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Autore: Tommos_Love    18/09/2012    1 recensioni
Sophie, ventenne che ritorna dopo sette anni dal Sudamerica al suo paese d'origine, l'Inghilterra.
Si rincontrerà con la sua migliore amica, Kate, che la odierà per tutta la vita.. perchè? Scopritelo leggendo :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Andai in camera e presi le due valigie che avevo fatto prima, mi vestii rapidamente e mandai un messaggio, forse loro erano gli unici a capirmi. 
 
«Così te ne vai?» mi chiese Kevin, bevendo il suo caffè caldo. 
«Se solo l'avessi saputo prima.. Mi dispiace così tanto!» Joe sembrava davvero triste per me, il che mi faceva stare un pochino meglio, ci tenevano a me ..almeno loro sono stati sempre sinceri e aperti con me, non avevano mai finto di essere altre persone o mentirmi.
«Si ragazzi, è la cosa migliore non credete?» dissi guardando Nick, il quale non aveva detto niente, pensava a qualcosa, o a qualcuno. Non riuscivo a capirlo.
«No, tu dovresti rimanere.. le persone che ti hanno fatto del male, sono loro che devono andarsene, non tu!» disse infatti Nick, con fare arrabbiato. 
«Sono troppe queste persone, poi mia nonna mi aspetta, starò bene là!» finsi un sorriso, per confortarlo.
«Non posso credere che Nicole non ti abbia detto nulla!» mise una mano sul collo, aveva uno sguardo deluso e arrabbiato.
«Non prendertela con lei, non dirle niente.. Anzi non dite niente a nessuno, intesi?» mi alzai dalla sedia, prendendo le valigie. Sì, avevo intenzione di partire oggi stesso, così non avrei dato la possibilità a nessuno di convincermi di restare, semplicemente non volevo, non me la sentivo di vedere Louis ogni volta che andavo al lavoro, o di vedere Nicole ogni santo giorno, oppure Harry.. semplicemente ci stavo male.
«Ci mancherai, lo sai!?» Si alzò Joe abbracciandomi. Ero felice di averli incontrati, e di aver, in qualche modo, lavorato con loro. Il sogno di ogni ragazza insomma. 
«Anche voi.» abbracciai tutti e tre, mi sarebbero mancati davvero, soprattutto Nick. Chiamai James, spiegandogli rapidamente la situazione, non ci volle molto per farmi dire 'Stai tranquilla' lui era un uomo comprensibile, era una delle poche cose che invidiavo di Nicole. I ragazzi non mi accompagnarono in aeroporto visto il casino che si sarebbe potuto scatenare ma si assicurarono che Jerry, il loro autista, mi portasse là. Kevin aveva chiamato alcuni suoi 'amici' per farmi avere il primo biglietto con destinazione Venezuela. Salii sulla macchina e li salutai per l'ultima volta con la mano, accennando un piccolo sorriso. 
Non volevo sapere più niente di Louis, Kate, Harry, Nicole. Avevo proprio chiuso con quei quattro.   
 
 
 Erano passati nove o forse dieci mesi dall'ultima volta che mi ritrovai in Inghilterra. Qui mi trovavo davvero bene e mia nonna era una delle donne più fantastiche che potessero esistere sulla terra. 
«Ma hai già mangiato?» mi chiese per la trentunesima volta, le sorrisi dicendo di si. 
«E' arrivata questa per te, cara.» disse ancora mia nonna, porgendomi una busta bianca, una delle tante buste bianche che avevo ricevuto in questi ultimi.. mmm si più o meno dieci mesi. 
«Grazie nonna!» presi la busta e andai in camera mia. Mi sedetti sul letto e la aprii, lasciando perdere l'emittente..sapevo già chi era. 
 
'Ciao Sò.. un'altra lettera che non mi hai risposto. Beh cosa ci posso fare, ho sbagliato e non smetterò mai di ripetertelo. Non voglio continuare a pensare al passato, non ha senso, non credi? 
Volevo raccontarti della piccola Sunshine, è proprio bella, come la madre. Non fa altro che ripetere 'mamma' e questa cosa mi irrita perché non dice mai 'papà' o 'Harry'. E' proprio cresciuta bene, è bionda e ha gli occhi marroni scuri, come i tuoi! Le racconto sempre di te, e di quanto tu le voglia bene. 
Ti voglio tanto ma tanto bene Sophie, stammi bene e perdonami. 
Harry x'
 
Strinsi il foglio tra le mie braccia, sorridendo e all'improvviso mi scese una lacrima. Volevo conoscere Sunshine, non posso credere che per colpa di Louis, io mi sia persa la nascita della mia nipotina, ma non potevo tornare, non avevo ancora superato tutto. Tutti questi mesi lontani da lui sono stati inutili, non faccio che pensare a lui, e alle sue parole. 
Non l'avevo più sentito, non sapevo nulla di lui. Anzi, non sapevo niente di nessuno, avevo perso proprio tutti i contatti perché non volevo che Louis sapesse dove mi ritrovavo. Anche se in questo momento mi immagino Louis e Kate insieme, forse dopo la mia partenza si sono fidanzati e ora sono felici insieme. Aaaah, dovevo smetterla di farmi queste paranoie. 
«Sophie !» sentii urlare mia nonna. Presi la lettera e la misi nel cassetto insieme alle altre. Andai rapidamente in cucina, trovando mia nonna davanti al televisore.
«Nonna, cosa c'è?» chiesi tra un sorriso e l'altro.
«Questo coso, è troppo alto!» disse guardando la tv. 
«Ahah nonna vai a sederti, ci penso io!» presi il telecomando e abbassai un po'.. vidi però qualcosa riflesso nella televisione, qualcuno.. un viso troppo conosciuto ormai. Alzai un po' il volume, posizionandomi proprio davanti alla tv, sentendo le lamentele di mia nonna.
'Il ragazzo famoso in Inghilterra, fa colpo sulle ragazze sudamericane. Si dice che verrà a fine anno per promozionare il suo nuovo disco "Taken". Un viso perfetto, occhi perfetti, capelli perfetti e una voce spettacolare! Preparatevi perché Louis sta arrivando.' le voci della ragazza che parlava alla tv non mi sembravano vere. Dovetti sedermi sulla prima sedia che trovai e realizzare che Louis ce l'aveva fatta! Aveva realizzato il suo sogno, era un cantante famoso non solo in Inghilterra, ma anche qui. 
«Tesoro ma stai bene?» mia nonna si precipitò a portarmi un bicchiere d'acqua ma neanche quello riuscì a portarmi a terra. Ero proprio sconvolta, ma non per il fatto che lui fosse famoso, ma per il fatto che finalmente aveva realizzato il suo sogno segreto. 
«Si nonna, ora vado da Kristen.. ci vediamo dopo okay?» mi alzai, baciandole una guancia, prendendo la borsa e le chiavi. 
Non stavo andando da nessuno, era solo una stupida scusa per stare da sola e pensare a tutto. 
 
«Allora io vado eh, se hai bisogno vieni a cercarmi!» sentii mia nonna urlare, già di prima mattina questo non andava bene. Non è che si trasferiva da qualche parte, andava solo qualche ora dalla sua amica che abitava accanto. 
«Si nonna, stai tranquilla!» dissi mettendo la faccia nel cuscino, era ancora troppo presto, o almeno credo. Sentii la porta chiudersi e ne ero davvero felice, potevo dormire in pace. Dopo neanche tre minuti sentii il campanello suonare, lasciai perdere.. ero troppo stanca. Poi risuonò una seconda volta e una terza ancora. Così mi alzai a malavoglia dal mio caldissimo letto e andai verso quella dannata porta. Possibile che mia nonna si fosse dimenticata un'altra volta gli occhiali, lo faceva sempre. Il campanello risuonò e lì non ci vidi più.
 
«Un attimo nonna! Il tempo di aprire gli occhi !» urlai ancora assonata. Aprii la porta, sbadigliando pure, e quando aprii  veramente gli occhi, il mondo mi sembrò crollarmi addosso. Non era possibile, era tecnicamente possibile che questo stesse accadendo. Era un sogno, si doveva essere un sogno. Mi diedi un pizzicotto sul braccio ma mi fece solo male, e lì realizzai che era tutto vero, che quella persona era davvero davanti a me.
«Ciao..» sorrise imbarazzato. Cosa dovevo fare, come dovevo comportarmi? E' passato così tanto tempo, dannazione.
«Ciao..» dissi anch'io, più agitata che mai, mi sudavano le mani e non era un buon segno.
«Cosa ci fai.. qui?» riuscii a chiedere, visto che lui non si degnava di aprir bocca. Mi sentivo intimidita, come se lui mi facesse sentire piccola piccola.
«Sono venuto a trovarti e a chiederti perdono.. Lo so che è passato tantissimo tempo, e capisco il tuo comportamento, ma diamoci un taglio, no?» disse calmo, certo per lui non era successo niente, vero? Lui non aveva sofferto come me, lui non si sentiva tradito, lui non aveva capito niente di me, niente.
«Diamoci un taglio? - ripetei fredda - ma ti senti? Credi di venire qui e risolvere tutto con un 'diamoci un taglio'?» 
«No, ma.. mi dispiace tantissimo.» i suoi occhi si fecero lucidi, era orribile vedere quei occhi pieni di acqua, non aveva senso. 
«Louis - mi staccai da lui - le cose sono cambiate, ti ho già dimenticato.» dissi fredda. 
«Non ti credo. Se mi avessi dimenticato non staresti per piangere, e non ti suderebbero le mani, e mi avresti già perdonato.» disse lui sicuro di se. Possibile che mi conoscesse meglio di me stessa? Risi involontariamente, mi venne spontaneo farlo, subito dopo me ne pentii, ovviamente.
«Saprò io quello che provo, no? Ora vattene, ti prego!» è vero, stavo al punto di piangere ma dovevo essere forte, dovevo farlo per me stessa. 
Gli chiusi la porta in faccia, altrimenti le sarei scoppiata a piangere in faccia e non me lo sarei perdonata. 
«Solo ascoltami, so che ti ho ferita.. e so che non meritavi tutto questo, ma devi sapere che dal primo momento in cui ti ho vista, sapevo che avrei infranto tutte le regole per averti. Ti prego Sophie, perdonami..»
Iniziai a piangere, ero ormai una fontana, anche se avessi voluto perdonare Louis, il mio cuore era ancora spezzato, non potevo farlo, non potevo farcela. 
«Louis, ti prego vattene.. mi hai già fatto tanto male.. hai fatto tutto questo lungo viaggio per niente.» esclamai piangendo, potevo sentire il suo respiro anche se era dietro la porta.
«Se ti dicessi che tutto andrà bene, mi crederesti?» urlò con una voce tremolante. Non risposi. 
«No? Ti chiedo solo una cosa.. ascoltami.» 
All'improvviso senti il suono di una chitarra, una dolce melodia avvolse le mie orecchie, poi sentii Louis che si schiarì la voce, sorrisi tra me e me, e iniziò a cantare.. sì mi stava cantando una canzone.
 
(Siete pregate di leggere il testo della canzone, Dio Mio questa canzone è bellissima, è di Bieber, si chiama Be Alright (Andrà Bene). Capite il senso del testo, buona lettura! *lacrime*.
 
 
Attraverso l’oceano,attraverso il mare
Incomincio a dimenticare il modo in cui mi guardi ora 
Sopra le montagne e attraverso il cielo
Ho bisogno di vedere il tuo viso e  guardarti negli occhi 
Attraverso la tempesta, attraverso le nuvole 
Dossi sulla strada e ora sono capovolto
Lo so che è difficile piccola, dormire la notte
Non preoccuparti perché tutto andrà bene 
 
Attraverso il tuo dolore,
Attraverso le battaglie
Non preoccuparti perchè tutto andrà bene
 
Tutto solo nella mia camera
Aspettando al più presto la tua chiamata
E per te, io camminerei mille miglia
Per stare tra le tue braccia

Che tengono il mio cuore
 
Oh io, Oh io ti amo
Tutto andrà bene.
 
Tu sai che tengo a te

Ci sarò sempre per te
Prometto che resterò proprio qui
So che anche tu mi vuoi
Piccola possiamo farcela attraverso qualsiasi cosa
Perché tutto andrà bene,
Andrà bene
Attraverso il tuo dolore,e attraverso le battaglie
Tutto andrà bene
Andrà bene…

Decisi di aprire la porta, le lacrime non smettevano di scendere, ma questa volta erano lacrime di felicità, pensai. 
«Sei uno stupido, idiota, immaturo, e tutti gli insulti che esistono in questo mondo!» dissi piangendo, ridendo sotto i baffi. Possibile che mi avesse cambiato umore in meno di dieci minuti? Ne ero innamorata, e non potevo farci niente.
Lui prese il mio viso tra le sue mani, mi sorrise ancora, e mi baciò. Un bacio lento, profondo e soprattutto pieno di amore.
E' proprio vero che ci vuole tempo per dimenticare, ho perdonato Louis ma ovviamente non dimenticherò mai quello che mi ha fatto. Dobbiamo ricominciare da zero, devo ancora conoscerlo come lui deve conoscere me. 
«Ti devo ringraziare io.» disse sedendosi sugli scalini fuori di casa mia. 
«E per cosa?» mi sedetti affianco a lui. 
«Per tutto, sono chi sono oggi per merito tuo. Se tu non mi avessi mai incoraggiato a cantare io non avrei mai ritrovato mia mamma.» disse con un sorriso. 
«T-tua mamma?» balbettai, non potevo crederci, ero proprio felice. Proprio quello che volevo, la verità.. Louis e sua mamma, sua mamma esisteva.
«Sì, dopo cinque mesi che sono diventato famoso là, lei è venuta a cercarmi.. non ci potevo credere..»si vedeva che era proprio contento.
«Te lo avevo detto, sono proprio felice sai?» lo guardai negli occhi, lui alzò lo sguardo e rise, ridemmo insieme, come due stupidi innamorati.
«Aspetta, come cavolo hai saputo che ero qui? Il mio indirizzo?» chiesi alzandomi. Lui mi guardò e diventò serio, dopo rise. Proprio strano quel ragazzo. 
«Ho capito - tirai un sospiro - Harry.» incredibile come mi riuscisse a capire, era proprio uno stupido ma gli volevo un gran bene, e presto l'avrei perdonato. Insomma se avevo perdonato Louis, perché non gli altri? 
Quando venni a sapere che lui doveva fare un tour mondiale, mi si fermò il cuore, il mio ragazzo era famoso ed io non riuscivo a realizzare la cosa. 
«Non cambierà nulla, vero?» chiesi abbracciandolo.
«Everything is gonna be alright!» mi sorrise lui, stringendomi forte forte. 
Ed io? Io stavo morendo tra le sue braccia, morendo di felicità.
oh l'amor. 



___
Okay, partendo dal fatto che è la prima FF che finisco, vi volevo ringraziare, davvero çwç 
Grazie per tutte le visite, e tutte le recensioni che ricevuto. 
Niente da dire, spero vi sia piaciuta la mia storia e se avrò tempo ne pubblicherò altre. Alla prossima beeelle. :)
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Mi chiamo @Sonohrasgirl adios :3
  
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