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Autore: CatcatKhad    17/09/2012    1 recensioni
(Mezzi sono umani, gli altri..) Alice, Emmett e Bella, tre fratelli che vivono con la madre, Esme, a Forks. Ma se la madre, quasi per caso, si fidanzasse e si sposasse con il nuovo dottore dell'ospedale della città? Che cosa succederebbe? Ma soprattutto, le loro vite rimarrano le stesse di prima, o qualcosa di davvero incredibile le stravolgerà completamente?
Amori, litigi, ma anche poteri inestimabili e antichi rancori vi accompagneranno in questa avventura all'insegna dell'amore e del sovrannaturale!
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Royce King, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jasper/Maria
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: Non-con, PWP, Violenza | Contesto: Nessun libro/film
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Finalmente! Salve a tutti! In questo periodo scriverò meno frequentemente per colpa della scuola -.- Allora, in questo capitolo... Ne vedremo delle belle! Siete pronti? Buona lettura!



Rosalie


Come non detto! Jasper continuava a parlarmi di quanto gli mancasse Alice, e di quanto fosse bella, intelligente, simpatica.. Avevo smesso di ascoltarlo da dieci minuti ormai.
Il professore stava spiegando, come al solito, la vita di un pittore che conosceva solo lui, e di cui avevo sentito già troppe volte i 'capolavori'.
Finalmente, poco dopo, ci affidò un compito e suonò la campanella, tutti si alzarono, compreso Jasper, ma io rimasi a rimuginare ancora qualche minuto, il professore stava sistemando le sue cose e mi guardava di sottecchi.
- Problemi d'amore, signorina? - Mi destò dall'immagine di Emmett con le mani in tasca in posa davvero troppo sexy, e se avessi potuto sarei diventata bordeaux.
- Ehm.. Beh.. - Ero imbarazzatissima, e lui ridacchiò. - Non si preoccupi, dalla mia bocca non uscirà nemmeno una parola. - Posò la cartellina piena di fogli che teneva in mano e mi si avvicinò. - Allora, mi racconti tutto, tanto abbiamo quindici minuti! - Lo guardai e sorrisi appena.
- Sono innamorata di un ragazzo, un giorno mi sono dichiarata a lui ma ha frainteso tutto e ha fatto una cosa che mi ha ferita, mi sono sentita una schifo, e mi ci sento anche ora, non immagina.. - Lui sorrise e mi posò una mano sulla spalla, con fare paterno.
- Vedrà, signorina, che se gli dà il tempo necessario saprà farsi perdonare... Sa come siamo noi uomini, tutto subito! - Mi fece un cenno di saluto e uscì dall'aula, con la sua valigetta sotto braccio.
Sì, forse aveva ragione, Emmett aveva solo bisogno di tempo. O forse ero io ad averne bisogno.
Mi alzai e uscii dalla classe, dirigendomi velocemente verso quella di spagnolo, o sarei arrivata in ritardo.
Feci per mettere piede dentro, quando vidi che anche un'altra persona lo stava facendo, e ci intralciammo la strada. Emmett: e chi se no?! - Scusami.. - Si scansò e mi fece passare, io a testa bassa lo superai e mi incamminai verso il mio banco.
Pochi minuti dopo, entrò la signorina Salvadores. - Buenos dias chicos! - Era una donna piacevole alla vista, probabilmente messicana, i capelli neri sempre raccolti in complicate acconciature e le gonnellone, sebbene un po' pacchiane, portate bene.
Guardò tutti i ragazzi presenti nell'aula per qualche istante, poi sorrise. - Oggi cambieremo i posti, per socializzare meglio. -  Il suo accento era marcato, ma le sue parole mi arrivarono come uno schiaffo. Come cambiare posto?! Io stavo benissimo vicino a Veronica, parlava molto bene lo spagnolo e riuscivamo a fare discorsi anche complicati, non poteva cambiare posto!
- Allora, facciamo così.. Rosalie, tu sei madrelingua, dovresti metterti vicino a qualcuno che ha difficoltà.. Mmh.. Il signor Cullen credo sia perfetto per l'occasione. - E continuò a cambiare posti, ma il mio cervello si era fermato a quel nome. ACCIDENTI! Con tutta la gente che aveva problemi con lo spagnolo, proprio lui?!
Emmett si alzò lentamente, e quando Veronica andò a sedersi al suo posto, si accomodò affianco a me. Rimasi in silenzio, non lo guardai nè tentai di parlargli in alcun modo.
Dopo pochi minuti, la prof continuò a parlare. - Maravilloso, ahora possiamo cominciare a dialogare in coppia, su un argomento qualunque, basta che facciate allenamento. Io mi assenterò per un quarto d'ora, quando torno sentirò qualcuno. - E uscì dall'aula, lasciandomi nel panico più totale.
Cosa potevo fare per evitare di parlare con Emmett? Ovviamente nulla, era inevitabile.
- Beh.. - Fu lui il primo a parlare, imbarazzato. Sospirai lievemente e appoggiai un gomito al banco, mi voltai verso di lui e cercando di evitare il suo sguardo gli feci una domanda qualunque, in spagnolo. Dovevo fingere che non mi importasse, anche se non era così, perchè solo così gli avrei fatto capire che.. No, non sapevo il perchè. Ma sentivo che era la cosa giusta.


- Bene ragazzi, ora chiamerò due persone e vorrei sentire un bel dialogo, claro? - Guardò sul registro, e con un sospiro sconsolato fermò gli occhi sopra a un nome.
- Ahi, señor Cullen, la sua media è bassa... Vuole tentare? - Nella sua voce c'era un tono interrogativo, e forse sperava che con il mio aiuto lui potesse migliorare almeno un po'.
Emmett annuì, quasi amorfo, e si girò nuovamente verso di me. - Perdono señora, estoy buscando el mercado principal, donde tengo que dirigirme? - Sbarrai gli occhi. Come aveva fatto a dire una frase così corretta se prima a malapena riusciva a salutare?
- Seguir recto y girar a la derecha en la primera. Usted no puede ir mal. - Il mio sguardo incrociò per un momento il suo, e fu una catastrofe.
L'insegnante era sbalordita, e per così poco! - Ahi, hermosisimo, bravo, davvero bravo! - E scrisse qualcosa sul registro. Spostai gli occhi verso il banco, ma sentii che quelli di Emmett erano ancora su di me. Smettila o ti salto addosso, smettila o ti salto addosso, smettila o ti salto addosso.. Non sarei riuscita a contenermi, nemmeno davanti ad un'intera classe.
- Bene, ora andiamo avanti.. Signor Marlow, vuole incantarci? - La lezione andò avanti, come sempre, spiegazioni che mi annoiavano, compagni che non capivano, la professoressa sempre più sconsolata, e lui che non tentava minimamente di guardarmi. Cavolo, non sapevo cosa volevo, non capivo più nulla, ero così confusa..
Passai entrambe le due ore a pensare, a riflettere e a osservare come Emmett, preso dalla concentrazione, si mordicchiava quasi automaticamente l'interno labbra, rendendolo ancora più sexy.
Smettila Rose, o lo consumi.. Non riuscivo a togliermelo dalla testa, inutile.



Alice

All'ingresso ci eravamo divisi, Rose e Jazz avevano lezione insieme mentre io avrei dovuto essere con Bella ed Edward, quindi rimasi sola in classe, insieme a tutti gli altri. Mi era ancora difficile abituarmi all'odore invitante del sangue, ma mi stavo lentamente ambientando in luoghi con tanta gente, e sarei resistita.
L'ora di storia era quella che più detestavo, non capivo a cosa servisse sapere tutte le date, forse se fosse stata un po' più divertente la cosa.. Ma parlavamo di storia, quindi non sarebbe mai potuta essere interessante.
Entrai in classe preparandomi mentalmente a un'ora interminabile, menomale che l'ora dopo l'avrei passata con il mio Jazz, e in più era Inglese, ed ero brava diciamo.
Mi sedetti al solito posto, vicino a una ragazza che avevo conosciuto poco tempo prima, Jessie.
Stava ripassando, anche se da quello che avevo visto era davvero brava. - Ciao Jessie, tutto bene? - Lei mi sorrise e chiuse il libro.
- Abbastanza, tu? - Annuii e posai il libro sul banco, e nello stesso istante entrò il professore.
L'unica cosa positiva di quella lezione era Jessie, che ogni tanto si metteva a discutere con il professore usando doppi sensi e facendo sganasciare tutta la classe. Ovviamente lui non li coglieva mai, e questa era la cosa più divertente.
Ma quel giorno era di pessimo umore, la cravatta nera e i pantaloni abbinati, quindi era meglio non scherzare con lui.
La lezione passò, molto lentamente, e mi accorsi di odiare storia più del solito.
Finalmente avrei potuto stare con Jasper almeno un'ora, un sollievo. Mi alzai in fretta, salutai con un cenno Jessie e quasi corsi verso il mio armadietto per prendere il libro di inglese, posare quello di storia con gioia e richiuderlo. Feci per precipitarmi verso la classe, ma ricordai solo dopo che da vampira non potevo correre tanto veloce o si sarebbero insospettiti.
Allora camminai lentamente verso l'aula, ero immersa nei miei pensieri quando.. Quelle due oche, tempo prima mi avevano 'minacciata', si stavano avvicinando a me con fare arrogante. Mi venne da ridere, non mi facevano più paura e non ero nemmeno come quel giorno, fragilmente distruttibile di mio.
Mi si pararono davanti, e io finsi di avere paura. Cercai di spostarmi e superarle, ma mi si pararono davanti. Ok, perfetto.
- Oh tappetta, quanto tempo! Probabilmente le nostre parole te le sei già dimenticate.. Non ricordi? Jasper è nostro! - E una fece per spingermi, ma le bloccai la mano e ghignai.
- Non credo proprio, tesoro. - Le scostai malamente il braccio e le superai trionfante e lasciandole basite.
Stavo per svoltare l'angolo, quando vidi spuntare il mio angelo. - Jazz! - Gli buttai le braccia al collo e lo baciai dolcemente, lui appoggiò le mani sulla mia vita e mi strinse a sè, ricambiando il mio bacio.
- Ehi piccola.. - Mi baciò di nuovo e mi prese per mano. - Andiamo a lezione? - Sorrisi a trentadue denti e annuii, facendolo ridere.
- Da quando ti piacciono le lezioni, folletto? - Lo guardai e sorrisi innocente. - Da quando tu sei in quella classe con me. -



Bella.
Il mio cuore batteva fortissimo, riuscivo a sentire il suono ritmato che produceva, e un bruciore quasi insopportabile invadeva il mio corpo,ma qualcosa mi impediva di urlare o muovermi minimamente.
Non ricordavo niente. Ero viva? Morta? Inferno, paradiso, purgatorio? Non vedevo l'ora di finire quello che avevo cominciato, anche se non avevo ben idea di cos'era.
Ma mi ricordavo di Edward, come potevo dimenticarlo? Speravo che lui fosse lì con me, ma avevo i miei dubbi.
Probabilmente era andato a farsi gli affari suoi, come tutti, e io ero rimasta sola in quel posto, ma dove accidenti ero?
Il cuore smise di battere improvvisamente, e sentii freddo. Ero forse arrivata alla fine della mia vita?
Vidi una luce, e quando aprii gli occhi vidi l'angelo più bello. Edward.
- Bella, sei sveglia finalmente.. - Si avvicinò lentamente a me e io mi misi a sedere, vedevo tutto più nitido, potevo distiguere tutti i granelli di polvere, la luce era più forte, la mia pelle brillava grazie ai raggi di sole che filtravano dalla finestra, e i miei occhi erano di un colore strano, lo specchio dell'armadio mi mostrava un'altra ragazza, non potevo essere io. E ovviamente, Edward era più bello che mai, un sogno.
La sua mano sfiorò la mia per un istante, poi lui la posò vicino alla mia gamba, e mi sorrise. - C'hai messo poco, sai? Come tuo fratello e tua madre.. - Gli sorrisi appena e spostai una ciocca di capelli dietro a un orecchio.
- Cos'è successo, di preciso? - Si avviicnò lentamente alla mia mano e mi fece scendere, mi portò davanti allo specchio e mi mostrò il riflesso. - Vedi quella bellissima vampira che guarda verso di noi? Quella sei tu, Isabella. - La sua voce era un sussurro, le sue mani stringevano appena le mie braccia e io ero appoggiata con la schiena contro il suo petto. - E vedi quel vampiro dietro di lei, che sta per correre un grande rischio? Quello sono io. - Il suo mento era ormai sulla mia spalla, il mio viso girato verso di lui e le nostre labbra separate da pochi centimetri. Mi sembrava di sognare, e forse era così.
Il suo sguardo era puntato nel mio, poi sulle mie labbra, e di nuovo. Se fossi stata umana, sarei arrossita da morire e probabilmente sarei svenuta, ma ero vampira per mia fortuna.
Improvvisamente, mi girò completamente verso di lui, afferrò il mio viso fra le sue mani e mi baciò, dolce ma irruente.
ODDIO EDWARD MI STAVA BACIANDO! Chefarechefarechefare?! Ovvio. Ricambiai il bacio e mi strinsi a lui, oddioddioddioddioddio non era un sogno, era tutto vero!




Ok, ci siamo quasi. Spero vi sia piaciuto il capitolo, recensite numerosi, a presto, Alba97!






   
 
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