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Autore: danyazzurra    19/09/2012    22 recensioni
Lily si è dovuta allontanare dal mondo magico e da Scorpius ma non per sua volontà...il destino la costringerà a tornare, ma niente sarà facile...e una minaccia tornerà nelle loro vite !! è una Lily / Scorpius che mi balzava in testa da un po'...spero che leggerete e recensirete !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Lily era seduta sulla sedia accanto al letto di Phoenix e gli teneva la mano.
Voleva essere la prima persona che avrebbe visto al suo risveglio.
 “ Forse dovresti riposarti, sei molto pallida” le disse Scorpius, entrando nella stanza con una tazza di thè in mano.
Lily gli sorrise, sapeva perché era pallida e sapeva anche che non era solo stanchezza.
Ma non voleva dirglielo mentre erano entrambi ancora preoccupati per Phoenix.
Voleva che almeno questa volta, la notizia, fosse una notizia felice.
Una cosa da accogliere e da condividere senza paura e senza preoccupazioni.
I Punitori erano ormai rinchiusi ad Azkaban.
Sconfitti. Archiviati.
La follia, la pazzia, la sua sete di vendetta, qualsiasi cosa avesse mosso quelle persone adesso era solo un ricordo.
Un ricordo.
La mente umana era così labile, pensò Lily.
Scorpius le racchiuse la guancia dentro la sua mano, aveva delle mani così grandi in confronto alle sue.
Con una sola carezza riusciva a racchiuderle quasi tutto il viso.
“ E’ finita” le disse con la sua voce calda.
Lily annuì anche se per lei non era finita.
Non sarebbe finita fino a quando tutta la sua famiglia non fosse stata a casa sana e salva.
Non sarebbe finita fino a quando Phoenix non si fosse svegliato e Lily avesse potuto appurare che i controincantesimi di Scorpius avevano funzionato.
Non sarebbe finita fino a quando Hugo non si fosse ripreso dal suo stato di shock.
“ Credo che Christine amasse davvero Hugo” disse Lily, guardando Scorpius dritta negli occhi.
“ Lo credi davvero ?” gli chiese Scorpius, attirandola sulle sue ginocchia.
Lily sorrise.
“ Possibile che voi uomini vi fermiate sempre a quello che appare in superficie?” lo rimproverò scherzosa.
“ Christine era una ragazza debole, circondata da un fratello e un padre che avevano fatto della loro follia, la loro ragione di vita” gli spiegò.
“ Non è facile opporsi alla propria famiglia” disse “ Forse Christine è stata una debole, ma era una ragazza innamorata, che ha sacrificato la propria vita per il suo uomo” continuò.
“ Proprio come ho fatto io” concluse in un sussurro.
Scorpius la guardò aprendo leggermente la bocca.
Era per quello che difendeva Christine con tanto ardore, le sembrava che le loro storie fossero simili.
Lily non era stata uccisa, ma aveva sacrificato quattro anni della sua vita per permettere a Scorpius di continuare a vivere.
Quando le avevano detto che la scelta era andarsene o guardarlo morire, lei se ne era andata, senza pensarci, senza paura.
“ Tu non sei stata debole” le disse Scorpius, guardandola negli occhi.
Guardando i suoi grandi occhi castani.
In quel momento erano cerchiati e pieni di lacrime represse, ma erano sempre bellissimi.
I suoi occhi, le sue labbra, tutto l’ attirava in lei.
Le passò una mano tra i capelli, districandoglieli e poggiandola poi sul suo viso “ Tu sarai sempre la mia guerriera” le soffiò ad un centimetro dalle sue labbra.
“ Ti amo” disse Lily, prima di annullare le distanze e perdersi nel bacio di Scorpius.
“ Mamma”
Lily sobbalzò e si staccò da Scorpius, voltandosi di scatto verso Phoenix.
Quasi rischiò di cadere mentre scivolava via dalle ginocchia di Scorpius per chinarsi su Phoenix.
“ Amore” disse con la voce rotta.
“ Amore mio, mi riconosci?” chiese.
Aveva paura.
Non voleva assalire Phoenix prima di essere sicura che sapesse chi era.
Phoenix la guardò stringendo gli occhi, poi le sue labbra si aprirono in un sorriso “ mammina” disse.
Per Lily fu la parola più bella del mondo.
Era ancora più emozionata di quando l’ aveva sentito pronunciarla la prima volta.
Si gettò sul letto circondandolo con le sue braccia “ mamma non ti lascia più “ gli disse, tra le lacrime.
Gli baciò ogni angolo del suo viso beandosi della sua risata.
Le sembrava passata una vita dall’ ultima volta che aveva sentito il suo bambino ridere.
“ Basta, basta” si oppose Phoenix tra le risate.
Scorpius li guardava, sentiva quasi le lacrime agli occhi.
Il loro bambino era tornato e vederlo insieme a Lily era fantastico.
“ Posso abbracciare il mio ometto ?” chiese Scorpius sorridendo.
Lily si staccò da Phoenix e Scorpius lo prese tra le braccia “ come ti senti campione ?” gli chiese, accarezzandogli la testa.
“ Ho fame” disse e Lily e Scorpius scoppiarono a ridere.
“ Uova e pezzi di pane dipinti ?” chiese Scorpius facendogli l’ occhiolino.
Phoenix sorrise “ solo se me li fa’ la mamma” disse provocatorio.
Scorpius rise di nuovo e lo posò sul letto, dopo avergli deposto un altro bacio sulla testa.
“ Ok mi arrendo con te” disse fingendosi sconsolato.
Phoenix strinse gli occhi, probabilmente si stava chiedendo se il suo papà era davvero triste.
“ Però papà possiamo fare un giro sulla tua scopa” gli disse quasi per consolarlo.
Scorpius scosse la testa, il suo bambino era un piccolo genio del male.
Era così furbo che spaventava anche lui.
“ Mamma, perché piangi?” le chiese Phoenix, voltandosi di nuovo verso di lei.
Lily lo guardò, asciugandosi le lacrime.
Forse non ricordava o forse la sua mente aveva rimosso gli ultimi giorni.
“ Cosa ricordi Phoenix ?” gli chiese Scorpius leggermente preoccupato.
Poteva essere un’ autodifesa, ma poteva anche aver subito dei danni alla memoria.
Phoenix sorrise e guardò Lily con fare complice “ io e la mamma ti abbiamo fatto una sorpresa” disse con aria di chi la sa lunga.
Scorpius aggrottò le sopracciglia e guardò Lily “ una sorpresa eh ?” chiese con un ghigno.
Lily sorrise, la mente di Phoenix era rimasta indietro di quattro giorni.
Forse era davvero la sua difesa.
Tutto quello che aveva vissuto era stato troppo doloroso, ma Lily non glielo avrebbe certo ricordato.
“ Come dice sempre Luke ?“ chiese Lily con voce ironica, avvicinandosi sempre di più al suo bambino, con fare minaccioso.
Phoenix rise spostandosi verso il fondo del letto “ SPIA” gli urlò Lily, buttandosi su di lui e cominciando a fargli il solletico.
“ No…mamma…il ragno no” si oppose Phoenix, quasi afono per colpa delle risate.
Scorpius li guardò sorridendo.
Erano troppo belli insieme.
La donna che amava e suo figlio.
Li avrebbe guardati tutta la vita senza stancarsi.
***
James stava guardando fuori dalla finestra.
Era ancora al San Mungo, ma sarebbe stato dimesso in giornata.
Sapeva che se lui stava bene, se lui era la persona che aveva avuto meno danni, lo doveva solo a sua madre.
L’ amore di una madre è superiore a tutto, gli ripeteva sempre suo padre ed era vero.
Sua madre si era messa davanti a lui.
Si era sacrificata per lui e adesso era in una stanza di ospedale e ancora non sapevano se si sarebbe ripresa.
Sentì un colpo leggero alla porta e si voltò convinto di vedere suo padre.
I suoi occhi si illuminarono quando vide Sunday.
Era vestita da infermiera.
Stava bene ed era già tornata al suo lavoro.
“ Ha bisogno di qualcosa Signor Potter?” chiese con un sorriso.
James sorrise a sua volta, ma il suo era un sorriso alla James Sirius Potter.
Un sorriso di uno che aveva appena pensato ad una malandrinata.
Si finse pensieroso un attimo “ il cuscino continua a scivolare giù “ disse con fare innocente.
Sunday si avvicinò senza smettere di sorridere e si chinò su di lui per sistemargli il cuscino.
James sentì il suo profumo e tutto in lui fremette.
Alzò i viso verso di lei e la osservò dal basso.
Il suo collo liscio, i suoi occhi seri e la sua bocca socchiusa.
Tutto in lei era un invito per lui.
Le afferrò la vita e la fece cadere sulle sue gambe “ ora che ci penso” disse guardandola con occhi luccicanti “ Il paziente avrebbe bisogno anche di un bacio” concluse prima di impossessarsi delle sue labbra.
Sunday rispose al bacio con passione.
Il suo James, le era mancato così tanto.
“ Avrei tante cose di cui scusarmi…ho davvero creduto di poterlo aiutare…sono stata una tale st…”
James le pose un dito sopra le labbra.
“ ne abbiamo già parlato “ le disse “ sei stata stupida e ingenua”
Sunday aggrottò le sopracciglia e abbassò il viso, sapeva di meritarlo, ma sentirlo da lui le faceva male.
James le mise due dita sopra il mento, facendole alzare il viso e a Sunday parve di vedere un amore sconfinato nei suoi occhi.
“ stupida, ingenua, futura Signora Potter” le disse con un sorriso.
Sunday trasalì “ io…tu…”disse e le sembrava che la sua testa fosse in stato confusionale.
James sorrise avvicinandola ancora di più a sé “ io…tu…e il nostro piccolino” le disse prima di baciarla di nuovo.
***
“ Mamma”
Alice provò ad aprire gli occhi, era faticoso ma non impossibile.
Sentiva male un po’ dappertutto ma quella che aveva appena sentito era la voce della sua bambina e lei aveva una voglia matta di stringerla tra le sue braccia.
Appena aprì gli occhi, vide gli occhi verdi e vispi della sua piccola Lily, guardarla dall’ alto.
Sorrise ma anche quel gesto la fece gemere di dolore.
Subito un altro paio di occhi verdi si affiancarono a quelli di sua figlia “ Ciao Mamma” disse Albus ironico.
“ Stavi cominciando a farci preoccupare” le disse sarcastico.
Fece volteggiare la piccola Lily e la mise di nuovo a sedere sulle sue gambe.
Alice seguì il movimento e vide che Albus sedeva su una sedia a rotelle.
Il cuore le mancò un battito “ Tu…” aveva paura a chiedere.
Possibile che la follia di Rick Canon, fosse costata così tanto ad Albus.
Albus sorrise prendendole la mano “ No, signora Potter” le rispose, facendo alzare in piedi la piccola Lily prendendola per le manine “ I muscoli delle mie gambe sono solo un po’ acciaccati, ma torneranno a posto” la rassicurò.
Alice sorrise di rimando, stupendosi ancora di come fosse doloroso, ma prese ugualmente la sua bambina per le ascelle per portarsela in braccio “ amore mio” le disse baciandole i capelli.
La piccola Lily cominciò a raccontare di quanto si era divertita in questi giorni a stare con nonno Neville e Alice si rilassò.
“ Quanti giorni sono che siamo rinchiusi qua?” chiese voltandosi verso Albus, era doloroso anche parlare.
Albus si rabbuiò “ Circa una settimana” le rispose giocherellando con la mano della sua bambina.
“ Cosa c’ è ?” chiese Alice, gli occhi di suo marito non mentivano mai.
Alice sapeva che c’ era qualcosa che non andava.
“ Tornerà tutto a posto…neanche la nostra piccola Lily ha notato niente…”
Era decisamente successo qualcosa.
Albus tergiversava troppo.
“ Albus Severus” disse e i suoi occhi erano terrorizzati “ dimmi cosa sta succedendo” gli impose.
Albus sospirò e evocò uno specchio.
Alice gli passò la bambina e afferrò lo specchio.
I suoi occhi si riempirono di lacrime quando vide la lunga cicatrice che partiva dalla sua tempia e arrivava fino al suo mento.
Spostò lo sguardo e vide un’ altra cicatrice che dall’ attaccatura dei capelli andava a scomparire dentro di essi.
“ Non resteranno” le disse subito Albus, vedendo la sua espressione affranta.
“ Sono orribile “ disse Alice, asciugandosi una lacrima, non voleva piangere davanti a Lily.
Albus guardò le sue labbra tremanti e si alzò in piedi nonostante le sue gambe tremassero e i suoi muscoli minacciassero di farlo cadere da un momento all’ altro.
Si appoggiò con un braccio al letto, mentre con l’ altro posava la piccola Lily sul ventre della madre “ non resteranno” ripetè facendogli scorrere un dito su tutta la lunghezza della cicatrice.
“ Non puoi saperlo, sono ferite magiche” si oppose Alice, senza riuscire a staccare gli occhi dallo specchio.
“ E anche se fosse ?” le chiese Albus.
Alice alzò gli occhi velati di lacrime su di lui “ non saresti orribile neanche con tre nasi e quattro orecchie “ le disse dolcemente, prima di baciarla.
Alice rise piano sulle sue labbra “ sei proprio pazzo” gli disse spingendolo piano fino a farlo risedere “ La mamma è bella “ disse Lily, stringendo le sue piccole manine al suo collo.
“ Ti amo…” gli disse Alice, guardando Albus da sopra la loro piccola.
“…Alla follia “ rispose lui,  concludendo la frase nel gioco che facevano sempre.
***
Draco prese un respiro.
Non aveva affatto voglia di rivedere Dennis Canon.
Ma lo doveva ad Astoria, a Scorpius e a sé stesso.
Salì le scale che conducevano alle  celle, pensando a quanto era triste quella prigione.
Anche senza i dissennatori, entrare ad Azkaban sembrava quasi togliere ogni traccia di serenità.
Sembrava che tutti i pensieri felici ti fossero portati via, forse per tutto quello che comunque quella prigione continuava a rappresentare.
Forse perché era piena di vecchi Mangiamorte.
Forse perché la pazzia regnava in essa.
Sentiva le urla dei prigionieri venire dalle celle, mentre altre celle sembravano quasi vuote per come le persone che le abitavano dovevano essere vuote e disperate.
Si fermò davanti alla cella di Dennis Canon e lo vide.
Era sdraiato sopra la sua branda.
Da quando Kingsley era il nuovo ministro della magia, tutte le celle avevano delle brande e dei piccoli orinatoi.
Kingsley diceva che pur essendo degli assassini meritavano dignità e che non dovevano ricadere negli errori del passato.
Dennis Canon invece era una persona che era ricaduta negli errori del passato.
Se avesse avuto le capacità di Voldemort, adesso probabilmente avrebbero avuto un altro mago oscuro, per come si era fatto trasportare dall’ odio, per come aveva pensato solo alla sua vendetta.
Ma adesso era il suo momento della vendetta.
Adesso avrebbe chiuso la storia definitivamente.
“ Canon” lo chiamò.
Dennis si voltò leggermente e appena lo vide una smorfia gli increspò il volto.
“ Sei venuto a gongolare feccia?” gli chiese Dennis.
Draco strinse i pugni.
Essere di fronte a quell’ uomo e sapere che lui era la causa di tutto, gli faceva venir voglia  di ucciderlo.
“ Sono venuto a parlare con te” gli disse con una voce falsamente calma.
“ Non saprai niente da me” gli disse Dennis Canon, incrociando le braccia al petto e girandosi sulla brandina.
“ Mi basta che ascolti” si oppose Draco con un ghigno.
“ Volevo solo informarti che i Punitori non esistono più, non è rimasto più nessuno fuori da Azkaban”
Draco vide Dennis irrigidirsi e ghignò “ e i tuoi figli sono morti” gli disse.
“ Rick Canon ha ucciso sua sorella ed a sua volta è stato ucciso da mio figlio e mia nuora” continuò.
Dennis scattò in piedi afferrando le sbarre con le mani “ Menti” gli disse, le pupille dilatate.
“ Forse invece che cercare di rovinare la vita a decine di persone, dovevi prestare più attenzione ai tuoi figli” gli disse Draco senza scomporsi.
“ MENTI” urlò Dennis, cercando di scuotere le sbarre “ SEI UN VILE…UN FIGLIO DI MANGIAMORTE…UN BUGIARDO” urlò fuori di sé.
Draco rise, finalmente si sentiva libero per la prima volta in quattro anni “ due su tre” disse calmo, mentre vedeva le lacrime inondare il viso di Dennis Canon.
“ Ne hai azzeccate due su tre” concluse prima di dargli le spalle e andarsene con un vero sorriso sul volto.
Adesso era davvero finita.
***
Ginny sbattè le palpebre più volte e le richiuse.
Era davvero faticoso aprire gli occhi.
Quando le riaprì la seconda volta, vide le iridi verdi e tanto familiari di suo marito, puntate su di lei.
La stava studiando preoccupato.
Sorrise istintivamente.
Harry non sarebbe mai cambiato. Preoccuparsi per gli altri era parte di sé stesso.
“ Ciao” le disse semplicemente, l’ accenno di un sorriso sulle sue labbra.
“ Ciao “ rispose Ginny, prima di voltare la testa e guardarsi intorno.
Era al San Mungo.
Improvvisamente i suoi occhi si rabbuiarono mentre tutti i ricordi tornavano a galla.
Afferrò il polso di Harry, voltando di scatto la testa verso di lui “ i ragazzi” disse terrorizzata.
Harry scosse la testa e il suo sguardo si fece ancora più dolce.
La sua Ginny. La sua tigre. Si era appena ripresa ma i suoi occhi sembravano già pronti a dar battaglia.
“ Stanno tutti bene, stavamo aspettando te”  le disse.
Ginny chiuse gli occhi scuotendo la testa, come se stesse rivivendo ogni attimo nella sua mente.
“ Volevano prendere Phoenix e la piccola Lily dormiva nel nostro letto” si oppose con voce strozzata.
“ Ginny calmati” le disse Harry, prendendole la mano e stringendogliela.
“ La piccola Lily è stata trovata che ancora dormiva nel nostro letto “ la informò “ e a Phoenix hanno pensato Lily e Scorpius…in maniera piuttosto definitiva direi ” le disse con un sorriso ancora più ampio.
“ James, Albus, Lily, Scorpius, Alice e Sunday sono tutti a casa che ti aspettano” le spiegò.
“ Io…io…li ho visti Harry…le torture…” Ginny continuava ad essere sconvolta, sembrava non credere neanche al marito.
Harry le pose una mano sulla guancia “ stanno bene adesso” le disse “ hanno avuto bisogno di tante cure, ma si sono ripresi” continuò “ mancavi solo tu” concluse e solo in quel momento Ginny guardò meglio suo marito.
I suoi occhi verdi sembravano spenti e i suoi capelli erano più arruffati del solito.
Si guardò il braccio della mano che Harry aveva racchiuso tra le sue e lo vide completamente fasciato.
“ Cosa mi ha fatto ?” gli chiese.
Harry sospirò, portandosi la mano alle labbra e baciandogliela con tenerezza “ pensavo non ce l’ avresti fatta” le confessò con le lacrime agli occhi.
“ I guaritori hanno dovuto ricostruirti la pelle e parte dei muscoli” la voce di Harry era rotta.
“ Sei stata tenuta per molto tempo sedata…per il dolore” le spiegò.
Ginny guardò anche l’ altro braccio, era completamente fasciato anche quello.
“ Credo che si sia accanito su di te, per la tua somiglianza con Lily”
Ginny annuì, cercando di ricacciare indietro le lacrime.
Una domanda le pressava la mente ma aveva paura a chiedere.
“ Ed è…voglio dire io…” non ce la faceva a domandarglielo.
Avrebbe camminato di nuovo? Avrebbe potuto fare qualsiasi movimento con le braccia ?
“ Ginny adesso stai bene” le disse Harry “ tornerai quella di prima”
“ Per quanto tempo ?” chiese la voce sempre più flebile.
“ Quindici giorni” le rispose Harry, baciandola di nuovo sulle nocche delle dita.
“ I primi giorni sono stati un inferno” le spiegò.
“ Alice sembrava non rispondere alle cure, mentre per fortuna James e Albus sembravano avere una fibra più forte e in pochi giorni i curatori sono riusciti a rimetterli in piedi” continuò Harry.
“ Hanno una fibra forte come la loro madre” le disse dolcemente.
Ginny sorrise “ ma se mi hai appena detto che sono qua da quindici giorni ?” gli chiese.
Lo sguardo di Harry si fece di nuovo serio “ non c’ era  quasi più niente di te, Ginny” le disse triste.
Adesso Ginny capiva.
Capiva perché Harry sembrava ancora più stanco e più invecchiato.
“ Non me lo fare mai più “  le disse scherzoso.
Ginny sorrise tra le lacrime, sapeva che tra le parole scherzose del marito c’ era tutta la preoccupazione che aveva avuto in questi giorni, la paura di perdere di nuovo qualcuno a cui teneva.
La paura di perdere di nuovo la sua famiglia “ te lo prometto” gli disse, prima che Harry si chinasse dolcemente sulle sue labbra.
 
COMMENTO: ALLORA… L’ ULTIMO CAPITOLO L’ HO VOLUTO DEDICARE  A TUTTI I NOSTRI PROTAGONISTI SPERO DI NON ESSERE STATA TROPPO SDOLCINATA...SI LO SONO STATA AVETE RAGIONE, MA LO SAPETE CHE ALLA FINE DIVENTO SEMPRE BUONA E DOPO TUTTO QUELLO CHE HANNO PASSATO LO MERITANO NO?? : ))  SPERO ANCHE CHE NON SIATE RIMASTI SCIOCCATI DA DRACO…MA MI PIACEVA POTESSE AVERE LA SUA VENDETTA PERSONALE…SPERO CHE SECONDO VOI NON SIA TROPPO : )) LO SO HO DATO POCO SPAZIO AI NOSTRI AMATI LILY E SCORP…MA AVRANNO L’ EPILOGO, QUASI, TUTTO PER LORO : )) RINGRAZIO COME SEMPRE LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITOOVVERO ICE PRINCESS / LUISA21 / ARIB / MALTRERIO / ALWAYS 89 / ARYELLE / RISA SLITHERIN / MIKILILY / MITSUKI 91 / CE / QUEEN GI / LOVELY STAR89 / VBONJOVI / NIPOTINA / TATA MATTA / TELYN / BOOW 95 / FEDEPLUCK 93 E EMILOVELY  !! GRAZIE DI CUORE !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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