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Autore: YOLO1997    16/09/2012    1 recensioni
Però, a volte, la fortuna ti prende davvero sottobraccio e ti porta via con sé. E tu senza rendertene neanche conto vivi quel sogno, che stavi aspettando da Dio solo sa quanto tempo …
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SETTANTOTTESIMO

 
Arrivai nell' ascensore praticamente senza fiato. Ma cosa stava succedendo? Non ci capivo più nulla. Ok, quella specie di bacio era stato inaspettato e involontario soprattutto. Ma perché quel brivido? Perché quell' imbarazzo? Perché quella paura improvvisa? Perché avevo paura se ero convinta che tra me e Sterling non ci fosse nulla. No, dovevo darci un taglio. Dovevo evitare di ingigantire la cosa. Basta era stato solo uno sbaglio. Ma comunque dovevo evitare di vederlo di nuovo. La situazione non doveva complicarsi! Cercai di togliere via quei pensieri dalla mia testa ed entrai in camera. 
Mi guardai intorno, ma di Louis non sembrava esserci traccia. Notai che c' era un bigliettino sul letto: 
 
'ehy, sono andato con i ragazzi al concerto, Mart e Lì non sono volute venire hanno detto che volevano aspettarti. Se puoi resta sveglia stasera ho una sorpresa per te. E scusami per prima non volevo essere scortese. Ti amo. Louis.' 
 
Guardai l' orologio, in effetti erano già le sette il concerto sarebbe iniziato fra un' ora. Bussarono alla porta. 
 
# LOUIS
 
Mancava meno di un' ora al concerto ed ero un po’ agitato. Non per l’ esibizione, a quello ormai ci ero abituato ma per quello che era successo qualche ora fa. Ero uscito con Harry per comprare una cosa e dopo ho ricevuto un messaggio. 
 
-devo parlarti, fatti vivo il prima possibile. Eleanor.- 
 
Cosa voleva ora da me? No, non le volevo parlare. Erano mesi che non la vedevo, da quando ci eravamo. Un incontro con lei poteva essere in qualche modo pericoloso. E io non volevo rovinare la storia che stavo vivendo. Ero così felice con Marika, perché dovevo rovinare tutto? No, non doveva incontrarla per niente al mondo! Ne avevo parlato anche con Harry e anche lui aveva detto che non dovevo lasciarmi convincere. Sapeva anche lui cosa avevo passato quando mi ero lasciato con lei. E non doveva ricominciare quell’ inferno. Non ora che era tutto così perfetto. Non stavolta che avevo trovato una persona perfetta per me. No cazzo, Tomlinson! Devi tenertela stretta, una persona come lei non ti ricapiterà! Non fare cazzate inutili. Basta con il passato. Presi il cellulare convinto più che mai e digitai velocemente un messaggio di risposta ad Eleanor:
 
-io non ho nulla da dirti e non mi interessa ciò che tu hai da dirmi, cancella il mio numero.-
 
Inviato. Spero che questo basti, perché altrimenti non so davvero come fare.
 
- Louis dai vieni inizia il concerto!- mi urlò Zayn.
 
Andiamo.
 
# MARIKA
 
Aprii la porta e mi ritrovai Lì e Mart.
 
- ehy ma che fine avevi fatto? Non siamo neanche andate al concerto per stare con te! È successo qualcosa?-
 
-no non è successo niente!- non volevo dire loro nulla, anche perché non c’ era niente da dire. Era stato solo uno sbaglio, niente di più. Dovevo solo non pensarci, lo avrei dimenticato dopo poco tempo.
 
-bene allora che facciamo?-
 
-beh possiamo guardare un film mentre aspettiamo i ragazzi, tanto saranno qui al massimo fra un paio d’ ore. Mi sembra che poi avevano detto che volevano andare a Brooklyn. Quindi guardiamo un film e poi ci prepariamo.- proposi io.
 
Loro annuirono.
 
-che film vediamo?-
 
-per favore uno italiano, non ne posso più di quelli americani!- dissi io.
 
-bene allora che ne dite: tre metri sopra il cielo!- disse Mart.
 
-lo abbiamo già visto ottomila volte ma sì, per me va bene.- disse Lì.
 
-sì anche per me va bene e poi lo sapete che amo Scamarcio!- dissi io.
 
Prendemmo il computer e cercammo il film. Per fortuna era su You tube. Da quando hanno tolto megavideo è diventato praticamente impossibile trovare un film su internet. Premetti play.
 
Da quando ero piccola, la storia di Babi e Step mi aveva sempre affascinato. Avevo sempre sperato di poter vivere un giorno una storia come la loro. Ed ora eccomi lì, con le mie due migliori amiche e con altri quattro amici che erano diventati fondamentali nella mia vita e con quel coglione che invece la vita me la aveva completamente stravolta. Ero rimasta malissimo quando alla fine Babi e Step si lasciarono. Avevo sempre creduto che le storie d’ amore come la loro finissero con un dolce ‘ e vissero per sempre felici e contenti’. Ma quella non era una favola. Forse la loro storia si avvicinava più alla vita reale. Dove il principe azzurro non esiste e il per sempre è solo una fottuta illusione.
Eppure io ero stata fortunata. Il mio principe lo avevo incontrato e sì, speravo che la nostra storia durasse per sempre. Forse mi stavo solo illudendo anch’io. O forse no. Dopotutto solo noi potevamo decidere se quella storia poteva durare o meno per sempre. Solo noi potevamo decidere quale sarebbe stato il nostro futuro o il nostro destino. E in quel momento nel mio futuro volevo solo lui! Nient’ altro.
Forse sbagliavo. Ma cosa c’ è di sbagliato nel sognare?
No, la nostra storia non sarebbe finita come quella di ‘tre metri sopra il cielo’.
Io non avrei lasciato finire quella storia. Avrei combattuto. E avrei sacrificato tutto per il nostro rapporto. Ed ero sicura che anche Louis lo avrebbe fatto.
 
# LOUIS
 
Il concerto era finito. Amavo New York era una città bellissima!
Ma ora avevo un solo pensiero in testa tornare da lei!
Avevo progettato tutto. Dovevo farmi perdonare per essere stato così freddo con lei. Mi cambiai velocemente e aspettai i ragazzi già nell’ auto.
 
-perché hai tutta questa fretta Tommo? Non mi hai dato neppure il tempo di mettermi le scarpe!- disse Niall entrando in macchina con una scarpa al piede e un’ altra in mano.
 
-mi dispiace e che devo fare una cosa importante!- dissi.
 
-sappiamo cosa devi fare, ma cavolo hai tutta la notte puoi anche aspettare no?- mi disse il biondo con un sguardo malizioso.
 
- Niall io non sono mica come te, sono un tipo romantico!-
 
- sisi certo! Comunque stasera non dovevamo andare a Brooklyn?- mi chiese.
 
-io non lo so se vengo, vedo prima come si mette la serata!- gli risposi facendogli l’ occhiolino.
 
-e certo capisco. Voi altri che fate invece?- chiese Niall agli altri tre.
 
-boh io credo di venire e penso che verrà anche Mart!- disse Zayn.
 
-io non lo so non mi va di fare il cretino single!- disse Liam.
 
- Liam non preoccuparti starai con me e Niall.- disse Harry.
 
-e come mai Hazza? Che c’ è la biondina è più dura di quanto pensavi?- disse Zayn.
 
-per carità è un incubo. Non ci penso proprio a stare con lei!- disse Harry passandosi una mano tra i capelli.
 
Scoppiammo tutti a ridere, poi arrivammo all’ albergo. Mi fiondai immediatamente fuori non appena l’ auto si fermò.
 
-non credo che verrà a Brooklyn.- sentii dire a Zayn mentre correvo verso l’ ascensore.
 
Bussai alla porta e lei mi aprì. Aveva l’ accappatoio addosso, aveva appena finito di fare la doccia.
 
- ehy, come mai sei già tornato, ho detto alle ragazze di andarsi a preparare, non dovevamo andare a Brooklyn?-
 
-siediti.- le dissi prendendole la mano e facendola sedere sul letto.
 
- che c’è Tomlinson, così mi fai preoccupare.-
 
Mi misi dietro di lei e tirai fuori una collana dalla tasca dei pantaloni.
 
-alza i capelli per favore e chiudi gli occhi.-
 
Le agganciai la collana con qualche difficoltà. Quei ganci erano degli aggeggi infernali. Poi le presi la mano di nuovo e la portai davanti allo specchio.
 
-allora posso aprire gli occhi?- mi chiese impaziente.
 
-sì apri!-
 
Vidi l’ espressione di stupore dipinta nei suoi occhi verdi non appena guardò la sua immagine nello specchio.
 
-è bellissima Lou!- disse.
Era una catenina d’ oro con un ciondolo. Sul ciondolo c’ era una L.
 
-così non ti dimenticherai di me!-
 
-come potrei dimenticarmi della cosa più importante della mia vita?-
 
Le sorrisi, poi, finalmente si voltò verso di me e poggiò le sue labbra sulle mie. Cominciò a baciarmi dolcemente come solo lei sapeva fare e lentamente ci avvicinammo di nuovo al letto.
 
-non dovevamo andare a Brooklyn?- le chiesi sorridendo.
 
-al diavolo Brooklyn!- disse spingendomi sul letto e buttandosi sopra di me.
 
Continuò a baciarmi, poi, si staccò per un attimo si alzò e spense la luce, improvvisamente la camera fu inghiottita dall’ oscurità e le uniche luci erano quelle provenienti dalla finestra. Tornò dove era prima.
 
-ma tu non avevi paura del buio?- le chiesi.
 
-ora, qui con te, sento che non devo più aver paura di nulla!- disse sorridendo.
Nonostante l’ oscurità vidi il suo sorriso perfetto ondeggiare sul viso.
 
Capovolsi rapidamente la situazione e continuai a baciarla con foga scendendo sul collo. La sentii rabbrividire. Sapevo che la faceva impazzire. Cominciai a giocare con la cintura dell' accappatoio continuando a torturarle le labbra. Dopo poco la sentii staccarsi dalle mie labbra e portare la mano sulla cerniera dei miei pantaloni esasperata. Lo volevo anch' io e non avrei resistito per molto, ma volevo farla soffrire ancora un po’, dopotutto mi ero sempre comportato troppo bene con lei. Allontanai la sua mano intrecciandola nella mia e lei si staccò da me guardandomi con disappunto. Io le sorrisi maliziosamente e lei sembrò capire il mio gioco, avvicinandosi di nuovo al mio viso. Mi lasciò un bacio all' angolo della bocca e poi risalì lungo la mascella fino ad arrivare al lobo dell' orecchio che morse. Sapeva che era uno dei miei punti deboli  ed era decisa più che mai a farmela pagare. Lasciò la mia mano per dirigersi di nuovo in basso, passò la mano sulla cerniera del pantalone senza però avere intenzione di abbassarla, ripeté quel gesto più volte, fino a quando riuscì a strapparmi un gemito. Beh forse me la stava facendo pagare davvero cara, ma io non ero da meno e non volevo perdere quella battaglia. Partendo dal ginocchio, le accarezzai tutta la gamba fino ad arrivare al linguine e quando la sentii rabbrividire decisi che quella tortura era durata abbastanza. Slacciai finalmente la cintura dell' accappatoio e lei sbottonò i miei pantaloni, ma non era ancora decisa a togliere i miei boxer che rappresentavano l'ultima barriera tra i nostri corpi. 
 
-bambina il gioco è finito.- le sussurrai.
 
-ho vinto io Tomlinson e non chiamarmi bambina!- disse ricominciando a baciarmi. 
Mi morse il labbro inferiore poi abbassò i boxer e capovolse di nuovo la situazione mettendosi a cavalcioni su di me. Forse avevo trovato qualcuno bravo a giocare almeno quanto me. Poco dopo sfiniti ci stendemmo uno accanto all' altro. 
 
-devo farti regali più spesso.- dissi accarezzandole i capelli. 
 
-beh lo sai che si dice che chi fa dei regali ha qualcosa da farsi perdonare?- 
 
-beh hai ragione in effetti qualcosa c' è?- 
 
-cosa?- disse allontanandosi da me con aria preoccupata. 
 
-ti ho tradito... -
 
-cosa?- disse accendendo la luce e guardandomi con aria omicida.
 
-stamattina con Harry.- dissi scoppiando a ridere.
 
-ma vaffanculo, ti stavo per fucilare!- disse lanciandomi un cuscino. 
Feci una smorfia di dolore per poi lanciargliene un altro. Continuammo così per cinque minuti. Poi mi alzai dal letto e cominciai a correre per la camera seguito da lei, fino a ritrovarci fuori alla terrazza. La città era illuminata in modo magnifico. 
 
-wow è bellissimo!- dissi io guardando il panorama. 
 
-già è tutto perfetto! Tutto meraviglioso.- disse sospirando.
 
-la vuoi sapere una cosa?- dissi girandomi verso di lei.
 
-dimmi.-
 
-è tutto perfetto perché ci sei tu qui con me. Ti amo. -
 
-ti amo al quadrato.- disse sorridendomi. 
 
-ah e vuoi sapere un' altra cosa? Siamo nudi sopra al balcone di un famoso albergo di New York. - 
 
Mi guardò sconvolta poi corse nella camera cercando qualcosa per coprirsi. Scoppiai a ridere vedendo la scena.
 
L' amavo e lei amava me: la perfezione eravamo noi due. 
  
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