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Autore: My Pride    16/09/2012    4 recensioni
~ Raccolta di quindici flash fiction fluff e sentimentale incentrata sulla coppia RuNami ♥
» 15. A night with you
Rufy sorrise divertito, issandosi a sedere sulla branda con le gambe incrociate su di essa. «Nami è come la carne», asserì semplicemente, e se per un attimo tutti gli altri se n'erano rimasti in silenzio, forse non capendo il perché di quella metafora, Zoro si ritrovò invece a sollevare un sopracciglio, sistemandosi le braccia dietro alla testa prima di sbuffare ilare.
«Quando si raffredda diventa dura e stopposa?»

[ Mugiwara Centric ~ 8th October 2012 ♥ ]
[ Partecipante alla challenge indetta dalla community Think Fluff ]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara | Coppie: Rufy/Nami
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Mating season Titolo: Mating season (I wanna give you my heart)
Autore: My Pride
Fandom: One Piece
Tipologia: One-shot
[ 1145 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Nami, Monkey D. Rufy, Mugiwara
Tabella/Prompt: Primavera › 04. Stagione degli amori
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti:
Heterosexual, Slice of life, After Punk Hazard
30 modi di amare, più qualche delizia: Pacchetto embrace › Abbraccio inaspettato
The season challenge: Primavera › Stagione degli amori


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    Nami si lasciò sfuggire un lungo sospiro afflitto e, con un gomito poggiato sul parapetto della nave e il mento abbandonato sul palmo della mano, gettò una veloce occhiata verso la città che si scorgeva attraverso il boschetto che aveva dinanzi.
    Aveva fatto decisamente male a prendere il posto di Zoro e a restare sulla Sunny per farle la guardia, rifiutando persino l'offerta di Sanji-kun di sostituirla a sua volta. Se ci pensava adesso, sola e completamente annoiata, si domandava cosa diavolo le avesse fatto venire un'idea idiota come quella, visto che Sanji era anche in debito con lei per l'aver approfittato del suo corpo quando Law li aveva rimescolati. Avrebbe potuto fare compere con Robin, provarsi vestiti costosi senza pagarne nemmeno uno e far compagnia all'amica nel fortuito caso in cui avessero trovato una libreria ben fornita, giacché i libri presenti nella biblioteca della nave li aveva praticamente divorati tutti. Era stata una vera stupida a fare a cambio con quello scemo di uno spadaccino. L'unica cosa positiva di tutta quella stramaledetta situazione era il canto degli uccelli nascosti fra le fronde degli alberi, un canto così soave da riempirle il cuore di gioia. E sorrise nel vedere due passerotti che si rincorrevano in cielo, creando archi perfetti e cinguettando allegri e pieni di vita, quasi fossero innamorati.
    Distrattamente, forse anche a causa della noia, si chiese che stagione potesse essere su quell'isola, per quanto il venticello tiepido che si era innalzato dal mare e il clima mite le facessero supporre che fosse estate. Oppure, visto il comportamento degli animali, era probabilmente primavera. La stagione degli amori, per l'appunto. Ecco anche spiegato come mai le sembrasse di avere tutto intorno a sé uno stormo di rondini in festa.
    Beh, almeno qualcuno che sfruttava quel periodo c'era
, le venne stupidamente da pensare, lasciandosi sfuggire un sorrisetto sarcastico. Le sembrava che fossero passati secoli dall'ultima volta in cui aveva potuto passare del tempo in compagnia di Rufy, vuoi per improvvisi inseguimenti della marina, vuoi perché quello scemo, il più delle volte, si fomentava anche per una sciocchezza e non vedeva l'ora di arrivare alla prossima isola solo per vivere una nuova avventura. Però, e doveva ammetterlo a se stessa, non era stato anche grazie a quella sua spensieratezza che si era sentita attratta da lui? All'inizio, quando l'aveva finalmente liberata dalla tirannia di Arlong, aveva pensato che l'affetto che la legava a Rufy fosse derivato dal debito di gratitudine che aveva nei suoi confronti, ma era stata una vera e propria sciocca nel pensarlo anche solo per un attimo. Con i suoi modi di fare e la sua perenne allegria, con la sua aria un po' stupida e la sua serietà nel momento del bisogno, Rufy riusciva a conquistare il cuore del prossimo anche con un semplice sorriso.
    Immersa com'era nei suoi pensieri, si accorse solo in un secondo momento che l'oggetto dei suoi pensieri era tornato alla nave e stava risalendo a bordo, portandosi dietro quelle che avevano tutta l'aria di essere le scorte di un intero mese. Un momento... Sanji aveva avuto il coraggio di consegnare il cibo a Rufy? E Rufy l'aveva riportato alla Sunny del tutto integro, senza nemmeno rubare qualcosa com'era solito fare? Il mondo si era decisamente capovolto.
    «Rufy!» lo chiamò nell'andargli in contro, trovando più saggio limitare i danni finché era ancora in tempo; si lasciò sfuggire un sospiro sollevato, però, quando lo vide semplicemente lasciare tutto sull'erba e sorriderle, passandosi un braccio sulla fronte per asciugarsi le goccioline di sudore. «Fa proprio caldo su quell'isola!» esclamò euforico, come se avesse visto chissà quale mirabolante meraviglia. «E poi ci sono un sacco di belle cose! Usopp ha persino trovato della polvere da sparo più utile di quella che usa adesso! Dovresti andare a vedere anche tu!»
    Per quanto l'idea fosse allettante, Nami dovette declinare l'offerta, scuotendo brevemente il capo. «Ho detto a Zoro che avrei tenuto d'occhio la Sunny».
    «Resto io», si offrì, e la navigatrice gli scoccò un'occhiata guardinga, come se temesse che il Capitano avesse in mente qualcosa. Era la seconda stranezza della giornata, quella. A quota tre si sarebbe preoccupata per la sua salute e sarebbe corsa a chiamare Chopper, anche a costo di scardinare le porte di mezza città.
    «Mi prometti che metterai questa roba in deposito e ti terrai lontano dal frigo?» volle essere sicura, non sapendo che cosa aspettarsi da un tipo imprevedibile come lui. Vedendolo annuire con fermezza, però, lasciò cadere in parte la maschera sospettosa che aveva indossato, incrociando le braccia al petto. «Okay... allora vado. Ma ricorda che se manca anche solo una misera carota, dirò a Sanji di non prepararti più niente per un mese».
    La minaccia parve sortire l'effetto sperato, poiché Nami - e ne fu maledettamente sicura - vide Rufy sbiancare alla sola idea di stare a digiuno per un periodo di tempo così lungo, e si sentì maggiormente rasserenata dalla consapevolezza di Rufy che lei faceva sul serio, quando si trattava di cose simili. Si preparò dunque alla partenza, ma venne bloccata dal Capitano prima ancora che potesse anche solo pensare di scendere.
    «Oh, aspetta!» Aprì uno dei sacchi fra la montagna di borse che aveva riposto sul ponte e, borbottando chissà cosa fra sé e sé, frugò al suo interno, esultando qualche attimo dopo quando tirò fuori da esso quello che aveva tutta l'aria di essere un ammasso di stoffa colorata legata da un nastro rosso. «Questo è per te», disse poi, porgendolo a Nami senza tanti complimenti; lei, accigliata, dapprima se lo rigirò fra le mani senza sapere che cosa farsene, però, quando Rufy la spronò a sciogliere il laccio, si lasciò sfuggire un sospiro divertito ed eseguì, curiosa di sapere che cosa si fosse inventato questa volta quello scemo di un Capitano. E rimase oltremodo senza parole quando il suo sguardo si posò sul soprabito rosso che reggeva fra le mani, carezzando la seta come se le sue dita si posassero su una stoffa simile per la prima volta. Dove diavolo aveva trovato i soldi per una cosa così costosa? «Ti piace?» le venne chiesto, e non le sfuggì la risatina divertita a cui Rufy aveva dato vita. «Visto che ho rovinato il tuo cappotto preferito, ho pensato di prenderti questo. Robin ha detto che era carino».
    La navigatrice sbatté più volte le palpebre e fece scorrere lo sguardo dal soprabito al volto del ragazzo, sollevando spontaneamente un angolo della bocca nello stringere contro il seno quel semplice pezzo di stoffa.
Certo, erano passati ben due anni da quell'avvenimento, però... accidenti, era stato proprio carino a ricordarsi di una sciocchezza simile. «Scemo... non dovevi». Ma grazie, soggiunse mentalmente, e Rufy parve leggere quelle parole nel suo sorriso, poiché si limitò a lasciarsi sfuggire un'altra delle sue risate cristalline ed abbracciarla, borbottando divertito che era una cosa da nulla, per quanto le sue guance sembrarono colorarsi vagamente di rosso.
    La stagione degli amori arrivava per tutti.






_Note inconcludenti dell'autrice
Okay, finalmente ho messo un po' da parte Unlimited Cruise 2 - ci sto in fissa da quando l'ho comprato due giorni fa, è un incubo - e sono riuscita ad aggiornare anche questa raccolta.
Credo di essere un tantinello fissata con questa stagione degli amori, vero? E anche con la storia di Arlong Park e tutto ciò che ne concerne, giusto? Stavolta, però, la colpa non è completamente mia, bensì del prompt della challenge, come potete ben vedere... anche se, conoscendomi, avrei comunque trovato il modo per inserire una cosa del genere. Sono una causa persa, già.
Anyway, dopo secoli e secoli in cui è accaduto, Rufy si ricorda ancora del giaccone preferito di Nami, del momento in cui l'ha strappato e delle botte che ha ricevuto, e non so perché io stia qui a blaterare su Drum quando la storia non è ambientata lì ma molto più avanti. Uhm *Viene pestata selvaggiamente*
L'idea che il Capitano le regalasse un sostituto della giacca, però, mi piaceva molto, forse anche troppo. Sarà che a me piacciono anche le cose semplicissime come un sorriso, chi lo sa... blatereggi miei a parte, spero vi sia piaciuta.
Alla prossima e ultima storia della raccolta ♥


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