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Autore: ohijackles    17/09/2012    4 recensioni
Un college londinese. Un errore. Una ragazza costretta a condividere la camerata con cinque ragazzi, due dei quali l'hanno particolarmente colpita. Cosa succederà?
E' la mia prima FF, quindi siate buoni. Spero che vi piaccia!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 23! (o.o)

Cagatemi un secondo.
Oh yeah bitches, I'm back! Mi sono presa un break estivo, ma ora eccomi qua, a spaccare i culi più forte di prima.
Allora, prima di tutto mi scuso per l'assenza.
Perchè voi lo sappiate ho avuto due debiti (latino e italiano) e fortunatamente sono riuscita a passare: sono in quarta liceo. *clap clap*
Molti di voi hanno abbandonato questa ff, vi capisco; mi dispiace solo un pochino però.
Comunque ringrazio chi è rimasto ad attendere impaziente l'arrivo del nuovo capitolo.
Spero vi piaccia, questo bambino parlerà in gran lunga del passato di Lizzy.
Enjoy.
ps. per chi volesse, ho cambiato nick su twittah, ora sono @raawrjay. c;


21.01.09.
"Jamie?" sussurrai aprendo lentamente la porta della sua camera; lo trovai intento a riempire una valigia di vestiti presi a casaccio dall'armadio.
"Jamie?" ripetei attirando la sua attenzione "che stai facendo?" mi chiusi la porta alle spalle e mi ci appoggiai.
"Che ci fai qua?" farfugliò ficcando con rabbia una canottiera nella valigia.
"Stai partendo?" domandai senza rispondere alla sua richiesta.
"Avevi detto che saresti stata a casa di Emma a studiare oggi.." chiuse con forza la valigia e tirò la zip; sospirò e si guardò intorno triste.
"Jamie, dove stai andando?" iniziai a sentire il panico invadermi il corpo e il respiro farsi più forte; mi avvicinai lentamente.
"Liz, che ci fai a casa?" mi evitò, aprì la porta e si diresse in corridoio; lo seguii.
"Avevo un brutto presentimento.." inciampai sulla moquette e rischiai di cadere, se non fosse stato per Jamie, che giratosi prontamente, mi afferrò per le braccia e mi impedì di abbracciare il pavimento.
"Grazie" bofonchiai aggiustandomi la maglietta; lui sorrise e mi accarezzò la guancia.
"Ooh Hayley Elizabeth Pierce, sei sempre la solita" ridacchiò tornando sui suoi passi; scese le scale, con me al suo seguito, e arrivammo in cucina.
"Jamie Jack Pierce, non te lo chiederò di nuovo: dove cavolo stai andando?" gli chiesi prendendo un tono autoritario; tolta la testa dal frigo, mi guardò triste e mi si avvicinò con cautela.
"Vado dove hanno bisogno di me.
"E questo cosa vorrebbe dire? Te ne volevi andare senza dirmi niente?"
"Liz, è più facile se non lo sai" fu la sua unica spiegazione.
"No, sono tua sorella, ho il diritto di saperlo" avevo quel brutto presentimento che mi perseguitava "Devo saperlo"
Sospirò "Afghanistan"
Lo guardai perplessa "Afghanistan? Che cosa ci vai a fare in Afghanistan?"
"Vado in Afghanistan come volontario.."
Ci misi un secondo per capire e quando il mio cervello fu abbastanza lucido da intendere quello che aveva appena detto, sentii il mondo crollarmi sotto i piedi; feci fatica a rimanere in piedi, sentivo che le gambe mi si erano trasformate in gelatina.
"Vedi? Vedi perchè non te lo volevo dire? Ti volevo proteggere" sussurrò dispiaciuto.
"Avresti preferito che io avessi saputo che eri andato in guerra dai generali che vengono avvisare i parenti della morte del proprio caro? E' così che volevi che venissi a saperlo? Non dalle tue stesse labbra? Non dalla stessa voce della persona che amo di più su questa terra?" gracchiai in preda al pianto.
"Come sei poco fiduciosa, sorellina." rise.
"Come fai a ridere in una situazione del genere" gridai perdendo il controllo "Hai la più pallida idea di cosa stia accadendo laggiù? Non ne uscirai vivo!"
"Come sei pessimista!"
"Non sono pessimista, sono realista. Tu non andrai in guerra a farti ammazzare per una causa neanche tua." affermai abbassando i toni.
"L'America ha bisogno di me" ribattè convinto.
"L'America ha già dato abbastanza carne da macello. Non sei Captain America, non farai alcuna differenza" cercai di farlo ragionare, non potevo permettermi di perderlo.
"Hanno bisogno di me laggiù, posso sempre fare la differenza"
"Tu e i tuoi cazzo di sogni, non sei un eroe, Jamie. Non lo sarai mai" gridai.
"Modera i toni, Elizabeth. Non sei nessuno per dirmi cosa devo fare" ribattè adirato.
"Sono tua sorella, questo non conta? Pensavo che almeno tu ci tenessi a me!
"Hay, ci tengo a te, eccome se ci tengo. Ma è più forte di me, ci devo andare"
Sospirai; era cocciuto il ragazzo.
"Mamma e papà lo sanno?" lui annuii "E sono d'accordo?"
"Non possono farci niente, ho già preso la mia decisione" disse alzando le spalle.
"Da quanto tempo? Da quanto tempo ti sei arruolato?" domandai dondolandomi sulle gambe.
"Un mese" aprì il frigo e prese il cartone del latte, da cui iniziò a bere.
"Perchè non me l'hai mai detto?" chiesi fissandomi le scarpe; non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, non volevo.
"Non avresti capito e saresti stata solo peggio
"E quindi pensavi che sarei stata meglio se lo avessi saputo da mamma e papà. Mi sembra giusto come ragionamento" alzai gli occhi dalle mie vans e li puntai sui suoi.
"Sono un coglione, lo sai" rimise il latte al suo posto e mi guardò; tornai a piangere in silenzio.
"N..non posso farcela senza di te" ammisi singhiozzando.
"Ehi, ehi shhh" mi si avvicinò "Starò bene e sarò a casa tra un anno" lo fissai nei gli occhi per non dimenticarmene "Tornerò, te lo prometto" mi mise le braccia intorno al collo e mi strinse sul suo petto; sapevo che quella sarebbe stata l'ultima volta che lo avrei abbracciato, non so come, ma lo sapevo.
"Ti ho lasciato una lettera sulla tua scrivania" sussurò baciandomi la testa; non dissi niente e lo sentii trarre un profondo respiro. 
"Liz, devo andare" strinsi con tutta la forza che avevo in corpo le mie braccia intorno alla sua vita; non volevo lasciarlo andare, non potevo permettermi di perderlo.
"Ehy, mi stai soffocando, Lizzy" rise leggermente; allentai la presa e lui si allontanò.
"Voglio che mi ricordi col sorriso, okey?" mi asciugò una lacrima e ne vidi una scorrere sul suo volto perfetto; non l'avevo mai visto piangere prima.
Afferrò la valigia e si diresse all'uscita con me che lo seguivo.
"Ti scriverò tutte le volte che me ne daranno la possibilità. Ti voglio bene, Lizzy Dizzy" disse guardandomi per l'ultima volta.
"Io di più" farfugliai.
"E io più del tuo più".

- 20.01.10.
Afferrai la foto dal mio comodino e sospirai, era il giorno più brutto della mia vita; il cellulare vibrò, distogliendomi per un secondo dai miei pensieri.
"Vorrei essere lì con te, abbracciarti e dirti che andrà tutto bene. Ma sfortunatamente non ci sono. Per favore, promettimi che andrai da Zayn e ti farai consolare da lui. O da Harry, o Niall o Liam. Ma non restare sola. Mi manchi. Ti amo. Lou xx" buttai il cellulare ai piedi del letto e sbuffai; era il quarto messaggio che ricevevo di quel tipo.
Qualcunò bussò alla porta, facendomi sobbalzare; mi misi a gambe incrociate sul letto.
"Avanti
"Ehyooooo" la chioma riccioluta di Harry spuntò dalla porta; stava per buttarsi sul letto, ma poi vide la condizione in cui mi trovato e si bloccò.
"Ehi, tutto bene?" domandò con cautela. 
"Naah, sì, tutto apposto" dissi con poca convinzione.
"Sicura sicura? E' per l'assenza di Louis?" sospirai; il mio ragazzo era a trovare i suoi genitori e ci sarebbe stato per molto tempo e io mi sentivo vuota senza di lui.
"Dai che mancano solo 12 giorni al suo ritorno!" sbottò cercando di tirarmi su di morale; sospirai ancora più forte.
"Ehm, magari torno più tardi, che ne dici?" fece per alzarsi, ma glielo impedii afferandolo per il polso.
"No, non andartene ti prego" lo supplicai; lui sorrise imbarazzato e si rimise al suo posto.
"Non è per Louis." dissi improvvisamente, dopo un lungo silenzio passato a fissare il vuoto; aprii il cassetto del comodino e afferrai la catenina militare di mio fratello.
Harry sbarrò gli occhi, preso alla sprovvista.
"Un anno esatto fa, mio fratello Jamie mi disse che voleva andare in guerra e che oggi sarebbe tornato. E invece, cosa mi torna cinque mesi dopo la sua partenza? Questo. Questa è l'unica cosa che è tornata" sentii gli occhi pizzicarmi, ero pronta a piangere, anche se non volevo; non volevo mostrare le mie debolezze, volevo sembrare forte.
Il riccio afferò titubante la collana "Avevi un fratello?" annuii in silenzio "perchè non me ne hai mai parlato?"
"Non ero pronta per farlo, tutto qua"
"Lo sa qualcun'altro?" domandò giocherellando con il ciondolo.
"Solo Lou e Zayn.." sospirai "voleva che lo ricordassi con il sorriso" afferrai di nuovo la foto e accarezzai la figura sorridente che mi teneva sulle spalle.
"E invece tutto ciò che ricordo è lui che mi dice: 'Ehi, Lizzy Dizzy, vado in guerra, fai la brava'" sbottai con le lacrime che ormai sgorgavano a fiotti dai miei occhi; gettai la foto sul letto e mi coprii la faccia.
"Ehi ehi, va tutto bene" sentii Harry avvicinarsi e posarmi una mano sulla spalla.
"Sai, anche lui ha detto che sarebbe andato tutto bene e mi aveva promesso che sarebbe tornato. Ma in effetti non aveva specificato se vivo o morto, me lo sarei dovuta aspettare" gracchia ormai in preda ai singhiozzi; Harry mi strinse tra le sue braccia senza permettermi di parlare ancora.
"E' tutta colpa mia" sussurrai sul suo petto.
"Sei pazza? Perchè ti dai colpe che non hai?
"Avrei dovuto lottare affinchè rimanesse, non avrei dovuto lasciarlo andare così tranquillamente" iniziò a cullarmi lentamente.
"Aveva già preso la sua decisione.."
"Non ho lottato abbastanza.. E sai cosa c'è di ancora più divertente?" scattai allontanandomi da lui "Che voleva andarsane senza neanche salutarmi.. Mi aveva lasciato una lettera. UNA LETTERA!
"Ehi, voleva solo proteggerti.." 
Sbuffai e ripresi la foto; Harry mi fermò e la prese.
"Però.. Era un bel ragazzo.." constatò "E questa è una bellissima foto.."
"Grazie.." bofonchiai; allungai la mano e afferrai la catenina appoggiata sulle ginocchia del riccio.
"Lizzy Dizzy?" disse rendendosi conto solo in quel momento di quello strano nome; sorrisi leggermente.
"Jamie mi chiamava sempre così, da quando ero piccola."
"Ah.." fece soltanto "Sembri così felice in questa foto" disse porgendomela; la presi e la misi al suo posto.
"Lo ero, ero davvero felice con lui..
"Ora non lo sei?" sembrò un po' deluso. 
"Ora come ora, no. Ma sto meglio, e lo devo soltanto a voi.. Mi avete letteralmente salvato la vita." ammisi.
"Che tenera che sei.. Siam.." qualcuno bussò alla porta, interrompendolo.
"Sì?" chiesi in coro ad Harry; la porta si aprì e sbucò la testa del mio migliore amico.
"Ehi, Malik" feci salutandolo; lui mi corse in contro e senza dirmi niente mi abbracciò.
"Ouch, mi stai soffocando
"Questo è da parte di Louis e questo.." mi baciò sulla guancia "da parte mia"
"Graaazie, Zayn" gli sorrisi, cercando di sembrare il più felice possibile.
"Vi lascio soli" fece Harry alzandosi.
"Ehi, Hazza!" lo chiamai.
"Sì?" chiese aprendo la porta, pronto ad uscire.
"Grazie mille" lui mi sorrise, annuì e se ne andò; Zayn lo seguì con lo sguardo, poi tornò a me.
"Gli hai raccontato tutto?"
"Yeeep. Mi è servito.. Un po'" sbuffai e mi buttai sul letto; il moro si mise al mio fianco.
"Lou mi ha incaricato di non lasciarti sola, quindi se non ti dispiace, per oggi sarò la tua ombra" disse dopo un po'.
"Oooh cheppalle" mi lamentai; mi piacevano i ragazzi che si prendevano cura delle amate, ma Louis era fin troppo protettivo. 
"E devo trovare un modo per farti distrarre" si mise a pensare, sentii i suoi neuroni mettersi in moto.
"Non ho voglia di fare niente oggi." chiusi gli occhi e mi preparai a dormire; preferivo dormire che restare sveglia col pensiero fisso di mio fratello in testa.
"Sono le due, non vorrai veramente dormire?" mi chiese Zayn tirandomi un cuscino in faccia.
"AHIA!" gridai "Sei un idiota!" afferrai il mio cuscino e contrattaccai; era iniziata la guerra.
"Okey, okey! Mi arrendo, hai vinto tu!" disse Zayn fra le risate, con le mani alzati in segno di resa dopo dieci minuti passati a suon di cuscinate "fai di me quello che vuoi!
"Ahah, grazie dell'offerta Malik. Ma sto bene così." ridacchiai. 
"Anche se.." mi prese per la vita e mi fece cadere sul letto "Conosco il tuo punto debole, non puoi sfuggirmi!" e iniziò a farmi il solletico.
Mi dibattei come una pazza, e per tenermi ferma si mise sopra di me.
"Basta ti pregoo" gridai in mezzo agli spasmi "Mi arrendo, hai vinto tu!"
Lui si fermò e mi tenne le braccia ben ferme sul letto, tenendomi per i polsi; smisi di dimenarmi e mi ritrovai bloccata tra le gambe di Zayn.
Il moro non toglieva gli occhi dai miei, non riuscivo a capire che cosa avesse.
"Ehi, ho detto che mi arrendo" ripetei col fiatone "puoi lasciarmi andare.."; non mi ero accorta di quanto la faccia del moro si fosse avvicinata alla mia.
"Ehi.." sussurrai "Che stai facendo?" lui si avvicinò ancora di più, senza prestare attenzione a quello che stavo dicendo.
In men che non si dica, mi ritrovai le sue labbra premere delicatamente sulle mie; sbarrai gli occhi, non riuscivo a credere a quello che stava succedendo.
Non potevo muovermi, ero bloccata dal peso del corpo di Zayn; la cosa brutta e che non riuscii a tenere gli occhi aperti.
Caspita se baciava bene, se fossi stata una ragazza non fidanzata con uno dei suoi migliori amici, avrei pagato oro per finire con lui.
Dopo cinque minuti di un bacio più intenso di quanto sperassi, lui si allontanò da me e mi guardò in faccia.
"Oh cazzo" bisbigliai dopo essermi ripresa "Si può sapere che ti è preso?!" alzai un po' il tono di voce; cercai di alzarmi, ma lui ancora non si muoveva.
"Puoi levarti da sopra di me, per cortesia?" gracchiai in preda al panico; l'avevo baciato, avevo baciato il mio migliore amico e non avevo fatto niente per fermarlo.
Si alzò e si mise sulle ginocchia sul letto; sospirò.
"Non mi hai respinto" farfugliò dopo un po'.
Mi misi seduta "Sai com'è, avevo sessantacinque chili sopra di me.
"Non peso così tanto" protestò.
"E' questo che ti interessa? Sul serio? Zayn, mi hai baciato, duh!"
"Anche tu
"Eh? No, io no" dissi.
"Sì, sentivo bene la tua lingua." affermò sicuro di sè; arrossii.
"Cosa volevi che facessi, che ti mordessi?"
"Potevi serrare le labbra..
Stavo per ribattere, ma sapevo che aveva ragione: una qualche parte di me aveva acconsentito a baciarlo, sicuramente non il cervello.
"Visto?" si mise più comodo "Tu mi hai baciato"
"Allora, Malik, chiariamo le cose: uno. Sì, ti ho baciato, forse. Ma non succederà mai più perchè io amo Louis. E non te. due. Non ha significato niente, almeno non per me. tre. se questo che è appena successo cambierà il nostro rapporto, non ti perdonerò mai. quattro. perchè l'hai fatto? Non provi niente per me, vero?" chiesi titubante; mi sarei messa a piangere se avesse detto di sì, giuro.
"Che? No!" gracchiò; non era molto convincente, ma feci finta di crederci.
"Allora perchè mi hai baciato?"
"Liz, senti. Eravamo in una brutta situazione. Dimenticatene okay? Ho fatto una cazzata, non so cosa mi sia preso. Ma non ha significato niente nè per te nè per me. Però ha funzionato a disrtarti, visto?" si alzò dal letto, visibilmente imbarazzato.
"Mhm, che non succeda di nuovo però, okay?" lo ammonii.
"Certo capo. Vado a farmi una doccia, poi ci facciamo un giro okay?" si strofinò le mani e uscì senza lasciarmi dire niente. 
"Strano ragazzo" bofonchiai infilandomi sotto le coperte.

-
"Oh cazzo" farfugliai a me stesso chiudendomi la porta alle spalle.
"Zayn, come sta?" Harry mi distolse dai miei pensieri.
"Oh, bene, bene. La porto a fare un giro dopo. Vado a farmi una doccia" corsi nel bagno e mi ci chiusi dentro; mi tolsi i vestiti e mi gettai sotto l'acqua calda.
Avevo bisogno di certezze, era da un po' di tempo che mi sentivo diverso nei confronti di Liz; forse avevo esagerato, ma almeno così avevo chiarito tutti i miei dubbi.
Ero innamorato della mia migliore amica. 

   
 
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