Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: maryjanepotter    16/09/2012    0 recensioni
Lullaby è una ragazza di diciassette anni, figlia di genitori Purosangue da generazioni, viziata dalla sua domestica, ribelle, trasgressiva, piena di ambizione e d'intelligenza. E' una Serpeverde.
MJ è una ragazza di diciassette anni, una SangueSporco nata da genitori Babbani, povera e timida, impacciata, ligia alle regole e studiosa. E' una Grifondoro.
Le due non potrebbero essere più diverse eppure, fin dal loro primo incontro al binario 9 e tre quarti, diventano migliori amiche.
Legate da un affetto indissolubile e sincero, equilibrate l'una dall'altra e pronte a tutto pur di divertirsi, vivranno un'avventura senza precedenti tra le mura magiche e misteriose di Hogwarts, accanto ad un sentimento del tutto nuovo e sconosciuto: l'Amore. E non un amore qualsiasi, ma quello per i gemelli Banningh, due malandrini scapestrati e straordinariamente popolari tra gli studenti.
E' una storia di pura fantasia, scritta per divertimento e a tempo perso... nonostante tutto, però, le recensioni sono sempre BEN GRADITE :D
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eric si chinò appena per baciarla e lei gli catturò le labbra tra le sue, succhiando, mordendo, leccando, facendo suo ogni centimetro di quella bocca che le sembrava così fresca, così morbida, così incredibilmente reale. Il ragazzo le posò delicatamente una mano dietro la nuca, tra i capelli neri e soffici, e la attirò ancora di più a sé, sperando che continuasse, che non si fermasse con quel suo calore. Respirando affannosamente tra un gemito e l’altro, strappato dal piacere di lingue che si toccavano o dal lieve dolore dopo qualche morso giocoso al labbro inferiore, Lullaby posò il suo palmo sul petto del ragazzo, sentendolo contratto e forte sotto la sua pelle. Le sue dita scorsero lentamente verso il basso, alla cieca, sentendo quel familiare percorso muscoloso rivelarsi al suo tocco. Il bordo dei pantaloni del ragazzo giunse come un’ancora di salvezza e quando ominciò a slacciare la cintura...


- Hey? 
Lullaby?- la chiamò una voce incerta e bassa, maschile. - Lullaby, sei sveglia?- Matt le posò una mano su una spalla e la scosse delicatamente, accigliato. Si stava divincolando da qualche minuto nella poltrona di seta rossa, scossa da brividi inconsulti e con la faccia contratta in una strana espressione concentrata che non si addiceva affatto ad un sonno tranquillo. A quel richiamo, gli occhi scuri di Lullaby si spalancarono immediatamente, risaltando con aria sconvolta su un viso assonnato e confuso, mentre lei saltava su di botto con un gemito e sentiva il cuore batterle ancora dolorosamente nel petto e risuonare fino in gola.
La luce di qualche candela appesa al soffitto illuminò fiocamente un volto completamente diverso a quello che aveva appena smesso di baciare nel suo... incubo. (?)
- Mpf?- biascicò Lul, totalmente disorientata, cercando di strapparsi dal cervello l'idea che quel sogno assurdo fosse realtà e facendo scivolare piano la coperta che le avevano appoggiato addosso lungo il pavimento. -... che diavolo...? Matt!- sussultò, riconoscendolo.
- Va tutto bene? Sembri un po' sconvolta. - osservò il giovane, posandosi un dito sulle labbra per farle cenno di abbassare la voce. – non urlare, o sveglierai l'intero dormitorio di Grifondoro!- di colpo, Lullaby ricordò tutto quello che era successo il giorno prima e fissò con più consapevolezza il bel Serpeverde che le era accanto. Sembrava un po' preoccupato ma non certo pentito d'averla accompagnata fin lì, di nascosto, nel cuore della notte, a prelevare Eric dal suo dormitorio per il primo allenamento segreto al posto di Sirio.
Aveva convinto (o costretto?) il gemello a prestarsi a quell'operazione solo facendo appello al suo orgoglio ed attaccamento alla casa dei Grifoni, ansiosi di vincere la coppa di Quidditch della stagione, ma non aveva ancora rimosso completamente la sua espressione depressa quando le aveva confessato di non aver mai davvero cavalcato una scopa che fosse degna di essere chiamata tale, specialmente in uno scontro sportivo ufficiale. 
Era praticamente una tragedia ma Lullaby aveva voluto tentare comunque, disperata com'era.
Lei sospirò e si tirò su definitivamente, sbadigliando e premendosi le mani sulle tempie per riordinare le idee.
- Mi sono addormentata mentre aspettavamo?- chiese, guardandosi intorno e massaggiandosi un braccio indolenzito dalla posizione scomoda che aveva assunto nel sonno. Non le faceva male, ma aveva un disperato bisogno di fare qualcosa per impedirsi di picchiarsi violentemente per aver permesso al suo inconscio di richiamare alla mente certe immagini sconcertanti e... la sua vocina interiore avrebbe avuto aggiungere un aggettivo di apprezzamento ma lei si impose categoricamente di soffocarla con un 'no,no, assolutamente no!'
- Si… siamo venuti a prendere quel tuo amico ma lui non dà segni di vita, a quanto pare… MJ ci ha fatti entrare subito ma è su a chiamarlo da almeno mezz'ora... non avrà avuto successo, credo, dato lui non si è ancora fatto vedere. - Lullaby strinse le labbra con divertimento, ammettendo, suo malgrado, che lei ed Eric avevano una cosa in comune: era quasi impossibile richiamarli alla vita nel cuore della notte o la mattina presto, dato il loro innato e appassionatissimo legame con il sonno ed il cuscino di piume nel baldacchino di Hogwarts. -…forse quella povera ragazza ha un’aria troppo tenera per imporsi su un simile testardo.- bisbigliò Matt, oggettivo. Lullaby ghignò, annuendo.
- Che ore sono?- domandò, curiosa.
- Le quattro del mattino.- rispose il Serpeverde, perfettamente a suo agio. 
Lullaby storse la bocca all'annuncio e si passò una mano tra i capelli nella speranza di sistemarli, ma li arruffò ancora di più.
- Non possiamo volare all'alba.- ringhiò, alzandosi in piedi con aria minacciosa. -... ci penserò io a svegliare Banningh.- lo rassicurò, sfregandosi le mani nel salire le scale del dormitorio: ci avrebbe pensato lei a buttarlo efficacemente giù dal letto... e a fargliela pagare per l'intrusione bollente nei suoi sogni di poco prima.

* * *

Un rumore di scroscio prolungato.
Una cascata d’acqua limpida e trasparente, fredda.
Un tonfo, un urlo lacerante:
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGGGGGGGGG... PERCHE' MONDO CRUDELEEEEEEEEEEE?!?!?!??!!- Eric balzò sul materasso con uno scatto repentino, completamente fradicio e gelato, esibendosi in una serie infinita di starnuti che avrebbero fatto invidia ad un Troll di montagna col raffreddore. – MA SIETE IMPAZZITI?- gridò, sputacchiando. Davanti alle sue tendine rosso fuoco c’erano Lullaby, con le sopracciglia inarcate, armata del secchio di dimensioni cosmiche, arma del delitto, ormai vuoto, che gli aveva rovesciato addosso, MJ, raggomitolata sul tappeto lì accanto e con la bacchetta in mano per far luce nel buio pesto del dormitorio maschile, e infine Sirio, ancora bendato e disteso sul suo letto da infermo, ma perfettamente sveglio e tutto intento a tenersi una mano premuta sulla bocca per non scoppiare a ridere in faccia allo sventurato fratello.
- E’ gelida!- strillò Eric, strizzando una manica del suo pigiama e facendo ricadere un fiume sul pavimento.
- Ti aspettavi il bagno caldo?- sibilò Lullaby, posando la sua arma per terra e guardando compiaciuta i capelli biondi appiccicati alla faccia pallida, grondante del ragazzo. – è ora di addestramento.- mise le braccia incrociate sul petto con aria sadica e per nulla permissiva, mentre lui sporgeva un labbro inferiore tremulo che avrebbe fatto commuovere anche le pietre.
- Ma Cole!- protestò lui, rabbrividendo, mentre MJ si sedeva accanto a lui, magnanima, gli porgeva un asciugamano caldo e pronunciava la formula per asciugare i vestiti. – saranno le tre di notte! Non possiamo fare di giorno?-
- Di giorno si va a scuola, Eric.- gli ricordò MJ, tamponandogli il volto bagnato con la stoffa morbida e profumata dell’asciugamano e anticipando la risposta di Lullaby. – quindi l’unico modo che hai per imparare è studiare con Lullaby di notte nel campo da Quidditch…-
- Ma io voglio dormire!- piagnucolò lui, sconsolato, sfregandosi i capelli ribelli con la stoffa. – siete ingiuste… e poi… che accidenti di maniere sono queste? Che ne è del buon profumo di caffè e dei biscotti, al risveglio?-
- E’ da due ore che provano a chiamarti!- ammise Sirio, ghignando. – tu non ne volevi sapere e così… sono passate alle maniere forti.-
- Per maniere forti intendi versarmi il Lago Nero addosso nel cuore della notte?- chiese Eric, melodrammatico, puntando un dito accusatore verso la Serpeverde.
- Esattamente.- rispose lei, ormai sghignazzando apertamente.
Dopo un altro po’ di preghiere, Eric si alzò borbottando e si finalmente mise alla ricerca degli abiti. Rovistava nel suo baule sollevando un sacco di roba e facendola volare tutt’intorno.
- Qualcuno ha visto il mio calzino blu?- domandò, comparendo in mezzo a quel trambusto. Lullaby alzò gli occhi al cielo e, per non avadakevrizzarlo sul posto, evitando così di mandare a monte il suo unico piano di salvezza, si mise a cercarlo insieme a lui. Lo trovò MJ, nascosto nel comodino, e mentre Eric gioiva saltellando (‘Non vado da nessuna parte senza il mio calzino… è importante.’), il Grifondoro si imbacuccò per seguirle fino alla Sala Comune principale.
- Oh, no! Mi son dimenticato i guanti da Portiere! Devo salire a prenderli…- ironizzò Eric, trotterellando dietro le ragazze, sorridendo, improvvisamente sveglio e eccitato all’idea di uscire per il castello di notte, infrangendo un milione di regole. Lul gli lanciò uno sguardo truce e lui decise che era meglio non scherzare troppo in quella situazione: dimenticava che lei era una dormigliona di prima categoria e non amava affatto starsene in giro a quell’ora tanto tarda, proprio come lui.
- Leva quell’espressione curiosa dalla faccia di Sirio.- lo rimbeccò MJ, osservandolo. Li aveva accompagnati fin lì perchè, fino a prova contraria, aveva trascorso i suoi sette anni ad Hogwarts ad osservare il vero gemello Cercatore  in ogni suo dettaglio e quindi era un'esperta in quel settore, capace quindi di aiutare Eric ad entrare nella parte. – avanti, non è da lui. E cammina dritto, ma non rigido… devi essere sciolto… metti le mani… no, non dietro la testa!- durante tutto il tragitto della scala a chiocciola il giovane fu ripreso forse un centinaio di volte, ma imparò a camminare nel modo più simile possibile, mentre Lullaby se ne stava in silenzio e distaccata, conscia di conoscere ogni tendenza di Eric proprio come MJ di Sirio. Si ritrovarono nella sala comune, deserta, con il camino quasi spento, le cui braci scoppiettavano ancora, con i loro ultimi soffi di calore.
- E’ qui che ci salutiamo.- fece Lullaby, accennando ad MJ. Come previsto, la rossa oppose una decisa resistenza, protestando vivamente perchè non voleva che rischiassero da soli una simile avventura. Lui scosse la testa, deciso, e le sfilò il proprio mantello dell’invisibilità dalle mani. – sali in camera a dormire… è troppo pericoloso per te uscire, rimani con il mio fratellino e ricordagli quanto sia fortunato a godere di quelle lenzuola carezzevoli.- lei trattenne il mantello tra le braccia, come se fosse l’unica speranza per un ultimo scambio, poi però cedette e, riluttante, glielo consegnò.
- Andiamo.- sussurrò Lullaby, salutando e tirandosi dietro il suo gemello. - dobbiamo dire a Matt che sei pronto.- mentre i passi di MJ si allontanavano lentamente, Eric sentì il proprio cuoricino già provato perdere un battito a quelle frasi. Inorridì.
- MATT?- sbraitò, con le guance che andavano via via imporporandosi fino a far confondere i contorni del suo viso imbronciato con la carta da parati carminia della Sala.
- Si, sono qui.- ribattè il Serpeverde, soave, sbucando dall'oscurità e rispondendo all'appello. Lullaby temette che Eric gli si avventasse addosso per finirlo alla Babbana. - credevo che Lullaby avesse bisogno di qualcuno per non girovagare fin qui da sola. Volevo solo che fosse al sicuro.- spiegò, tranquillo. Eric inspirò profondamente, pensando 'colpo basso'.
- Beh, direi che è al sicuro!- chiarì un istante dopo, soffermandosi con disgusto sull'espressione innocente di Matt Comesichiamalaperfezione Edgeson.
- Vorrei accertarmene accompagnandovi fino ai Giardini.- confessò il ragazzo dai capelli castani, alzando le spalle. -... se Lullaby è d'accordo, certo.- 
Eric pensò di usare uno dei legacci delle tende alle finestre per impiccarsi. Lullaby provò un leggero senso di pietà nei suoi confronti e fu tentata dal declinare l'offerta per conservare intatta la dignità di Banningh e rassicurarlo sulla realtà dei fatti ma il pensiero dei suoi colpevolissimi sogni circa lui, le sue mani e la cintura dei suoi pantaloni, ci ripensò d'istinto.
- Naturalmente.- tubò, spietata. 
Il giovane biondo voltò le spalle ad entrambi, invintando la nuova 'serpe guardia del corpo' a guidare la spedizione, ma badò bene a non avvisare Matt della piccola sporgenza che, nell'uscita dal buco del ritratto, finì per colpire il suo rivale dritto in testa. Matt imprecò appena e si massaggiò la fronte colpita, facendosi piccolo piccolo per passare nella fessura del quadro e Lullaby, sotto il velo del mantello, pestò forte il piede di Eric per punirlo del dispetto, ringraziando il fatto che le tenebre coprissero bene il suo sorriso al riguardo.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: maryjanepotter