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Autore: Vattelapesca    17/09/2012    1 recensioni
Prendi il tuo personaggio preferito. E uccidilo.
Seconda classificata al "The Most Beautiful Death in the World", contest indetto sul forum di EFP da Rosebud.89 e portato a termine da Krixi19.
Vincitrice del premio "Miglior Morte"
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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3.
Close your eyes
Ronald Weasley era il tipo di persona che aiutava sempre i propri amici. Anche quando loro non glielo chiedevano. Sopratutto quando loro non glielo chiedevano. Con gli anni, poi, aveva perso quella sua certa voglia di protagonismo che più volte l'aveva colpito durante l'adolescenza. Aveva capito di essere importante tanto quanto Harry, o i suoi fratelli. Aveva smesso di sentirsi l'eterno secondo, e gran parte del merito era dovuto ad Hermione. La sua Hermione.
Quindi, quando quel pomeriggio aveva visto Liam, il commesso dei Tiri Vispi Weasley, pallido come un cencio e tutto sudato, aveva capito subito che c'era qualcosa che non andava. Si era fatto spiegare la situazione ed era venuta fuori una storia di debiti di gioco non del tutto indifferente. Mentalmente, si era appuntato di fare un discorsetto a George riguardo ai criteri con cui sceglieva il loro personale, ma aveva offerto il proprio aiuto a Liam. Quella sera, infatti, il ragazzo si sarebbe dovuto incontrare con i suoi creditori per chiudere i conti una volta per tutte. Ron, sicuro che la presenza di un eroe della Seconda Guerra Magica avrebbe sia rassicurato Liam che intimorito quei tizi, aveva promesso di accompagnarlo. Ovviamente, le cose non erano così semplici come sembravano. Quella sera, infatti, lui avrebbe dovuto passarla con Hermione. Erano settimane che la cosa era fissata, e lui aveva programmato una serata speciale, dove, forse, avrebbe avuto anche il coraggio di farle quella domanda.
Dirle che avrebbero dovuto rimandare non fu per niente facile, sopratutto perché Ron aveva deciso di non raccontarle la verità. Gli avrebbe di sicuro detto qualcosa come: «Devi assolutamente riportare il fatto alle autorità! E' illegale.» Ed effettivamente avrebbe avuto ragione, ma Ron voleva bene a Liam e sapeva che era un bravo ragazzo. Capita a tutti di mettersi nei guai, a loro era capitato tante di quelle volte! Inoltre, l'avrebbe fatta solo preoccupare. Non dirle nulla era decisamente la soluzione migliore.
Così aveva raccontato ad Hermione qualcosa a proposito dell'inventario da fare e di George che stava troppo da solo. La ragazza, ovviamente, non l'aveva presa proprio bene. Alla fine, come succedeva sempre, si erano ritrovati a litigare a proposito di tutt'altro e lei era addirittura arrivata a rinfacciargli il fatto che ancora non vivevano insieme. Ron se ne era andato con la coda tra le gambe e una gran voglia di far fuori quell'imbecille di Liam. Comunque, si era presentato all'appuntamento come promesso, sperando di poter concludere in fretta così da tornare dalla sua ragazza per sistemare le cose.
Ma non sempre tutto va come vorremmo. Quella sera, a Ron le cose cominciarono ad andare male quando uno dei creditori estrasse la bacchetta. Ancora peggio fu quando un incantesimo lo colpì, scaraventandolo nelle fredde acque del Tamigi.
 
Attraverso la superficie liquida, a pochi centimetri dal suo naso, vedeva le stelle brillare nel cielo scuro. Pensò a quanto fosse stupido morire così, disteso in neanche cinquanta centimetri d'acqua e completamente pietrificato. Pensò a quanto fosse stato stupido non dire a nessuno dov'era, e a quanto fosse stato stupido litigare con Hermione. Pensò anche che l'ultimo suo ricordo che le aveva lasciato era una porta sbattuta, e gli venne una gran tristezza. Ronald Weasley non voleva morire. C'erano un sacco di cose che doveva ancora fare nella sua vita. Dire alla sua famiglia che si era finalmente iscritto al corso per diventare Auror, ad esempio. E poi dare ad Hermione quel maledetto anello che portava in tasca da mesi, lo aveva anche in quel momento, poteva sentire il peso della scatoletta sulla sua gamba immobile. E poi sposare Hermione, ed avere dei figli. Sì, avere dei figli era una cosa che gli sarebbe di sicuro piaciuta.
Che modo stupido di morire. Pensò ancora una volta. Era sopravvissuto alla guerra, era sopravvissuto a Voldemort, e ora gli toccava morire così.
Aveva paura, una paura tremenda. Quando sentì l'aria scivolare via definitivamente dai suoi polmoni, desiderò di poter chiudere gli occhi. Ma non ebbe nemmeno quella consolazione.
  
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