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Autore: goldfish    31/03/2007    9 recensioni
Era passato qualche anno da quando lui le aveva spezzato il cuore, condannando ogni sua nuova relazione a finire inesorabilmente. Ma adesso, Hermione aveva deciso: era ufficialmente diventata uno schianto, e si salvi chi può. Peccato che il destino talvolta ami accanirsi contro le persone... E se si aggiungono scoperte scioccanti sul proprio migliore amico e l'ultima persona che avrebbe mai pensato di ritrovarsi come collega... niente è impossibile!
R/He post-Hogwarts, le mie preferite!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11. COVERSAZIONI, AMMISSIONI E OCCHIAIE

(Tornando alla solita routine quotidiana…)

"Sei… sei sicura?"

"Sicurissima" gli aveva risposto con un sorriso malizioso, prima di spingerlo contro il letto del suo dormitorio vuoto e farcelo ricadere sopra. Sdraiata su di lui, prese a baciarlo con sempre più avidità, mentre la cravatta si sfilava lentamente. Come tante altre volte, a dire il vero, ma in quel momento entrambi sapevano che sarebbe stato diverso.

"No perché sai, credo che non sopporterei un’interru…"

"Ron. TACI!"

Lui rise e riprese a baciarla, mentre i vestiti lentamente scivolavano via, seguendo la sorte della cravatta.

Hermione stava pensando a questo, mentre lo guardava al buio lisciandogli i capelli.

La prima volta che avevano fatto l’amore: buffo.

No, non buffo il fatto di fare l’amore per la prima volta, logico. Era buffo quanto si sbagliassero tutte le sue amiche nel descriverla spesso come un’esperienza o terribile, o paradisiaca: a lei era sembrato più che altro ovvio. Erano loro due, ed era normale che fossero loro due. E che andasse così.

Definirla una prima volta straordinaria sarebbe stato un po’ troppo ottimistico; insomma, si trovavano nel dormitorio maschile e con tutta probabilità gran parte dei loro compagni erano perfettamente al corrente dei 'lavori in corso', era la prima volta per entrambi e l’agitazione era alle stelle, lui le aveva tirato i capelli, lei era stata decisamente ‘indelicata’ (se capite che intendo)… e poi c’era stato tutto quel teatrino del ‘darsi le coordinate’: no, aspetta, non così… ecco…

Ma nonostante tutto, era stato bello: spontaneo e semplice. Niente scene da film né ricordi traumatici, soltanto due ragazzi che riuscivano ad essere loro stessi, a sorridere e sentirsi a proprio agio anche in una situazione simile; e non importava se lui aveva lottato più del solito con il reggiseno o lei aveva rischiato di metterlo definitivamente fuori uso con i suoi modi un po’ bruschi, perché era andata bene lo stesso. Nonostante la normale inesperienza.

E questa consapevolezza di come tra di loro tutto, sin dalla prima volta, fosse così dannatamente semplice e spontaneo la sconvolgeva, era disarmante.

Senza contare che in seguito, andando per tentativi, si erano rifatti abbondantemente.

"Ron?"

Lui se ne stava appoggiato al grembo della ragazza apparentemente senza nessuna voglia di risponderle, troppo impegnato a godersi la sua meritata dose di coccole. Aveva una passione viscerale per le coccole, Ron. Farsi carezzare i capelli appoggiato al suo petto che si alzava e abbassava ritmicamente, con gli occhi chiusi e la fronte tutta protesa in attesa di un bacio leggero, era tra le cose più belle che ci fossero. D’accordo, magari era medaglia d’argento dopo il ‘pre-coccole’, che obiettivamente aveva le sue buone argomentazioni. E anche quello che veniva ancora prima del pre-coccole non era malaccio… poi c’era la torta doppio cioccolato di sua madre… e una bella partita di Quidditch…

Oh, uffa. Perdersi in stupide classifiche era fuorviante: amava davvero farsi coccolare! Soprattutto da lei.

"Ron!"

"Mpf?"

"Credo che sarà meglio che vada…" bisbigliò senza smettere di carezzargli i capelli e non potendo fare a meno di guardarlo con un sorrisetto stampigliato sulla faccia.

"E perché?"

Lei ridacchiò. "Beh, farmi trovare qua domattina, quando tutti erano convinti che me ne fossi andata a casa, sarebbe un po’ una caduta di stile."

"I miei sarebbero contenti…" constatò lui. "Non so se ti sei beccata le occhiate maliziose di mia madre, a cena."

"Ciò non toglie che sarei un po’ in imbarazzo."

A questo punto lui scivolò di lato infilandosi sotto le lenzuola e ne sgusciò fuori esattamente sopra di lei, che stava ridendo per quello scatto felino. Poggiato sui gomiti, le restituì il sorriso.

"E tu fregatene, dell’imbarazzo!" le disse ad un orecchio, prima di riprendere a baciarla nonostante le proteste (un po’ di circostanza, a dirla tutta).

"Ronald…"

Lui sbuffò e abbassò la testa sconsolato, ma quando la rialzò per guardarla, il sorriso era sempre là, mezzo nascosto dai capelli che gi ricadevano sulla fronte. Poi la lasciò libera e la osservò in tutto il suo splendore, seduta alla ricerca dei vestiti e coprendosi un po’ col lenzuolo.

"Allora concedimi almeno la libertà di spaccare il muso a quel broccolo, quando lo lascerai…"

Hermione si voltò verso di lui e gli scoccò un’eloquente occhiata divisa tra lo scandalizzato, l’amorevole e il saccente.

"A parte il fatto che tu non spacchi il naso a nessuno, broccolo o presunto tale…" esordì, "…la cosa non è possibile, perché io non devo lasciare proprio nessuno" disse con disinvoltura. Quindi gli diede di nuovo le spalle ridendo sotto i baffi, consapevole che, nonostante non potesse vederlo, la sua faccia si stava esercitando nella produzione di una vasta gamma di smorfie. Lo sentì alzarsi di scatto a sedere.

"Come sarebbe a dire?!" fece indignato. "Io pensavo che tu… e lui… dopo che NOI! Hermione, non è un comportamento da te e comunque non accetto che…"

"SCEMO!" rise la ragazza, voltandosi di scatto e tappandogli la bocca prima con una mano, poi con un veloce bacio. "Io non devo lasciare nessuno, perché l’ho già fatto!"

Gli prese il naso e glielo stritolò. "Gelosone tontolone…" disse ironica.

Cercando di passare sopra l’offesa, anche se sentirsi dare del gelosone tontolone era dura da digerire, Ron spostò con stizza la mano della ragazza dal suo naso e incrociò le braccia, mentre lei ancora rideva.

"Pure tu sei gelosa" biascicò tra i denti guardandola di soppiatto. Poi pensò a quello che gli aveva detto: lo aveva già lasciato! In effetti gli era parsa strana quella perdita di controllo con una relazione ancora aperta. Sempre che relazione si potesse definire quella sottospecie di rapporto che aveva con quello sfigato, figlio di papà e sicuramente falso che era David. Bah.

La guardò di nuovo senza più cercare di nascondersi. "Lo… lo hai già rispedito da dove è venuto? E quando?"

Lei gli carezzò il capo con dolcezza.

"Qualche giorno fa…" spiegò con semplicità. "Perché non è possibile stare con una persona, quando tutto ciò che si desidera è qualcun altro. Come potevo stare con David, quando io voglio te, Ron?"

Lui la osservò qualche istante, tentato di dirle che anche per lui era lo stesso. Forse bisbigliò qualcosa, ma la voce era troppo bassa perché si capisse bene; si limitò a portarle una mano alla nuca e, carezzandole il collo, avvicinarla a sé. E a baciarla di nuovo, mentre i due ricadevano lentamente di nuovo sdraiati, con i boccoli della ragazza che scendevano a cascata sulle sue spalle.

Ti amo da impazzire, Hermione.

Ti amo da una vita, Ron.

"Sta tentando di sedurmi, Signor Weasley?" gli bisbigliò ad un orecchio.

Oh, beh.

L’amore che non si ha il coraggio di esprimere ad alta voce va pur dimostrato con metodi alternativi.

--- --- ---

Ma romanticherie a parte, ahimé, la vita doveva comunque continuare con la sua routine. Il lavoro, ad esempio.

Quel giovedì mattina Hermione era carica fino al collo. Non che le dispiacesse, logico, ma da qualche giorno faceva i conti con una discreta carenza di ore di sonno. D’altronde si sa, uno parla, ride, poi una cosa tira l’altra e… e vabbé, non è che ci si mette a dormire alle nove.

Si voltò verso la scrivania della sua collega, e la vide giocherellare un po’ pensierosa con quel famigerato ciondolo privo di valore. Sorrise sorniona.

"Come va, Pansy?" chiese sbadatamente.

"Bene, grazie." Poi, dopo una piccola pausa, continuò. "Credo di essere finita in un vicolo cieco, col tuo amico. L’Auror."

Hermione alzò un sopracciglio, divertita dall’enfasi di forzato disprezzo che aveva messo nel pronunciare quella frase. Possibile che si facesse così tanti problemi?

"Cioè?"

"Dai, hai capito. Ma perché non si è limitato a trattarmi come una pezza da piedi e a portarmi a letto? Cioè, io riesco a gestire simili situazioni; ma lui che si prende cura di me influenzata… è diverso, uffa. Non sono preparata."

"Scusa, non ti lamentavi perché volevi un ragazzo che ti trattasse meglio? Ora ce l’hai!"

"Ho Potter…" disse con un voce atona ma scandalizzata. "Di tutti, proprio lui?! E come se non bastasse ho pure incrociato la madre di coso, Weasley, che da come ho capito lo considera un figlio… atroce. A-TRO-CE."

Hermione ridacchiò senza dir nulla e bevve un sorso d’acqua.

"Sai, credevo di essere incinta."

E fu così che l’acqua che Hermione avrebbe dovuto deglutirenon arrivò mai in fondo all’esofago, ma le fuoriuscì dalle labbra e dal naso in uno spruzzo molto poco elegante.

"COOOSA?!"

"Ma niente… l’altra mattina mi sono alzata convinta che fosse il ventuno. Dopo un paio d’ore ho realizzato che era il dodici e io non ero incinta."

L’altra la guardava scioccata. Confondere il giorno dodici col ventuno e pensare di aspettare un bambino? Santo cielo.

"Ma il problema è che, sorvolando sullo shock nel realizzare che avrei dovuto lottare contro cellulite e smagliature… beh, alla fine me ne ero quasi fatta una ragione." Fece una piccola pausa. "CAPISCI?!"

"O-Ok…" tentennò Hermione, ancora spiazzata. "Ma scusa… come hai fatto a confonderti con due date così distanti?"

Pansy le lanciò un’occhiata di un’ovvietà disarmante. "Ero un po’ assonnata… ho letto il datario dell’orologio a rovescio. Il punto però è un altro. Mi ero fatta una ragione a mettere al mondo un bambino che di cognome avrebbe fatto Potter e che con tutta probabilità sarebbe diventato cieco come una talpa, crescendo. E’ gravissimo!"

Hermione continuava a guardarla, di sasso. Avrebbe voluto dirle che non era poi così grave affezionarsi a qualcuno; e pazienza se quel qualcuno si chiamava Harry Potter e casualmente era uno tra gli scapoli più ambiti del mondo magico (dopo che Malfoy si era fidanzato. Ma tutti Pansy li beccava?). Insomma, c’era decisamente di peggio. Ma sapeva che non l’avrebbe neanche ascoltata, quindi restò zitta.

"Ma ora basta. A mali estremi, estremi rimedi" disse risoluta la Parkinson, sistemandosi la gonna. "E venendo a te… alla fine ti sei rimessa con Lenticchia. Era anche un po’ l’ora…"

"PANSY!"

L’atra la ignorò "Ma almeno vedete di darvi una calmata, perché hai delle occhiaie molto poco chic…" commentò maliziosa. "Su, non guardarmi con quella faccia. Tu non mi hai detto niente, ma lo sai che io certe cose le intuisco a pelle. Si chiama fiuto, carissima. Fiuto."

E tornò a lavorare.

--- --- ---

"Insomma, mi vuoi rispondere, Ron?!"

Harry lo richiamò alla sua attenzione con stizza. L’amico col quale stava pranzando al Paiolo Magico, in effetti, sembrava non dargli ascolto e fissava un punto fisso davanti a sé, masticando una patatina fritta in automatico. Aveva sonno e desiderava piombare su un materasso per almeno dieci – dodici ore. Ma come si fa a preferire una bella dormita a Hermione? Cioè, mica aveva ottantacinque anni e non gli funzionava più nulla!

"Eh? Oh, sì… scusa."

"Ron, io capisco che sei molto felice per via di te e Herm… capisco anche quanto sia bello darsi da fare per recuperare il tempo perduto… ma ti avevo fatto una domanda e tu mi rispondi con uno sbadiglio!"

L’altro lo guardò un po’, da dietro le sue occhiaie. "Hai ragione, amico. È che sai come vanno certe cose… dai! Ma dicevi? Sbaglio o parlavi di mia madre?"

"Sì…" disse esasperato Harry. "Ecco, dopo che Pansy si è presentata ha fatto una faccia un po’ strana. E sai com’è tua madre, alla fine ha fatto finta di niente e baci e abbracci, ma non so… ha più detto qualcosa?"

Ron riordinò le idee su quella serata. "Mah, poco e niente. Forse era un po’ sconcertata, ma era anche troppo entusiasta per me e Hermione. Era convinta che ci fossimo rimessi assieme."

"Ron, è vero."

"Tecnicamente è successo dopo. Ok che ne eravamo consapevoli, ma…" poi alzò un sopracciglio. "Harry, ti stai innamorando del carlino, che mi chiedi l’opinione di mia madre?" domandò perplesso.

"Non chiamarla così!" lo sgridò l’amico. "E comunque… certo che no! Facevo per dire. Innamorato, tsé, che parolone. Ero solo curioso."

Ron ridacchiò, mentre Harry deviava elegantemente la conversazione sul Quidditch. Con successo, ovviamente.

Tra un boccino e un cercatore, una parata e una finta ad effetto, vennero interrotti da una voce maschile. Si voltarono e videro Neville che andava incontro ai due, a passo svelto e un po’ a corto di fiato (ma dai?).

"Ciao ragazzi!" disse Paciock. "Meno male che vi ho trovato… così ve lo dico di persona."

"Che cosa devi dirci, Nev?"

Il terzo ragazzo si sedette accanto ai due e cercò di farsi passare il fiatone. "Scusate ma sono di fretta… ecco, volevo invitarmi a casa mia, sabato sera. Una rimpatriata. Portate pure chi volete."

"Ok… e il motivo?" chiese Ron.

Il ragazzo sorrise.

"Si festeggia il mio nuovo lavoro!"

--- --- ---

CIAO!

ALLORA, CHE DIRE… CAPITOLETTO UN PO’ DI TRANSIZIONE, IN ATTESA DEL FINALE… PERCHE’ CREDO CHE TRA UNO O AL MASSUMO DUE CAPITOLI (SE MI DILUNGHERO’ TROPPO) LA STORIA SI CONCLUDERA’. QUELLO CHE DOVEVA SUCCEDERE E’ SUCCESSO, E IL RESTO SAREBBERO INUTILI SPROLOQUI!

SONO CONTENTA CHE QUESTA STORIELLA SENZA PRETESE CONTINUI A PIACERVI! E SPERO DI NON DELUDERE NESSUNO SUL FINIRE! ^_-

ORA I SALUTI DI RITO…

KamyGranger (immaginavo che fosse solo la scena, anche perché la trama di quel film… ;_; Venendo a noi. Beh, chi è che non ne sa qualcosa, ahimé, di intrusioni? XDXD. Lo so, Zach e _Ginny non è che c’entrino molto, in effetti. Era così, per piazzarla con qualcuno e giustificarne l’assenza. ciao! Ps: aspetto il tuo finale, capito?! *_*) funnynurse (beh, molly l’ho sempre vista come una presenza un po’ ingombrante… in senso buono, dai! E poi, come hai detto tu, le mamme sono fatte apposta per irrompere nei momenti meno opportuni! Sono contenta che questa storia ti piaccia… ma tu non farmi aspettare troppo con la tua, eh, che hai trovato una fan! Un bacio), robby (che bello che ti ho fatto ridere tanto, sono sempre contenta se ci riesco! In effetti ammetto che lo scorso era pure uno dei miei cap preferiti… E questo? Un po’ meno ridicolo… però ci voleva! Sperando di non aver messo da parte troppa comicità, ti saluto!), hermron (ciao! Mi fa piacere che il cap scorso ti abbia fatto ridere, e che anche il finale con dolcificante ti sia piaciuto! E questo? Meno ridicolo, ma getta le basi per un epiloghetto niente male, spero. Ciao!), flyingstar16 (eh eh, i traslochi… beh, mica potevano ottenere tutto subito, i ciccini! Poi io la signora weasley che esulta me la vedevo troppo! Mi fa piacere che ti è piaciuto pure il finale… temevo stonasse un po’, non so. Ciaooooo!), merryluna (ma se non si strapazzano, che scriviamo a fare? XD E poi ho trovato abbastanza in character la sig weasley che irrompe in casa, li invita a convolare a giuste nozze, e su pansy non si sbilancia… che dire: è una buona, lei. Ti è piaciuto questo? Meno ridicolo, ma penso che ci potesse stare… prima del finale con la festicciola *spioler!* flower power! PS: carolina costner… tsè, dilettante! Ciaoooooo!) , soni67 (ciao! Spero che anche qua l’ironia non si stata messa troppo da parte… in attesa di Neville coltivatore di erbe e dei suoi festini! Dai paciock, che presto avrai il tuo riscatto sociale! Ciao!), MaryCry (ginny e smith… era così, solo per far capire che la piccola weasley non ci aveva lasciato prematuramente… smith era il primo nome che è passato per la zucca! Questo chap? Lo so, fa meno ridere… ma vabbè, ci voleva. Caio!), Alessandra (l’estate post-diploma… *bea ridacchia da sola*. Ti dirò che la tentazione c’era e c’è ancora, ma secondo me sarebbe un po’ fuori tema… magari scriverò qlc di nuovo del genere, chi lo sa! Ti è piaciuto lo scorso capitolo dei contrattempi… –ammetto che era tra i miei preferiti- e questo? Dai, andiamo verso la conclusione… spero degna! Ciaoooo!), Nico (Botter e Pansy, secondo me, sono una coppia esplosiva. Sarà che sono per la ‘inter-house cooperation’, ma mi fanno morire assieme! -sempre che pansy non sia una str... logico-. Il pusher ufficiale presto ‘offrirà’ a tutti *piccolo spioler*: perchè il finale necessita di stile! XDXD spero che anche questo capitolo, un po’ meno buffo, ti sia piaciuto! Ciao!)

E UN SALUTO UNANIME A TUTTI!

CIAO, GOLDFISH.

  
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