia tornerà a crearle problemi :) per il resto vi basterà seguire la storia :)
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano le due del pomeriggio circa e io e Harry eravamo appena usciti di casa.
Eravamo diretti all'istituto di Annie.
Era come se stessi per fare un esame e non fossi sicura di riuscire a passarlo.
Che potevo fare per convincere Harry che avrebbe potuto essere una perfetta figura paterna se non ne ero sicura neanche io?
Dovevo osservare anche io il modo in cui si sarebbe comportato con Annie per decidere se era lui la figura maschile che volevo con me nella vita della mia piccola.
Non parlammo molto durante il tragitto.
Entrambi eravamo assorti nei nostri pensieri.
In cortile non c'era nessuno.
Probabilmente erano tutti a fare il pisolino.
Non ci avevo pensato.
Una donna che era sulla porta quando ci vide ci venne incontro.
La riconobbi subito: era la direttrice dell'istituto.
Mi sorrise quando mi venne vicina.
-Bentornata Christie.-
-E' un piacere rivederla signora Fell.-
-Annie non ha fatto altro che parlare di te ieri. Mi aveva detto che saresti venuta anche oggi.-
-Si infatti. Stanno facendo il pisolino?-
-Oh si. Ma lei no. E' già difficile metterla a letto normalmente. Se poi è anche super emozionata perchè la sua mamma è tornata e deve venire a trovarla non c'è modo di convincerla.-
Sorrisi.
-Signora Fell mi chiedevo se potevamo portare Annie con noi per qualche ora. Al parco e magari a prendere dei dolcetti niente più.-
Il suo sguardo si spostò su Harry.
Lei voleva il bene di Annie quindi era normale che si interessasse alle persone con cui passava il tempo e dato che non conosceva Harry era logico che ne dubitasse l'affidabilità.
-Signora Fell lui è Harry. Uno dei migliori amici di Liam e anche mio.-
Lui le porse la mano con un sorriso gentile e lei ricambiò.
-Vado a chiamarla.- disse incamminandosi di nuovo verso l’entrata.
-Aveva paura che io fossi un maniaco?- mi chiese Harry.
-Probabile.-
-Ho la faccia da maniaco per caso?-
Lo guardai e feci spallucce. –Qualche volta.-
Lui alzò gli occhi al cielo.
Vidi la chioma bionda di Annie corrermi incontro.
Mi voltai verso di lei sorridendo e la presi in braccio.
-Sei venuta!-
-Certo che sono venuta. Te l’avevo promesso no? La signora Fell ha detto che possiamo andare a fare un giro insieme se vuoi.-
I suoi occhioni blu si illuminarono all’idea e poi si posarono sospettosi su Harry.
Gli puntò un dito contro. –Tu c’eri anche ieri. Me li ricordo i tuoi capelli.-
Lui sorrise.
-Sono un amico della mamma e di zio Liam. Io.. sono lo zio Harry.-
-Lo zio Harry compra le caramelle?- chiese Annie.
-Caramelle, muffin, biscotti. Quello che vuoi e poi la mamma paga il dentista.-
Lei sorrise.
Si faceva comprare con poco la mia piccola.
-Ok. Possiamo andare allora.- dissi e misi Annie per terra.
In fondo sapeva camminare quindi perché dovevo rompermi la schiena?
La presi per mano ma prima che ci avviammo lei allungò l’altra manina verso Harry.
Lui dapprima rimase sorpreso da quel gesto, ma poi con un sorriso le prese la mano.
Sembravamo quasi una famigliola felice.
Raggiungemmo il parco giochi più vicino e Annie corse verso l’altalena.
-Amore non correre così. Se cadi altro che dentista da pagare poi.-
Inutile.
Era testarda più di me.
Raggiunse l’altalena.
-Mamma devi venire a spingermi.- mi disse.
-Arrivo.- la raggiunsi velocemente iniziando a spingerla.
Harry si sedette sull’altra altalena.
-Zio Harry facciamo una gara a chi arriva più in alto?-
-Ci sto. Ti conviene impegnarti Christie perché non ho intenzione di lasciarvi vincere.-
-Bene. Amore attaccati bene mi raccomando altrimenti dovremo venire a riprenderti in cima all’albero.-
Iniziai a spingerla più veloce mentre Harry si dondolava sempre più velocemente.
Eravamo più o meno pari.
Lui era svantaggiato perché l’altalena bassa e le sue gambe lunghe non andavano d’accordo.
-Ho vinto io.- disse Annie quando scese.
-No invece. Non hai visto come ero in alto? Ho vinto io.- replicò Harry.
-Noooooo ho vinto io.-
-Noooo io.-
Pensavo di dover fare da baby-sitter a un bambino solo non due.
-Io ho toccato i rami dell’albero.- disse Harry.
-Io ho toccato il cielo.- disse Annie mettendo Harry a tacere.
Corse allo scivolo lasciandolo lì imbambolato.
-Battuto da una bambina di 4 anni. Wow.- gli dissi.
-Non infierire. Non sono abituato a fronteggiare bimbe così testarde.-
-Sisi.-
-Tu lo sai che ho vinto io vero?- mi chiese facendo la faccia da cucciolo.
-Tu hai solo toccato i rami dell’albero, lei ha toccato il cielo. Non c’è paragone tesoro mi dispiace.-
Raggiungemmo Annie allo scivolo e anche lì Harry non si trattenne di certo dal comportarsi come un bambino scivolando giù più volte anche lui per la gioia di Annie.
Era come un nuovo compagno di giochi per lei.
Mi andai a sedere su una panchina lì accanto e li guardai giocare insieme.
Se mai lui fosse diventato padre sarebbe stato quel genere di genitore che gioca coi suoi figli appena torna dal lavoro. Quel genere di padre che gioca a pallone in giardino col figlio.
Il genere di padre che per fare contenta la sua bambina si fa truccare da principessa.
Quel genere di padre che non permetterebbe mai a niente e nessuno di far soffrire i propri figli e in un certo senso era quello il tipo di figura paterna che volevo per la mia bambina, ma sapevo che stavolta non dipendeva da me.
Fui distratta dai miei pensieri quando sentii Annie piangere.
Era scesa dallo scivolo scivolando a pancia in giù ed era finita per terra.
Feci per alzarmi, ma Harry mi fece cenno di stare seduta.
Prese Annie in braccio e le pulì il visino dalla polvere.
-Io te l’avevo detto però che scendere così era pericoloso.- le disse lui.
Lei affondò il visino nei capelli di lui.
Lui la coccolò dolcemente. –Tu sei una bimba forte. Non puoi farti battere dal terreno del parco. La cosa migliore che possiamo fare adesso è vendicarci facendogli male anche noi.-
Lei rimase ancora un momento appoggiata a lui e poi alzò la testa.
-Come facciamo?- chiese lei.
-Pestiamo forte i piedi per terra e saltiamo.-
-Va bene.-
Lui le asciugò le ultime lacrime che le erano rimaste sulle guance e la mise per terra e poi insieme iniziarono a saltare qua e là pestando forte i piedi per terra.
Fecero così per qualche minuto, poi altri bambini arrivarono al parco accompagnati dai genitori.
Annie vidi i bambini andare alla sabbio naia.
-Adesso io vado a giocare con la sabbia con loro. Tu vai dalla mamma zio Harry.-
Corse dagli altri bambini poco distanti lasciando Harry come un ebete.
Venne da me e mi si sedette accanto.
-Mi ha scaricato.- disse.
-Vuoi mettere un paio di bambini di 5 anni contro di te? Uno di quei due un giorno potrebbe diventare il suo fidanzato.- dissi io scherzando.
-Si ma io sono lo zio Harry e lo zio Harry è troppo fico per essere scaricato.-
-Certo certo. A proposito, grazie per quello che hai fatto quando è caduta.-
-Non ti sei offesa perché ci ho pensato io?-
-No, davvero mi fa piacere.-
-Quando l’ho vista piangere sono andato in panico però poi mi sono detto che dovevo provare a vedere come me la cavavo.-
-Te la sei cavata meravigliosamente.-
-Sarei il padre migliore del mondo.-
-Non c‘è alcun dubbio. Sai che sei tu che devi scegliere.-
-Lo so. Ma ancora non ho deciso.-
-Tranquillo.- dissi io posando la testa sulla sua spalla.
-Vuoi davvero lasciarla giocare con quei due? Non mi sembrano affidabili.- disse Harry.
-Ora esageri sai. Hanno 5 anni che male c’è se giocano insieme?-
-Sono iperprotettivo ok? Magari hanno cattive intenzioni.-
Sorrisi.
Era dolce che si preoccupasse così per lei.
-A quell’età questi problemi non esistono.-
-È quando cresci che arrivano i problemi.-
Sospirai.
-Non volevo scombussolarti la vita in questo modo. Davvero.- dissi.
-L’hai solo resa più interessante e movimentata. In un certo senso credo proprio che la mia vita sia migliorata da quando conosco te.-
Alzai gli occhi sul suo viso e sorrisi prima di allungarmi verso le sue labbra.
Un contatto che mi portava le farfalle nello stomaco ogni singola volta.
-Bleah.- dissero in coro i bambini.
Ci staccammo e li vedemmo coprirsi gli occhi.
Esagerati.
Annie invece ci guardava con un sorriso.
-Bravo zio Harry.- disse prima di tornare a giocare.
Scoppiai a ridere e lui con me.
-Direi che Annie approva.- disse lui grattandosi la nuca.
-Direi proprio di si.-
Rimasi lì sulla panchina con lui e dopo pochi minuti Annie arrivò da noi col broncio.
-Amore cosa c’è?- chiesi.
Lei mi indicò gli altri due bambini.
Adesso stavano giocando con un’altra bambina dai lunghi capelli scuri.
Certo chiaro.
A quell’età quei problemi non dovrebbero esserci però.
Dovrebbero giocare tutti insieme appassionatamente.
Harry la prese e se la mise seduta sulle gambe.
-Lei è più bella di me.- disse Annie.
-Questo non è affatto vero.- le rispose Harry.
-Invece si.-
-Invece no. Perché tu sei uguale alla tua mamma e questo fa di te la bimba più bella che ci sia al mondo.-
Lei ascoltò le sue parole e poi guardò me.
Le sorrisi.
Tornò a guardare Harry.
-Ti piace la mia mamma?- chiese.
Lui sorrise imbarazzato. –È il motivo del bacio.-
Lei tutta emozionata fece una risatina tenerissima facendoci ridere.
-Mamma lo zio Harry mi piace.-
-Anche a me, piccola mia.-
-Ho visto.- mi rispose lei.
Riservai un sorriso a Harry che lui ricambiò.
-Ok ragazze direi che è arrivata l’ora dei muffin.-
Ci avviammo verso Starbucks.
-Mamma mi porti sulle spalle?-
-Amore sei cresciuta parecchio dall’ultima volta che ti ho portata sulle spalle.-
-Tranquilla ci penso io.- mi disse Harry e poi rivolto a Annie aggiunse –sulle spalle dello zio Harry va bene lo stesso?-
-Si.- rispose lei allungando le braccia verso Harry.
Lui la prese e se la mise sulle spalle.
-Vedo tutto da qui in cima!- esclamò Annie guardandosi in giro.
Andammo a prendere i muffin e ci sedemmo a mangiarli a uno dei tavolini.
-Zio Harry quali muffin mangi tu?- chiese Annie guardando il piatto coi dolci che avevamo davanti.
-Quali di questi non ti piacciono?-
-Quelli alle mele.-
All’istituto avevano provato in tutti i modi a fargliele mangiare, ma niente.
L’odio che aveva per le mele era qualcosa impossibile da cambiare.
-Allora quelli alle mele li mangio io.- disse Harry.
Annie fece un mega sorriso, non proprio a 32 denti perché non li aveva ancora tutti, ma più o meno era così.
-Non sei obbligato. Li posso mangiare io quelli.- gli dissi io.
-Nessun problema. Non sono male e poi almeno lei è al settimo cielo così.- disse guardando Annie che si stava letteralmente divorando un muffin al cioccolato.
-Amore mangia più piano dai altrimenti ti andrà di traverso.- le dissi.
Non mi ascoltò neanche.
-Annie le principesse non mangiano così sai?- le disse Harry.
-Io non sono una principessa.- gli rispose lei.
-E chi lo dice? Potresti sembrare una principessa però se mangiassi più piano.-
Lei rifletté un momento e poi iniziò a masticare più lentamente.
Harry mi guardò con uno sguardo vittorioso.
Io gli feci una linguaccia.
Finimmo di mangiare e poi ci avviammo verso l’istituto.
Erano già passate alcune ore.
Arrivati al cancello salutai con la mano la signora Fell che era in giardino con gli altri bambini.
-Mamma domani vieni ancora?-
-Signorina tu non dovresti dormire il pomeriggio?- le dissi.
-No.-
-La signora Fell invece dice di si. Facciamo così, vengo a salutarti prima che vai a fare il sonnellino domani pomeriggio.-
-Porti anche lo zio Harry?-
-Se vuole venire si.-
Lei mi diede un bacio sulla guancia e poi andò da Harry che si abbassò per riceverne uno a sua volta.
-Ciao principessa.- le disse lui.
Ci salutò velocemente con la mano prima di raggiungere poi i suoi compagni.
Rimasi ancora qualche istante a guardarla e poi io e Harry ci incamminammo verso casa.
-Riesci a farla stare tranquilla meglio di me, sono invidiosa.- gli dissi.
-La tecnica è pensare come loro.-
-Ecco perché ti viene così facile, tu pensi sempre come un bambino di 5 anni.- gli dissi io sarcastica.
Lui mi diede un leggero spintone.
-Cosa sa Annie di suo padre?- mi chiese a bruciapelo.
Rimasi un po’ stordita dalla domanda.
-Io.. le ho detto che suo padre ha fatto delle cose brutte e sbagliate nella sua vita, ma che io la amo abbastanza da coprire anche l’affetto che non avrà da lui. Quando sarà più grande le spiegherò bene come andarono le cose, ma per ora questo è tutto ciò che deve sapere.-
-Lei non ti ha mai chiesto di più?-
-Qualche volta mi ha chiesto se sarebbe tornato e io le ho risposto che la cosa migliore per tutti fosse che lui non tornasse. Ha visto che piangevo mentre ne parlavo e non mi ha più chiesto niente.-
-È una bambina intelligente.. e leggermente fuori di testa. Come la sua mamma.-
Sorrisi. –È una cosa genetica.-
-E dei tuoi genitori che le hai detto? Insomma ti avrà chiesto dei suoi nonni a volte.-
-Si infatti. Le ho detto che sono morti quando io ero piccola a causa di un incidente. Niente di più.-
-Hai fatto bene. Quando sarà più grande sarà in grado di sapere la verità e scommetto che sarà anche abbastanza forte da superare tutto ciò.-
-Lo spero.-
Arrivammo a casa.
Zayn stava apparecchiando la tavola.
-Zayn guarda che io a cena non ci sono perché devo uscire con Alex e altri del gruppo.-
-Ok.-
Harry andò a farsi una doccia e io andai ad aiutare in cucina.
-Come è andata?- mi chiese Liam.
-Sembrerebbe bene. Annie adora Harry e lui sembra adorare lei però non so ancora la sua decisione. Mi dirà qualcosa domani se stasera esce.-
-Incrociamo le dita allora.-
Sorrisi e aiutai Zayn a finire di apparecchiare.
Dopo la doccia Harry venne a salutarci.
Poi si avvicinò a me.
-Non so a che ora torno, se non faccio troppo tardi vengo a darti la buona notte.-
-Ok. Divertiti.- gli dissi.
Lui si abbassò e mi diede un bacio veloce prima di andare.
-Questo vuol dire che state assieme oppure no?- chiese Niall.
-Non ne ho la minima idea.- risposi tornando al mio piatto di pasta.
Andai a dormire presto, verso le 10 e qualcosa, ma in camera mia ci rimasi solo una mezzoretta perché dato che non riuscivo a dormire mi spostai in quella di Harry.
 
Nel mio dormiveglia sentii qualcuno sbattere contro la scrivania e poi imprecare a bassa voce.
Guardai la sveglia che segnava l’1:12. mi voltai un po’ verso la porta.
-Non volevo svegliarti scusa.-
-Tranquillo. Hai sbattuto il piede?-
-Si. La scrivania continua a mietere vittime.-
Si sedette sul letto per togliersi le scarpe.
-Come è andata la serata?-
-Normale. Alex ti saluta.-
-È ancora arrabbiato? Gliel’hai detto che mi dispiace?-
Si alzò e dopo essersi tolto la maglia la lanciò da qualche parte.
-Sisi tranquilla. Perdonata completamente. Non è uno che porta rancore.-
-Meglio così.-
Venne a sdraiarsi accanto a me.
-Ti ho occupato il letto abusivamente.- gli dissi.
Lui rise. –Non c’è problema.-
Non sapevo se voleva dirmi subito la sua decisione e neanche se ne aveva già presa una, ma sapevo che non sarei riuscita a dormire se non gliel’avessi chiesto.
-Domani allora vieni con me a trovare Annie o resti qua?-
Lui si guardò le mani e poi tornò a me.
-Senti. Non so se potrò essere un buon padre né se potrò esserne all’altezza, ma quello che posso dirti è che farò il meglio che riuscirò.-
-Quindi questo che significa?-
Lui esitò un momento e poi mi guardò dritta negli occhi.
-Christie, fai l’amore con me.-
Aveva detto amore non sesso.
Amore significava che tutto sarebbe cambiato, che era innamorato e che la sua decisione era in positivo.
Avvicinai le mia labbra alle sue e lui poco dopo si distese sopra di me poggiandosi sui gomiti per non pesarmi troppo.
Non so quante volte sorrisi, non era il solito sesso in cui l’obiettivo era godere al massimo.
Fare l’amore era darsi completamente ad una persona sia fisicamente che emotivamente, era sapere che la persona con cui lo stavi facendo provava gli stessi forti sentimenti che provavi tu.
Fare l’amore con Harry era il miglior sesso che avrei mai potuto fare.
Vedevo le sue fossette spuntargli sul viso ogni volta che si staccava un momento dalle mie labbra e in quei momenti ero certa che lui fosse davvero quello giusto per me.



*Look at me carrots*

mi dispiace mi dispiace mi dispiace sono davvero imperdonabile lo so non aggiorno da un'eternità ç____ç
sono stata impegnbata con la patente e poi sono anche saltati fupri casini con la mia migliore amica e per un po' non ho avuto voglio nè ispirazione per scriver.. scusate ancora..
spero che con questo capitolo io mi sia fatta perdonare :)
qua abbiamo la giornata madre-figlia-Harry (?) diciamo ahahah come sono Annie e Harry? ce lo vedete lui come padre? sono rimasti tutti sioccati dal fatto che Christie sia madre ahahah lo so è una cosa sconvolgente ahahah lei come la vedete come madre? 
e abbiamo anche la decisione finale di Harry che non poteva che essere positiva yeeeep :)
prima che voi lo chiediate ora si: FINALMENTE STANNO INSIEME awwwww dopo 18 capitoli era anche ora LOL
fatemi un po' sapere che ne pensate di questo capitolo, spero davvero che non mi abbandoniate perchè io non ho abbandonato nè voi nè questa FF che fra parentesi non è di certo finita.. nono ci sono acnora un po' di cose che devono succedere e se mi conoscete saprete che non sarà di certo tutto rose e fiori :)
grazie come sempre a tutte le persone che seguono la FF, davvero vi adoro *-----*
aspetto le vostre recensioni :)
byeeee
        Simo

  
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