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Autore: JulietAndRomeo    14/09/2012    4 recensioni
Dal prologo:
-Non indovinerai mai quello che abbiamo visto- disse Pansy.
-Perché, che avete visto Pan?-.
-Malfoy si è dichiarato- rispose Daphne.
Per chi di voi sarà così coraggioso da leggere questo sclero notturno, tutte le informazioni alla fine del prologo.
E adesso: leggete, leggete, leggete! :D
... e recensite se vi va. xD
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Draco/Ginny, Draco/Hermione, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun contesto
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Capitolo 1.



Malfoy: un nome una garanzia.
Ricca e potente la famiglia Malfoy, conosciuta e rispettata, temuta e ammirata. Generazioni e generazioni di eredi maschi, tutti categoricamente Serpeverde: Lucius Malfoy, Serpeverde, Abraxas Malfoy, Serpeverde, fino ad arrivare ad Armand Malfoy, progenitore della stirpe.
E poi ci sono i giorni nostri e Draco Malfoy: Grifondoro per eccellenza.
Disgustata: questo era in termine con cui Hermione al momento preferiva definirsi. Disgustata dal fatto che un ragazzo, nato in una famiglia di Serpi, fosse finito a Grifondoro. Disguatata dal fatto che quello stesso ragazzo si fosse dichiarato ad una pezzente come la Weasley.
Chissà che ci trovano in lei gli uomini pensò Hermione.
Seduta sulla poltrona in pelle della Sala Comune di Serpeverde, rifletteva su quello che Daphne e Pansy le avevano riferito qualche ora prima, mentre guardava i suoi amici giocare a scacchi senza vederli realmente.
-Herm, tu che ne pensi?- chiese Blaise seduto poco lontano da lei.
-Non stavo ascoltando, di che stavate parlando?- ammise sincera con voce bassa e strascicata.
-Parlavamo dello scoop del secolo: che ne pensi? Cosa credi sia passato nella testa di Malfoy?- disse Theodore.
-Non seccarti, Theo, ma credo che Malfoy abbia la testa solo per separare le orecchie: chiunque abbia un minimo di cervello non sarebbe mai dichiarato alla ragazza del proprio migliore amico, davanti a tutti- rispose Hermione con indifferenza.
-Beh, Theo, Hermione ha ragione... comunque io non l’ho mai vista questa cosa nei confronti della Weasley da parte di Malfoy- intervenne Daphne.
-Neanche io... nonostante negli ultimi tempi fosse diventato più… gentile, ecco, nei confronti della Weasley, credevo fosse solo perché erano amici- disse Blaise.
-Già… amici- disse Hermione sghignazzando: -Comunque, io vado a farmi un giro, ci vediamo. Ah! Quasi dimenticavo: nel caso non te ne fossi accorto, Theo, Blaise ha vinto già da un quarto d’ora-.
-Cosa?!-.
Hermione fece in tempo ad ascoltare le risate di Daphne e Pansy e gli urli oltraggiati di Theo, che accusava Blaise di averlo umiliato per quindici minuti, che il quadro che nascondeva l’accesso alla Sala Comune di Serpeverde si chiuse, lasciando Hermione da sola nei sotterranei umidi.
Idiota... dichiararsi alla ragazza del proprio migliore amico, pensava Hermione con un ghigno sulle labbra, vedrai come ti sfotterò.
Mentre formulava questi pensieri, camminava ciondolante per i corridoi dei sotterranei, senza una meta precisa, ma speranzosa di poter incontrare almeno uno dei membri del Trio Degli Sfigati per divertirsi un po’ con loro.
Chissà se sono ancora un trio o si sono ridotti ad un duo pensò Hermione.
-Che ci fai qui?- disse una voce ben conosciuta alle sue spalle, interrompendo e rendendo reali allo stesso tempo i suoi pensieri.
Nel suo vagabondare per i corridoi, era arrivata poco lontana dall’aula di Piton, in un posto dei sotterranei poco conosciuto ai più. Era una stanza ampia, ma la cui entrata era semi-nascosta da un muro imponente. Il soffitto era alto, nonostante fosse situata nei sotterranei; l’umido l’avvolgeva e qui e lì potevano notarsi dei mucchietti di muschio, segno evidente dell’abbandono in cui verteva.
Era inoltre divisa in due spazi, separati da quattro colonne in pietra e da tre scalini, posti poco prima delle colonne.
-Stavo cercando il ragazzo della mia migliore amica per confessargli il mio amore in pubblico. Hai qualche suggerimento da darmi in proposito, Malfoy?- disse Hermione serafica.
Lui si irrigidì e torvo ribatté: -No e adesso vattene, sono arrivato prima io-.
-Non solo sei in territorio nemico, Malfoy, ma non sei neanche nella posizione per poter dare ordini a me, caro il mio Caposcuola- rispose Hermione, con un ghigno: -Cambiando discorso, Malfoy, c’è una domanda che non mi da tregua, a cui sicuramente tu potrai rispondere: il Trio Dei Miracoli è ancora tale oppure adesso è diventato il Duo Dei Miracoli?- continuò lei con un’espressione interessata in viso finta quanto una moneta da tre zellini.
-Non sono affari tuoi, Granger, e adesso che ho risposto...-.
-Eluso- lo interruppe lei, corregendolo.
-Dicevo, adesso che ho risposto alla tua domanda, puoi anche andare-.
-E se io non volessi, Malfoy? Chi sei tu per costringermi?-.
Draco pensò velocemente ad una risposta da darle, ma al momento il suo cervello era come bloccato: erano successe troppe cose tutte in una volta, non aveva la forza per litigare con la Granger.
-Non hai niente da dire, Malfoy? Quella dichiarazione deve essere stata lunga se ti ha seccato la lingua così in fretta-.
Lui non ribatté, ma la rabbia lo investì alla stessa velocità a cui viaggiava l’Espresso per Hogwarts, così, impettito e senza niente da ribattere, superò, senza degnarla di ulteriori sguardi, Hermione e prese a camminare velocemente verso il dormitorio Grifondoro.
Hermione si affacciò sul corridoio, subito dopo che Draco era uscito dalla stanza, e con un ghigno sul bel volto, disse ad alta voce nella direzione del ragazzo biondo: -Hey, Malfoy! Io lo so perché la Weasley non ti fila!-.
Draco si bloccò in mezzo al corridoio, con le orecchie ben tese: possibile che lei sapesse qualcosa?
In fondo quella ragazza sa sempre tutto, ha spie disseminate in tutta Hogwarts! pensò agitato.
-E sentiamo, Granger, perché?- disse girandosi verso la ragazza, con un sorriso strafottente in viso, nonostante dentro fremesse per sapere.
-Perché non sei popolare, Malfoy. Prendi Potter: lui ha la Weasley e altre venti ragazze pronte a far tutto per il capitano della squadra di Quidditch più giovane che ci sia mai stato. Prendi Weasley: lui ha la Brown e parecchie altre oche pronte a fare carte false per passarci insieme una sola ora perché è il fratello degli inventori dei Tiri Vispi. Prendi Blaise e Theodore: non ti dico neanche quante ragazze vanno dietro a loro, perché ti verrebbe un infarto fulminante. E adesso prendi te: non hai una media strabiliante a scuola, sei sempre stato l’ombra di Potter, il perfetto Caposcuola che segue sempre le regole. Sei uno sfigato anche più di Weasley. È per questo motivo che la Weasley non vuole sapere niente di te-.
Draco incassò il colpo e, sensa volerlo, ammise che la Granger, nel profondo aveva ragione: lui non era niente, a confronto dei suoi amici. Loro erano nella squadra di Quidditch, avevano fama e popolarità, addirittura Harry era il più giovane cercatore degli ultimi cento anni.
Lui cosa aveva? Il nome, certo, i Malfoy erano un famiglia potente, il conto in banca, ovviamente, ma oltre a questo? Tante ragazze puntavano a quelli ricchi, ma chissà perché, nonostante questo, mai a lui.
Magari la Granger ci aveva azzeccato di nuovo: era troppo attaccato alle regole e si rendeva sin troppo spesso antipatico per questo motivo.
Senza sapere che dirle, girò i tacchi e con un cenno della mano la salutò, salendo le scale che lo avrebbero portato fuori da quegli angusti sotterranei che all’improvviso si stavano addirittura rimpicciolendo.
Non vide mai il sorriso di vittoria e di soddisfazione che Hermione aveva messo su.
   
 
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