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Autore: Tamar10    14/09/2012    1 recensioni
Ciao! Questa è la mia prima fanfiction. Spero vi piaccia ^^
Parla di Maira ,una ragazza madridista, che si innamora di un giocatore delle giovanili del Barcellona. Solo che è combattuta tra l'amore per quel ragazzo e quello per la sua squadra. In più tutti i suoi amici e famigliari disprezzano il Barça. Si vedrà cosa sceglierà Maira...
Dal capitolo 2:
Due occhi azzurrissimi mi fissano a circa 2 cm di distanza.
Lancio un grido e lascio cadere le patatine e gli spiccioli che stavo mettendo nel portafoglio.
-Ehi scusa! Ti ho spaventata?- mi domanda premuroso il possessore degli occhi azzurri.
-MA SEI PAZZO?!?!- è la mia educata risposta. -Ti sembra normale tendere agguati alle persone?-
Noto subito la maglia con lo stemma blaugrana e faccio una smorfia.
Storia momentaneamente sospesa! Spero di riuscire a riprenderla al più presto.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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È il giorno del debutto. Oggi si gioca Real Madrid -Malaga. Mi sistemo i capelli prima di uscire di casa e mi guardo allo specchio. Dall'altra parte un paio di occhi azzurri mi restituisce lo sguardo. Provo il mio sorriso migliore e annuisco soddisfatta. Oggi mi sono curata particolarmente perchè vedrò Pablo, l'attaccante della squadra di mio fratello nonché suo migliore amico.

Mi piace da tantissimo tempo e per un po' ci siamo anche visti di nascosto. Ma poi è finita, tant'è che quasi non ci salutiamo neanche più.

Eppure non riesco a dimenticarlo...

Brutta storia l'amore.

Non credo nel destino, ma non penso neanche che le cose succedono per caso.

Sicuramente non avrei mai immaginato che andare a prendere delle patatine fritte al bar durante l'intervallo della partita mi avrebbe cambiato la vita. Alla peggio pensavo a un po' di ciccia in più, invece era qualcosa di mooolto più grande.

Stavo aspettando che il barista Sam, un simpatico uomo di mezz'età, mi allungasse le patatine. Lo saluto con un sorriso e mi giro per tornare alle tribune.

Due occhi azzurrissimi mi fissano a circa 2 cm di distanza.

Lancio un grido e lascio cadere le patatine e gli spiccioli che stavo mettendo nel portafoglio.

-Ehi scusa! Ti ho spaventata?- mi domanda premuroso il possessore degli occhi azzurri.

-MA SEI PAZZO?!?!- è la mia educata risposta. -Ti sembra normale tendere agguati alle persone?-

Noto subito la maglia con lo stemma blaugrana e faccio una smorfia.

-Beh io mi sono solo messo in fila- risponde il ragazzo mentre, imbarazzato, si passa una mano fra i capelli neri. In effetti forse ho alzato un po' troppo la voce perchè tutti i clienti del bar si sono girati ad ossevarci. Sbuffo seccata.

-Non so come funziona a Barcellona ma qui a Madrid c'è molta differenza fra mattersi in fila e spaventare le persone.-

Mi chino a raccogliere le patatine ormai immangiabili e lui mi imita subito.

-Che diavolo stai facendo?!- Sembra una di quelle scene dei film romantici in cui i due si scontrano casualmente e scatta il colpo di fulmine. Nel nostro caso invece gli unici fulmini sono quelli che saettano dai miei occhi.

-Ti sto solo aiutando. Non so come funziona a Madrid ma a Barcellona esiste una cosa chiamata gentilezza - replica facendomi il verso.

Con il fumo che mi esce dalle orecchie come una locomotiva mi alzo e esco dal bar a passo di marcia, lasciandolo da solo inginocchiato sul pavimento a raccogliere patatine fritte.

 

Mi sto godendo la partita del Real. Al 60' stiamo vincendo 3-0 con una doppietta di Pablo. Quando ecco che si ripresenta di fronte a me il ragazzo del Barça.

-E adesso cosa vuoi?- gli domando esasperata guadagnandomi una gomitata fra le costole da parte della mia amica Bea.

-Ti dovevo delle patatine fritte.- risponde il ragazzo sorridendo e porgendomi una vaschetta.

-Mi è passata la fame.-

-Io mi chiamo Andres. Tu sei la sorella di Pedro, vero? Mi ricordo quando giravi vestita da maschio.-

-Già...-

-Sai, sei molto cambiata... Sei diventata davvero carina.- dice sempre sorridendo.

Questo mi fe davvero cadere la mascella. Non ha il diritto di essere così gentile! Lo avevo anche maltrattato per bene, un normale ragazzo avrebbe girato i tacchi e se ne sarebbe tornato dai suoi amichetti montati sotto uno dei miei peggiori sguardi inceneritori.

Ma lui no.

Quindi mi constringo a fare un sorriso di circostanza.

-Grazie mille. Adesso penso proprio che dovresti tornartene con la tua squadra.- rispondo ammiccando verso i posti occupati da quelli del Barcellona.

-Non mi hai detto come ti chiami.-

Alzo gli occhi al cielo. -Si chiama Maira.- risponde Bea per me.

Andres sorride un'ultima volta poi se ne va soddisfatto.

Io mi limito a sprofondare nel mio seggiolino, non vedendo l'ora di andare a casa.



Note dell'autrice:
Ok! Anche il secondo capitolo è andato ^^
Maira incontra (scontra) Andres e fra i due non è subito rose e fiori.
Prometto che dalla prossima volta i capitoli si allungheranno! Lasciatemi delle recensioni per farmi sapere cosa ne pensate della storia.
Ciao e grazie!

  
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