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Autore: Giammiz    19/09/2012    0 recensioni
Ciao EFP questa è la mia prima storia quindi siate clementi ^^"
Come mi è venuta l'ispirazione lo capirete leggendo XD non ho idea di quanti capitoli possa durare ma ho già il finale nella mia testa. Buona lettura ^^
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un semplice giovedì sera. Leggevo un manga mentre guardavo distrattamente fuori dal finestrino del treno che mi avrebbe portato a casa. “Certo che in questo periodo cala subito la notte” Pensai guardando fuori dalla finestra. Quel giorno il treno era parecchio affollato, era l’ultimo giorno di vacanze estive. Sbuffai e pensai: “L’ultimo giorno eh? Che noia, se penso che da domani dovrò cominciare un altro anno di studi…” Presi le cuffie e le posizionai perfettamente sulla nuca cercando di spostare il mio pensiero sulla musica. Improvvisamente arrivò, all’improvviso, un tremendo attacco di sonno. Cercai di resistere ma a quanto pare Morfeo aveva deciso che avrei dovuto addormentarmi. Riuscii a posare il manga, ma prima che potessi muovermi ulteriormente mi addormentai.
Con l’aiuto di una nuova e vivace canzone mi svegliai di soprassalto. Sentivo ancora il sonno pesarmi sugli occhi ma guardandomi intorno iniziai a spalancarli: della folla che c’era prima erano rimaste soltanto una decina di persone anche loro addormentate. Tra loro notai una ragazza che ad occhio e croce sembrava avesse la mia età. La osservai per un po’, incantato dalla sua bellezza: Aveva dei capelli lisci che terminavano in piccoli boccoli marroni sulle spalle, delle labbra rosee né troppo sottili, né troppo grandi e dei lineamenti stupendi che contornavano il suo splendido viso. Quando vidi che era sul punto di svegliarsi mi rigirai per non farmi scoprire. Guardai per un attimo fuori dal finestrino e notai un paesaggio diverso dal solito la solita ferrovia era diventata un prato che avrebbe fatto ingelosire persino lo sfondo di Windows.
Stavo per alzarmi per vedere meglio quello splendido panorama quando notai che la mia gamba era incatenata alla sedia.
Porsi nuovamente il mio sguardo al panorama e vidi che lo splendido prato si strava trasformando in una landa deserta piena di macerie. Impallidii. “Che diavolo sta succedendo qui?!” Dissi con un tono di voce abbastanza alto. In quel momento notai che le altre persone prima dormienti si erano alzati ed osservavano quell’orribile spettacolo fin dove potessero avvicinarsi con le catene completamente pallidi in volto, soprattutto la ragazza.
Ci fermammo alla solita stazione. Sì, la solita però devastata. Sembrava che fosse passato un uragano e che si fosse divertito parecchio. Le catene si staccarono automaticamente e le porte si aprirono lasciando entrare un filo di luce.
  
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