Popolo di
Roma EFP siamo qui riuniti per...per...
Niente, amici
e amiche che state leggendo questo piccolo delirio, so bene che questo
anime (e prima ancora otome
game) non è molto conosciuto. Il che
è un peccato visto che a parer mio merita. Tranne per la
protagonista, forse, che come tutte le eroine degli otome è
un pò svampita e con le stesse due espressioni facciali.
Però ho da dire in sua difesa che ogni tanto la cara Fel sa
diventare anche cazzuta. Che è già tanto per
un'eroina dei blablabla.
Dunque eccoci qua. Ho trovato per caso una tabella di 100 prompts. Ho visto giusto giusto stamattina l'undicesimo episodio. Ed è arrivato il lampo di genio (?).
Premetto che accetto le critiche, ma che non mi si venga a parlare di coppie canon qui. Perchè sarebbe canon la Felicitàx...tutti? Ma stiamo dando solo sfogo alla nostra fantasia, su ragazzuoli! Quindi prendete pure i popcorn, se non siete ancora scappati, e continuate a seguirmi se siete così pazzi da farlo.
La mia sfida personale comincia adesso. Go, baby, go!
Dunque eccoci qua. Ho trovato per caso una tabella di 100 prompts. Ho visto giusto giusto stamattina l'undicesimo episodio. Ed è arrivato il lampo di genio (?).
Premetto che accetto le critiche, ma che non mi si venga a parlare di coppie canon qui. Perchè sarebbe canon la Felicitàx...tutti? Ma stiamo dando solo sfogo alla nostra fantasia, su ragazzuoli! Quindi prendete pure i popcorn, se non siete ancora scappati, e continuate a seguirmi se siete così pazzi da farlo.
La mia sfida personale comincia adesso. Go, baby, go!
60. Senza Tempo
Il giovane tutore rimane a guardare la sua signorina, sorpreso.
Questa domanda improvvisa lo ha spiazzato. Non se l'aspettava.
E' diviso fra la voglia di svenire e quella di mettersi a decantare le virtù del sentimento che gli è stato chiesto di spiegare.
Ma il viso di Felicità non sembra dirgli niente, come se non fosse realmente interessata.
< Cos'è...l'amore? >
Il ragazzo china il capo, riflettendo, mentre si gratta la punta del naso.
Non capisce dove vuole arrivare la figlia di Mondo con questa domanda.
E perchè proprio a lui. O proprio ora.
Quasi non sente la voce della ragazza. Il suo sguardo è attirato verso l'angolo della stanza dove, seduto su una poltrona, il giovane con la benda sull'occhio legge un vecchio libro.
Può scorgere qualcosa di un rosso sbiadito spuntare dalle pagine e giurerebbe di poter sentire un lieve profumo, che forse è solo nostalgia, impregnare l'aria anche se sa benissimo che quella non possa far più alcun odore da tempo, ormai.
Non sa se lui stia ascoltando il discorso, ma non importa.
< Allora? >
Debito alza lo sguardo dal libro, sentendosi osservato, fissando perplesso l'amico con il suo solito ghigno strafottente.
Non li ha sentiti.
Luca si volta verso la sua signorina e sorride mentre chiude gli occhi, chinando il capo e portando una mano trasversale al petto, sul cuore, in un accenno di inchino elegante e riverente. Incurante della confusione negli occhi verdi della ragazza alle sue parole.
< Beh, vede...l'amore è una rosa >
< Luca, Luca! >
Il ragazzino dai capelli neri sobbalza, attento a non tagliarsi con le cesoie anche se ci va vicino. Delle foglie volteggiano nell'aria, spaventate, mentre il giovane giardiniere si volta a guardare il bambino che sembra essergli spuntato al fianco dal nulla.
Strana capacità, la sua, che un giorno gli costerà un infarto, se lo sente.
< Debito! Avrei potuto farmi male seriamente! >
Il piccola agita una mano di fronte al viso, come a voler dare poca importanza alla cosa, gli occhi dorati che sembrano essere stati attratti dalla rosa riversa a terra, tagliata per sbaglio al brusco movimento dell'altro, recisa di netto poco sotto la base, da quella che sembra una ferita obliqua da cui sgorga come sangue l'appiccicosa linfa verde.
< E' colpa tua che sei così imbranato >
Il ragazzo più grande vorrebbe arrabbiarsi e rispondergli per le rime, ma il visetto adorabile del piccolo lo fa desistere e sospirare.
< Allora...cosa volevi? >
Il bambino dai capelli chiari si è però chinato a recuperare il fiore a terra e non lo ascolta. Lo prende delicatamente fra le mani, come a chiedergli perdono per il dolore infertogli ingiustamente. Se mai una pianta possa provarne.
< Debito... >
Sbuffa spazientito l'altro.
Insomma non ha mica tutta la giornata, e deve ancora terminare i suoi lavori.
< Luca >
Lo sguardo del bimbo accarezza le rosa come fanno le sue dita che cercano delicatamente di sistemare i rossi petali sgualciti, simili agli abiti che le ragazze di Regalo sono solite indossare per le feste. Sono come seta, sotto il suo tocco.
< Luca, cos'è l'amore? >
Il ragazzino dai capelli neri sobbalza, attento a non tagliarsi con le cesoie anche se ci va vicino. Delle foglie volteggiano nell'aria, spaventate, mentre il giovane giardiniere si volta a guardare il bambino che sembra essergli spuntato al fianco dal nulla.
Strana capacità, la sua, che un giorno gli costerà un infarto, se lo sente.
< Debito! Avrei potuto farmi male seriamente! >
Il piccola agita una mano di fronte al viso, come a voler dare poca importanza alla cosa, gli occhi dorati che sembrano essere stati attratti dalla rosa riversa a terra, tagliata per sbaglio al brusco movimento dell'altro, recisa di netto poco sotto la base, da quella che sembra una ferita obliqua da cui sgorga come sangue l'appiccicosa linfa verde.
< E' colpa tua che sei così imbranato >
Il ragazzo più grande vorrebbe arrabbiarsi e rispondergli per le rime, ma il visetto adorabile del piccolo lo fa desistere e sospirare.
< Allora...cosa volevi? >
Il bambino dai capelli chiari si è però chinato a recuperare il fiore a terra e non lo ascolta. Lo prende delicatamente fra le mani, come a chiedergli perdono per il dolore infertogli ingiustamente. Se mai una pianta possa provarne.
< Debito... >
Sbuffa spazientito l'altro.
Insomma non ha mica tutta la giornata, e deve ancora terminare i suoi lavori.
< Luca >
Lo sguardo del bimbo accarezza le rosa come fanno le sue dita che cercano delicatamente di sistemare i rossi petali sgualciti, simili agli abiti che le ragazze di Regalo sono solite indossare per le feste. Sono come seta, sotto il suo tocco.
< Luca, cos'è l'amore? >
Il giovane tutore rimane a guardare la sua signorina, sorpreso.
Questa domanda improvvisa lo ha spiazzato. Non se l'aspettava.
E' diviso fra la voglia di svenire e quella di mettersi a decantare le virtù del sentimento che gli è stato chiesto di spiegare.
Ma il viso di Felicità non sembra dirgli niente, come se non fosse realmente interessata.
< Cos'è...l'amore? >
Luca china il capo di lato,
grattandosi la guancia con la mano che non tiene le grosse forbici,
riflettendo.
< Ecco, come posso spiegare? >
Il bambino lo guarda con occhi grandi carichi di aspettativa. Ne ha sentito parlare da quelle stesse signorine che aspettavano i loro fidanzati ma non ha capito. E' la stessa cosa che prova la mamma di Pace per loro tre? Ma loro non sono i fidanzati della Signora!
Luca si sofferma a guardare il fiore che il bimbo tiene ancora fra le mani.
< L'amore è la tua rosa. La curi e vorresti proteggerla e la guarderesti tutto il giorno. Fai in modo che cresca bella e forte ma continui a prenderti cura di lei anche quando i petali appassiscono e smettono di fare profumo. Perchè è tua >
Un sorriso imbarazzato.
< Credo sia questo, l'amore >
< Ecco, come posso spiegare? >
Il bambino lo guarda con occhi grandi carichi di aspettativa. Ne ha sentito parlare da quelle stesse signorine che aspettavano i loro fidanzati ma non ha capito. E' la stessa cosa che prova la mamma di Pace per loro tre? Ma loro non sono i fidanzati della Signora!
Luca si sofferma a guardare il fiore che il bimbo tiene ancora fra le mani.
< L'amore è la tua rosa. La curi e vorresti proteggerla e la guarderesti tutto il giorno. Fai in modo che cresca bella e forte ma continui a prenderti cura di lei anche quando i petali appassiscono e smettono di fare profumo. Perchè è tua >
Un sorriso imbarazzato.
< Credo sia questo, l'amore >
Il ragazzo china il capo, riflettendo, mentre si gratta la punta del naso.
Non capisce dove vuole arrivare la figlia di Mondo con questa domanda.
E perchè proprio a lui. O proprio ora.
Gli occhi del piccolo si fanno
brillanti mentre solleva il fiore che tiene delicatamente fra le mani a
coppa, per non rovinarlo ancora di più.
< Ohhhhhh! Allora è questo! >
Luca rimane perplesso a guardare il piccolo Debito correre via, sorridendo e agitando la mano. Non lo capisce proprio, ma forse è meglio rimettersi a lavoro.
< Luca? >< Ohhhhhh! Allora è questo! >
Luca rimane perplesso a guardare il piccolo Debito correre via, sorridendo e agitando la mano. Non lo capisce proprio, ma forse è meglio rimettersi a lavoro.
Quasi non sente la voce della ragazza. Il suo sguardo è attirato verso l'angolo della stanza dove, seduto su una poltrona, il giovane con la benda sull'occhio legge un vecchio libro.
Può scorgere qualcosa di un rosso sbiadito spuntare dalle pagine e giurerebbe di poter sentire un lieve profumo, che forse è solo nostalgia, impregnare l'aria anche se sa benissimo che quella non possa far più alcun odore da tempo, ormai.
Non sa se lui stia ascoltando il discorso, ma non importa.
< Allora? >
Debito alza lo sguardo dal libro, sentendosi osservato, fissando perplesso l'amico con il suo solito ghigno strafottente.
Non li ha sentiti.
Luca si volta verso la sua signorina e sorride mentre chiude gli occhi, chinando il capo e portando una mano trasversale al petto, sul cuore, in un accenno di inchino elegante e riverente. Incurante della confusione negli occhi verdi della ragazza alle sue parole.
< Beh, vede...l'amore è una rosa >