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Autore: ella2412    16/09/2012    14 recensioni
Juliet adora il suo lavoro nel campo del matrimonio e considera l’amore un sentimento meraviglioso. Così meraviglioso, ma che non fa per lei. Le sue relazioni sentimentali finiscono ogni volta nell’inceneritore e la ragazza è convinta di avere una sorta di maledizione ereditaria che le impedisce di trovare la sua anima gemella. Ma fino a che punto questa concezione le chiuderà il cuore?
Louis è il solito rubacuori, impulsivo e spensierato.
I due dovranno intraprendere una sfida interiore, purchè siano disposti a trasformare un semplice flirt in un legame speciale, e dare nuovo senso ai loro giorni mettendo in gioco il futuro e il concetto stesso dell’amore.
Tratto dal capitolo 16:
“ Hai intenzione di farmi credere che non hai intenzione di portarmi a letto? Che non è quello che vuoi?” Juliet lo studiò con il suo solito ghigno.
“Sicuro che voglio portarti a letto, o in qualunque altro posto confortevole, e intendo farlo. Ma non ho fretta. Vuoi bruciare le tappe? Toglierebbe tutto il divertimento e a me piace divertirmi. Stavo per dire che provo qualcosa per te, e voglio scoprire cos’è. E poi mi risulta difficile scoprirlo se pensi solo a scopare”.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The dress of seduction'
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pronto con bonazzo

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Capitolo 8

 

La cena fu piuttosto piacevole. Sua madre aveva chiacchierato con Louis per tutto il tempo. Kyle gli aveva rifilato una decina di occhiate furtive, ma per il resto non aveva fatto commenti sul perché Juliet e Louis si trovassero su quella barca da soli. Il fratello sapeva essere accomodante qualche volta, riflettè Juliet con un sospiro di sollievo.
<< Piaciuti i nachos? >> chiese sottovoce a Louis, sedendosi accanto a lui.
Lui si girò a guardarla. << Sì. Tuo fratello non è male come cuoco >>.
<< Ti senti meglio? >>.
<< Sì. Kyle non mi staccherà un braccio se lo tengo vicino al tuo? >> le bisbigliò.
Lei sorrise notando quel tocco. << Non credo >> bisbigliò a sua volta.
<< Ottimo. Sai, stavo pensando… >>.
<< Ssh >> Kyle gli lanciò un’occhiata ammonitrice. Primo tempo, e il punteggio  segnava uno a zero per il Manchester.
<< Penso sia meglio parlarne dopo. Vado a vedere se mia madre ha bisogno di aiuto >>, disse Juliet, e si alzò.
Dopo che sua madre le aveva assicurato che poteva lavare benissimo i piatti da sola, Juliet andò di sopra.
Chiudendosi la porta alle spalle, respirò l’odore familiare dello studio dove da piccola trascorreva la maggior parte del suo tempo. Andò verso il telescopio che si trovava vicino alla finestra. Adocchiò qualche costellazione guardando nell’obiettivo, e sorrise godendosi quella visione mozzafiato.
Poi si rilassò, pensando alla sua giornata: Lavoro, cimitero, Louis, il suo "tuffo" in acqua, cena in famiglia. Cristo, era esausta.
<< Toc Toc >> sentì dire.
<< Louis >> era sorpresa di vederlo. << La partita è già finita? >>.
<< Veramente no. Solo che avevo voglia di stare un po’ con te. >> ammise con un sorriso. Poi il ragazzo si guardò intorno. << Forse ti sto dando fastidio. Meglio che…>>.
<< No. Entra. >> lo interruppe. Era piacevolmente colpita dal gesto di Louis: stare con lei piuttosto di vedere una partita di calcio. Uomini, ripetè, chi li capisce è brava.
<< Che bella stanza >>. C’erano foto di costellazioni e aurore polari attaccate alle pareti, un grosso mappamondo sulla scrivania, molti libri e mappe geografiche.  Era rimasto tutto uguale dalla morte del padre, e Bethany  vi toglieva la polvere per abitudine.
<< È lo studio di mio padre >> gli spiegò adocchiando una foto che la ritraeva da bambina con David.
<< Oh >> Louis le si avvicinò osservando la fotografia. << Si vede quanta passione ci metteva nel suo lavoro. Hai preso da lui >>.
Lei sorrise mesta. Glielo ripeteva sempre sua madre, e lei si sentiva bene, perché pensava di avere almeno qualche buona qualità in lei. 
<< Quello è un telescopio? >> Louis lo fissò ammirato.
<< Guarda qui dentro. >> lo invitò lei, spostandosi per fargli spazio.
Louis poggiò l’occhio sull’obiettivo per poi esclamare un: << Wow >>.
<< Belle vero? >> concordò Juliet guardando le stelle nel cielo notturno.
<< Ho notato che tuo fratello ti chiama Star. Forse so il motivo. >> affermò Louis in tono saccente.
<< E quale sarebbe? >> volle sapere lei.
<< Sei come una stella: semplice ma complessa, non luminosa quanto il Sole, ma meravigliosa e intrigante nel tuo essere >> la guardò di sbieco.
Juls restò di nuovo interdetta. Dannato lui. Si morse il labbro. << E chi sarebbe il Sole? Più luminoso di me? >> scherzò.
<< Mia madre >> rispose Louis girandosi a guardarla con ovvietà. Poi i due scoppiarono a ridere.
<< Mi piace tua madre. >> gli disse sinceramente guardandolo negli occhi.
<< E a me piace la tua. Kyle invece mi odia >>.
<< Oh non ti odia. È solo un tantino protettivo. >>.
<< “Un tantino protettivo” è un eufemismo! >> commentò Louis ridendo.
<< Okay. Ma lo adoro con tutto il cuore. E vorrei che trovasse una ragazza >>.
<< Lo so. Sarebbe grandioso, almeno si distrarrebbe un po’. >>, le toccò una guancia con il palmo della mano. << Anch’io ti adoro. >> le mormorò in una confessione intima.
Juliet dischiuse la bocca, disarmata da ciò che il ragazzo le aveva appena detto. Cosa? Dannazione! Tutto quello che era successo le aveva fatto dimenticare il nocciolo della questione: E cioè…LOUIS NON ERA DISPONIBILE!
Dovette irrigidirsi: << Non lo dire >>.
<< Cosa? >> Louis sembrò confuso da quel tono duro.
<< Te l’ho già spiegato. Tu hai Rachel. E non controbattere >> lo ammonì puntandogli il dito contro.
<< Ho solo detto che ti adoro. Mi piace stare con te. È sbagliato che te lo abbia confidato? >> chiese avvilito.
Non mi fare quel visino abbattuto. Maledetto lui e i suoi modi di fare!
<< Sì. È sbagliato. Totalmente sbagliato. E sai perché? Perché quella povera ragazza… >> Povera! A Juliet scappò un pff sardonico. << si aspetta una vita con te. Quindi comportati da uomo responsabile e falle capire quanto tieni a lei! Non giocare con i sentimenti delle donne. So come ci si sente >>. Era stata presa in giro così tante volte, che quel muro invalicabile era spuntato mattone dopo mattone circondandole il cuore in una stretta d’acciaio. Doveva imporre a se stessa di allontanare quella tentazione di nome Louis. Non era per lei. Punto e basta. L’unica cosa che le restava da fare era respingerlo in modo glaciale. Anche se farlo le avrebbe procurato un profondo dolore nel petto.
<< Da uomo responsabile? Parli come mia madre! >> sbottò Louis un tantino innervosito.
Forse pensò che lei si stesse comportando in modo strano, ma purtroppo i neuroni di Juliet avevano cominciato ad azionarsi soltanto adesso.
<< E ha ragione. Scommetto che non saresti capace di instaurare una relazione stabile con una donna. >> osservò lei pungente.
<< Che diavolo ti è preso? Ti ho semplicemente detto “ti adoro” e mi aggredisci in questo modo? >>.
<< Non è solo quello. Hai tentato di baciarmi più volte…>> digrignò i denti.
<< Ora non venire a farmi l’innocentina! Ci stavi anche tu, e non negarlo! >> grugnì palesemente indignato.
Vero. Quanto era vero. Maledetti ormoni del cazzo che da quando avevano conosciuto Louis, erano andati tra le nuvole, come se dall’ibernazione si fossero scongelati di fronte a quel dio del sole.
<< Ok. Si può darsi, ma non sono l’amante di nessuno. NON VOGLIO essere la SECONDA di nessuno! >>.
<< Mi credi uno che mette le corna?! >> stavolta Louis ringhiò guardandola in cagnesco.
<< Non lo so. Non ti conosco. Ma so una cosa: Io e te siamo semplici conoscenti >> disse pacata. Ipotizzava che la parola con la A non sarebbe venuta fuori neanche se fosse stata l’unica parola nel suo vocabolario ad iniziare per quella lettera, perciò la parola “conoscente” poteva andare.
Louis restò impietrito. Poi con voce incolore disse: << Bene. Se è questo che siamo, rispetterò questa tua decisione >>.
<< Non è una decisione. È la realtà dei fatti >>. Acida e distaccata.
<< Forse è meglio che vada. Tuo fratello si chiederà dove sono finito. E non voglio che pensi che stavo cercando di provarci con sua sorella. Che per me è una semplice conoscente >>. Lo disse in tono così freddo, che Juliet tremò colta da un malessere.
Bethany fece capolino dalla porta. << Oh siete qui. Ho interrotto qualcosa? >>.
<< Niente d’importante >> dissero Juls e Louis all’unisono per poi guardarsi impassibili.
<< Louis, Juls mi ha detto che non hai l’auto. Quindi dormirai qui, stanotte >>.
<< Oh no Beth, non ce n’è assolutamente bisogno. Chiamerò un taxi >>.
<< È tardi. Sei mio ospite. Vado a prendere le coperte >>. Il tono della madre di Juliet non ammetteva repliche. Infatti senza aspettarsi una risposta, li lasciò di nuovo soli.
Di bene in meglio, pensò spossata la ragazza. Ci mancava pure averlo in casa di notte. Che brutto scherzo voleva tirarle il destino?!
<< Dormirò sul divano, immagino >>.
<< È un divano-letto >> specificò Juliet, evitando di guardarlo. Gli era uscito così bene il suo terzo grado, e la madre si era messa in mezzo liquidandolo. No. NON doveva ARRENDERSI.
<< Fa lo stesso. >> bofonchiò Louis tamburellando nervosamente le dita sul mappamondo.
Juls scacciò la mano di Louis dall’oggetto di suo padre. Mossa astuta. Così sarebbe sembrata ancora più frigida.
<< Scusa. Non volevo toccarlo >>. Il tono di Louis sembrò sinceramente dispiaciuto e questo la irritò maggiormente.
<< Va’ via. Buonanotte Louis >> andò ad aprirgli la porta.
Lui si diresse verso la porta, si fermò accanto a lei e senza guardarla disse: << Buonanotte Juliet >> e uscì.
<< Non guardarmi così papà >> borbottò Juliet in un sussurro, guardando la fotografia del padre.
Sospirò, desiderosa di farsi una lunga e sana dormita. Che il dio Morfeo la prendesse tra le sue braccia, perché quelle di Louis, non l’avrebbero mai più fatto.

 

La madre di Juliet aveva aperto il divano trasformandolo appunto in un letto. Kyle era su di giri perché il Manchester aveva stracciato il Real Madrid per tre a uno. Si ricompose nel vedere Louis, accennando ad un << Notte >> con un movimento languido delle labbra. 
Dopo aver ringraziato Beth della gentile ospitalità, Louis vi si accasciò sopra con un tonfo. Comodo, dovette ammettere. Notò Maya venire con un passo cauto vicino al letto. Lo guardò con quegli occhioni scuri piegando la testa da un lato.
Louis sorrise, divertito da quel musetto speranzoso. << Sai, devo proprio dire che sei una gran furbacchiona. Vuoi salire, giusto? >>.
In tutta risposta Maya fece un balzo atterrando sul materasso, accoccolandovisi.
<< Buonanotte Maya >> mormorò dalla sua parte del letto. Quel cane gli aveva fregato anche uno dei cuscini.
Dopo circa tre ore, insonne Louis si alzò, facendo attenzione a non svegliare la sua compagnia di letto. Era l’una di notte e lui non riusciva ad addormentarsi.
La verità era che la discussione con Juliet, l’aveva notevolmente turbato. I suoi continui cambiamenti d’umore lo irritavano. Prima tutta fuoco e passione negli occhi, e un attimo dopo: ghiaccio e indifferenza. Voleva farlo uscire pazzo? Bene. Ci stava riuscendo alla grande. Forse aveva sbagliato a dire di adorarla, ma non in quel senso sentimentale…forse aveva fatto confusione con le parole. La cosa che non si spiegava era che quella frase gli era uscita senza neanche rifletterci. Non che lui fosse un tipo riflessivo, ma perché proprio dirle che l’adorava? La conosceva poco, ma quel poco che sapeva di lei, gli era sufficiente a sapere che per lui, Juls era speciale. Forse si stava infatuando della ragazza? Infatuazione. Non era proprio così. Per Louis quella ragazza non era “da una botta e via”. Gli dava fastidio, quando lei affermava che gli uomini la guardassero solo per una scopata. Lui non era uno di quegli uomini. Almeno non con Juliet. Perché non riusciva a respirare, quando l’aveva stretta a sé? Si era trattenuto dal saltellare come un bambino, quando lei gli aveva sorriso in quel modo. Voleva essere lui il destinatario di quei sorrisi radiosi e mozzafiato. Lo aveva allontanato, di punto in bianco, attaccandolo. Essere responsabile verso l’amore che provava Rachel per lui, non era appagante. Perché non n’era innamorato, questo era chiaro. Davvero lei pensava che l’avrebbe sposata? Dio, se era così, doveva assolutamente chiarire il concetto con la bionda.
Si accorse che i suoi piedi stavano salendo le scale verso il secondo piano. Ormai era una specie di essere umano che agiva senza accorgersene.
La porta della camera di Juliet era socchiusa. Quella di Kyle completamente chiusa. Fece un sospiro di sollievo. Quel ragazzo lo avrebbe strangolato solo perché si trovava a dieci passi di distanza dalla camera di sua sorella.
Con cautela, prestando attenzione a non far sentire i suoi passi, spinse molto lentamente la porta in modo da non farla scricchiolare. La camera di Juliet era molto semplice: pareti color cappuccino, un armadio bianco lucido, una scrivania e il letto.
Si avvicinò verso quel letto matrimoniale, dove Juls riposava beata. 
S’inginocchiò guardandola come un pervertito. Era così bella e mansueta, quando dormiva. Non aveva intenzione di svegliarla. Voleva solo ammirarla in segreto. 
Alcune ciocche di capelli le ricadevano sul viso avorio. La luna che filtrava dalla finestra di fronte al letto, le illuminava il viso, dandole un fascino innaturale. Coperta da quelle morbide lenzuola, con un sottile pigiama in flanella indosso, Louis ebbe il desiderio indomito di spogliarla per poterla coprire con il suo corpo bramoso delle slanciate e vellutate curve di lei.
La sua mano si mosse per accarezzarle quel viso a cuore. Si sporse in avanti per poterla toccare inosservato. Come aveva immaginato, le labbra carnose di Juliet erano come morbido burro sotto il tocco delle sue dita. Passò il pollice sul quel labbro lussurioso, poi con l’indice le tenne ferma il mento, sempre con delicatezza.
<< Lou… >>.
Il corpo di lui ebbe un sussulto. Che l’avesse svegliata?
<< Vieni qui, Lou… >> mormorò Juliet ad occhi chiusi, poggiando la mano sul cuscino. Louis ritrasse la mano per non farsi scoprire. Lei stava sicuramente dormendo…e lo stava chiamando nel sonno?
Per poco Louis non scoppiò in un grido di gioia. Il suo cuore saettò fino in gola per potergli esplodere in un inno di profonda vittoria. Lentamente poggiò il suo peso sul materasso. Allungò un braccio per continuare ad accarezzarla. Giurò di vederla sorridere alla carezza che le sue mani stavano esercitando sui suoi capelli.
Con suo enorme stupore Juliet si mosse verso di lui come a volerlo cercare. Quando la sua mano gli toccò il ventre e lo tirò a sé, Louis ebbe paura della sua reazione. Il suo membro stava facendo le feste. Contrasse i muscoli delle gambe trattenendosi dall’esplodere. Poteva mai avere una reazione orgasmica soltanto con il semplice contatto di quella donna?
Intanto Juliet si era rannicchiata sul petto di Louis. Mosse le labbra in un ghigno malizioso e Louis non poté fare a meno di sospirare compiaciuto. Ora sì che poteva dormire, vivendo un sogno proibito dove la protagonista era colei che teneva tra le braccia.

 

La sveglia suonò alle cinque e mezzo. Juliet strofinò il viso nel cuscino. C’era solo un problema: i cuscini non respirano.
Aprì debolmente gli occhi. Dopo aver visto delle braccia stringerla ad un corpo, gli occhi si aprirono del tutto, allarmati. Il suo cuore cominciò a battere velocemente. Louis! Nel suo letto! Ok, era più che certa che sua madre lo avesse messo a dormire di sotto. Non nel suo letto! Poi lo scrutò con occhi affascinati. Era meraviglioso perfino, quando dormiva. Le labbra erano dischiuse. Oh mio Dio, quanto erano belle…Un momento! Non era questo il punto!
<< Cosa cazzo ci fai qui?! >> ringhiò Juliet sebbene a bassa voce. Non voleva che Kyle lo scoprisse. I suoi genitori non volevano che un ragazzo dormisse con lei, in casa loro, figuriamoci suo fratello!
<< Buongiorno anche a te. Gesù, che letto comodo che hai…>> biascicò lui, con un sorrisino.
Juliet si morse il labbro, intenerita.
Non sarebbe male svegliarsi accanto a te tutti i giorni…
<< Ripeto. Cosa. Ci. Fai. Qui? >> sillabò ritornando al tono agitato.
<< Me l’hai chiesto tu…>> Louis si aggiustò le coperte rannicchiandosi con il viso nel soffice cuscino.
<< CHE COSA?! >>. Ok, era pazzo. Irrimediabilmente fuori di testa.
<< Stanotte. Nel sonno. Tu hai pronunciato il mio nome. Due volte. >> Louis teneva gli occhi chiusi, ma sorrideva in modo sfacciato.
Juls avvampò di brutto. << Tu sei venuto in camera mia stanotte? >> riuscì a dire, respirando a fatica.
Louis aprì gli occhi e sogghignò vedendola probabilmente con la faccia in fiamme.
<< Brutto cretino-pervertito-inopportuno-approfittatore…>> sibilò lei a denti stretti toccandolo con foga con un dito il suo petto ad ogni parola pronunciata.
<< Non me ne sono approfittato. Hai detto “Vieni qui, Lou” >> la canzonò facendole il verso.
Juliet sgranò gli occhi, poi li chiuse con stizza. Bastardi ormoni e neuroni traditori! Ora anche nel sonno le tendevano un’imboscata! Ma cos’era, una rivoluzione?
<< Ehm…Io…Oh insomma! Stavo dormendo! Non si è lucidi, quando si dorme! >> sbottò furiosa in sua difesa.
Louis la osservava con un ghigno strafottente. << Quindi mi sogni >>.
Lei lo guardò con occhi semichiusi, torturandosi il labbro inferiore con i denti, indignata. << Ma sentitelo. Che presuntuoso che sei Tomlinson! Purtroppo non sono responsabile dei miei sogni. Ma era un incubo. Un bruttissimo incubo se c’eri tu! >>. 
Aveva un vago ricordo del sogno che aveva fatto. Ricordava una vasca da bagno...schiuma...lei nella vasca...Louis ( ti pareva).. Lei ansimava, presa totalmente da quel corpo virile e quella bocca calda e zuccherata. Lei immersa nella schiuma con l'acqua calda che le intorpidiva i muscoli. Louis era lì di fronte a lei. Nudo.
Oh Gesù, dammi la forza per favore! Lo implorò alzando gli occhi al cielo, esasperata.
<< Va tutto bene? Sei tutta rossa… >> la ispezionò Louis scrutandola tra il curioso e il preoccupato.
<< Sssssssì >> Aveva prolungato un po’ troppo il suono della S. << Va tutto bene >>, si riprese allontanando dalla mente quel sogno erotico che aveva come protagonista un uomo impegnato dopotutto, << Ora tu scendi di là, mangia qualcosa. Io vado a lavarmi perché devo andare al lavoro >> spiegò in tono calmo e controllato.
<< ALLE CINQUE E MEZZA? >> chiese Louis palesemente sconcertato.
<< Sì. Ogni mattina ci vediamo con le ragazze alle sei, nella palestra di Jade >>.
<< A fare cosa? >>.
Juls rise sommessamente a quella domanda. << Secondo te? Cosa si fa in una palestra, Louis? >>.
<< Dormi. È da pazzi fare ginnastica all’alba. >> le diede le spalle sprofondando sotto le coperte.
Juliet si accigliò. Era anche abusivo. Quel letto era SUO!
Afferrò le coperte e gliele tirò, scoprendolo.
Rimase a bocca aperta. Poi girò lo sguardo per non prenderlo a calci nel culo. << Louis... >> farfugliò digrignando i denti.
<< Che c’è? >> si mise seduto, infastidito dal non poter dormire.
<< Hai dormito…>> digrignò, facendo piccoli respiri. << Hai…dormito...IN BOXER?! >> le uscì quasi un gorgoglio stridulo.
<< Non mi piace dormire in pigiama. Sono scomodo. >> spiegò schietto Louis, come se non ci fosse nulla di male.
A quel punto lei scoppiò. Lo buttò giù dal letto. Lo spintonò fuori dalla SUA stanza.
<< FUORI! >>. Non si accorse nemmeno di aver alzato la voce. Acuì i sensi per sentire dei passi provenire dalle altre stanze, ma niente. Evidentemente Kyle stava dormendo come un sasso. Grazie a Dio. Una volta fuori, gli sbattè la porta in faccia.
<< Dove sono i miei vestiti? >> chiese Louis appiccicandosi alla porta per farsi sentire.
Lei diede un pugno alla porta, sperando che il riverbero lo avesse colpito.
<< Non posso uscire di casa senza pantaloni >> le fece notare Louis, dall’altra parte del pezzo di legno.
Juliet ringhiò. << I tuoi vestiti sono stati lavati e asciugati. Sono nel bagno! >>.
<< Grazie >>. Poi non lo sentì più. Ora poteva riprendere il suo autocontrollo. Respirò a pieni polmoni, e vide i pantaloni di Kyle- che aveva prestato a Louis- gettati sul pavimento.
Li fulminò con lo sguardo. << Se non foste di Kyle, vi avrei già bruciati >>.

 
Dopo aver accompagnato a casa Louis, e dopo aver taciuto le sue lamentele sul fatto di essere stato svegliato troppo presto, Juls entrò nella palestra.
<< Buongiorno bella gnocca >>. Nat sembrava su di giri.
<< Giorno >> le uscì più brusco di come se lo fosse immaginato.
Jade bloccò i suoi esercizi sul tappetino per guardarla. << Va tutto bene? >> la guardò preoccupata, come aveva detto e fatto Louis poco prima.
Questo la infuriò ancora di più. << Farò un salto dalla signora G. Voglio una montagna di crepes al cioccolato >> farfugliò, girandosi per andarsene.
<< Ferma. Subito. >> Allie le si parò di fronte. Le sorrise tranquilla. << Racconta >>.
<< Ho fame. Non c’è niente che non vada. >> tentò di rassicurarle.
L’amica la penetrò con quei suoi occhi blu contornati di matita nera.
Juliet sospirò e si sedette su un tappetino libero. Era impossibile nascondere qualcosa alle sue amiche. Non poteva che destare sospetti se rispondeva di prima mattina con un buongiorno, ringhiando ed esigendo crepes al cioccolato, come se facesse parte della routine. Ma era così stizzita che non voleva nemmeno nasconderlo. Raccontò da cima a fondo la giornata di ieri. Finito il racconto, le facce delle sue amiche restarono con le bocche spalancate e gli occhi sgranati per lunghi minuti buoni. Tranne quando aveva raccontato del tuffo in barca. Lì erano scoppiate a ridere.
<< Santo cielo >> esclamò Natasha che per poco non cadde dalla cyclette.
Allison ammiccò << Vorrei proprio vedere la tua faccia, quando hai trovato Louis nel tuo letto! >>.
Juls gliela mostrò. << Più o meno >>.
Allie, Jade e Nat scoppiarono a ridere fragorosamente. Di nuovo.
<< Ragazze, dateci un taglio! >> bofonchiò Juliet a braccia incrociate.
<< Scusa >> Nat si asciugò le lacrime causate dalle incessanti risate.
Dopo altri dieci minuti le ragazze non riuscirono nemmeno a stare in piedi. Dopo che ebbero ripreso a respirare regolarmente, Jade parlò: << Hai fatto bene ad allontanarlo >>.
Juls restò un tantino amareggiata da quell’affermazione. << Credo di sì >>.
Nat capì al volo il suo stato d’animo. << Ehi >> la tirò a sé per un abbraccio di conforto. << Mi dispiace che tu debba tenerlo così a debita distanza. So che non vorresti…>>.
<< Aspetta un secondo: Louis ti ha detto “ti adoro”, cosa hai inteso, quando te l’ha detto? >> le chiese Jade.
<< Bè, non era un “ti adoro”… >> lo introdusse con voce allegra e scherzosa. << Era più un “ti adoro” >> lo pronunciò cercando di eguagliare il suono della voce di Louis, quando si era rivolto a lei con quello sguardo dolce e sincero.
<< Anch’io ti adoro. Adoro tutte voi. Lo avrà detto come una dichiarazione amichevole. Tra amici c’è affetto. >> Nat le diede un bacio sulla guancia come dimostrazione.
<< Giusto. Magari ho esagerato un po’, ma è meglio così…non sono sicura di volerlo neanche come…ehm…conoscente >>.
<< Credete che abbia recepito il messaggio? >> chiese Jade.
Juls annuì, anche se non n’era per niente convinta. Louis che l’ascoltava? Sarebbe stato un miracolo. Anche se durante il tragitto in auto, non aveva detto quasi una parola, il che era strano.
<< Voleva che lo baciassi per dimostrargli che per te era un amico e basta? >> Allie sbattè le palpebre, sbigottita e divertita allo stesso tempo.
Juliet annuì e il suo pensiero corse a quel momento. << E la cosa peggiore è che ho abboccato. Quando mi sono esposta per baciarlo, Maya è sbucata in mezzo a noi e Louis è caduto in acqua >>.
Jade la guardò con circospezione: << Hai abboccato? >>.
Juliet si morse le labbra. << Già >> ammise contrita.
<< Juliet devi fartela passare…>> il tono di Allison era perentorio, ma sapeva che la sua amica voleva il suo bene. Si aggiunse all’abbraccio insieme a Nat.
<< Aspettatemi. Direi che abbiamo tempo per un abbraccio >> si aggiunse Jade, dopo aver dato un’occhiata al suo Iphone.
<< Novità? >> chiese poi Juls. Voleva scordarsi tutto per potersi concentrare su altro.
<< Abbiamo una nuova coppia. Verrà oggi per il primo incontro. Si chiamano Victoria e Robert. >> la informò Jade.
<< Io ultimerò le foto per l’album di Cloe >> subito dopo averlo detto Nat scoppiò a ridere seguita a ruota dalle altre.
<< Ti prego. Dimmi che hai impresso su foto anche le facce di quando…>> Juls lasciò la frase in sospeso volontariamente.
Jade ridacchiò, poi tornò seria, ma neanche tanto. << Suvvia non è carino >>, un attimo dopo rise. << Ok. È stato il matrimonio del secolo. Chi mai penserebbe che una sposa prima del ne molli una davanti a tutti! >>.
<< Non lo augurerei nemmeno alla mia peggior nemica. >> commentò Nat sogghignando.
<< E tu Allie? Qual è la tua tabella di marcia? >> le chiese Juliet.
<< Ieri ho preso le misure dell'abito di Zayn. >> Allie guardò di sottecchi Nat e la vide con un sopracciglio arcuato.
<< Mi sono persa qualcosa? >> domandò subito Juliet.
<< La designer gioca col fuoco >> Nat la fulminò con lo sguardo, ed Allie le diede un buffetto sulla guancia. << Questo è il mio lavoro. E secondo te dopo non ho sentito gli urletti perversi provenire dal tuo ufficio? >>
Juls guardò Jade, e vide quest’ultima alzare le mani come per escludersi dalla faccenda.
<< Lo so. Ma che posso farci se ho un fidanzato così...>> gesticolò con le mani, alzando le sopracciglia con fare lascivo << E non riesco ancora a crederci che diventerà mio marito. Vi voglio bene, perciò mi fido di voi. >> Nat ricambiò il buffetto sul braccio di Allie.
<< Anche Niall è meraviglioso. E non lo scambierei con nessun altro uomo al mondo >> poi Allie ci pensò su. << Pensandoci su, se io e mio fratello Joe non avessimo gli stessi geni, probabilmente me lo sarei già portato a letto… >> disse con occhi maliziosi.
<< Oh concordo. >> Juls assunse la stessa espressione sognatrice della mora. Il fratello maggiore di Allie era uno schianto di ragazzo, e Juliet ne era sempre stata attratta. Purtroppo il ragazzo lavorava fuori città e la possibilità che tra lei e lui nascesse qualcosa erano nulle. Pazienza.
<< Tornando a noi. Oggi mi occuperò delle modifiche che Samantha mi ha chiesto di apportare al suo abito da sposa. Poi chiamerò Niall, Liam e Harry per prendere loro le misure. E prima che Jade possa dire qualcosa, sappi che il riccio non è il mio tipo >>.
Jade lanciò un sorriso divertito ad Allie.
<< Io avrò due ore buche, dato che Susanne ha il ciclo, non se la sente di fare le prove dell’abito. Ti va se ti do una mano? >> chiese Juliet ad Allie. Lei annuì ringraziandola.
<< Ora basta parlare. Devo allenarmi per essere in forma fino al giorno del mio matrimonio. Le mie gambe dovranno essere perfette! >> Nat assunse un’espressione decisa. Salì sul tapiroulane. << Devo solo pensare che dopo quest’inferno mi aspettano delle crepes al cioccolato >>.
Juliet roteò gli occhi. << Ragazza. Hai già delle gambe perfette >>.
<< Lo so >> sorrise la rossa << Ma voglio le gambe più belle che una sposa possa mai aver sognato di avere >>.
<< Allora oggi fai otto chilometri >> le consigliò Jade.
<< Otto?! Cristo Santo morirò prima del mio matrimonio! >> mugolò stabilendo sul display il percorso.
<< Ah Juls. Stasera andremo tutti fuori a cena. Sei dei nostri, vero? >> le chiese speranzosa Allie.
Lei ci pensò su. In fondo non aveva niente di meglio da fare. << Certo. Farò da… ? >> fece finta di contare con le dita, << Da settimo incomodo? >>. Tutte coppiette. Non che la cosa le dispiacesse, ma vedere atteggiamenti sdolcinati da fidanzati, non le sarebbe stato di conforto.
La rossa guardò prima la riccia, poi la mora, e infine Juliet. << Oh io non ci conterei…>>. Il suo tono di voce divenne stranamente ambiguo.

 

<< Hazza >> lo salutò fiacco, Louis, prendendo una tazza per versarsi il caffè.
<< Ehi, hai dormito fuori, stanotte? >>.
Louis sospirò. << Oh sì >>.
<< Suppongo a casa di Rachel? >>.
Supponi male.
Poi s’impietrì colto da un'improvvisa consapevolezza.
Cazzo! Rachel! Le aveva dato buca all’appuntamento che avevano fissato! Il suo telefono era ormai morto e sepolto, e poi se n’era completamente scordato. Merda.
<< Louis? Sei connesso? >> scherzò Harry.
<< No per niente. Ho un sonno pazzesco…>>, si massaggiò le tempie per concentrarsi.
<< Hai fatto le ore piccole! >> ammiccò il riccio.
Non sai quanto è vero. Ma non nel senso che intendi tu.
<< Harry…ehm…siediti per favore >>. Non poteva mentire al suo migliore amico. Lui l’avrebbe capito…oppure lo avrebbe pestato. Bè, il troppo sonno avrebbe intorpidito i colpi.
<< Ookay…>> il riccio si sedette squadrandolo perplesso.
<< Non dire niente, fin quando non ho finito, okay? >>.
Harry annuì, continuando a scrutarlo in modo inquisitore.
Un quarto d’ora più tardi, Harry si alzò impettito dalla sedia. << Tu cosa? Hai tentato…Cazzo Louis, hai tentato di baciarla più di una volta! >>.
Detto così suonava come qualcosa di oltraggioso. Louis grugnì, mostrandosi seccato. << Lo so, Harry cazzo! Ma sta pure tranquillo. Perché mi ha respinto senza mezzi termini! >> la sua voce suonò più fioca del previsto.
<< Non avevo dubbi su questo. Mi fido di Juliet. È di te che non ne sono più tanto certo. Mi spieghi perché le stai sempre così addosso? Vuoi ficcarti in quella testa di cazzo che lei ha bisogno di qualcuno che la ami e non di un donnaiolo irresponsabile! >> ringhiò Harry puntandogli il dito contro.
<< Un donnaiolo irresponsabile? >> Louis tremendamente offeso serrò la mascella. Un migliore amico non doveva stare sempre dalla tua parte? Evidentemente no.
<< Sai cosa intendo >> lo riproverò Harry assumendo un tono più leggero.
<< Mi dispiace di dare quest’impressione…>> Louis abbassò lo sguardo avvilito e frustrato.
<< Louis, tieni a lei? >> gli chiese Harry tranquillo.
<< Molto. E non voglio assolutamente farla soffrire. Non sono perfetto, ma cazzo, non le farei mai del male >> rispose sincero.
<< Ti sei innamorato di lei? Pensi di amarla e di volerla al tuo fianco per tutta la vita? >>.
<< Dio, no…voglio dire, è troppo presto per tutto questo. Lei mi piace, ma è troppo presto per dire che provi qualcosa che va al di là dell’attrazione per lei >>.
Una vocina continuava a ronzargli nella testa, intonando una specie di melodia…quasi come un presagio.
Lei…lei...
Il sonno. Sì, era sicuramente la mancanza di sonno a scombussolargli il cervello.
Harry sospirò. << Stasera andiamo a cena, tutti insieme. Non t’impedirò di vederla. Juliet è grande e vaccinata, ormai. Fa da sola le sue scelte. Ti aggreghi alla banda? >>.
Louis restò sorpreso da quel cambio d’opinione. Il tono di Harry suonava naturale come sempre. << Sì. Volentieri >> accettò.

 

 
Il luogo dell’appuntamento era Mario’s: la squisita pizzeria, il cui proprietario era d’origini italiane. Juliet trovò un parcheggio. Era anche in ritardo purtroppo. Non era mai in ritardo, ma era dovuta correre a fare un servizio importante.
Scese dall’auto, e il suo vestitino color champagne si alzò a causa del venticello che tirava. Le venne la pelle d’oca, ma si riscosse e a passo sicuro, si diresse all’entrata.
<< Ciao bellissima. >> Jade la chiamò alle sue spalle, con Harry al suo fianco.
<< Oh vedo che non sono l’unica ritardataria >> osservò spavalda, notando che la sua amica era un tantino arruffata.
<< Sarà il vento…>> la buttò lì Harry ammiccandole.
<< Oh certo. Sicuro! >> rise Juliet, vedendo Jade arrossire.
<< Muoviamoci >> la spintonò la riccia.
<< Oh un momento. Dovremmo dirglielo? >> chiese Harry a Jade.
<< Dirmi cosa, di grazia? >> Juls sbattè le palpebre, confusa.
<< Oh niente d’importante. Solo che la tua possibile dolce metà è in quel locale che ti aspetta…>> le spiegò Harry con noncuranza.
<< Eh? Chi? Cosa? Oddio. >> Juls s’innervosì. D’un tratto le venne l’istinto di scappare.
<< Naturalmente sentiti libera di scaricarlo, ma per me è un amico quindi non vorrei che ci rimanesse tanto male >> disse Harry.
Un amico…Pensò a Louis. Louis? Sul serio? Juliet si sentì come un palloncino che scoppia, quando lo si gonfia troppo.
<< Andiamo allora! >> gongolò sul posto impudicamente. Il suo battito era completamente su di giri. Che Louis avesse lasciato Rachel? Per lei? Voleva stare con lei? Il suo sorriso era smagliante, quasi ridicolo, ma non le importava. Si pentì di come l’aveva trattato. Forse Louis stava tentando di dirgli qualcosa di più con quel “ti adoro”, ma lei lo aveva interrotto bruscamente. Si sarebbe fatta perdonare. Aprì di getto la porta del locale, entrandovi con un’espressione trionfante stampata in viso.
Vide Nat, Zayn, Allie e Niall venire verso di lei. Li salutò allegramente.
Poi scorse la figura di Louis.
<< Ciao >> le disse con un sorrisetto, quando fu vicino a lei.
<< Ciao…>> il suo invece era così largo che per poco non si slogò la mascella.
<< Ehi Louis >> lo salutò Harry con una pacca amichevole. << Rachel? >>.
<< Qualcuno ha chiesto di me? Scusate ero andata un attimo in bagno >> irruppe la biondina con un vestitino rosa confetto indosso.
Juliet sbiancò. Non si era mai sentita umiliata così tanto in vita sua.

Cosa? Allora non…Grossa grossissima stupida! Non impari mai! Imprecò tra sé, reprimendo le lacrime di rabbia che volevano far capolino dai suoi occhi già lucidi.
<< Zayn non dovevi portare qualcuno con te? >> alluse Harry strizzandogli l’occhio.
<< Chi? >> grugnì subito Louis, guardando di sottecchi Juliet.
<< Oh sì…eccolo! >> sorrise il moro.
Juliet era ancora scossa, quando urtò con la schiena contro un corpo duro e grosso. Si girò sentendosi afferrare per i fianchi dallo sconosciuto. << Oh mi scusi tanto! >>. Ma si accorse di parlare al petto di quella figura. Aggrottò le sopracciglia alzando lo sguardo.
Oh…santissimi numi…Come una rimbecillita spalancò la bocca. Un ragazzo di un metro e novanta le stava sorridendo genuinamente. Un ciuffo dei capelli color ebano gli ricadeva sulla fronte. La bocca carnosa e bellissima increspata in un largo sorriso affascinante, e gli occhi di un intenso color marrone.
<< Scusami tu. Non volevo venirti addosso. >> disse il figaccione da lassù.
<< Ehi Chris >> sentì dire Juliet alle sue spalle. L’armadio aveva un nome. È che nome…da piccola aveva sempre immaginato che il suo fidanzato si chiamasse Chris. Le piaceva un mondo quel nome. Era così sexy. E adesso quel tizio sexy con quel nome sexy, le teneva la mano.
<< Piacere, sono Chris. Christopher in realtà, ma preferisco farmi chiamare Chris >>.
Era lui il suo candidato? I ragazzi avevano scelto lui? Juliet assunse un’espressione da ebete, che pregò non ci facesse caso nessuno.

Povera me…altro che dio, questo è un Titano.

Note dell’autrice

 

Buongiorno bellezze... ^_^
Ho aggiornato di mattina perché oggi pomeriggio non avrei potuto dato che ho da studiare. Ci credete? Il quarto giorno e ho già da studiare quattro materie!! Non c’è una legge che lo vieti? Buah Ù.u

 

Grazie di cuore a tutte le meraviglie che leggono questa storia.
Grazie a chi l’ha messa tra le seguite, ricordate e preferite.
Grazie a chi ha messo il mio nome tra gli autori preferiti.
Grazie di cuore a chi ha recensito…71 recensioni in 7 capitoli oddioo siete troppo buone e vi adoro con tutto il cuore!!! :’3

 

La parte “dolce” tra Louis e Juliet è stata di vostro gradimento? Io se me lo ritrovassi nel letto non oso immaginare cosa combinerei…*_*
Quei due stanno sempre a battibeccare, aah quanto li adoro! XD
Vi presento la new entry, questo è il nostro Chris…

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Ehm…rende l’idea del figaccione??
Vediamo cosa posso dirvi del prossimo capitolo…(?) Mmh credo vi piacerà molto perché vedremo un Louis bisognoso d’aiuto in un certo senso xD E la nostra Juliet? Secondo voi come reagirà nei confronti di Chris?
Amo sentire le vostre considerazioni, perciò sono curiosa di sapere cosa ne pensiate! :D
Aah!! quasi dimenticavo, ho scoperto poco tempo fa una storia davvero meravigliosa che si merita davvero tanto: Don't let me alone. Datele un'occhiata se avete tempo :3 Colgo l'occasione per salutare l'autrice che è davvero bravissima e si merita tutti i miei possibili complimenti...mi ha colpito davvero tanto per la sua bravura  :)) 

Vi mando un grosso bacio, a presto splendori :*
Ella

  
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