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Autore: Setsuka    02/04/2007    4 recensioni
[Gundam Wing] L'intera saga di Gundam Wing (ri)vista in chiave shonen ai, che si focalizza sul rapporto tra Heero e Duo.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Duo Maxwell, Heero Yui
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La nostra storia 2

-LA NOSTRA STORIA-

di Setsuka

 
Tutti gli avvertimenti ecc… sono nel primo chappy.

Sondaggio: chi sono i personaggi femminili di GW che preferite e quali quelli che odiate. I miei sono:

I preferiti: Lucrezia (che è semplicemente 1 grande, sono orgogliosa di essere italiana x lei… no dai scherzo) e Sally ( anche se potrebbe farne a meno di quelle treccine).

I più odiati: RELENA!!! ( penso di non dover spiegare il perché… e poi dicono che Duo è quello che rompe ed è logorroico! Giuro farò un conteggio per sapere quante volte dice “Heero” è una promessa!) e poi Une/Hide,  quella con gli occhialetti per capirci perché Une/Jeckil non è male anzi mi fa pure tenerezza per via di Treize. Pure Hilde non e' che mi stia tanto simpatica comunque lasciamo perdere

Ringrazio calorosamente: Tifawow (la tua recensione e' simpaticissima), Daia-chan (grazie per aver letto tutti i miei lavori!),   -Sasha- ( sono d'accordo con te: W DUO&EDWARD ELRIC) e Lake ovvuio! Vediamo se ti piace l"accorciamento" che ho fatto a questo capitolo. Vi adoro e i vostri commenti mi fanno ultra piacerepercio' continuate a commentare!

 

E adesso vi auguro buona lettura! A fine capitolo ci sono le note.

 

CAPITOLO 2:

DAI CAMPI DI BATTAGLIA 

 
Duo si trovava ancora sul peschereccio aspettando la fine delle riparazioni del suo Deathscythe. La fortuna voleva che potesse trovare qualcuno che provvedesse alle riparazioni del suo compagno di Gundanium, quella persona era l’ingegnere Howard che aveva conosciuto assieme al professor G e a differenza di quest’ultimo era una persona simpatica e socievole, era entrato talmente in sintonia con lui da considerarlo quasi un famigliare, infatti lo chiamava spesso zio.

Ora il Dio della Morte stava riposando sulla sua macchina da guerra ammirando la Luna ornata dal cielo stellato. Amava quello spettacolo, lo ammirava ogni volta che ne aveva l’occasione; guardarlo gli levava ogni dubbio: aveva solo certezze. Capiva quanto bella potesse essere la vita e il suo amore per lo spazio. Combatteva anche per far ritornare la serenità in quel cielo. Guardandolo provava una strana sensazione di nostalgia che non riusciva a comprendere. Nostalgia per cosa? Per un passato colmo di morte dal giorno della sua nascita? C’erano stati dei momenti belli ma erano durati effimeramente poco.

‘ La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra il dolore e la noia passando attraverso l’intervallo fugace e per lo più illusorio della felicità ’(1) .Quanto c’era di più vero nella sua vita! Aveva sentito casualmente questa frase appartenente a un famoso filosofo.

Si promise sotto quel cielo e sulla regina Luna che avrebbe fatto di tutto per dare nuova vita a L2. Se la guerra fosse finita sarebbero terminati tutti gli orrori che aveva visto durante la sua infanzia. Avrebbe potuto dare un briciolo di felicità alla nuova generazione e a chi aveva vissuto la guerra avrebbe potuto far conoscere la pace e tirare un sospiro di sollievo; anche lui voleva conoscere la pace. Sarebbe stato bello far vivere ad altri l’infanzia che lui e molti non avevano vissuto ai nuovi nati.

 

< Ehi Duo, Duo! Che ti succede cosa fai lì? >

 

Il quindicenne riconobbe la voce dell’ingegnere e lasciando i suoi pensieri con un lieve sorriso rispose

 

< Niente pensavo a quanto fosse bella la luna vista dalla Terra >

 

< Certo che è bella. E’ meravigliosa! >

 

< La luna è troppo vicina alle colonie e non si vede bene, sembra quasi un cimitero(2) >

 

< Ooh un cimitero?! >

 

< Per quanto potrò vedere una luna come questa, ancora?... >

 

Il significato di quelle parole erano tra l’ambiguo e l’incomprensibile, Howard lo guardò tristemente sotto gli occhiali da sole, Duo era un ragazzino cresciuto troppo in fretta e con un pesante compito alle spalle, una missione che sfidava la morte, che sarebbe stata difficile persino per un adulto e Duo aveva solo quindici anni. L’americano continuò il suo monologo incurante dell’altro.

 

< … dubito che anche quel tipo la stia guardando. Dovrebbe cercare di godersi la vita, più che trovare stratagemmi per mettermi nel sacco, almeno finche è in vita >

 

< Si capisco ma non è così semplice. La natura umana è così >

 

Si intromise l’ingegnere e poi se ne andò. Il pilota di Deathscythe quando era possibile cercava di distrarsi quando poteva provando a divertirsi, anche se era un illusione la felicità voleva lo stesso provarla. Quel tizio invece non sembrava proprio rilassarsi mai era davvero un soldato perfetto.

Ritornò a guardare la luna…intensamente…pensando a cosa stesse facendo quel soldato perfetto. Era vero che c’era noia e dolore nella sua vita e che la felicità era una chimera ma quel tizio non era noioso, era un piacevole diversivo capitato per puro caso nella sua esistenza. Lui era vero, non era un illusione; pregò la luna che non fosse una fugace illusione…

Un’ora dopo arrivò una e-mail: una nuova missione.

A New Edwards i capi di O.Z. si sarebbero riuniti. Un’ ottima occasione per eliminarli e portare la pace! Duo era entusiasta, forse la pace non era né lontana e né un’illusione.

La realtà invece era diversa. A New Edwards si sarebbero riuniti i rappresentanti dell’alleanza per promuovere la pace; il primo promotore era il maresciallo Noventa. A questa riunione avrebbero partecipato anche Treize Kushrenada e Lady Une come rappresentanti di O.Z. che avrebbero partecipato per il comune desiderio di pace. Menzogne. In realtà era stato proprio Treize a diffondere la notizia arrivata ai piloti di Gundam, sicuri che li avrebbero raggiunti per eliminarli.

Il Deathscythe era stato preparato. Il Dio della morte era pronto ad entrare in azione. Il mattino seguente avrebbe raggiunto il porto e rubato, da una nave militare, un aereo con il quale raggiungere New Edwards.

 

*****

Il mattino dopo i cinque piloti iniziarono a muoversi per la missione.
Quatre aveva fatto sistemare Sandrock su una nave da trasporto mancava una mezz’ora alla partenza, perciò si avviò verso il telefono pubblico più vicino per pernottare una camera vicino a New Edwards. Mentre era lì notò un camion entrare  nella nave, il conducente sembrava proprio…Trowa! Concluse in breve la sua chiamata e si diresse incontro al pilota europeo.

 

Dopo essersi incontrati nel deserto, gli aveva offerto ospitalità nella base segreta dei Maguanac dove aveva una residenza, Trowa era stato convinto dall’offerta di munizioni per Heavyarms proposta dal giovane arabo. Una volta arrivati lì cenarono discutendo sulla guerra e sulla missione affidata loro, trovarono molti punti in comune. Le loro missioni, le motivazioni e l’obbiettivo erano comuni allora Quatre propose al suo interlocutore di collaborare, ma il ragazzo di L3 gli disse deciso che non aveva bisogno, preferiva agire da solo. Quatre non insistette; avrebbe provato l’indomani. Mostrò a Trowa la camera dove avrebbe riposato il ragazzo lo ringraziò per quello che aveva fatto per lui e poi si chiuse in camera con la scusa di far rapporto. Il ragazzo arabo gli sorrise dolcemente dicendogli che lo avrebbe imitato e gli augurò un buon riposo. Era dispiaciuto che l’altro avesse tenuto un atteggiamento freddo e distaccato… eppure era convinto fosse una persona dolce, ricordava ancora quel sorriso e quello sguardo nel deserto; forse aveva fatto qualcosa che l’aveva infastidito, la cultura europea e quella araba erano così diverse chissà… Il mattino dopo si rincontrarono per la colazione Quatre fu ancora più spudoratamente gentile di quanto lo fosse normalmente, l’altro se ne accorse e cercò di addolcire il suo brusco e naturale atteggiamento, forse la sera prima lo era stato troppo. Per la seconda volta da quando aveva incontrato quel ragazzo si vergognava di sé. Trowa disse gentilmente che sarebbe andato a fare rifornimento di munizioni e avrebbe fatto un po’ di manutenzione al suo Gundam, Quatre gli chiese cosa avrebbe voluto per pranzo ma il ragazzo di L3gli disse che sarebbe tornato verso il pomeriggio nella tenuta dei Winner; non voleva abusare dell’ospitalità dell’arabo. Quatre era felice che l’altro fosse più sereno. Nel pomeriggio Trowa tornò alla tenuta e, seguendo una dolce e delicata melodia, si diresse nella direzione in cui proveniva il suono e trovò il giovane di L4 suonare il violino. La sua espressione era rilassata e dolce come la melodia che stava eseguendo, quel ragazzo aveva qualcosa di angelico, con la sua pacatezza, ne era sicuro, avrebbe domato il cuore della belva più feroce, la sua gentilezza aveva accarezzato persino il cuore del taciturno e freddo pilota di Heavyarms. Trowa trovò nei suoi pressi una vetrina che conteneva diversi strumenti musicali, la aprì e prese un flauto trasversale, che al circo aveva imparato a suonare. Decise di abbandonare il ruolo di guerriero, quella melodia l’aveva incantato, avvicinò il flauto alle sue labbra e accompagnò Quatre al violino che, quando lo sentì, non poté non essere felice: si stava avvicinando al cuore di quel ragazzo.

Dopo aver suonato, l’europeo partì. Quatre dalla finestra gli chiese il nome, ma l’altro non ne aveva che uno falso, lui era l’Innominato. Non si era mai preoccupato di cercarsi un nome, tanto non aveva nessuno che lo chiamava. Ora però da quando viveva in quel circo aveva qualcuno che lo chiamava, in particolare Chaterine che gli era molto affezionata e si preoccupava per lui; il suo nome per quelli del circo era Trowa Barton, era abituato a quel nome ormai perciò disse all’arabo quel nome e poi sparì tra la sabbia sollevata dal vento.

 

Erano passati un po’ di giorni dal loro incontro e Quatre era felice di averlo visto così presto. Quel ragazzo lo trovava interessante, ne era attratto. Andò a salutarlo ma prontamente Trowa gli disse che lui andava in missione da solo; Quatre cercò di convincerlo a farsi dare una mano ma l’altro non si pronunciò.

Quando la nave fu partita i due si trovarono sulla prua; il primo a parlare fu stranamente Trowa.

 

< Sei stato molto gentile ad offrirmi ospitalità in quella città sotterranea e io invece sono stato brusco e diffidente con te, non lo meritavi. Ho sempre avuto quest’atteggiamento perché sono cresciuto da solo e non mi rendo conto che il mio atteggiamento possa mettere a disagio o possa ferire gli altri… mi rendo conto dei miei atteggiamenti sbagliati da quando lavoro in un circo come copertura. Perciò scusami per averti recato fastidio… >

 

Quatre non poteva dire di conoscere bene quel ragazzo, ma era la prima volta che gli aveva sentito dire così tante parole di seguito, perciò non potè trattenere un sorriso. Poi cercò di tranquillizzare l’altro.

 

< Nessun disturbo Trowa davvero… non posso negarti che mi sono sentito un po’ a disagio, pensavo di averti offeso pe- >

 

< NO! Tu non hai fatto assolutamente nulla sei stato così gentile; mai in vita mia sono stato trattato così >

 

Il giovane Winner sorrise di nuovo, sul volto di Trowa era tornata quella pacata dolcezza che aveva scorto  al loro primo incontro e mentre suonava.

 

< Ti ringrazio Trowa; comunque lo so che sei una persona molto dolce, le apparenze sono solo una maschera che usiamo per proteggerci dal mondo esterno e dagl’altri… ops.. scusa sono stato indiscreto perdo- >

 

< Non scusarti Quatre, non hai detto niente di male né sei stato indiscreto. Tra noi due però la persona davvero dolce sei tu… >

 

Era lo stesso sguardo che aveva visto la prima volta. Intensamente dolce velato ti tenerezza e malinconia. Vederlo da quella distanza era ancora più bello. In reazione allo sguardo e alle parole che aveva detto, arrossì. Si ricordava ancora il suo nome… Quatre, sentì un piacevole calore avvolgergli il cuore. Era felice.

 

*****

Heero fece irruzione su una nave militare dove vi era un grosso aereo adibito al trasporto di mobile suite.

Fece velocemente incursione nell’ hangar e poi entrò nell’aereo accertandosi che ci fosse spazio e che non ci fosse nessuno. Nella parte dove venivano depositati i M.S. vide un Gundam. Puntò la sua pistola contro la figura che uscì da esso, era…

 

< Ehi carica anche il tuo io salgo a prendere il comando nella cabina di pilotaggio >

 

Duo corse verso la cabina di pilotaggio ma si arrestò notando che l’altro aveva la pistola ancora puntata su di lui.

 

< Fermati! >

 

< Questa volta non lascerò che la missione fallisca; che ne dici di fidarti un po’di me? >

 

Heero rispose seccato per poi allontanarsi per caricare Wing.

 

< Fa come ti pare, Duo! >

 

< Che tipo… però il mio nome se lo è ricordato >

 

In poco tempo Wing fu caricato e Duo decollò via dalla nave diretto verso New Edwards.

 

< Bhè questa sarà una battaglia memorabile >

 

Era entusiasta.

 

< Ma capisci il significato della missione? >

 

< Certo. E’ la nostra opportunità per distruggere completamente l’organizzazione chiamata O.Z. >

 

< …è diverso dalle missioni svolte finora. Ci accingeremo ad eliminare tutti i leader di O.Z. >

 

I toni dei due erano distintamente diversi. Duo era ottimista ed era eccitato per il fatto che avrebbe portato a termine la sua vendetta e il suo sogno si sarebbe avverato. Heero era realista e lievemente tendente al pessimismo; sarebbe stata un ardua battaglia se avessero vinto avrebbero ottenuto la pace e le colonie la loro indipendenza. Quella di Heero non era una vendetta… a lui non interessava molto la pace poiché sin dall’inizio della sua vita era un soldato e l’unico modo di vivere che conosceva era quello da militare. Per lui la pace non era una che delle tante conseguenze della guerra. Nulla di più.

 

< Aah… dopo potrò tornare nello spazio >

 

Duo disse quella frase trasognante. Uno strano sguardo(3) apparse negli occhi blu di prussia del soldato perfetto. Un guizzo di… invidia. Ammirazione. Tenerezza. Commozione. Emozioni completamente estranee a lui. Tutto questo però durò una frazione di secondo poi riprese il controllo di sé.

Invidiava Duo perché lui aveva un obbiettivo, lui desiderava davvero la pace; Heero si sentì fuori luogo in quel momento e si vergognava di se, invidiava che lui combattesse per proteggere qualcosa, invidiava il suo desiderio; forse non meritava di essere lì con lui… forse Duo era migliore di lui…?

Ammirazione per la sua causa, il suo ottimismo e perché, come gli venne da dubitare, l’americano era migliore di lui.

Si intenerì per quella semplice frase, per l’espressione così sognante, quasi infantile e per il suo desiderio di pace, era un animo puro e innocente quello di Duo

Commozione per la sua semplicità e per il suo essere ingenuo, avrebbe voluto dirgli che molto probabilmente sarebbero caduti in battaglia perché forse c’era una trappola ad attenderli ma rimase in silenzio… non aveva il diritto di frantumare i sogni altrui.

Tutti questi suoi pensieri che si rifletterono in quello sguardo sparirono occupati da altri che riguardavano la missione in fondo era meglio dimenticarli visto che aveva paura ad ammetterli a se stesso.

 

****

Il professor O, creatore del Gundam Shenlong, inviò una mail al pilota Wu Fei che spiegava il subdolo piano progettato da O.Z. per far in modo che tutti pensassero che i Gundam desideravano la guerra non la pace. Il cinese era disgustato dal subdolo piano, Il professor O aveva rivelato l’esistenza di altri 4 piloti e quei piloti ora erano diretti a New Edwards e contro il loro volere avrebbero ucciso i promotori della pace se qualcuno non fosse corso ad informarli. E così Wu Fei partì con il suo M.S.

 

< Ti prego Nataku dimmi che arriveremo in tempo non possiamo permettere che la giustizia perda! >

 

Nataku… questo era il nome di battaglia di sua moglie, la pilota di Shenlong. Lei credeva di essere la guerriera più potente che esisteva poiché lei combatteva per la giustizia il suo principio vitale.

Quando lei morì in battaglia, Wu Fei decise che avrebbe combattuto per ciò in Mei Lan credeva, avrebbe combattuto per la giustizia. Lui non credeva nella giustizia, se il mondo era così marcio era perché la vita era ingiusta. Essa non esisteva perché altrimenti, colei che si faceva chiamare Nataku, non sarebbe morta. Lei per quanto potesse essere una forte guerriera era sempre una ragazzina, non sarebbe dovuta morire!

Allora il ragazzo di L5 decise di esaudire le sue ultime volontà: avrebbe combattuto incessantemente punendo i vili e avrebbe fatto si che in quell’universo regnasse la giustizia. In questa missione non sarebbe mai stato da solo, perché dentro Shenlong vi era legata l’anima di Mei Lan, fusa al Gundanium. In questo modo avrebbero portato la giustizia, non erano soli, i due giovani coniugi lottavano insieme per raggiungere quell’ideale. Si, ce l’avrebbero fatta perché erano uniti e stavano dalla parte del giusto.

 

Quando Wu Fei arrivò era troppo tardi, Heero aveva attaccato l’aereo degli ambasciatori di pace con il suo cannone laser e il maresciallo Septem, che si trovava su l’aereo degli unici due rappresentanti di O.Z. , parlò dell’orribile crimine commesso dai Gundam. O.Z. aveva ottenuto quello che voleva: l’odio universale per i piloti di Gundam. Presto si sarebbero mostrati gli effetti.

Il cinese fermò uno scontro che stava per iniziare tra il Deathscythe e l’Heavyarms dovuto al lancio di missili dell’ultimo contro il primo al momento che i quattro Gundam si erano riuniti. Wu Fei annunciò la sconvolgente notizia.

Heero era incredulo.

Scioccato.

Senza parole.

Aveva toltola vita a degli innocenti, ambasciatori di pace oltretutto. Aveva fallito la missione. Anche se non sarebbe servito a niente, avrebbe pagato con la vita il suo imperdonabile errore.

Spense i comandi del Wing mettendosi alla mercé dei mobile suit nemici. Avendo capito il fallimento della missione, Trowa e Wu Fei cercarono degli aerei che avrebbero potuto trasportare i Gundam e poi fuggire. Rimasero in tre. Duo non si sarebbe mosso. Non poteva abbandonare quel giapponese al quale, anche se non sapeva nemmeno il suo nome, si era legato per motivi che anche lui conosceva. Quatre non se la sentì di lasciare il pilota del Deathscythe da solo contro un’intera armata, sapeva che non si poteva contare su di lui in quel momento.

 

Lady Une ordinò ai suoi sottoposti, che erano poco distanti dal luogo dove si trovavano i Gundam, di attivare i dispositivi di auto distruzione montati sui missili della base di New Edwards. Sarebbero morti anche molti compagni, ma ai meschini soldati di O.Z. tutto ciò non importava.

Sally Po e la sua squadra, dopo aver saputo dell’attacco dei Gundam alla conferenza di pace, fece irruzione nella sala di comando poco distante a New Edwards, dove il colonnello Une aveva dato il crudele ordine. Sally cercò di impedire l’attivazione dei dispositivi ma fu tutto inutile. Solo una persona avrebbe potuto evitare la tragedia: quella persona era Heero.

Sally si fece sentire tramite il megafono collegato alla base, chiamò Heero pregandolo di disattivare i dispositivi. Non voleva fare morire altri innocenti, non voleva che Duo e l’altro pilota di Gundam morissero. Loro credevano nella loro missione più di lui. Non voleva che morissero per causa sua e così trasformò il suo Wing in aereo e volo verso la base missilistica. Dopo l’indignazione di Duo, che credeva fosse fuggito, Quatre lo tranquillizzò dicendogli che era andato semplicemente a salvar loro la vita e che dovevano preparare degli aerei per fuggire.

Così mentre Quatre combatteva contro i M.S. , Duo era andato a riporre Deathscythe nell’aereo che avrebbe usato per fuggire e poi pensò a preparare gli aerei per Quatre e Heero. Nell’aereo di quest’ultimo lasciò un biglietto sul sedile di comando; poteva capire come si sentisse il giapponese dopo aver ucciso degli innocenti e non voleva che in quel momento si sentisse solo, non era un biglietto di compassione ma di incoraggiamento.

Dopo aver sconfitto i nemici, e dopo che Heero ebbe portato a termine la missione, Quatre caricò Sandrock e volò via, nel cielo incontrò l’aereo di Duo e si salutarono, un saluto di ringraziamento.

L’americano dal finestrino guardò in direzione dell’aereo lasciato a Heero e espresse la sua ammirazione per lui.

Quando Wing fece ritorno alla base, il suo pilota pensò a riposarlo nell’unico aereo rimasto alla base che notò esser già pronto per la partenza. Quando entrò nella cabina di pilotaggio trovò il biglietto lasciato da chi aveva preparato l’aereo per lui.

 

“ Ciao Heero -questo è il tuo nome vero?- ti volevo ringraziare per aver salvato la vita a me e all’altro pilota. Per l’incidente che è successo non provare a fare insani gesti come prima perché non ci sarò né io né qualcun altro a impedirtelo. E poi non vorrai andartene senza aver fatto la tua vendetta contro O.Z. vero? Loro sono i responsabili della morte di quelle persone, perciò dobbiamo dargli una bella lezione! See you later guy.

Duo.”

 

Lo sguardo di Heero si addolcì e un lieve sorriso fece capolino sulle sue labbra. Mise il biglietto nella sua borsa e partì. Prese velocità e cercò di raggiungere il jet che vedeva in lontananza sperando che fosse quello dell’americano. Non gli aveva dato il tempo di sentirsi in colpa e già l’aveva consolato. Era la prima persona che lo faceva, nessuno l’aveva mai consolato o fatto coraggio, nessuno… il suo sguardo divenne vagamente malinconico. Riuscì a raggiungere l’altro aereo, che rallentò sentendo l’arrivo di un altro jet. Era Duo.

Il ragazzo di L2 alla vista dell’altro gli sorrise, l’altro gli stava dicendo qualcosa, lesse il labiale: Jerk(4).

Heero inarcò le labbra in un ghigno e prese ancora velocità superando l’altro. Intanto Duo iniziò ad arrabbiarsi da solo perché l’altro gli aveva dato dell’idiota, era del tutto inutile ma non sembrò curarsene, come se fosse un dettaglio.

***


Spero che il chappy sia di vostro gradimento e mi scuso per gli errori presenti (sono sfaticata e non mi andava di rileggerlo) e chiedo scusa perche' e' piuttosto diversa dalle altre mie ff, a proposito perche' non date un'occhiata alle mie RoyXEd di FMA? Su... che vi costa? Baci e al prossimo chappy mi raccomando, voglio COMMENTI!

NOTE.
1)    Questa frase è di Schopenauer e io ne ho modificato l’ultima parola, al posto di ‘felicità’ c’è ‘piacere’, spero che non dispiaccia a nessuno, l’ho fatto per esigenze di copione.
2)    Io sinceramente non ho capito quello che voleva dire Duo, perdonate la mia ottusità ^_^””” insomma perché dovrebbe sembrare un cimitero? Se qualcuno di voi lo sa ed è così gentile da spiegarmelo, lo può fare? Ve ne sarei grata.
3)    Io non so se avete notato lo sguardo di Heero in quella scena, a me non piace Heero ma in quella scena con quello sguardo era davvero bello, secondo me voleva dire quello che ho descritto nella fiction ma ognuno è libero di interpretarlo a modo proprio.
4)    Jerk= idiota in inglese
 

   
 
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