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Autore: lilyblack90    03/04/2007    9 recensioni
Capitolo Rosso -vuoi lasciarti morire di fame e sete?- -la mia vita non deve interessarti.- Draco sospirò –so che sei scossa per Ginny, ma…- -tu non la devi nominare!- scattò Hermione con rabbia inaspettata, facendo cadere la bottiglia a terra con uno schiaffo. Stava guardando furiosa Draco. Lui si limitò ad osservare la bottiglia andare in mille pezzi. Non sembrava affatto turbato. –non fare scenate da bambina, Granger.- -altrimenti? Cosa fai? Mi torturi? Mi uccidi? Come ha detto voldemort, tu non hai problemi a farlo! Avanti, lanciami un cruciatus!- Draco continuò a bere, osservandola gelido.
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il solito ritardo, ma ero in Germania per uno scambio con la mia classe e non ho potuto aggiornare. il cap è corto, ma ho voluto inserirlo per non lasciar passare troppo tempo.

 

Hermione socchiuse gli occhi. Le travi di legno del soffitto di camera sua erano debolmente illuminate dai raggi del sole che penetravano dalla finestra chiusa. Sbadigliando rotolò su un fianco, rannicchiandosi sotto le coperte. Appena la McGranitt le aveva detto che sarebbe tornata a Londra, era contenta. Le era parsa un’idea meravigliosa. Ma vista la serata precedente cominciò a credere di essersi illusa troppo. Come aveva potuto credere che Draco, orgoglioso com’era, l’avesse perdonata? Sospirò. Era un bambino. E lei era stata una stupida. Così come il motivo per cui si erano lasciati. M si sa, un motivo stupido è solo la scusa che nasconde molti altri problemi. Chiuse gli occhi. Non aveva le forze di andare a lavoro. Anzi, diciamo che non voleva vedere Draco. -dai Hermione, non fare la bambina! Tira fuori il tuo carattere e affronta i problemi.- leggermente incoraggiata dalla sua voce interiore, si alzò e raccolse a sé i vestiti. Lanciò un’occhiata alla sveglia. Le nove meno dieci. Sarebbe arrivata in ritardo. Scosse le spalle. Tanto, come primo giorno, di sicuro non l’aspettava niente di importante. Probabilmente Ron le avrebbe spiegato le formazioni degli Auror e, cosa principale, non avrebbe visto Draco.

-che cosa???- venti minuti più tardi da quel pensiero confortante, Hermione si trovava dinnanzi a Ron, indossando la camicia bianca e la gonna blu della divisa degli Auror, per scoprire quanto fosse stato inutile vestirsi in quel modo -cosa significa che devo allenarmi in palestra?- -bè, Herm, sei un po’ sotto tono! Fare la professoressa certamente non sottopone il tuo corpo a forze esterne quali un attacco dei Mangiamorte.- Hermione alzò gli occhi al cielo -ma non ho la divisa da ginnastica!- -tranquilla, Ginny ne compra sempre due di riserva. Le tiene nel suo armadietto negli spogliatoi della palestra.- la rassicurò Ron che, al contrario, sembrava per qualche motivo agitato. -bene, allora vado. Hai detto che mi aiuterà ad esercitarmi il capo degli allenamenti, vero?- Ron mugugnò un sì. Hermione alzò un sopracciglio -Ron, sei tutto rosso! Devi dirmi altro?- -io? No! Anzi, vai pure … ci si vede a pranzo!- detto questo mostrò un sorriso a trentadue denti. Hermione ricordando che la mattina era sempre un momento critico per l’amico data la stanchezza, lasciò perdere e se ne andò. Ron tirò un sospiro di sollievo -sei veramente un codardo, fratello.- Ron trasalì, voltandosi verso Ginny, che lo squadrava torva -comandante, Ginny! Mi devi chiamare comandante! E poi non so cosa vuoi dire! So solo che dovresti essere nel tuo ufficio ora!- -non ci provare, Ron! Perché non hai detto niente a Hermione?- -oh, Gin! Già è stato difficile dirle che doveva allenarsi, sapendo quanto odia lo sport! Come potevo dirle anche il resto?- -ripeto, sei un codardo!- -sono un tuo superiore!- -la cosa non cambia.- sospirò e cominciò ad allontanarsi nella stessa direzione di Hermione -dove stai andando?- -qualcuno dovrà pur dirglielo! E visto che il grande comandante non ne ha il coraggio… - -bè, io la farei, ma ho molto lavoro da sbrigare…anzi, è già tardi, devo scappare!- con una smorfia Ron corse via. -codardo- ripetè Ginny, poi allungò il passo fino a scorgere Hermione in fondo al corridoio - ‘Mione!- la ragazza si fermò, sorridendo all’amica -ciao Ginny! È questa la porta che conduce alla palestra, vero?- -sì. Stai andando là?- Hermione annuì, aprì la porta ed entrò. Ginny la seguì -che ne dici prima di parlare un po’?- -direi fantastico, ma voglio allenarmi subito e finire presto.- mormorò Hermione, entrando nello spogliatoio delle donne. -puoi imprestarmi una divisa da sport?- Ginny annuì e andò vicino al suo armadietto -sai, quando Malfoy è arrivato qui ha faticato molto ha trovare lavoro tra gli Auror.- disse, passando a Hermione un top arancione scuro e un paio di pantaloncini neri. -e allora?- chiese leggermente stizzita Hermione. -ora hanno capito che è un valido Auror. È molto bravo nel combattimento! Conosci un sacco di trucchi con la bacchetta. - -ma che bravo- commentò sarcastica Hermione, indossando i pantaloncini. Prese il suo mollettone rosso e si raccolse i capelli dietro la testa. Uscì dallo spogliatoio, con una Ginny stranamente agitata dietro. -ma c’è un’altra cosa che è bravissimo a fare!- Hermione l’ascoltava disinteressata. Ormai aveva raggiunto la porta della palestra. Allungò una mano per aprirla, ma Ginny le si parò davanti. -GINNY!- -è molto bravo, è il migliore, nel combattimenti fisico.- -non vedo cosa mi dovrebbe importare se lui … oh!- Hermione sgranò gli occhi, mentre Ginny annuiva dispiaciuta. Si fece da parte, mentre Hermione, con forza, fece scorrere di lato la porta. Delle voci la raggiunsero. La palestra era enorme, provvista di varie attrezzature. E infondo, lungo delle corde, si arrampicavano dei ragazzi. A urlare loro gli ordini c’era Draco. -quindi… è lui il maestro di ginnastica …- mormorò Hermione. -Ginny, dì pure a tuo fratello che dopo lo ammazzo.- Ginny annuì -avrai tutta la mia simpatia. Mi dispiace Hermione!- -non fa niente. Ora è meglio se entro.- Ginny l’abbracciò -vai e fatti valere.- Le diede un bacio sulla guancia e corse via. Hermione entrò nella palestra e molto lentamente si avvicinò al gruppo di matricole diciottenni. Draco le dava le spalle -avanti, Mark! Muovi quel culo e arriva fino in cima! Sai benissimo di esserne capace! Che figura fai davanti alla tua ragazza? Emma, mi raccomando, non dargliela stasera!- la ragazza scoppiò a ridere insieme a due sue amiche. - Oliver, preparati. Oliver? Cosa stai facendo con quella bocca aperta?- -mister, sta ammirando lo stacco di gambe che ha quella bellezza dietro di te!- rispose un altro ragazzo. Draco alzò un sopracciglio -se questo è uno stupido scherzo, non ci casco! Fate ancora questi giochi da bambini? Avanti Oliver, basta con queste scuse e preparati. - -sempre così scettico, Draco, da credere di essere preso in giro anche quando una persona dice la verità.- Draco si voltò di scatto, trovandosi faccia a faccia con Hermione. -forse non è colpa mia se mi sento continuamente preso in giro, ma di qualcuno di nostra presenza che mi ha reso così insicuro.- ribattè glaciale. Hermione evitò di rispondere a quell’accusa. -mi ha mandato Ron. Devi allenarmi. - -bè, mi dispiace, ma ho ancora un’ora di allenamenti con loro.- -cosa?- esclamò Hermione stupita. Ma non fu l’unica. Anche gli allievi furono sorpresi dalle parole di Draco. -ma Mister, l’ora è finita!- obbiettò Mark, sceso già dalla corda.- Draco alzò gli occhi al cielo, mentre Hermione sorrideva. -che bravo bugiardo Draco.- Malfoy guardò i suoi allievi -bene, potete andare. Mark … la prossima volta ti ci tengo un’altra ora su questa corda!- lo avvisò minaccioso. Tutta la classe uscì. Hermione incrociò le braccia al petto -sei un bambino, Draco.- -e tu sei una stronza. - Hermione deglutì -non vai mai sul leggero, vero?- Draco le voltò le spalle. -ma cosa pretendi? Sei tornata senza preavviso, ti sei già intromessa nella mia vita, interrompi una mia lezione. - -ma era finita!- - litighi con la ragazza con cui vado. - -guarda che ha iniziato lei! E comunque vedo che ti sei consolato in fretta da quando ci siamo lasciati.- Draco si voltò, gli occhi che mandavano scintille -eh no tesoro, questo non puoi dirlo! Cosa avrei dovuto fare, aspettarti in eterno?-

-sei stato tu a mollarmi!- -ma per favore! La causa la devi cercare molto più in profondità. E non certo da parte mia! Io ti amavo e te l’ho sempre dimostrato!- -perché, io no?- -no! A parole m lo ripetevi spesso, certo, ma i fatti dov’erano?- Hermione si allontanò un ciuffo di capelli dagli occhi, la mano che le tremava dalla rabbia -cosa avrei dovuto fare?- -Dannazione Hermione!- urlò Draco, tirando un enorme pugno al sacco di sabbia che pendeva al loro fianco. Hermione fece un passo indietro per evitare che la colpisse. -sai cosa potevi fare! Dirmi di sì. Starmi vicino in un momento difficile. Darmi ciò che più volevo.- -una famiglia?- chiese con voce tremante la ragazza. Draco alzò gli occhi verso i suoi -un bambino. Un bambino da proteggere. Un bambino per dargli tutta quella felicità che mio padre non mi ha mai dato. Una moglie da amare sempre, da aiutare, da confortare.- -tu non avevi bisogno di tutto questo per dimostrare di essere migliore di Lucius! Io l’ho sapevo che eri diverso, in molti lo sapevamo!- -ma io no!- rispose Draco, alzando ancora di più la voce. -io non lo sapevo! Avevo bisogno di conferme! Volevo essere sicuro di essere un uomo. Non un mostro. Perché non lo hai mai capito?- Hermione abbassò lo sguardo. Perché non lo aveva mai capito? Perché è più facile così, è più comodo fingere di non sapere, per non dover affrontare una realtà scomoda per lei, per il uso lavoro, per le sue ambizioni. Scomoda come un figlio e un matrimonio. Hermione respirò leggera e veloce, per cercare di calmarsi, poi affrontò di nuovo lo sguardo di Draco -avremmo potuto continuare a stare insieme. Se l’amore c’è, allora non occorrono prove come figli o un matrimonio.- Draco le si avvicinò lentamente, il viso rassegnato e arrabbiato. -la prova serviva a me. Per dare un senso alla mia vita. Ti avevo chiesto semplicemente di starmi vicino. Tu non hai voluto.- -e tu per questo mi hai lasciata?- silenzio. -io ti ho lasciata perché non eri più mia. Non eri la donna che amavo.- prese una sacca li vicino da terra e se la mia sopra le spalle -ma tu te ne eri andata già da tempo.-

Un grazie ai magnifici dieci che hanno recensito questo primo capitolo:

VaniaLoVe, tigra88, Zahra, jotica90, fragolina92, Chiaras, lunachan62, @ngel, Cobwy23, ranokkia

Vi ringrazio molto x icomplim,enti e ringrazio anche chi ha letto solamente senza recensire! X la domanda comune di tutti: Blaise presto si rifarà vivo…molto presto … ma non penso di dargli molta importanza in questa fic!

Un Bacio

Lily!

 

 

 

 

 

 

 

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