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Autore: PLO4O4    15/09/2012    3 recensioni
I suoi occhi blu avevano accecato Bill. Guardava quella bambina con le labbra spalancate e gli occhi concentrati solo sulla sua piccola figura, proprio come se fosse un angelo sceso in terra. Conosceva il suo nome, si chiamava Sophie, ed era bellissima.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO QUATTRO




Era il primo settembre duemilatre. 
 

I gemelli compivano quattordici anni, ed avevano organizzato una piccola festa a casa loro, alla quale erano stati invitati soltanto gli amici più intimi. Il pranzo era stato organizzato da Simone, mentre Jorg si era limitato ad una breve telefonata mattutina per augurare un buon compleanno ad entrambi i suoi figli.

Sophie aveva trascorso a casa Kaulitz la notte antecedente a quella giornata. I rapporto tra Bill e Sophie si era intensificato, erano diventati inseparabili, come se tra di loro ci fosse stata un’attrazione sin dal primo momento, che non aveva permesso che i due si allontanassero mai, durante gli anni, l’uno dall’altra. Bill era il migliore amico di Sophie, l’unica persona alla quale si sentiva veramente legata fino in fondo, l’unico in cui riscontrava una complicità vera. 

Sophie, per Bill, non era la stessa cosa. Il ragazzo si era segretamente preso una bella cotta per lei sin dalla prima volta alla festa di carnevale, ed è noto che tra bambini le storie d’amore sono solo delle semplici baggianate, eppure per Bill era stato diverso. Sophie non era stata semplicemente la bambina a cui aveva sollevato il grembiule mentre giocavano al parco, non era stata una sorta di dispetto per suo fratello e la sua “fama”. Sophie era stata l’unica, a parte Tom, ad averlo accettato così com’era, sempre. Anche quando si era presentato a scuola con l’eye liner sugli occhi ed i capelli tinti, anche quando tutta la classe non faceva altro che prenderlo in giro per via dei suoi vestiti, anche quando sentiva il mondo crollargli addosso. Lei c’era.

Sophie e Tom erano la sua forza.

In un certo senso, anche Tom si era legato alla moretta, anche se tentava in tutti i modi di non darlo a vedere. Passare del tempo insieme a Bill valeva a dire trascorrerlo anche insieme a Tom, dunque era stato inevitabile. Il biondo sapeva rendersi veramente insopportabile, e solitamente faceva di tutto per farlo, soprattutto in presenza di Sophie. Trascorrevano la gran parte del tempo a battibeccare tra di loro, ad insultarsi, a punzecchiarsi a vicenda, e nonostante Bill cercasse in tutti i modi di metter pace, rinunciava subito all’intento per paura di schierarsi dalla parte di uno dei due.

-Giochiamo a nascondino?

-Tom, non sei grande per giocare a nascondino?- Simone sorrise al bambino mentre faceva avanti ed indietro dalla cucina al piccolo giardino interno, intenta a sparecchiare la tavola.

-Mamma, zitta, fatti i fatti tuoi.- Fu la risposta brusca del rasta mentre si voltava in direzione degli amici, attendendo una loro risposta.

-La mamma ha ragione, Tom. – annuì il gemello.

-Che palle, lo dici solo perché non vuoi che la principessina si sporchi.- Il suo tono era annoiato ed il suo sguardo si era abbassato su un tovagliolo rimasto ancora sul tavolo, che strinse poi tra le dita per iniziare a strapparlo per farlo in mille pezzettini. 

-Io non ho paura di sporcarmi, finocchietto!- La voce di Sophie era forte e squillante quando bastava per irritare Tom che – oramai abituato – ignorò di proposito la bambina.

-Allora facciamo un gioco da grandi.

Il gruppetto volse subito lo sguardo verso Lukas, evidentemente curiosi di sapere a cosa si riferisse.

-Giochiamo al gioco della bottiglia.

Sulle labbra di Tom comparve immediatamente un piccolo sorriso furbo quanto compiaciuto, mentre le gote di Bill si dipinsero di un rosso imbarazzato. Sophie, Klaus e Johanne erano indifferenti a quella proposta, si limitarono semplicemente a scostare lo sguardo sui gemelli in attesa di un loro responso.

Bill non aveva la minima intenzione di aprire la bocca, né per accettare né per negare. Se si fosse rifiutato, cosa avrebbe pensato Sophie? Avrebbe pensato che era un fifone, e lo era per davvero. 

Fu Tom a decidersi, prendendo subito la bottiglia di plastica vuota sul tavolo.

-Inizia tu, Lukas. – Posò la bottiglia sul tavolo proprio dinnanzi al ragazzo, il quale dapprima lo guardò incerto, scorrendo subito dopo lo sguardo sui cinque ragazzi seduti attorno al tavolo.

Piegò orizzontalmente la bottiglia, facendola girare un paio di volte mentre tutti attendevano curiosi di sapere dove si sarebbe fermata. Il tappo della coca-cola puntò su Tom, il quale istintivamente inarcò un sopracciglio.

-Su Tom, facci vedere quanto sei bravo! - Sophie non era riuscita a trattenersi dal cogliere anche quell’occasione per punzecchiarlo, ma lui si limitò a scoccarle un’occhiata fulminea che lei ignorò di proposito.

Lukas guardò il rasta e quest’ultimo ricambiò lo sguardo prima che entrambi, nello stesso momento, esclamarono un deciso “passo!”, facendo sì che tutti scoppiassero in una sonora risata.

-Okay, okay, niente baci gay. – Tom scosse il capo divertito, rabbrividendo al solo pensiero di sfiorare le labbra di un ragazzo. Si decise infine ad afferrare la bottiglia e poggiarla sul tavolo dinnanzi a sé, mentre anche il suo sguardo si mosse tra tutti, soffermandosi su quello di Sophie per alcuni secondi.

“Oh ti prego, non lei” fu ciò che passò nella sua mente solo alcuni secondi prima di lasciar girare la bottiglia.




- Stellaindienacht.
  
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