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Autore: cardi    17/09/2012    4 recensioni
I nostri Malandrini, beh, chi non li ama no ?
Lily, chi non la stima?
tutto ha inizio, o meglio tutto è già iniziato. Ma aiutiamo la nostra Zia Jo. a approfondire un passaggio da lei saltato. Ma tu, si TU dico proprio a te che stai leggendo, non ti è mai venuto in mente l'inizio della storia che ami? Non hai mai pensato alla nascita dell'Ordine Della Fenice, alla prima Fiamma della Fenice?
Io si, e la mia fantasia ha iniziato a fremere sui tasti del computer (Che cavolo si impalla ogni nanosecondo! Ma piccoli dettagli...)
Mi chiedo "Ciao mi chiamo James Potter e tu?" "Sirius Black, piacere" ti sono mai passati per la mente?
Se si, allora che aspetti ?Apri il link di questa mia storia e conosci tutto fin dall'inizio, per porre fine ai dubbi, ai misteri e alle domande che ti sono rimaste dentro. Perché qui sei sempre ben accetto.
-Levicorpus.
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: I Malandrini, Mary MacDonald, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Secondo Capitolo

“Sirius, noi dobbiamo andare via.. Sai papà, le solite divergenze con il Ministero Della Magia...”  spiegò prendendomi da una parte mia madre, Walburga Black.

“Quindi, non oltrepasserete con me la parete?” chiesi un po’ insicuro indicando il muro su cui fra pochi minuti avrei dato sicuramente una bella capocciata.

“No, ma mica avrai paura?!” disse lei sbottando in una delle sue solite risate cristalline.

“MAI” risposi tirando il petto in fuori e il mento in su e mi sporsi per stampargli un bacio sulla guancia che lei, vaga, rifiutò scostandosi.

Abbassai lo sguardo deluso. Quest’ultimo però si fermò su una ragazza poggiata sul muro del binario nove e fissava con lo sguardo spento e gli occhi gonfi di lacrime il muro nel centro tra il binario nove e dieci,  dove ci sarebbe dovuta essere la barriera per l’Hogwarts Express.

Vedendo il mio sguardo posato su di lei si coprì il volto con le mani e cercò di asciugarsi le lacrime.

“Mamma quell-“ provai a dire avvicinandomi alla ragazza.

“NO! Non avvicinarti, non toccarla...” esclamò lei tirandomi indietro con un braccio e puntando l’indice su di me, in riguardo. A malincuore vidi la ragazza distogliere lo sguardo, Vergogna.

“Ora vai. Saluta tuo padre e Regulus così noi andremo per la nostra strada e tu per la Tua” e baciandomi sulla fronte con riguardo mi spinse verso mio fratello minore e mio padre.

Regulus piangeva in silenzio mentre mi diede la manina e la congiunse alla mi, solo un anno ci distanziava, ma per molto saremmo stati distanti ancora di più, e non per l’età.

“Ehi, Reg. Tranquillo tornerò il più presto possibile da te- ma all’occhiataccia di mio padre aggiunsi- e non a causa di un’espulsione padre! Comunque- ripresi rimoderando la voce per un poco alterata- ... TI scriverò ogni domenica, Okay? – e l’undicenne accennò ad un sorrisetto- ti voglio bene e mi raccomando quando torno fatti trovare preparato sempre di più perché il tuo primo anno ad Hogwarts si avvicina!” e strizzai l’occhio rassicurandolo.

“Prometti che ti siederai accanto a me nello scompartimento ?” e si asciugò le lacrime a goccioloni cadute.

“CI puoi scommettere!” e gli diedi il cinque scompigliandogli i capelli neri raccolti in una ben ordinata coda.

Il mio sorriso scomparve e i miei occhi si posarono su mio padre.

“Vedi di tronare Serpe mi raccomando” disse serio .

“E come non posso !” risi amaramente confondendo la risata in felicità inesistente.

Serpeverde = uno stupido gruppetto di codardi.

Se fosse andata come voleva Orion, sarei scappato o mi sarei buttato dalla torre di Astronomia (dicevano che Hogwarts ne aveva una!)

Mi salutò con la mano e girò le spalle, poi non lo vidi più per un bel po’ di tempo.

Sospirai di sollievo.

Speravo solo che mio fratello minore avesse abbastanza anticorpi per sfuggire all’epidemia che dominava La nobile e Antichissima Casata dei Black, il razzismo.

Con passo svelto mia avvicinai alla ragazza e le porsi un fazzoletto per asciugarsi il volto, avrà avuto si e no una trentina d’anni, una ragazza in effetti proprio non lo era. Anzi per me poteva essere considerata anche una vecchietta.

“Come ti chiami donna?” le chiesi.

“Arabella Figg...”

“Sei una Maganò giusto?”

“E tu un figlio di Purosangue”

“Sono un Black, ma credimi, non ho niente a che fare con Quelli Là!”

Arabella sorrise ma sapevo che sperava in qualcos’altro.

A quei tempi i NonMaghi o almeno quelli che non lo erano completamente, non potevano partecipare a nessun tipo di vita comprendente maghi o luoghi altrettanto magici.

Isolati, Babbani in piena regola se non fosse per una piccola eccezione.

Infondo, c’è sempre l’eccezione che conferma la regola.

Se loro non interagivano di volontà propria ma spinti da una Mago puro (non di sangue) potevano scorgere qualche misero lato della magia.

Gli porsi elegantemente il braccio e sorridenti con me munito del baule e della mia civetta nera, Iaele, oltrepassammo ,condividendo la stessa emozione che da me traspariva ben poco ma in Arabella sprizzava da tutti i pori, il muro tra il Binario nove e dieci.

La donna a fianco a me sgranò gli occhi alla vista di cotanta imponente e così feci io ma sempre con contegno mentre il baule portato con la sinistra scarsa se ne andava di qua e di là tanto che rischiai di finire nelle rotaie.

Il muro dietro di noi era soli e duro ma ci scostammo perché ho sempre avuto paura che qualcuno chi venisse addosso! (Dai ditelo che anche voi ci avete pensato è.è!)

Un treno dal colore scarlatto accoglieva a vapori aperti i nuovi venuti e i vecchi tornati.

Intorno a noi l’atmosfera era calda e tranquilla, non dimenticherò mai il momento in cui salì sul Binario 9 e 3\4.

Fuori dalle finestre numerose tante teste ordinate per essere generosi si apprestavano a salutare i genitori mentre gli animali lottavano fino all’ultimo secondo per non finire nelle loro apposite gabbie.

Arabella mi ringraziò e mi giurò che ci saremmo rincontrati e con le lacrime agli occhi oltrepassò la barriera e sparì oltre il tornello.

Mi misi in fila per salire quando un gruppetto Serpeverde mi derise e mi passò davanti, intimorito abbassai la testa; solo ora che lo racconto, mi vergogno, mai uno come Me, lo avrebbe fatto. Ma in poco, pochissimo tempo la tanta insicurezza sarebbe scappata a gambe levate vendendo un avversario così potente come il mio sarcasmo e il mio orientamento.

Tra gomitate irritato mi feci spazio e entrai nel primo scompartimento non popolato dalla folla, ovvero il terzultimo dell’ultimo vagone.

Trovai due neostudenti come me che chiacchieravano animatamente mentre la ragazza gesticolava come una maniaca tant’è che qualche secondo prima che si accorgessero della prima presenta il ragazzo si beccò quasi due schiaffi se non fosse per i suoi riflessi, pregai per lui, poverino la prima persona che aveva conosciuto probabilmente, e guarda te chi si era trovato! Mai più avrei pregato per il ragazzo dai capelli unticci davanti a me.

Battei un colpo di tosse ai due ragazzi per segnalarmi la mia presenza, i due mi guardarono e l’unticcio distolse lo sguardo al finestrino, disinteressato. Chinai di nuovo il capo sentendomi a disagio.

“Piacere, Sirius Black.” Dissi accennando un sorriso.

La ragazzina sgranò interessata gli occhi verdi come il bosco “Lily, Lily Evans. E lui è il mio Migliore Amico, Severus.”

Severus arrossi all’ Migliore Amico e con un cenno del capo aggiunse “Piton, chiamami Piton”

“Ok, Piton

Chiusi la porta dello scompartimento ma ben presto il vetro si ruppe di colpo e alzai le mani in alto come per segnalare che non avevo nessuna colpa mentre una Cioccorana balzò sul sedile.

Mi sporsi nello squarcio ma mi ritirassi subito. Un ragazzo dai capelli sparati per aria, forse per la foga, correva in modo buffo e ridicolo, con la schiena dritta per dritta  e le ginocchia alte, con le due mani teneva un mangiata di dolci.

La donna del carrello correva, inciampando e sbattendo, quando il ladro di dolci si fermò allo scompartimento dopo il nostro, davanti la porta. La donna gridò :”POOOOOOOTTERR! E io dovrei tenerti a bada per sette anni! Oh, Nossignore” e due ripresero a rincorsi nuovamente. Ma quel “Potter” forse non sapeva che prima o poi il treno sarebbe finito.

Risi di gusto.

“Idiota” Sentenziò una rossa accanto a me.

L’orologio batté le undici in punto.

 

 

 

 

 

 

Rieccoci di nuovo qui,

scusate non ho potuto pubblicare prima perché avevo gli allenamenti;)

Io ho iniziato la terza media da una settimana e voi ? Magari se lasciate qualche recensione aggiungeteci qualcosina su di voi così ci conosceremo anche un po’.

Invito i lettori a metterla tra le seguite e chi lo segue o la preferisce già a recensirla ;)

Bacioni,

Levicorpus.

  
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