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Autore: ucancallmethief    14/09/2012    1 recensioni
Ognuno fa degli errori nella propria vita e spesse volte ci si pente. Delle volte però, gli errori portano dei bei avvenimenti nella vita di qualcuno, come accade a Miah...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina seguente fui svegliata da mia nonna che mi portò la colazione al letto : cereali, succo al pompelmo e muffin al cioccolato. Era una donna straordinaria e mi voleva un bene dell’anima, anche perché, il mio secondo nome, Christie, era il suo.
-Christie, scusami se ti sveglio, ma ti andrebbe di portare tuo nonno all’ospedale? Io ho da fare in casa- disse accarezzandomi i capelli.
Accettai. Con noi venne anche Glenna che doveva farsi controllare la gamba.
-Glen, non ti ho chiesto come sei caduta- dissi aspettando che il nonno finisse di parlare con il cardiologo.
-Sono inciampata per le scale di casa-
Scoppiai a ridere. –Dovevo aspettarmelo-
Passammo tutta la mattinata in giro per l’ospedale, visto che il nonno doveva farsi vari esami. Tornammo a casa giusto in tempo per il pranzo. Nonna e mamma si erano messe ai fornelli ed avevano preparato un pranzo per mille persone, non per sei.
-Al matrimonio di Abi c’era meno cibo!- esclamai ridendo.
-A proposito di matrimonio… Voglio sapere tutto- disse Glenna avvicinandosi a me.
-Non c’è niente da raccontare, Glen. È un mio amico. L’ho conosciuto a Londra-dissi diventando paonazza in volto.
-Dal modo in cui lo guardi e da come ne parli, è più di un amico- continuò dandomi un colpetto sulle spalle.
-Smettila!- conclusi prendendo un pezzo di pane.
Dopo pranzo mi distesi sull’amaca con Glenna. Era la cugina alla quale volevo più bene. Ci sentivamo spesso per telefono ed avevamo molte cose in comune anche se, lei aveva tre anni in più da me. Fisicamente eravamo molto diverse perché lei era alta, formosa e scura; io bassa, magra e non tanto chiara. Purtroppo aveva un difetto che forse ci accomunava : farsi prendere troppo dalle storie d’amore o dalle amicizie da rimanere deluse ogni volta. Ed era anche per quello che tenevo alla larga Zayn e non era di certo una cosa semplice.
-Come stai?- le chiesi abbracciandola.
-Bene- rispose perplessa.
-Mi riferisco a Jeff- Jeff era il suo ex ragazzo, nonché il suo primo grande amore.
-Ormai è tutto passato anche se siamo ancora in contatto- rispose con un po’ di amarezza.
-Mi dispiace-
Ero abbastanza arrabbiata con lui, non perché l’aveva lasciata, ma perché non aveva capito quanto lei ci tenesse. Avrebbe dato la sua vita per Jeff.
-Senti… ma… questo Zayn, è fidanzato?- mi chiese d’un tratto.
-No. Perché?-
-Adesso ho ricollegato che c’è una ragazza di Leeds che ha una foto con lui - disse mostrandomela.
Scoppiai a ridere. –Glen tranquilla, è una sua fan. Questo qui dietro, con i capelli biondi, è Niall, un membro della band- dissi indicando lo sfondo della foto in cui c’era Zayn con una tipa bruna e dal sorriso smagliante.
-Cosa?- chiese spalancando gli occhi.
Decisi di raccontarle tutto: come ci eravamo conosciuti, cosa era successo a Londra e ,soprattutto, chi era.
-Tu stai uscendo con un personaggio famoso?- chiese urlando.
-Frena. Non ci sto uscendo, siamo buoni amici, direi- risposi pensandoci su.
Il mio telefono cominciò a squillare interrompendo, per mia fortuna, qualche sua affermazione, ma non feci in tempo a rispondere perché lei mi anticipò.
-Miah, c’è il tuo AMICO Zayn al telefono- disse passandomi il telefono.
-Ciao, Zayn! Scusa ma mia cugina è un po’ fuori di testa-
Rise. –Sei a Leeds?-
-Sì, sono a casa di nonna-
-Io sono qui. Ci incontriamo alla Millennium Square?-
Rimasi paralizzata, con la bocca spalancata mentre tra le mie vene si stava diffondendo un mix tra stupore e felicità, un cocktail perfetto che mi indusse ad accettare la proposta.
Mi preparai velocemente ed arrivai alla piazza con cinque minuti di ritardo. Lo vidi seduto su una panchina, bellissimo come sempre mentre fumava una sigaretta. Mi ero promessa di non innamorarmi più, o di non provare nessun sentimento “forte” nei confronti di un ragazzo, ma con lui non riuscivo a provare altro.
-Scusami, ma dovevo ancora prepararmi- dissi col fiatone.
-Hai corso?- chiese ridendo.
-No, ma mi sono preparata velocemente- dissi guardandomi da capo a piedi. Avevo preso le prime cose che avevo trovato nella valigia: degli shorts blu elettrico ed una canotta bianca.
Rise. –Allora? Dove andiamo?-
-Qui a Leeds non c’è molto da vedere, solo molte discoteche e divertimenti vari. Il pomeriggio non è molto movimentata. Questo dovresti saperlo; infatti, cosa ci fai qui?-
-Dovevamo vederci oggi, no?- chiese sorridendo.
Cavoli, me ne ero dimenticata!
-Ma potevo venire a Bradford-
-Ieri sei venuta, oggi tocca a me-
Sorrisi.
Quel giorno era davvero afoso tant’è che optammo per un gelato. Nonostante gli avvenimenti precedenti mi sentivo molto più a mio agio con lui, facevo battute, ridevo e parlavo, parlavo, parlavo. Ero me stessa.
-Miah, quasi quasi non ti riconosco- disse.
-Perché?- chiesi un po’ dispiaciuta.
-Quando ti ho conosciuta a Londra eri molto più chiusa. Se parlavi era un miracolo, rimanevi lì nel tuo guscio-
-Sai, mi ci vuole del tempo ad aprirmi. Non sono la tipa che da confidenza subito. Prima devo conoscere bene la persona che ho al mio fianco, poi, posso decidere come comportarmi-
-La penso anch’io così-disse accarezzandomi i capelli. Quel gesto mi procurò un brivido lungo la schiena e rimasi in silenzio, ma lui continuò a parlare. –Cosa volevi dirmi quel giorno che sei entrata nel mio camerino? Scusami se ti ho cacciata, ma avrei voluto ucciderti- concluse ridendo.
-Oh, l’ho dimenticato- risposi alzandomi dalla panchina sulla quale eravamo seduti.
-No, non sei cambiata affatto!- esclamò seguendomi.
Quel pomeriggio fu bellissimo : vagammo per la città senza pensare a ciò che ci era successo il mese precedente, ridendo, scherzando, abbracciandoci e divertendoci. Non mi sentivo più così viva da tanto tempo, forse perché cercavo sempre di frenare le mie emozioni, di nasconderle per paura di stare male; ma preferì essere felice per un istante piuttosto che essere infelice per mesi interi con il rimorso di non aver fatto la cosa giusta.
–Vuoi che ti accompagni a casa?- chiese abbracciandomi stretto a lui e guardandomi negli occhi.
Sorrisi. –Come sei gentile- dissi scoccandogli un bacio sulla guancia, ma lo vidi un po’ perplesso, rimase per un po’ con la mano immobile sulla guancia, ma feci finta di niente.
-Grazie ancora per avermi accompagnata- dissi sulla soglia della porta.
Sorrise.
-Ma come tornerai a Bradford?- chiesi preoccupata.
-Non è mica lontana- rispose ridendo.
-Ciao Zayn!- esclamò Glenna spuntando dal giardino. –Te ne stai andando?- fece con tono dispiaciuto.
-Sì- rispose un po’ imbarazzato mentre io fissavo mia cugina con aria furibonda.
-Che peccato! Potevi venire con noi- replicò lei facendomi l’occhiolino.
-Grazie per l’invito Glenna, ma sarà per la prossima volta - disse, poi si avvicinò a me, mi abbracciò e mi sussurrò –Ciao bellissima- scoccandomi un bacio sulla guancia, che io ricambiai scompigliandogli i capelli perfetti.

 

SPAZIO ALL'AUTRICE (:
Buonasera ragazze :)
Sono riuscita a pubblicare il seguito :)
Spero vi piaccia :)
Buona serata :)
xx

 

 
  
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