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Autore: Telyn    16/09/2012    3 recensioni
Ehilà, gente! questa storia ha cambiato titolo un paio di volte (James e Lily: come tentare di essere amici all'inizio, e fino a due minuti fa James e Lily: i primi anni di amicizia) e ora visto che lo cambio per motivi logici cambio anche l'intro.
Immaginate di andare a Hogwarts, privati dell'affetto di vostra sorella e della vicinanza di vostra sorella, ma con il vostro migliore amico a fianco, e di vivere tutto questo durante gli anni 70. Ammettetelo: se foste al posto di Lily Evans, vi servirebbe un libretto di istruzioni. Eccolo qui...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Regola n. 8: un vero amico ti fa dimenticare i problemi


Severus Piton salì di malavoglia sull’auto del padre. Non beveva da tre giorni, e sua madre aveva deciso di andare alla stazione tutti insieme, anzichè prendere una passaporta come l’anno prima.
A lui piaceva il modo in cui sorrideva entusiasta mentre lo diceva, però aveva paura che presto la farsa sarebbe finita, e suo papà avrebbe ricominciato a picchiarla senza che lui potesse aiutarla a preparare le pozioni per stare meglio.
Sospirò. Tre mesi. In un mese c’erano 4 settimane, che perciò in un modo o nell’altro facevano 28 giorni in cui suo papà avrebbe potuto andare al pub. A questi 28 sottraeva per ottimismo e per esperienza la metà dei giorni, perciò ne rimanevano 14 per ogni mese. Moltiplicandoli per tre facevano... 42. 42 sbronze senza che lui potesse scendere in cantina e accendere il fuoco. 42 ossa rotte che avrebbero potuto non saldarsi. 42 sbronze per 10 lividi a ciascuna che facevano 142 lividi: la mamma sarebbe riuscita a curare 142 lividi, senza il suo aiuto? E se uno di questi fosse stato una costola rotta? Durante l’ultimo Natale la mamma si era rotta una costola. Riusciva a malapena a respirare, ma era riuscita a smaterializzarsi insieme a lui dietro l’ospedale Babbano, che era vicino. L’avevano tenuta lì dentro per un mese, e avevano detto che se ne era uscita viva era un miracolo. Poi era guarita, ed era tornata da papà. E di nuovo sotto con le botte, perchè non doveva mica permettersi di allontanarsi da casa per un mese, dove era stata? Ma si, di sicuro era stata da qualche uomo, la sgualdrina. Severus si era arrabbiato, aveva preso la bacchetta della mamma abbandonata per terra e aveva gridato quella parola che aveva sentito dire dagli amici di Lucius Malfoy “sectuisemper”.
L’aveva tramortito, e lui aveva potuto occuparsi della mamma che non era messa così tanto male. Però senza di lui avrebbe potuto succedere di tutto.
-Severus, siamo arrivati-
Riscossosi dai suoi pensieri, scese dalla macchina e diede un bacio sulla guancia del padre.
-Io vado, papà. Mamma, vieni anche tu o resti con lui?
-Ti accompagno anche io, Severus. A che binario state?
-No, Tobias... Tu non puoi venire.
Lui si rabbuiò. -E perchè, non sono abbastanza intelligente per quella gentaglia?
-No, Tobias, è che....
-Oppure cosa, devi vedere qualcuno senza di me?
Aveva visto scene simili troppe volte. Prese la rincorsa e si buttò verso il binario 9 e ¾, con le famiglie felici,  i ragazzini che sbuffavano per una madre troppo apprensiva, i genitori preoccupati e i Purosangue altezzosi.
Respirò a fondo. Aveva bisogno di lei. Lei, e avrebbe sorriso come uno qualsiasi.
-Severus!
-Lily!
-Come stai? Tutto bene? Scusa se ieri non c’ero, è che i miei genitori hanno deciso di passare il weekend a Brighton e...
Severus scoppiò a ridere.
-Stai calma, in fondo non ci vediamo solo da due giorni!-
Lei arrossì.
-Scusa, è che... beh, è bello vederti- sorrise un pò timidamente. Lui ricambiò il sorriso. All’improvviso la mamma, le pozioni, il nonno e le sbronze erano soltanto un ricordo.
-Saliamo?
-Va bene.
C’era un sacco di gente, come ogni anno. Ragazzini più bassi dall’aria sperduta come dovevano esser stati loro l’anno prima, quindicenni confabulanti che incantavano con l’orlo corto delle gonne ragazzi più o meno alti, coetanei che cominciavano a parlare della scuola... Lily riconobbe Gibbon, in uno scompartimento, e poco più avanti era sicura di aver visto quel gentile prefetto che l’aveva aiutata il suo primo giorno.
-Scusate- una ragazza con indosso uno di quegli strani vestiti che usavano i Purosangue sbarrò loro la strada.
-Per caso avete visto il mio gatt... ah, giusto, siete appena saliti. Non importa, se vedete un gatto girare da queste parti ditemelo.
Passò oltre.
Si guardarono inarcando le sopracciglia, ma non fecero in tempo a spiccicare parola che accadde il putiferio: un gatto, probabilmente il fuggiasco, balzò giù dalla retina portabagagli per atterrare sulla testa di un urlante Tassorosso, gli inferse due  etagli profondi (essenza di Dittamo, si disse mentalmente Severus) e si diede alla fuga tra gli scompartimenti, rincorso dalla padrona e dai numerosi improperi di chiunque ne venisse travolto.
Lily sentì una risatina provenire dallo scompartimento dietro di lei.
-Sirius?
James sorrise sfrontato.
-Ciao, Lily.
Lei inarcò un sopracciglio, divertita.
-Immagino che voi non abbiate niente a che fare con quel gatto.
-No, affatto. Il gatto è uscito assolutamente da solo.
-Ha solo avuto bisogno di una mano ad aprire la gabbia, ecco. E se proprio vuoi ridere potresti farlo dentro? Sai com’è, ho la sensazione che quella ragazza lì sia un prefetto...


Il Serpeverde entrato con Lily, finalmente, si alzò in piedi.
-Vado in bagno- disse prima di sbattere leggermente l’anta dello scompartimento.
Il rumore della porta li sciolse un pò. Dopo poco il loro magnifico scherzo la conversazione si era inceppata: lui era un Serpeverde e non sapevano come trattarlo, Lily cercava invano di far sorridere qualcuno e il tipo e James si lanciavano sguardi funesti.
A Sirius sembrava decisamente Serpeverde: era serio, aveva l’aria antipatica e non si doveva essere lavato i capelli recentemente. Cosa ci faceva Lily con uno così? I Serpeverde non erano certo per una Nata Babbana. E Regulus? La guardò, cercando di non pensare a suo fratello.
Lei di sicuro non era cambiata. Occhi verdi, silenziosa come Remus, risata allegra. E continuava anche a far sorridere James in quel modo.
-Avete visto Mary?- chiese lei interrompendo i suoi pensieri
-Fortunatamente, no, la mia estate se ne è scampata- rispose allungando le gambe sul sedile.
-Intendevo se l’avete vista oggi, io l’ho incontrata la settimana scorsa.
-Mmmmm... No. Tranquilla, sicuramente al banchetto ci sarà.
-Certo, una come lei è troppo chiassosa per essere rapita da Lord Voldemort.
-Che gentile Black, pensare a me anche quando non fai altro che infangare il mio supremo nome... Riguardo alla tua considerazione, perchè non ci accontenti e vai al mio posto? Mi sembra di capire che tu sia silenzioso a sufficienza.
Si guardarono in cagnesco.
-McDonald...
-Black...
-Mary, è sempre un piacere vedere che qualcuno è capace di contenere il suo ego: ogni volta che entro in una stanza ho paura che le pareti non reggano la pressione- esclamò Remus soddisfatto battendo affianco a se per farla sedere sotto lo sguardo truce di Sirius.
-Se costui vi viene a dire di essere mio amico non credete, l’ha messo in giro per non sembrare troppo solo.
Lily sospirò teatralmente.
-Il valore dell’amicizia...

Smistamento. Nessuno che Lily conoscesse, a differenza dell’anno prima. In effetti, visto dall’esterno lo Smistamento era abbastanza noioso: un’immensa fila di bambini dall’aria smarrita e spaventata. Chissà che razza di faccia doveva avere lei, pensò soffocando una risata...
Clarke Jacob si avvicinò allo sgabello, e dopo qualche istante il Cappello lo sistemò a Corvonero. Lily applaudì. Durante il suo Smistamento ill Cappello Parlante aveva preso l’idea in considerazione, ma poi aveva cambiato direzione dicendo che aveva troppo coraggio per sprecarsi lì.
-Sir, ma tuo fratello è al primo anno?
Lily spostò lo sguardo sul migliore amico di James, incuriosita. Lui fece una smorfia a metà tra l’annoiato e il disgustato.
-Si, ma non penso che finirà a Grifondoro...
-E perchè?
-Perchè... Guarda, lo stanno chiamando adesso.
Effettivamente, la McGranitt aveva appena chiamato a gran voce “Black, Regulus”, che si stava appunto sedendo sullo sgabello.
Lily lo guardò attentamente. Malgrado i lineamenti un pò più delicati e femminei e i capelli ordinati e tagliati da paggetto, la somiglianza con Sirius era ben visibile. Si girò verso il suo compagno di casa. Al disinteresse si era sostituito qualcos’altro... Speranza, forse? Qualsiasi cosa sperasse, venne infranta in fretta.
-Serpeverde!
Sirius girò la faccia dall’altra parte, probabilmente per non mostrare la delusione. Non diede altri segni di interesse per i bambini da smistare, tranne una vaga curiosità per McKinnon Marlene (Corvonero). Lily scosse la testa. Chissà perchè aveva pensato a Severus, quando aveva visto la faccia di Sirius.


Note:
Beh, non ditemi che è corto: sono tre pagine di Google con Arial 11. Avete visto che alla fine ho pubblicato? :D ce l'ho fatta... ed è venuto anche abbastanza bene, secondo me. Domani torno a scuola, ma perchè? Soprattutto considerando che non ho la più pallida idea di come finire cominciare tutta quella caterva di compiti... Ma vabbè, lasciamo perdere :D au revoir
Bia
  
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