1.Primo
Capitolo.
“MiniMe,
vieni giù dai che dobbiamo partire o non arriveremo in
tempo”
“Arrivo
Papà”
Riposi con
nonchalance
il gufo color avorio nella sua gabbietta e, sbatacchiandola da una
parte e dall’altra,
scesi al piano inferiore della nostra poco umile casa.
Tutti quelli
che erano degni di essere chiamati Purosangue
ne avevano una, chi maestosa a dire poco e chi più
piccola ma nel suo ben
curata e pur sempre Magica.
Ma no! Non
Magica come intendete voi Babbani, Magica,
con i piatti che si lavano automaticamente, porte incantate che ti
materializzano nel piano di sopra per risparmiarti le scale, cibi che si cucinano, si tagliano e si
condiscono con un
solo schiocco delle dita o con un sinuoso movimento della bacchetta,
camerette
che si sistemano da sole : dovete vedere che forza quando il tuo
maialino
peluche mi rifaceva ben bene il letto in pochi minuti ( non lo avevo
detto a
nessuno ma era con me, sul fondo del baule stracolmo di roba, poverino
chissà
che caldo là sotto!).
Comunque
sia, nelle nostre, di case magiche
non ci sono mica tipi con il cappello a cilindro da cui evanesce un
coniglio
bianco. Naah, i nostri cappelli sono a punti, quegli latri sono da
sfigati.
“Pronto?”
Chiese mia
madre armandosi di spazzola per pettinarmi i capelli che, invano,
rispuntavano
per aria dopo una sola passata.
“Io
sono
nato pronto” le risposi per le rime e uscimmo tutti e tre
fuori di casa. Dorea.
Mia madre, l’unica persona capace di sposare uno come mio
padre. Risi alla
vista della strana coppia.
“Vieni
MiniMe, ti do una mano con le valigie” disse Charlus Potter
con un sorrisone
sul volto.
“Io
sono
grande e forte, faccio da solo Papy” e, indispettito, mi
infilai a fatica nel
sedile posteriore della macchina scomodissima mentre il baule mi teneva
compagnia ( perché dovete sapere che, accidentalmente,
gli avevo dato l’uso
di pensare e di parlare...) nel sedile affianco al mio e la gabbia di
Avalon (
il mio macho di un gufo ) sulle mie ginocchia.
Senza tanti
complimenti la mia testa cadde sullo schienale e
mi addormentai sognando la mia meta, da tempo
bramata.
Tre
ore dopo
“Bello
di un
MiniMe, sveglia su... Tesoro siamo arrivati... Piccolino alzati
dai.” Sussurrava
amorevolmente mio padre mentre delicato con la sua manona mi incitava
ad
alzarmi dal sedile che tutto a un tratto si era fatto comodissimo e...
“IN
PIEDI
POTTER CHE NON SEI ALTRO” tuonò mia madre nel mio
orecchio rovesciandomi gran
parte del suo perenne buon umore addosso.
Mi alzai di
scatto e fuori dal finestrino maestosa si estendeva la mia futura casa,
la
bellissima Hogwa- No, Aspetta, Aspetta.
Il mio
entusiasmo calò a picco mentre mi squadravo quello che
doveva essere mio padre
che mi porgeva gli occhiali.
Li inforcai
e misi a fuoco.
Sbuffai,
King’s Kross, solo King’s Kross.. Beh, almeno
eravamo più vicini .
“YEAH!
Siamo
arrivati a King’s Kross! “ esultò mio
padre. Ti credo, il loro viaggio era
finito lì.
Sotto sotto
sorrisi, era proprio un pazzo di un Potter.
Ciiiiao,
Bellissimi !
Allora,
è la
mia prima in questo account e sono felice e spero vi sia piaciuta vista
dal
nostro pazzo do un James, ( se non lo avevate capito
è.è)
Comunque sia
questa è la storia dei nostri Malandrini
dall’inizio inizio inizio.
Spero vi sia
piaciuta e... QUESTO è SOLO L’INIZIO!
Ho sempre
immaginato Charlus uno scemo ed ho sempre immaginato la mamma e la
moglie di
quei due Potter molto paziente e forte da poterli sopportare entrambi
no?
BACI, grazie
e non sparite !
VI voglio
sentire è <3
-Levicorpus.