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Autore: BrunoMars    19/09/2012    1 recensioni
Due migliori amici,un sogno, diventare qualcuno nella vita e un unico amore infinito che va oltre a qualunque distanza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Asciugai in fretta le lacrime e aprii la valigia.
Mi feci un bel bagno caldo e mi vestii. Dieci minuti dopo ero pronta. 
Non sono una ragazza che perdo ore e ore davanti allo specchio per truccarsi, ma ben si per pettinarmi i capelli. Ho i capelli rossi fuoco, lunghi fin sopra il sedere,con le sopracciglia leggermente più scure; gli occhi azzurri, così scuri che sembrano blu con dei riflessi grigi alla luce del sole. Ho la pelle bianca come la porcellana, colorata e occupata in quasi tutto il corpo da numerose lentiggini, e poi non mi truccavo anche perchè a Peter non piacevano i trucchi, visto che passavo 24 ore su 24 con lui, lo ''accontentavo''.
Erano tante le domande che mi martellavano il cervello: Mi pensa? Sono importante per lui? Ha una ragazza? Perchè non mi ha mai cercata? Perchè non mi ha chiamata per farmi gli auguri?
Troppo domande con nessuna risposta, solo confusione. 
Bhè ero a Los Angeles, chissà in quante sarebbero volute essere al mio posto, e io sto a piangermi addosso? No, andiamo da Peter così invece di piangermi addosso piangerò sulla sua spalla.
Non avevo ancora chiamato mia madre, così andai a prendere il cellulare nella borsa e trovai un bigliettino con su scritto: Ricordati cara di inseguire sempre i tuoi sogni banali o stupidi che essi siano, ricordalo sempre, era stata la signora seduta accanto a me in aereo; e Miriana? Come potevo rintracciarla.. Avevo un intesa particolare con lei, anche se le avevo parlato per pochi minuti..
Mandai un messaggio a mia madre, e le dissi che andavo a mangiare fuori con un' amica che avevo conosciuto oggi, così lei non si preoccupava, o almeno speravo che non lo facesse..
Presi la mia tracolla di cuoio, la chiave della stanza l' indirizzo di Peter e chiusi la porta. 
Scesi quei interminabili 101 gradini e andai a dire alla signora Margot che sta sera facevo tardi..
*toc toc*
-Avanti cara prego, accomodati.
Io: Mi scusi le volevo dire che sta sera farò tardi.. a domani... 
-Ok non preoccuparti per l' orario, vado a letto tardi..
Io: Grazie.
-Ah, una cosa sola.
Io: Mi dica!
- Ti conservo una fetta di torta e la poso sopra il tavolo della tua camera?
Io: Si grazie mille, mi scusi se mi permetto, perchè questa torta?
-E' il mio compleanno, anche se sono 65 anni, continua a spegnere le candeline, ogni hanno lo stesso desiderio, da 15 anni. 
Io: Allora ci facciamo gli auguri a vicenda?
-Perchè?
Io: Oggi è anche il mio compleanno!
-Auguri cara.
Io: Auguri anche a lei.
-Dimmi sta sera vai a festeggiare? Le spegnerai le candeline?
Io: Io, no non penso che le spegnerò, ma sto uscendo a riprendermi ciò che è mio.
-Allora cara corri da lui.
Io: Grazie a domani. 
Uscii e a piedi mi avventurai tra le strade di quella nuova città in cerca di quell' indirizzo. 
Camminai per un oretta abbondante e ebbi modo di osservare anche uno dei tramonti più belli della mia vita; mi dimenticai momentaneamente il motivo di quella lunga camminata e sopratutto la destinazione; appena arrivai davanti a quella casa mi sentii il respiro mancare, il cuore battere a mille e le gambe tremanti, e ancora non ero entrata, non immagino cosa avrei fatto dopo.. Mi presi di coraggio un bel respiro, aprii il cancelletto che era socchiuso.. attraversai il giardino davanti alla casa e arrivai davanti la porta d' ingresso, stavo per bussare quando mi voltai e feci per andare via.
Ero ormai lontana quando qualcuno aprii la porta, mi fermai di colpo come se fossi un ladro sorpreso con le mani nel sacco; 
-Hey tu cosa stai facendo qui?
Non mi voltai, cercavo qualcosa da dire... Ma la voce non era la sua... Riuscivo ad intravedere tre ombre.. Le altre 2 sembravano di due ragazze.. 
Io: Parli c-con m-me?
-Si, vedi qualcun altro? Allora cosa fai.
Io: Mi sembrava che non ci fosse nessuno in casa, c-comunque sono una vecchia amica di di Peter.. em... di Bruno. 
-Sta sera Bruno non è in vena di visite, ritorna domani... 
Io: No, devo vederlo ora. 
Mi voltai e andai davanti quell' uomo.
Io: Digli solo che era passata Nicole, quella Nicole. 
Mi voltai e andai via, ma qualcuno mi fermò e mi prese per mano.
  
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