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Autore: Rexam    14/09/2012    1 recensioni
"Nessuno mi ha riconosciuto sotto la maschera dell'identità con gli altri, nè ha mai saputo che ero maschera, perchè nessuno sapeva che a questo mondo esistono i mascherati. Nessuno ha supposto che a mio lato ci fosse sempre un altro che in fondo ero io. Mi hanno sempre creduto identico a me stesso. Ma la maschera che finora ho assunto con inerzia, quella maschera che parlava all'angolo della strada con un uono senza maschera in quella notte senza tempo, ha teso la mano nel chiarore di luna che si andava offuscando...". Questa storia tratta di maschere, di inganni, di bugie, di diversità, di solitudine, di tristezza, di disprezzo, di pregiudizi, della semplice quanto ardua ricerca della felicità. I toni sono, a volte, volutamente mandati all'eccesso per la necessità di rappresentare un lungo apprendimento interiore in un piccolissimo capitolo. Tuttavia le situazioni in cui viene a trovarsi il protagonista sono, per quanto possibile, verosimiglianti. I nomi usati sono nomi comuni, per sottolineare il fatto che il protagonista di questa storia potrebbe essere un Marco, un Antonio o un Simone qualsiasi.
Detto questo, vi auguro buona lettura.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 6: Oltre lo specchio

Tutto parte da un riflesso. Ad un certo punto della tua vita ti guardi allo specchio, noti un particolare che non combacia, un sopracciglio che non riconosci e a quel punto dici: “Questo non sono io.” Marco aveva finalmente guardato nello specchio e si era accorto che l’immagine riflessa non era la sua. Un ragazzo dai capelli arruffati lo scrutava, ma Marco non lo riconosceva. Non si riconosceva. La ricerca di una risposta lo aveva portato fino a questo punto. Tuttavia la verità, a volte, per alcuni può essere bellissima e terribile. Dopo essere affondato con il suo vecchio io ed essere colato a picco, era risorto come nuovo uomo, come un individuo completo, senza più leggi né padroni. Marco, e basta. Ciò di cui aveva avuto paura più di ogni altra cosa erano stati gli occhi di quelle persone a cui voleva più bene. Di come lo avrebbero guardato. Non voleva alzare lo sguardo da terra. I suoi genitori giganteggiavano su di lui. Si attendeva un giudizio, una risposta, qualche parola vuota, ma niente. In quell’istante nella sala da pranzo regnava il silenzio più sottile.
Il cuore di Marco batteva forte. La sua anima era salda ai suoi principi. Il suo corpo troppo debole per quel vortice di emozioni lo tradiva e tremava. Poi, all’improvviso, quasi come una meravigliosa epifania, sentì un caldo tepore di due braccia che lo circondavano. Sua madre lo abbracciava forte, suo padre gli mise una mano sulla spalla. A loro non importava nulla che Marco fosse gay. Lo avrebbero amato incondizionatamente allo stesso modo. Il fatto di essere gay era una caratteristica propria di Marco, intrinseca potremmo dire. E allora perché negargliela?
Marco sentì immediatamente il suo cuore più leggero. Lo scrigno oscuro, seppellito nell’isola più recondita del suo animo era finalmente stato aperto da moderni pirati. La luce sigillata nel ghiaccio aveva incominciato a splendere. E gli occhi avevano infine smesso di mentire. Non era più necessario. Il velo di Maya era crollato e tutti avrebbero potuto osservare la splendida verità. Alcuni la avrebbero condannata, altri avrebbero negato che la verità fosse quella, altri ancora, al contrario, la avrebbero accettata, forse anche capita. E, in un futuro non troppo distante, magari due verità, come quelle di Marco e Andrea, si sarebbero unite in nome dell’amore.
Marco ora si trovava nel bagno della propria casa. Si stava sciacquando il viso per riprendersi da tutte quelle sensazioni che lo avevano quasi fatto impazzire per così tanto tempo. Alzò lo sguardo, senza pensarci, e vide il suo riflesso nello specchio. Lo scrutò attentamente, torvo. Si toccò leggermente la guancia con la mano destra. Era finalmente lui. Dietro lo specchio non c’era più nessuno. Il mostro se l’era lasciato alle spalle, vivo o morto che fosse non era più un problema suo. Ora Marco avrebbe potuto camminare a testa alta, orgoglioso di se stesso, sapendo che da dietro lo specchio nessun altro che non fosse stato lui gli avrebbe rivolto lo sguardo.



Note dell'autore:
Ringrazio tutti quelli che hanno seguito con interesse questa fic. Se volete esprimere il vostro parere oppure avete qualche obiezione da fare, è graditissimo un commento. Da parte mia, vi garantisco che ho scritto questa storia col cuore. Spero vi sia piaciuta...

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