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Autore: Bab1974    13/09/2012    0 recensioni
Au ispirato liberamente a Romeo e Giulietta.
Percy e Astoria figli di due casate rivali s'innamorano. Lei è promessa in sposa a Lucius Malfoy, il cui figlio Draco s'innamora invece di Harry, amico di Percy.
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Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Capitolo1 Capitolo 1



La festa in casa Greengrass era in pieno svolgimento. Un gruppo di ragazzi, dai venti ai quindici anni si era intrufolato di nascosto. Non era stato difficile, essendo una festa in maschera. Harry Potter, l'unico che non fosse imparentato con qualcuno, era anche il solo a indossare una semplice mascherina. Gli altri, i minori dei fratelli Weasley, erano costretti  a indossare un foulard sui capelli rossi, tipici della loro famiglia. Erano Ron, i gemelli George e Fred e Percy, quello che sarebbe dovuto essere la guida del gruppo quello più maturo, e che invece partecipava sempre alle scorribande dei gemelli,  i trascinatori del gruppo, anche se adduceva come scusa che lo faceva perché non finissero in guai seri.
La festa era in pieno svolgimento. I Greengrass e i Weasley erano i signorotti del luogo e si litigavano la piccola cittadina. La città, New Infort, era praticamente divisa in due metà e guai se un Weasley veniva trovato nel territorio dei Greengrass, o viceversa. Si accendevano discussioni animate all'interno dell'enorme piazzetta del paese, anche quella divisa a metà, quando non si passava alle mani o alle spade. Quindi questa dei ragazzi era una bravata che poteva costare cara. I gemelli purtroppo erano davvero incontenibili. Non si rendevano conto quello che potevano causare con le loro battute e i loro dispetti. Erano tanti a pensare che prima o poi ci sarebbe stato da piangere. Percy li tratteneva come poteva, ma anche lui temeva il peggio.
La serata sembrava proseguire tranquilla. Almeno finché non sentì una ragazza piangere sommessamente in un angolo. Percy la raggiunse e le porse il suo fazzoletto. Lei lo prese senza neppure guardarlo in faccia. 
"Grazie, ma non prenderti cura di una donna perduta come me." disse continuando a tenere bassa la testa.
"Non esagerare a chiamarti donna, a me sembra che tu sia poco più di una bambina. Come ti chiami?" chiese Percy.
"Astoria, Astoria Greengrass." disse lei, alzando lo sguardo e facendo vedere l'occhio azzurro sinistro.
"Uh, la figlia del padrone di casa. Cosa ti affligge, piccola?" chiese ancora lui.
"Smettila di chiamarmi piccola, non lo sarò per molto." disse lei stizzita. "I miei genitori vogliono darmi in sposa al conte Lucius Malfoy entro la prossima primavera. E' appena rimasto vedovo, non ha un minimo di ritegno quell'uomo."
"Ma... si mormorava che fossi fidanzata con il figlio Draco?" ricordò Percy "Che fine ha fatto?"
"Il padre deve aver capito che è attratto dagli uomini, e che c'è poca speranza di avere eredi da lui. Così ha deciso di pensarci da solo." Astoria era fuori di se, perché sapeva che non poteva fare nulla per cambiare le cose. "Fra circa un anno sarò madre. Non mi alletta molto partorire così presto, ma se almeno fosse un figlio di un uomo che amo."
"Fallo con me. Io credo di amarti." disse Percy, guardandola serio.
"Ma se mi conosci appena!" esclamò Astoria con un sorriso. Anche attraverso la mascherina Percy poteva vedere quanto era bella. 
"Almeno ti ho fatto ridere. Comunque mi sembri un po' troppo giovane per Malfoy. Quanti anni hai, sedici?" chiese il ragazzo.
"Ne ho quattordici. Tutti però me ne danno di più, a volte anche diciotto." disse Astoria continuando a sorridere. Trovava che il ragazzo fosse molto gentile, e dai lineamenti che vedeva sotto la maschera sembrava anche molto carino.
"Tu chi sei piuttosto? Magari fossi il principe azzurro che mi viene a salvare con il suo regal destriero. Sicuramente sei meglio di tutti i Malfoy messi insieme. Quelli non fanno un essere umano intero in due." si lamentò la ragazza.
"Ehm, non vorrei essere scortese," disse all'improvviso Percy, rendendosi conto di non poter rivelare la sua identità "ma devo proprio andarmene. Avevo dimenticato un appuntamento molto importante. Devo andare."
Lei per fermarlo prese la bandana e la sfilò. Ne uscirono una marea di capelli rossi.
"Tu sei un Weasley!" esclamò a voce media. Per fortuna a causa dei rumori della festa nessuno l'aveva sentita. La ragazza rideva. Pareva molto divertita dalla faccenda.
"Come ti chiami?" chiese, tenendo il ragazzo per un braccio. Lui la guardò, poi, prima di correre via, rispose.
"Sono Percy, il terzogenito della famiglia. Ora scusami, prevedo guai." Si allontanò. Purtroppo aveva ragione. I gemelli stavano cercando di attaccare briga. Qualcuno riconobbe i Weasley e i giovani appartenenti alla cerchia della famiglia Greengrass cominciarono ad agitarsi, portando mano alle spade.
Alla fine Percy, aiutato da Ron ed Harry, strappandolo dalle braccia del giovane Malfoy, con il quale stava amoreggiando furiosamente, era riuscito a trascinare i due fuori di lì, e avevano cominciato a correre a perdifiato per le vie, finché non erano arrivati in un angolo buio delle loro zone.
"Mi... avevate... promesso..." disse Percy, senza fiato.
"Il bello" disse uno dei gemelli "è che ci credi ancora." Lo sguardo serio di Percy li fece tacere, anche se non smisero di ridacchiare e spintonarsi a vicenda.
 La sera seguente Percy declinò l'invito dei suoi compagni, che volevano fare qualche altra scorribanda in città. Voleva rivedere Astoria senza che i fratelli rovinassero tutto. Se n'era andato senza avvertire nessuno. Non sapeva dove trovarla, ma voleva tentare.
Girò a lungo nel silenzio del palazzo dei Greengrass, attaccato alle mura per non farsi vedere dalle guardie e sempre con l'orecchio teso a ogni rumore. Finché non sentì parlare due voci, sommessamente. Due timbri femminili, uno dei quali era senza dubbio di Astoria. Non sentiva bene, perciò, con circospezione, si arrampicò sul muro e vide la ragazza in compagnia di una signora.
"Allora è così bello?" chiese la donna.
"Lo è, balia." disse lei con un sorriso ebete stampato sul volto.
"Se lo sapessero i tuoi genitori... lo sai che io sarei invitata a parlare loro di ogni rivelazione che mi fai." le ricordò la balia "Mi metti nei guai a farmi queste confidenze."
"Mi dispiace, ma tu sei l'unica di cui mi fidi. Non ho vere amiche, solo esseri striscianti che vogliono la mia compagnia solo per farsi notare da eventuali pretendenti. Lo direbbero subito in giro. Loro dicono che sono molto fortunata a sposarmi col 'vecchio'." disse Astoria triste.
"Pensate in positivo. Non è vecchio, è maturo, come una mela gustosa a pronta da mangiare." disse la balia.
"Piuttosto direi che è trapassato, come le mele gialle e raggrinzite, con le quali ci puoi fare solo torte e conserve." ribatté la ragazza. Alla fine la balia fu costretta a ridere.
"Basta passeggiare, è molto meglio tornare nelle tue stanze." disse la donna ridacchiando ancora.



Percy si chiese se stesse parlando di lui. Lo sperò. La trovava molto carina. Fece attenzione a dove andavano le due donne e quando vide Astoria uscire dal terrazzo e sospirare nella notte si mise ad ammirarla.
"Ah, Percy, Percy. Se non fossi un Weasley avremmo un sacco di possibilità di stare insieme. Invece così potrò solo sognarti." diceva alla luna piena. Sospirò ancora, poi si voltò per rientrare.
"Aspetta." disse Percy, uscendo allo scoperto.
"Percy, che ci fai qui. E' pericoloso. Se ti prendessero le guardie sarebbero guai." Gli disse Astoria, cercando di non alzare troppo la voce, preoccupata per la sorte che sarebbe potuta accadere al ragazzo.
"Me ne vado solo se mi dai un bacio." propose Percy.
"Accordato." disse Astoria ridendo "E come hai intenzione di ovviare al problema della differenza di livello?"
Percy invece di rispondere si lanciò verso il muro e si arrampicò agilmente fino a raggiungere la ragazza. Scavalcò la terrazza e senza aspettare altra risposta prese Astoria per la vita. Non le diede tempo di dire nulla. Unì le labbra alle sue. La baciò appassionatamente, tanto che Astoria perse  la cognizione di ogni cosa. Una voce proveniente da dentro la fece rientrare in sé.     
"La mia balia! Se ti vede qui sarà costretta a dire ai miei genitori della tua presenza. Aspetta qui fuori per qualche minuto, appena sarà andata a letto verrò a prenderti." Si staccò dall'abbraccio e rientrò.
Percy attese. Dopo circa mezz'ora Astoria uscì e sospirò.
"Temevo che ti fossi stufato e te ne fossi andato. Entra dentro, inizia a rinfrescare." gli disse Astoria con un sorriso. Passarono una serata molto intensa, fra baci e carezze.
Dopo una settimana di ciò...
"Fammi tua." lo implorò Astoria. Percy la guardò. Leggeva angoscia nei suoi occhi. Alla fine lei gli confessò di essere sul punto di sposare il 'vecchio'. Non sapeva ancora quando, ma di sicuro prima di un anno. Per fortuna vista l'importanza dell'uomo dovevano aggiungere pezzi al corredo fatto a mano e poi c'erano preparativi da fare. Aveva corso il rischio di sposarsi l'indomani.
"Voglio essere tua prima che sua, ti scongiuro." gli chiese ancora. Alla fine il desiderio ebbe la meglio. Passarono la notte a fare l'amore. Appena fece giorno Percy scappò, nel timore di essere beccato. Astoria nel frattempo si era punta un dito con uno spillo, sperando che fosse una scusa sufficiente per il sangue sulle lenzuola.



Nello scappare Percy si rese conto di non essere solo. Si scontrò fisicamente con Harry.
"E tu da dove cavolo spunti?" lo apostrofò Harry.
"Potrei farti la stessa domanda, solo che io al contrario tuo, so dove sie stato." ribatté Percy, ridendo.
"Accidenti, non lo dirai a nessuno, vero?" gli chiese Harry, pregandolo.
"Ok, almeno avrò qualcuno a cui raccontare la mia storia e che mi faccia da supporto. Sono l'amante di Astoria Greengrass." disse alla fine.
"Niente di meno. Si deve sposare col padre di Draco il prossimo anno." disse Harry. Draco doveva averglielo raccontato.
"Lo so. Astoria è disperata, si sente come un oggetto. Usato per rafforzare le alleanze. Il tuo come sta? Doveva essere lui a sposare Astoria, invece la voce della sua omosessualità lo hanno fatto passare in ultima posizione."
"Si sente un peso. Sa che il padre ha già deciso di farlo aggregare a una confraternita di padri gesuiti." disse tristemente Harry. Aveva poco tempo da passare col suo Draco.
"Lo può fare? Farlo diventare frate senza il suo permesso, intendo." chiese Percy.
"A quanto pare basta avere danaro e si può fare tutto a questo mondo." disse Harry. 
Si separarono e tornarono ai propri alloggi.
  
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