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Autore: JulieMoennig    14/09/2012    0 recensioni
L'amore impossibile tra una ragazzina di 17 anni e una donna che le ha cambiato il mondo in cui vive.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 anni prima. Lavoravo come barista da un po’ di tempo. Non era il migliore dei lavori, ma pagava bene. Era un giorno come tanti altri, noioso a dir poco, e stavo al mio bancone, come tutti i tristi giorni che passavano. Non avevo una vita abbastanza movimentata da troppo, e avevo bisogno di un po’ di pepe, anche se tardava ad arrivare. Osservare tutti quei volti sconosciuti che ballavano sulla pista da ballo o che venivano da me per prendere da bere. Era mezzanotte, e io non vedevo l’ora di tornare a casa. La musica si faceva più forte ed io stanca chiesi di farmi sostituire un momento, per andare in bagno. Corsi velocemente in bagno, non curante dei vari clienti che mi chiamavano, chiudendomi a chiave. Dopo dieci minuti, sentii qualcuno bussare e chiamarmi. Sospirai e aprii. Vidi la mia collega che mi pregava di tornare. –Cazzo, non puoi occupartene tu? Sto male.- -No, è compito tuo occuparti dei clienti, non mio.- Imprecai ed uscii dal bagno, ritornando alla mia postazione. Sentii da varie persone un sospiro di sollievo, quando il mio sguardo si fermò su tre ragazze, proprio davanti al mio posto di lavoro. Inarcai appena le sopracciglia, mettendomi di fronte a loro. Mi guardarono, sorridendomi, chiedendomi tre birre. Io mi girai per prenderle, e mi sentii i loro sguardi dietro di me. In effetti, ero vestita abbastanza provocante: jeans strappati, maglietta aderente con una profonda scollatura e alcuni piercing sul viso e uno sull’ombelico, più un trucco abbastanza pesante. Diedi le birre alle ragazze, che mi guardarono sorridenti. Aspetta un momento. Io le conoscevo. Le avevo viste da qualche parte. Era buio, ma quando la luce di un riflettore le illuminò, le riconobbi. Una di loro mi tese una mano, che io strinsi prontamente. –Io sono Kate, lei è Leish e quella ragazza carina è Rose.- rise. Oddio, dentro al locale in cui lavoravo c’era il mio idolo. Shane Mccutheon, idolo delle ragazzine per chi guardava The L Word. La guardai titubante, sorridendole, sfilando la mano per tenderla alle altre sue ragazze, miti anche loro. Una volta salutate inventai una scusa, cioè che ero impegnata con altri cliente, il che era vero. Prima di allontanarmi, mi sono sentita tirare il braccio. Mi sono voltata dalla parte ‘dell’aggessore’ e vidi il suo viso meraviglioso. –Senti, appena finisci qui, magari ci facciamo un giro. Che ne dici?- Io le sorrisi, come un’ebete. Penso che lei abbia capito che acconsentivo, come avrei potuto mai rifiutare? Annuii, sorrisi e mi allontanai. Avevo il cuore in gola e le gambe mi tremavano. Adesso non avevo più voglia di tornare a casa, ma volevo che finissi di lavorare per vederla. Mi guardai intorno e vidi che stava scherzando con le sue amiche. Dio, quanto l’amavo. L’ora di chiusura arrivò, ma io non la vidi più. Pensai che si fosse dimenticata, come poteva ricordarsi di me? Certo, ero carina come ragazza, ma non così tanto da fare perdere la testa, soprattutto a qualcuno di famoso. Salutai i pochi rimasti ed uscii velocemente. Mi incamminai per tornare a casa, c’era un leggero freddo e rabbrividii, dato che non ero molto vestita. Improvvisamente mi sentii avvolgere da dietro. Sobbalzai. –Ma che cazz..?- Non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase che me la vidi a pochi centimetri dal mio viso. Leish e Rose erano poco lontane da lei, stavano fumando una sigaretta. –Che ci fai qui?- le chiesi timidamente. –Non ti avevo detto che ci saremmo viste? O non eri tu?- rise divertita, guardandomi attentamente, con quegli occhi verdi smeraldo. –Non pensavo parlassi sul serio.- il mio tono era disinteressato. Volevo sentirmi sicura di me, anche se non lo sembravo affatto. Lei mi strinse al suo corpo, senza staccare gli occhi dai miei. Mi teneva stretta a sé, come se avesse paura che potessi scappare. Mi sfiorò con il pollice l’angolo delle labbra, e dai miei occhi, il suo sguardo si posò su di esse. Mi sfiorò lentamente le labbra con le sue, riprendendo a guardarmi nei miei occhi marroni, senza parlare. Quando stava per baciarmi, afferrandomi per i fianchi per tenersi in equilibrio, Rose la chiamò. –Kate, dobbiamo andare!- gridò. Lei sospirò, si allontano di poco, mi guardò un’ultima volta negli occhi e mi lasciò lì, illuminata dalla luce di un lampione, senza neanche voltarsi.
  
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