Titolo: Schivando il colpo
Fandom: Harry Potter
personaggi: James Sirius Potter/Rose Weasley, Scorpius Malfoy
genere: Drammatico, Mistero, Romantico
avvertimenti: Iincesto tra cugini di primo grado, morte di un personaggio secondario
tipologia: long fic (5/5)
rating: PG13/Giallo
contoparole: 467/7383 (fiumidiparole)
Note: scusate per il ritardo ma ;____; non volevo che finisse! La mia prima long completa, sob ;___;

 

Epilogo

Era partita poche ore dopo, non prima di farsi raccontare da James tutti i dettagli sui loro genitori di cui il cugino era a conoscenza. Noncurante della stanza già pagata e di quello che avrebbero pensato tutti rivedendola a Londra così presto, si era Smaterializzata in fretta e furia; sentiva soltanto il bisogno di stare da sola con se stessa. Era giunto il momento di vivere la vita reale: aveva capito il messaggio di James, si era ritrovata a Delfi, aveva scoperto una parte di sé che non sapeva di avere.
E che avrebbe tenuto nascosta, sotto una maschera di apparenze perfette. Si sarebbe trattato soltanto di una macchia, che non se ne andava via ma almeno non era visibile.
Harry Potter e Hermione Granger si sono sempre nascosti dal mondo, hanno sempre vissuto evitando di vivere davvero. Hanno cercato di sfuggire al destino, ma alla fine le colpe dei padri sono ricadute sui figli.
Non appena Rose tornò a Londra, si diresse a Villa Malfoy per parlare con Scorpius. Tutto poteva aspettare, si diceva; i fiori, le condoglianze, gli inviti alla cerimonia funebre… tutto, tranne chiarire i conti con chi davvero se lo meritava.
Quando la vide, Scorpius non trattenne un grido di giubilo.
«Rose, sei tornata!» esclamò entusiasta. «Cos’è successo?»
«Scorpius, ascoltami. Mia madre e mio zio Harry sono morti in Grecia, a Delfi. Sono morti insieme, mano nella mano, in un incidente. Avevano preso un automobile Babbana perché pensavano di passare inosservati, ma un pazzo li ha seguiti. Un Babbano ha sparato a loro, senza alcun motivo.»
«Perché non me l’hai detto? Saremmo potuti andare insieme…»
«Li ha trovati James, Scorpius. È stato lui a mandarmi un messaggio via gufo e a dirmi di venire subito, senza avvisare nessuno» continuò Rose, parlando sommessamente.
«Lo sapevo che c’era lui di mezzo. Lo sapevo… e io che ti ho lasciata andare!»
«Scorpius, ci sono andata io. Tu vuoi trattenermi, lui voleva che rimanessi, ma io ho scoperto che devo stare da sola. Ho bisogno di rivendicare il possesso di me stessa, ho bisogno di sentirmi mia, mia e mia soltanto. Il matrimonio è annullato, mi dispiace.»
È la differenza che c’è tra amare gettandosi a occhi chiusi tra le braccia della metà da cui si è stati divisi e rimanere svegli ad aspettare che la metà sbagliata torni a casa; nessuno dei due rapporti può funzionare.
Rose abbandonò per sempre l’Inghilterra qualche mese dopo aver compiuto tutte le sue faccende. Lavorò come Spezzaincantesimi in Egitto come aveva fatto un tempo suo zio Bill.
James rimase a Delfi, sempre più disperato. La morte lo raggiunse quando era ancora giovane; si gettò da una scogliera con una pietra attaccata al collo nelle verdi profondità dell’Egeo.
Nelle notti di mezza luna, in una radura presso Ottery St. Catchpole, i ragazzi che andavano a nascondersi per stare insieme hanno giurato di vedere una coperta.