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Autore: manson    18/09/2012    4 recensioni
Ciao! Siamo nella nuova generazione, dopo Hogwarts. L'amore non sa che strada prendere. recensite :)
baci, manson.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Nuovo personaggio | Coppie: James Sirius/Rose, Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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La musica rimbombava in quella discoteca Babbana e Lily Luna Potter ballava insieme a qualche sua amica ormai da qualche ora. Il dj quella sera non era affatto male e tutti si stavano divertendo molto.

-Potter?- una voce fredda la sorprese alle spalle e girandosi si trovò faccia a faccia con lui, Scorpius Malfoy in carne ed ossa, o meglio in camicia e jeans, che, a dirla tutta, gli donavano parecchio.

-Malfoy! Cosa ci fai qui?- cercò di chiedergli, sorpresa di trovarlo in un luogo Babbano, ma la musica era troppo alta per riuscire a sentirsi. Lui fece segno di non aver capito, iniziando a ballare e trascinandola con lui mentre la teneva per mano.

Il cuore di Lily perse un battito nel sentire il corpo del biondo così vicino al suo e lui che si muoveva con un sorriso sulle labbra e gli occhi chiusi. Merlino quanto era bello: quanto aveva invidiato in tutti quegli anni Rose, quanto aveva voluto essere lei a baciarlo, ad amarlo. Anche se, in realtà, lei lo amava già, in silenzio. Condotta da lui, iniziò a ballare, senza rendersi conto del tempo che passava. Quando il dj salutò la discoteca e la musica cessò, i due terminarono di ballare. Lily lo fissava imbarazzata, mentre lui sembrava sereno, completamente diverso dai tre mesi prima, quando si era lasciato con Rose.

-grazie- le disse uscendo dalla discoteca

-a te- rispose lei con un sorriso, cercando con lo sguardo le sue amiche, che però non vedeva da nessuna parte ‘’vuoi vedere che quelle si sono trovate dei ragazzi e mi hanno lasciata qui?’’

-ti serve un passaggio?- chiese Scorpius vedendo l’espressione persa della ragazza -nessun disturbo-

-ehm…grazie- lo seguì fino alla macchina, osservando che probabilmente doveva valere quanto casa sua, di sua nonna e i suoi zii messe insieme -wow-

-bella vero? L’ho comprata due mesi fa…sai per…- ma si bloccò, scuotendo la testa e cercando di non ripensare a Rose: non la vedeva da un pezzo, ed era quasi sicuro di averla dimenticata, ma di sicuro non voleva testare il suo cuore quel giorno, ne mai, se gli fosse stato possibile.

-sai dove abito vero?- Scorpius ghignò, accendendo la macchina e partendo velocemente.

 

-grazie allora…- disse Lily arrivati sotto casa sua, mordendosi il labbro e non sapendo cos’altro dire o fare per ringraziarlo.

-ti accompagno?-

Lily lo fissò come sorpresa: le stava davvero chiedendo di accompagnarla fino alla porta? -o…ok-

-senti Scorpius,- iniziò la ragazza una volta davanti alla porta di casa e senza fissarlo negli occhi tanto le guance sembravano andarle a fuoco per l’imbarazzo -tu che pensi delle ragazze che fanno la prima mossa?-

-le adoro- rise lui, mentre le sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Lily inspirò profondamente prima di baciarlo, portandogli le braccia al collo. Quanto aveva sperato di poterlo baciare almeno una volta, quanto aveva voluto anche solo sfiorarlo. E ora, lo stava davvero baciando, e lui le stava rispondendo con altrettanta passione, sbattendola piano contro l’uscio della porta e facendo aderire i loro corpi. -posso entrare?- le sussurrò all’orecchio baciandola e passandole poi la lingua sul collo. Lei annuì, cercando freneticamente le chiavi, mentre lui le accarezzava tutto il corpo, conoscendolo da sopra i vestiti: un corpo nuovo, non magro e lineare come quello di Rose, ma più pronunciato in ogni sua curva, dei capelli non folti e che non profumano di Rose, ma capelli lisci e profumati di vaniglia. Finalmente Lily riuscì a trovare le chiavi e in pochi passi silenziosi i due raggiunsero la camera della ragazza.

Scorpius iniziò subito a spogliarla, ma lei lo allontanò: doveva essere sicura che non fosse una ripicca, qualcosa con cui vendicarsi di Rose -lo stai facendo per lei?-

-lo sto facendo per me…e per te- le rispose sicuro. No, non stava cercando di dimenticarla con Lily, stava solo seguendo il suo istinto, e il suo basso ventre, chiaramente. Lily a questa risposta lo baciò di nuovo accompagnandolo nel suo letto.

 

 

 

Rose stava osservando il sole sorgere timido fuori della finestra di casa sua. Il cuore batteva veloce, lo stomaco non ne voleva sapere di avere fame ormai da qualche giorno. Le mani toccavano, accarezzavano, scaldavano il suo ventre ancora più del solito.  L’avrebbe rivisto, e non pensava di poter essere così agitata alla sola idea di incontrare i suoi occhi: non era stata così in ansia nemmeno mentre aspettava l’esito del suo esame.

 

Rose, sta calma. Non può aver cambiato idea, ti ha scritto e chiamato quasi tutti i giorni. Lui vuole questo bambino, quanto lo vuoi tu.

 

Aprì il suo armadio, alla ricerca di qualche vestito che fosse almeno lontanamente decente e che non evidenziasse il suo ventre. Spesso, in quel mese, si era ritrovata davanti allo specchio a fissare la sua pancia, che ogni giorno si faceva sempre più pronunciata, e ogni volta un sorriso che Hugo avrebbe sicuramente definito ‘’da ebete’’ con la sua grande delicatezza, le si stampava sul viso. Avrebbe optato per un paio di pantaloni di jeans, l’unico che le andava bene al momento, e una delle magliette che le aveva regalato Lily e che nascondeva abbastanza quello che ancora nessuno, o quasi, sapeva. Scese a fare colazione, sola; tutti dovevano ancora alzarsi e probabilmente era meglio così, aveva un aspetto orribile, il volto bianco per la nausea che quotidianamente la tormentava e per l’ansia.

Un gufo appena planato accanto alla finestra la fissava, in attesa di entrare e consegnare la lettera che aveva legata alla zampa. -Nahla- sorrise Rose mentre faceva entrare il gufo nero e bianco nel salotto e le slegava la zampetta. Il gufo la fissò insistentemente finché lei, ridendo, non le diede alcuni croccantini -solo James poteva viziarti così- le sussurrò, mentre il gufo sgranocchiava i croccantini, soddisfatta. Con mani tremanti, si concentrò sulla lettera, iniziando ad aprirla lentamente.

 

Tra poco prendo la Metropolvere per tornare all’Accademia, poi passo per casa tua. James.

 

Tutto qui?

 

Si chiese Rose, rileggendo più volte quelle poche parole, incredula. Un rumore alle sue spalle la sorprese

-che succede Rosie?-

-Hugo! Mi hai spaventata! Cosa ci fai già sveglio?- gli chiese ancora con il cuore a mille per lo spavento, nascondendo il biglietto di James, dato che lettera non poteva essere definito, dietro la schiena

-in realtà sono appena tornato…- disse ridendo e con un tono di voce un po’ alto -sono stato in una discoteca Babbana, non sento niente- continuò, divenendo improvvisamente serio e fissando la sorella con sguardo assottigliato -comunque, ti ho fatto una domanda, cosa ti sta succedendo?-

-io…niente Hugo, che dovrebbe succedere?- gli rispose senza guardarlo e raggiungendo in fretta il gufo di James per farlo uscire dalla finestra da cui era entrato

-è Nahla quella?- chiese Hugo incerto, osservando il gufo volare lontano dalla loro casa -perché c’era il gufo di James qui?-

-niente che ti riguarda, vai a letto- gli urlò nervosa, portando inconsciamente una mano al ventre, come per voler rassicurare il bambino.

Ad Hugo non sfuggì quel gesto, e alzandosi raggiunse in pochi passi la sorella prendendola per un braccio e sollevandole la maglietta quel poco che bastava per notare la pancia non più piatta come aveva sempre avuto, ma leggermente più pronunciata. Rose cercò di divincolarsi inutilmente, osservando con le guance infuocate il fratello, che ancora non aveva detto niente ma di sicuro il suo cervello stava lavorando al massimo. Dopotutto non era stupido ed era infatti stato un Corvonero, non ci avrebbe messo molto a capire. L’espressione a metà tra lo sconvolto e il felice che comparve qualche secondo dopo sul volto di Hugo, fece preoccupare Rose, che si preparò ad una sfuriata alla Weasley -nostro padre farà un colpo, lo sai vero? E anche lo zio Harry, James potrà ritenersi soddisfatto se ne esce vivo-

-lo so…è che…-

Hugo scosse la testa, andandola ad abbracciare -non mi interessa il come, il quando o il perché… è da giorni che sei diversa, hai uno sguardo diverso, felice. Sei anche più bella. Mi dispiace solo che tu non me l’abbia detto- le sussurrò infine, dopotutto era pur sempre suo fratello.

-scusa- Rose con gli occhi bassi continuava a fissare il pavimento, torturandosi le mani.

-è maschio o femmina?- Hugo si era seduto sul divano di fronte a Rose e sorrideva ‘’da ebete’’ alla sorella, un po’ forse per la stanchezza, un po’ per il fatto che sarebbe diventato zio -avete già scelto il nome? Trovo Hugo un nome molto particolare!-

Rose scoppiò a ridere -non so se sia maschio o femmina Hugo, ma di sicuro non lo chiameremo come te….ora va a letto-

-d’accordo…mamma- alzò le braccia in segno di resa, mentre sghignazzava nel pronunciare l’ultima parola ‘‘tsk, mia sorella mamma, ora le ho davvero viste tutte!’’ avrebbe giurato di sentire Rose mentre il fratello si allontanava.

 

Rose continuava a fissare l’orologio ogni minuto, il tempo sembrava allungarsi all’infinito, anche quando pensava fosse passata almeno mezzora, in realtà l’orologio segnava solo cinque minuti più tardi.

-ciao- una voce calda, familiare, la riscosse dai suoi interrogativi sul fatto che le lancette del suo orologio da polso funzionassero veramente. Girandosi vide James osservarla dal camino, sporco di polvere e con la barba incolta, gli occhi vivi la fissavano intensamente, quasi divertiti.

-ciao- disse impacciata mentre gli si avvicinava lentamente, senza distogliere lo sguardo dagli occhi verdi di lui -come…come stai?-

-Sono affamato, ma per il resto bene…voi?- la sua voce invece era calma, anche se stanca dopo un intero mese a dormire su un sacco a pelo, sempre fuori con pioggia, vento o neve, ad alzarsi presto e allenarsi continuamente.

Rose annuì -sta crescendo- lo disse sorridendo, ormai entusiasta all’idea di avere un bambino.

James sentiva il cuore battergli quasi dentro la testa, avrebbe voluto abbracciarla, baciarla, dirle quanto le era mancata, avrebbe voluto toccare il suo ventre per scoprirne la rotondità, il ventre dove stava crescendo suo figlio, loro figlio. Invece, il famoso coraggio da Grifondoro di cui tutti parlavano in quel momento era scomparso, e lui stava lì, impalato, a fissarla come un’idiota, senza sapere cosa dire.

Fu Rose a prendere l’iniziativa, abbracciandolo piano, poggiando la sua testa nel petto di lui e chiudendo gli occhi per concentrarsi sul suo odore, che le era mancato tanto quanto i suoi sorrisi, i suoi ghigni, i suoi capelli patologicamente disordinati, le sue mani grandi e forti, il suo respiro sulla sua pelle, i suoi baci, le sue carezze, lui. Alzò lo sguardo verso di lui -mi sei mancato, James. Ho avuto paura di non farcela, è difficile non dire nulla a nessuno, ho avuto paura di non essere abbastanza attenta per…-

James non le permise di continuare, impossessandosi delle sue labbra in un bacio dolce e delicato -sei stata bravissima Rose, ora ci sono anche io con te- le sorrise, asciugandole una lacrima che lenta e silenziosa le aveva rigato la guancia. Poi spostò le sue mani sul ventre della ragazza, sentendo il cuore battere ancora di più e un brivido scendergli lungo la schiena. Probabilmente non era mai stato così emozionato. -vieni con me- le sussurrò, allontanandosi verso il camino e porgendole una mano, il suo solito sorriso rassicurante che la spronava a fidarsi di lui. Lei gli prese la mano e, insieme, si ritrovarono in un’altra casa. Era vecchia e un po’ malandata, sporca e fredda, ma che per entrambi significava molto.

-siamo a casa di Sirius- constatò Rose, senza ancora capire perché l’avesse portata proprio lì. James la prese di nuovo per mano, trascinandola di sopra, di fronte ad una vecchia porta chiusa.

-avanti aprila-

Rose, con la mano tremante, spinse la maniglia ed entrò nella stanza. Una stanza pulita, nuova, le pareti bianche e un buon odore. Ma non fu quello a colpirla, bensì un’altra cosa: al centro della stanza c’era una culla, bianca come le pareti, già con piccole lenzuola altrettanto bianche. Accanto alla culla una sedia a dondolo: Rose ricordava perfettamente tutte le volte che James aveva detto che avrebbe voluto essere cullato su una sedia a dondolo, come aveva fatto nonna Molly con i suoi numerosi figli.

-io, ecco beh capisco se tu non vuoi…la mia era solo un’idea…ma a me piace questo posto e l’unica, anzi le uniche persone con cui voglio condividerlo siete tu e nostro figlio, Rose-

La ragazza si girò con uno sguardo duro e serio verso di lui, facendolo sudare freddo, per poi scoppiare a ridere e abbracciarlo -sarebbe fantastico- gli disse prima di baciarlo con tutta sé stessa, ancora incredula per quella sorpresa. Lui la prese in braccio portandola verso un’altra porta, la stanza di Sirius, ormai la loro stanza.

 

-sai- James la fissava mezzo disteso sul letto  con un sorriso dolce, accarezzandole lentamente il ventre leggermente coperto dal lenzuolo  -Harry mi ha lasciato questa casa, dice che nessuno sarebbe più adatto di me ad abitare qui…a volte mi spaventa, non so se stia parlando con me o con James e Sirius, è per questo che voglio entrare nella squadra di Ted, lì non avrei mio padre che mi guarda quasi con nostalgia- terminò, facendosi serio e accoccolandosi accanto a Rose.

-per me sei solo il mio James- gli sorrise la ragazza, cercando le sue labbra

-siamo già diventati possessivi mia Rose?- disse lui di rimando, baciandola ancora e ritrovandosi di nuovo eccitato dalle sue carezze -mi farai impazzire così- sussurrò, prima di entrare ancora in lei dolcemente. Ancora non poteva crederci, Rose era sua, era sua davvero, solo e soltanto sua.

 

-dobbiamo tornare a casa Jamie-

Il ragazzo annuì, iniziando a rivestirsi e osservando Rose che si accarezzava il ventre. -sai Rose, ho avuto parecchio tempo per pensare al nome in questo mese…mi piace Sean- era un pezzo che quel nome gli ronzava in testa, era particolare, non ricordava nessuno nella loro famiglia e stava perfettamente con il cognome Potter.

-è bellissimo, ma si può sapere perché siete tutti convinti che sia un maschio?-

-tutti?- chiese interdetto James

-dovresti vedere quanta roba a comprato tua sorella..non so nemmeno dove li trovi tutti quei soldi!- entrambi scoppiarono a ridere -comunque si è un bel nome: James, Rose e Sean…aggiudicato- concluse Rose, baciando James sulle labbra dolcemente.

-senti Rose…ehm allora, appena mi sono sistemato…beh verrai ad abitare qui?-

La ragazza lo fissò un istante: andare a vivere assieme così presto? Avrebbero dovuto dirlo a tutti, e non sarebbe stato facile, tutt’altro. Alla non risposta di Rose, James si rattristì un poco -so che non sarà facile fargli accettare noi…e Sean…ma non voglio vederti di nascosto e farti usare vestiti più larghi per nascondere nostro figlio-

Rose annuì, sorpresa di quelle parole così dolci -glielo diremo domenica, al pranzo di famiglia- disse infine, prima di sparire per le scale e poi per il camino.

 

 

 

Lily aprì piano gli occhi quando la luce del sole le colpì il volto. Cercò di ricordare cosa fosse successo prima, finché qualcosa accanto a lei si mosse, o meglio qualcuno. Scorpius Malfoy dormiva voltato verso di lei,  evidentemente nudo sotto il lenzuolo. ‘’Merlino…l’ho fatto con Scorpius’’ Lily pensandoci non riusciva a smettere di ridere e, guardandolo con gli occhi chiusi e i capelli biondi ricadere scomposti sul volto, per non parlare del corpo che si intravedeva dalle lenzuola, non poteva non pensare che non fosse bellissimo. Probabilmente lo fissava da qualche minuto, quando lui aprì gli occhi incrociandoli ai suoi -buongiorno- gli sorrise, avvicinandosi come per baciarlo.

-ciao- rispose lui, rispondendo al bacio delicatamente -sei stata bene ieri sera?-

Lily annuì, ripensando a quelle mani e quel corpo che l’avevano fatta letteralmente impazzire –sei davvero fantastico…cavolo! Sono già le undici! Devi vestirti e andare via e…-

Non terminò mai la frase perché, come si erano messe d’accordo il giorno prima, Rose arrivò nella sua camera per andare a fare shopping. Scorpius e Lily la fissarono allibiti, non sapevano cosa dire o fare, proprio come Rose, che sembrava aver perso il controllo sul suo cervello. -scusate-  biascicò, uscendo dalla porta e chiudendosela alle spalle.

-merda- Scorpius si alzò velocemente, cercando i suoi vestiti sotto lo sguardo ancora spaventato di Lily.

-perché vuoi andare da lei?- gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, quando lui si avvicinò alla porta della camera -la ami ancora?-

Scorpius non rispose, non la guardò nemmeno, uscendo dalla camera per andare a cercare Rose. Non dovette faticare molto, dato che era ancora impalato in corridoio, all’ultimo piano di casa Potter, dove quasi nessuno aveva accesso, a fissarsi i piedi -Rose…- la chiamò, girandola verso di sé. Stava piangendo, ma con quale diritto lo faceva? Era stata lei a rovinare il loro rapporto! Era stata lei ad andare a letto con quell’idiota di Potter! Era stata lei a spezzargli il cuore! E ora aveva il coraggio di piangere perché lui si era scopato la Potter?

-dovevo bussare, che stupida- gli cercò di sorridere -voi…state insieme adesso?-

Già, era stata lei a distruggerlo. Ma lui era talmente innamorato che l’aveva già perdonata, avrebbe voluto andare da lei il giorno stesso in cui gliel’aveva confessato e dirle che non gliene importava niente, che voleva stare con lei per sempre. E, quell’anello che le aveva comprato, quell’anello che non era appartenuto a nessuno dell’’’importante casata dei Malfoy’’, ne era una prova quotidiana. -no…tu come stai?- che stupido. Si era davvero convinto di averla dimenticata? Che idiota.

-bene...-

-ti ho pensata spesso in questi mesi, Rosie-

Rose tremò: non voleva ascoltare. Non voleva sentire una parola di quello che le stava dicendo, dannazione! E soprattutto non doveva piangere, che senso aveva? Perché diavolo stava piangendo? Lei era incinta, era incinta di James, e sapeva di provare qualcosa per lui, quella notte era stata così bene. Per quale dannato motivo Scorpius doveva tornare? Non poteva starsene a Roma o in qualche altra sua tenuta, dove lei sapeva che era andato a rintanarsi in quei mesi?

Scorpius le si avvicinò, carezzandole una guancia e poi tirandola tra le sue braccia. Sentirla lì, vicina, era tutto quello che Scorpius voleva, ma lei era rigida, non si lasciava andare -abbiamo sbagliato entrambi Rose, ma possiamo ricominciare- le sussurrò prima di provare a baciarla, ma lei l’allontanò piano, scuotendo la testa.

-Scorpius…dimenticami, ti prego-

-perché? Io ti voglio ancora-

-sono incinta-

Il biondo aprì e richiuse la bocca più volte. Incinta, è incinta. -è di Potter vero?- chiese con tono amaro, conoscendo già la risposta. Quando lei annuì, scontrò il suo pugno sullo stipite della porta dalla rabbia, facendola sobbalzare e provocandosi un grosso taglio

-mi…mi dispiace-

-penso che questo decreti definitivamente la fine della nostra storia- senza aggiungere altro e tenendosi la mano dolorante, il ragazzo si smaterializzò, lasciandola sola ad affrontare la cugina.

 

 

-Rose…sei arrabbiata con me?- alla fine Lily si era fatta forza, si era vestita e aveva deciso di andare a parlare alla cugina, che ancora era in corridoio, come pietrificata. Lily sapeva che non aveva colpe, Rose e Scorp non stavano più insieme e lei era libera di stare con chi voleva, ma poteva capire che Rose si sentisse tradita. Era per questo che voleva chiarire le cose, perché se voleva cercare di frequentare Scorpius, doveva anche sapere se Rose provava ancora qualcosa per lui.

-no- sussurrò la ragazza,che ancora rivedeva davanti ai suoi occhi Lily e Scorpius nudi

-io…mi dispiace ok? Ma…lui mi è sempre piaciuto Rose, non te l’ho mai detto perché sapevo che eravate innamorati…ma non sai quanto ti ho invidiata tutti questi anni-

Rose la fissò con la bocca aperta, sorpresa dalle sue parole. Era Scorpius allora il ragazzo di cui era sempre stata innamorata? E lei non l’aveva mai capito? Era davvero così cieca?

QUESTA E' LILY

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CIAO. BEH, DI SICURO NON STARO' A INVENTARE SCUSE, PERCHE' NON CE NE SONO. NON MI SONO FATTA PIU' SENTIRE, NON HO AGGIORNATO. MI SENTO UNO SCHIFO GIA' IO. NON SO NEMMENO DOVE HO TROVATO IL CORAGGIO DI AGGIORNARE, DOPO TUTTO QUESTO TEMPO, MA L'HO FATTO ORMAI.
AVEVO PERSO L'ISPIRAZIONE, ECCO TUTTO.
SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO. A ME, DOPO AVERLO RISCRITTO UNA COSA COME N VOLTE, MI HA ABBASTANZA CONVINTA.

SPERO CHE, NONOSTANTE IL MIO SUPERRITARDO, TROVIATE LO STESSO IL TEMPO DI RECENSIRE.
RINGRAZIO QUINDI HA MESSO LA STORIA TRA SEGUITE/PREFERITE/RICORDATE E CHI HA RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO: GINNY96, PUFFA92, PERCY POTTER GABRIELI E REEGRAY.

UN BACIO A TUTTE, E ANCORA, SCUSATE. :)

  
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